LA JORNADA - MERCOLEDÌ 31 GENNAIO 2001

Augura successo al dialogo con il governo

L'EZLN vuole la pace, dice Marcos al New York Times

La guerra finirà e potremo proseguire le nostre vite, dedicandoci ad altro

DPA

New York, 30 gennaio - L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) - che si levò in armi sette anni fa contro il governo del Messico - vuole la pace, secondo quanto ha dichiarato al giornale quotidiano New York Times il subcomandante Marcos, leader del gruppo ribelle.

"Sono ottimista", ha detto il leader ribelle. "Credo che avremo successo nei dialoghi con il governo, la guerra arriverà alla sua fine e potremo proseguire le nostre vite, dedicandoci ad altri lavori".

Nella sua prima intervista ad un mezzo di comunicazione estero negli ultimi quattro anni, il capo ribelle ha insistito che i guerriglieri vogliono deporre le armi e raggiungere una pace duratura.

"Vogliamo smettere d'essere quello che siamo", ha detto il leader zapatista. "Siamo un gruppo di persone senza volto, armate e che lottiamo per ciò in cui crediamo", ha affermato.

"Ci piacerebbe mostrare le nostre facce, ci piacerebbe deporre le armi, però continuare a lottare per ciò in cui crediamo, come fanno le persone in altre parti del mondo", ha aggiunto Marcos.

Secondo il Times, il conflitto chiapaneco ha generato centinaia di morti in scontri tra i seguaci dei ribelli e le forze paramilitari che appoggiano il governo.

Il subcomandante Marcos programma di realizzare una marcia - con 23 componenti del comando zapatista - fino a Città del Messico, e terminare a sua crociata con un discorso di fronte al Parlamento.

I ribelli faranno una campagna a favore dell'approvazione di una serie di diritti indigeni emanati negli accordi di San Andrés Larráinzar, che all'essere adottati si convertirebbero nel successo più importante del movimento ribelle.

Scetticismo di fronte a Fox

Nella sua intervista con il giornale quotidiano statunitense, Marcos ha espresso il suo timore che il presidente Vicente Fox Quesada non rispetti una serie di richieste e impedisca che il conflitto chiapaneco arrivi ad una soluzione.

"Se questo governo davvero rappresenta un cambiamento e vuole dimostrare che non ripeterà gli errori del passato, allora dovrebbe analizzare tutti i punti che provocarono la guerra.

"Siamo preparati a porre fine al conflitto, però il governo deve darci un segnale di buona volontà, perché siamo già stati traditi nel passato. Quello che chiediamo al Presidente è che ci dimostri che non farà lo stesso che i precedenti governi", ha concluso il dirigente dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home