Una pace autentica e non un simbolo pubblicitario chiedono gli zapatisti nelle terre di Quetzalcoatl

Annunciano un contatto formale con i parlamentari

Mercoledì, 28 Febbraio 2001

La carovana zapatista ha percorso gli stati di Tlaxcala e Hidalgo, esigendo una pace autentica, che non sbocchi in nuove simulazioni. L'EZLN è disposto a firmare la pace con il Governo Federale, però non può accettare che si ripeta la storia di tradimenti che hanno vissuto gli indigeni. In Pachuca, il Subcomandante Marcos ha ricordato ciò che è successo nelle terre chiapaneche: "i fratelli di Acteal avevano firmato la pace con i gruppi paramilitari due settimane prima del 22 dicembre 1997. Dopo aver firmato questa pace, 45 uomini, donne e bambini non stavano facendo altro che pregare e spararono loro in testa. Vogliamo la pace, però davvero, e andiamo a costruirla".

La pace non può diventare un simbolo pubblicitario. In Actopan, il Subcomandante Marcos ha sostenuto: "In questi momenti c'è una forte disputa per questa colomba (della pace). Il governo di Fox vuole farla diventare un logotipo pubblicitario. Va ad acquistare un prodotto che non gli servirà. La colomba che noi vogliamo è quella che vola".

Hidalgo, uno degli stati più poveri del paese, si caratterizza per la storica lotta indigena. Nel suo quinto giorno, la carovana zapatista ha percorso queste terre di Quetzalcóatl, accompagnata da più di 200 veicoli e dalla presenza costante dei ñahñus. In Actopan, c'è stata un'accoglienza indigena di massa e la maestra di cerimonia ha presentato l'EZLN come "chi ci ha dato un esempio di lotta" e ha aggiunto che "è arrivata l'ora di costruire una forza sociale alternativa per ottenere la democrazia, la pace e la giustizia".

Nella Piazza Juárez di Pachuca, si sono riunite più di 11 mila persone per ricevere la carovana zapatista. L'atto era accompagnato dalla banda dello stato, striscioni per l'EZLN ed erano presenti: l'Università Pedagogica, operai, contadini, casalinghe e studenti.

Tepatepec, all'entrata del Valle del Mezquital, ha una antica storia di organizzazioni indipendenti. Lì si sono riuniti indigeni ñahñus, maestri, operai e studenti della Normale del Mexe e insegnanti della regione.

Ha preso la parola la mamma di Erika Zamora Pardo, detenuta in Puente Grande accusata di appartenere all'ERPI. Alfonsina Pardo ha preceduto i comandanti al microfono per parlare di sua figlia: era all'ultimo anno dell'università quando è stata arrestata nel luglio di 1998 in El Charco, Guerrero, dopo il massacro fatto dall'Esercito federale. Arrestata, torturata, obbligata a firmare confessioni, è stata condannata ad otto anni e mezzo di carcere.

Durante la giornata, l'EZLN ha annunciato formalmente l'inizio delle comunicazioni con parlamentari federali. Durante l'atto di accoglienza in Pachuca, il Subcomandante Marcos ha comunicato che l'arc. Fernando Yáñez aveva già contattato José Narro, Jaime Martínez Veloz, Miguel Bortolini e Genoveva Domínguez.

A notte, una tormenta è scoppiata su Ixmiquilpan, però i presenti al presidio non hanno voluto sospendere l'ultimo evento della giornata. Poco più tardi i comandanti zapatisti sono stati ricevuti nello stabilimento termale del Tephé, una ditta indigena, autonoma, prospera, in chiara espansione, che dà impiego a 190 persone e divide i guadagni fra 300 famiglie otomí. Lo stabilimento termale comunale è prodotto di una lunga lotta, che risale all'esecuzione incompleta di una risoluzione presidenziale del 1947. Nell'aprile del 1990, disperati per la mancanza di risposta da parte delle autorità, "tapparono" l'entrata del parco per esigere che lo restituissero loro. Dopo quasi un anno di resistenza, ottennero il verdetto favorevole il 27 febbraio 1991, di modo che oggi celebrano non solo l'arrivo degli zapatisti ma il loro primo decennio di prosperità.

"Noi abbiamo voluto che gli zapatisti ci facessero l'onore di venire, perché si riposino e conoscano una ditta degna, amministrata da indigeni, che può servire d'esempio per tutto il paese. Che si veda, insomma, che è per questo che vogliamo l'autonomia dei popoli indios, per poter svilupparci e crescere", ha detto Heliodoro Huerta Vite, amministratore del luogo.

[fonte: EZLN al DF - http://www.ezlnaldf.org]


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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