CITTA' DEL MESSICO, 22 OTTOBRE 1996
Oggi, noi popoli indigeni ci inseriamo nel dibattito nazionale con proteste e rivendicazioni che abbiamo concretizzato in concetti e formule comprensibili agli occhi degli occidentali. In risposta a queste rivendicazioni ancestrali sono sorti, da una parte, un movimento di opinione che mostra di aver compreso in tutta la sua profondità la natura e la portata di questi diritti, dall'altra quella di coloro il cui punto di vista è improntato alla superficialità e condizionato dai pregiudizi del sistema in cui viviamo.
Vale dunque la pena di chiedersi:
quali sono le richieste fondamentali dei popoli indigeni?
La prima rivendicazione è quella del riconoscimento sociale e giuridico dell'esistenza dei popoli indigeni nello Stato messicano. Si tratta di una richiesta antica da parte dei nostri popoli, ma nuova per coloro che sono entrati in contatto con la cultura indigena solo nei musei e nelle manifestazioni folcloristiche. Per questo è importante riprendere la discussione aperta da José del Val sulla definizione di popoli indigeni, ma prima ancora sarebbe conveniente dare un'occhiata a quello che dice la Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro sui popoli indigeni, che nel suo primo articolo stabilisce : sono considerati "popoli indigeni per il fatto che discendono da popolazioni che abitavano nel paese o in una regione geografica che apparteneva al paese all'epoca della conquista o della colonizzazione o nel momento in cui sono stati stabiliti gli attuali confini dello stato, e che, qualunque sia la loro situazione giuridica, conservano le proprie istituzioni sociali, economiche, culturali e politiche, o parte di esse...".
Questo stesso concetto è ripreso dagli Accordi di San Andrés sui diritti e la cultura indigeni firmati dal governo federale e dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). E' importante sottolineare che prima dell'arrivo degli spagnoli le collettività presenti in queste terre erano popoli con una cultura propria e istituzioni sociali, politiche, giuridiche ed economiche specifiche, e continuano ad esserlo. Nessuno ignora che per secoli si è preteso di cancellare questo nostro essere popoli, tramite la religione, la scuola, l'impostazione di modelli di vita e di cultura diversi dai nostri, tra le altre cose.
Credevano, come ancor oggi alcuni continuano a sostenere, che le categorie o i concetti debbano sovrapporsi all'essenza delle cose e dei soggetti. Se fosse necessaria un'ulteriore spiegazione, potremmo dire che i nostri popoli sono soggetti che si definiscono grazie a un'identità propria e a caratteristiche proprie con le quali hanno nutrito la diversità di questo paese, e desiderano che si tenga conto di loro in quanto tali, ma non rifiutano i progressi scientifici e tecnologici che sono patrimonio comune di tutta l'umanità. Non desiderano isolarsi e rimanere quello che sono in termini assoluti, bensì conservare la propria identità armonizzata e integrata nella cultura universale.
Sono questi popoli, la cui esperienza di vita si concretizza nelle comunità e nei municipi indigeni, che oggi reclamano il riconoscimento e il rispetto del loro diritto alla libera determinazione tramite l'autonomia. Non sono un'entità astratta e indefinibile. Al contrario, sono un'entità concreta e palpabile nella vita quotidiana. Sono popoli che si vedono riflessi nella loro lingua, nella loro visione del mondo, nelle loro istituzioni politiche ed economiche, nei loro costumi tradizionali, e soprattutto nella consapevolezza sempre crescente del loro diritto a essere trattati come comunità con una cultura completa e dinamica.
Alla richiesta della libera determinazione (concretizzata nell'autonomia) nell'ambito dello Stato messicano, si aggiunge chiaramente l'esercizio della stessa all'interno dei villaggi indigeni. E' a questo punto che è importante distinguere l'autonomia della sovranità. La prima, vale a dire l'autonomia, spetta ai popoli, la seconda allo Stato messicano nel suo complesso, poiché la sovranità, secondo la teoria giuridica tradizionale, è un attributo dello Stato in quanto organizzazione politica suprema.
In questo modo, l'autonomia indigena si tradurrebbe nella pratica
quotidiana nella possibilità di prendere decisioni nella
sfera politica, in quella economica, giuridica e culturale nell'ambito
dei popoli indigeni. Questa possibilità di prendere decisioni
andrebbe affiancata a uno stretto coordinamento con le istanze
del governo statale e federale. Raccordata con le decisioni esterne
delle istituzioni che costituiscono le entità federative
e lo Stato messicano, la possibilità di prendere decisioni
all'interno evita l'isolamento e quello che potremmo chiamare
un "regime di riserve". In sintesi quella dell'autonomia
è una proposta per democratizzare lo Stato messicano e
no, come dice José del Val, un rifugio che ci mette al
riparo dalla mancanza di democrazia in Messico.
GLI INDIOS IN MESSICO
Popolazione.
Dieci milioni, circa l'8,5% della popolazione messicana.
Ripartizione etnica.
Esistono 56 punti differenti. principali etnie, in Chiapas: tzotzil, tzeltal, tojolabal e chol.
Distribuzione geografica.
Gli indios sono ripartiti nel 48% dei 2.394 municipi del paese.
Lingue.
Esistono 37 lingue differenti.
Tra le più importanti ci sono la nahuatl e la maya, parlate dal 36,3% degli indios, seguite dal mixteque, zapoteque, otomì,
L'80% degli indigeni conoscono lo spagnolo.
Istruzione.
L'analfabetismo (su un tasso nazionale del 12,4%) arriva al 43%.
Salari.
Oltre due milioni di indios percepiscono paghe inferiori al salario minimo, cinque dollari al giorno, e oltre un milione di indigeni non ha nessuna paga.
Condizioni di vita.
Nelle zone rurali, l'82,4% degli abitanti è sprovvisto di fogne, il 54% di acqua potabile e il 51% di elettricità
Fonte: Istituto nazionale indigeno.
Articolo apparso su La Jornada, il 22 ottobre 1996.
Il titolo originale era: Los derechos indigenas, en serio.
Indirizzo C.V. - Balderas 68 Centro - Mexico DF - Mexico. tel. (0052) 5181764.
da INTERNAZIONALE n. 155 - 8 novembre 1996
(traduzione a cura del Leoncavallo di Milano)
N.D. - Questo articolo è la risposta ad un altro articolo pubblicato sulla Jornada del 10/10/96 dal titolo L'identità degli indios
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