LA JORNADA - GIOVEDÌ 26 APRILE 2001

Annuncia Nicole Fontaine che inviterà Fox Quesada

Solo senza passamontagna potrebbero entrare gli zapatisti nel Parlamento Europeo

Si ricevono in modo ufficiale solo capi di stato

ANDREA BECERRIL E VICTOR BALLINAS

La presidentessa del Parlamento Europeo (PE), Nicole Fontaine, ha spiegato ieri che se l'EZLN volesse essere presente nella tribuna di questo organo legislativo (i suoi rappresentanti) "dovranno, senza nessun dubbio, togliersi i passamontagna", e solo sarebbero ricevuti e ascoltati dalla delegazione che li invita, perché il PE riceve solo ufficialmente i capi di stato.

La parlamentare ha informato che inviterà il presidente Vicente Fox a parlare nel Parlamento Europeo, "in sessione solenne, come riceviamo i capi di stato".

Dopo essersi incontrato con il presidente del tavolo direttivo del Senato della Repubblica, Enrique Jackson Ramírez, la presidentessa del PE ha detto che "Fox ha avuto il gran coraggio di giocare la carta della riconciliazione e ci rallegriamo nel vedere che questa carta è oggi su una buona strada, con prospettive ragionevoli di soluzione di pace, che si trova concretizzata nel progetto di legge che il Senato ha elaborato".

Più tardi, dopo una riunione con il ministro per gli Affari Esteri Jorge G. Castañeda e con il presidente Vicente Fox, Nicole Fontaine ha detto in una conferenza stampa che per ragioni di sicurezza gli zapatisti che andranno al PE dovranno togliersi il cappuccio perché entrando in Europa dovranno comprovare la loro identità, presentando passaporti e documenti d'identità.

Dopo la riunione con Jackson ha precisato che è cosciente, come i suoi colleghi, dell'importanza della riforma indigena per l'evoluzione democratica del Messico, perché si tratta di un problema che non era ancora stato risolto e che "questo paese aveva lasciato in sospeso. È una gran soddisfazione vedere che ha buone prospettive di pace".

Ha sottolineato che il presidente Fox ha detto che il tema indigeno è un problema importante, però va oltre l'essere solo un problema indigeno, perché si tratta "dello sviluppo del paese, della ridistribuzione delle risorse, questo è ciò che sta dietro a questo dibattito, come al tema della riforma fiscale".

Rispetto alle riforme indigena e fiscale, ha espresso la sua ammirazione, come giurista e come politica, "per le soluzioni che possano conciliare i parlamentari messicani per arrivare ad accordi, come l'annuncio che la nazione messicana è indivisibile" e ha ribadito che l'iniziativa di legge indigena è un progetto equilibrato e costruttivo.

Affrontando il tema del federalismo, Nicole Fontaine ha detto che trattandolo nella riforma fiscale, si deve riferire alla distribuzione di risorse, alla priorità da dare a settori tanto importanti come educazione e formazione professionale.

Ha aggiunto che questa ridistribuzione si riferisce alle persone, però deve pure vedersi rivolta alle regioni, perciò, ha detto a Jackson, "avrete un lavoro importante da fare per trovare soluzioni innovatrici tra le differenti regioni e l'equilibrio necessario per le più povere".

Nicole Fontaine ha aggiunto che i senatori hanno insistito con lei sulla cooperazione sociale, che concretamente si riferisce alla lotta contro la povertà, le discriminazioni e le droga, "e penso anche all'aspetto ambientale".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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