Proceso - 28/10/01

Marcos: lunga vita a Digna Ochoa che portò la vocazione ed il destino nel nome

Messico, D.F. - L'assassinio della patrocinatrice di diritti umani Digna Ochoa ha fatto sì che il Subcomandante Marcos rompesse il silenzio.

Né il presidente Fox, né i funzionari, né i parlamentari e nessuno degli altri potenti era riuscito a far dire da aprile una parola al leader zapatista che questo giovedì ha presentato le sue condoglianze per la morte dell'avvocato.

In una missiva stampata dai giornali nazionali, Marcos invia le sue condoglianze alla famiglia di Digna Ochoa e si scusa per il ritardo, dato che, come dice, la notizia era appena arrivata nella regione dove vive l'EZLN.

"Certamente" dice, "il crimine commesso contro Digna oscura il camminare di tutti quegli uomini e donne che hanno fatto della difesa dei diritti umani la loro strada e la loro meta.

Non troviamo allo stesso tempo parole che servano, per dolere ed alleviare la pena che ci vela lo sguardo, ma non la rotta".

Marcos afferma che mentre le persone oneste sono scosse per questo crimine tanto largamente annunciato e tanto irresponsabilmente sottovalutato, il potere festeggia e decide di dare un po' di elemosina per zittire qualunque lamento.

"Quando i lottatori sociali sono eliminati, il potere celebra feste, brilla nei suoi migliori vestiti da gala e lascia cadere alcune monete affinché con la sua elemosina si compri l'indifferenza. Il potere è da sempre lo stesso".

Alludendo al presidente Vicente Fox, assicura che non è cambiato niente.

"Non c'è nessun cambiamento che quello che detta la moda e in basso l'ingiustizia e la miseria si ripetono nei visi e nei passi. In basso torna ad esserci dolore e rabbia, ma non ci sarà più impotenza", dice Marcos.

Il leader zapatista chiude la lettera augurando lunga vita a chi ha portato la vocazione ed il destino nel nome: Digna Ochoa.


(tradotto dal *mZm* http://www.mzm.too.it)



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