LA JORNADA - VENERDÌ 30 MARZO 2001

Il commissario va a verificare i progressi nello smantellamento delle basi

Visita Alvarez gli accampamenti di Guadalupe Tepeyac e Rio Euseba

Accompagnato dal sottosegretario della Sedeso Antonio Sánchez Díaz de Rivera

ELIO HENRIQUEZ CORRISPONDENTE

Guadalupe Tepeyac, Chis., 29 marzo - Il commissario per la pace, Luis H. Alvarez, ha visitato oggi gli accampamenti militari ubicati in Guadalupe Tepeyac e Rio Euseba per constatare gli avanzamenti nel processo di smantellamento di entrambe le basi militari.

Intervistato al termine del percorso ha detto che la prossima settimana i soldati se ne andranno del tutto da quelle installazioni, dove funzioneranno tra breve, con il consenso delle comunità, centri di sviluppo comunitario a carico della Segreteria di Sviluppo Sociale.

Accompagnato da Antonio Sánchez Díaz de Rivera, sottosegretario per lo Sviluppo Regionale della Sedeso, e da Benigno Aladro, direttore di collegamento della Commissione per la Pace in Chiapas, Alvarez ha cominciato l'inattesa visita a questo luogo alle 10 della mattina. E' arrivato con un elicottero a Guadalupe Tepeyac e poco dopo è risalito di nuovo a bordo per andare al Rio Euseba, dove ha constato che i pochi soldati che rimangono "sono già pronti ad abbandonare le installazioni".

Di ritorno a Guadalupe Tepeyac, dopo un'ora, il commissario ha dichiarato che dopo che i militari abbandoneranno questo luogo, nel corso della prossima settimana, gli abitanti originari (zapatisti), che nel febbraio del 1995 hanno abbandonato quelle terre, potranno ritornare alle loro case. Ha persino detto che ci sarebbe un appoggio per ricostruire le case.

- Quando se ne vanno i soldati?

- In questo momento non lo potrei precisare, però credo che sarà entro di alcuni giorni.

Ha chiarito che il numero degli effettivi in entrambe le basi militari "è significativamente minore a quello di alcuni giorni fa", però ha detto di non sapere quanti rimangono ancora. "Sì, ancora ce n'è (di soldati), e di questo si tratta, abbiamo necessità prima di tutto che ci sia la sicurezza che le nuove istanze governative possano prendersi in carico le installazioni e che inoltre ci sia un'adeguata disponibilità da parte delle comunità per partecipare ai programmi", ha spiegato.

Ha sottolineato che ha deciso di visitare questa regione per "conoscere in sito che situazione c'è e anche quali potrebbero essere i potenziali per portare avanti uno sviluppo sostenibile che dia luogo alla generazione di opportunità di posti di lavoro bene retribuiti, perché in questo campo c'è moltissimo da fare. Ciò che forse è mancato, è stato un adeguato coordinamento tra le azioni e la partecipazione delle comunità".

Perciò, adesso "stiamo percorrendo la regione con il sottosegretario (della Sedeso), perché vogliamo che tutte le azioni siano adeguatamente coordinate, prima tra le dipendenze governative e dopo con tutte le comunità".

- Che succederà quando gli zapatisti tenteranno di ritornare?

- Tutte le comunità devono essere tenute in conto. Se la mancanza di posti di lavoro e di servizi assistenziali ha dato origine al conflitto, c'è da attaccarla alle radici, però con la partecipazione di tutti, al di là dell'affiliazione politica.

Sul suo incontro con Fernando Yáñez, rappresentante dell'EZLN, nel pomeriggio di mercoledì a Città del Messico, Alvarez ha assicurato che fu "molto cordiale, rispettoso, e ci siamo accordati per realizzare un percorso insieme nella zona di conflitto prossimamente. La giornata di ieri (mercoledì) ha avuto aspetti molto positivi che fanno ben sperare e si è avanzato significativamente in ciò che tutti desideriamo sia l'inizio di un transito verso il ristabilimento della pace".

Il commissario - che ha pernottato in Guadalupe Tepeyac per ritornare oggi venerdì a Città del Messico - e i suoi accompagnatori sono entrati nell'accampamento militare, dove hanno dialogato con due generali Juárez e Grados. L'incontro è terminato alle tre del pomeriggio.

Il sottosegretario Sánchez Díaz de Rivera ha affermato che il governo federale "non viene per dare elemosine e perciò, ridurrà al minimo l'assistenzialismo col farsi carico delle installazioni militari di Guadalupe Tepeyac e Rio Euseba, dove funzioneranno i centri di sviluppo comunitari e si metteranno in marcia progetti produttivi".

"Non siamo venuti con provviste alimentari, come si faceva nel passato, ma per ascoltare le comunità perché ci dicano verso quale direzione vogliono camminare" e ha precisato che nel caso di Guadalupe Tepeyac sono 65 gli ettari espropriati dal governo federale, secondo il decreto pubblicato agli inizi di questa settimana.

Ha sostenuto che i soldati si ritireranno totalmente da questi posti militari quando "avremo preso in mano le redini della situazione insieme con le comunità, cosa che potrebbe succedere la prossima settimana, una volta che si sia avanzato su questo punto".

Ha persino detto che si sono riuniti qui i rappresentanti di sette comunità della zona con personale della Sedeso, per trattare l'argomento.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home