LA JORNADA - SABADO 23 GIUGNO 2001

Concede nuovi prestiti per i programmi di salute e la ristrutturazione bancaria

BM: povero il 58% dei messicani

Si acutizza la miseria nelle zone rurali

Il paese si trova adesso in migliori condizioni per affrontare contraccolpi esterni

JIM CASON E DAVID BROOKS - CORRISPONDENTI

Washington, 22 giugno - La Banca Mondiale ha calcolato che il 58 per cento della popolazione totale del Messico si trova in povertà, mentre 82 ogni 100 messicani che abitano nelle zone rurali vivono in questa condizione, il che costituisce un livello più elevato di un decennio fa.

La stima dell'organizzazione ha superato le cifre ufficiali del governo messicano, che calcolano che solo il 40 per cento del totale della popolazione viva in una situazione di povertà.

La popolazione del Messico è di 97,4 milioni di persone, delle quali una quarta parte abita nelle zone rurali.

Per il sistema finanziario, 505 milioni di dollari.

Olivier Lafourcade, direttore regionale per il Messico della Banca Mondiale (BM), ha annunciato oggi l'approvazione di due nuovi prestiti per il Messico, uno per 350 milioni di dollari per programmi di appoggio di salute pubblica e l'altro per 505 milioni per la ristrutturazione del settore bancario.

Con ciò, la Banca Mondiale ha informato che il suo "portafolio" Messico adesso comprende 23 progetti con un valore totale di circa 11 mila 500 milioni di dollari. "Il nostro obiettivo è stato la riduzione della povertà, e così rimane", dichiarò oggi Lafourcade prima di descrivere i nuovi crediti approvati.

Però secondo il documento "Strategia di Assistenza al Paese" (CAS, nella sua sigla in inglese), l'organizzazione informa che la percentuale della popolazione che vive nella povertà si è incrementata di quasi l'8 per cento tra il 1994 e il 1998, insieme all'indice di disuguaglianza.

Però più drammatico è l'incremento della povertà nelle zone rurali, dove nel 1989 fu del 69 per cento del totale della popolazione e nel 1998 raggiungeva già l'82 per cento del totale della popolazione rurale.

- Queste statistiche indicano un fallimento delle politiche promosse dalla BM? - ha chiesto La Jornada.

Lafourcade ha risposto che benché il livello di povertà sia più alto di un decennio fa, questo si deve considerare dentro il contesto storico di questo periodo. Ha sottolineato che la povertà è stata ridotta di circa un punto per ciascun anno tra il 1984 e il 1994, ciò che ha significato una diminuzione totale, durante il periodo, del 10 per cento.

Però come conseguenza della crisi del 1994 - 95, "in solo sei mesi si cancellò totalmente quanto ottenuto", per cui ha concluso che "è molto difficile ridurre la povertà ma è molto facile perdere ciò che si è guadagnato".

Lafourcade ha segnalato che il credito per il programma di salute pubblica annunciato oggi rappresenta la continuazione di progetti per combattere la povertà estrema in Messico.

Ha informato che questo progetto amplierà il servizio sanitario di base a 13 milioni di messicani che oggi non hanno accesso a questi servizi.

L'altro progetto annunciato oggi è un secondo credito per la ristrutturazione del settore bancario con il proposito di rafforzare il settore di fronte a scontri esterni e permettere un miglior funzionamento interno, puntando a facilitare i servizi di credito a beneficio delle medie imprese.

Però alcuni dei critici della BM, come il professore Jonathan Fox, della Università di California in Santa Cruz, hanno messo in evidenza in passato che l'attenzione di gran parte dei programmi dell'organizzazione in Messico è basata sulle riforme strutturali macroeconomiche e non su quelle dedicate direttamente alla lotta contro la povertà.

Più del 50% dei crediti approvati nel 2001 dalla Banca Mondiale sono stanziati per la ristrutturazione e la riforma del settore bancario, secondo il CAS diffuso oggi. Di ciò che resta, la maggiore parte è stanziata per calamità e per il mantenimento delle strade.

Rimane da segnalare che questa è la prima volta che il governo del Messico e la Banca Mondiale hanno presentato pubblicamente il CAS - documento che prima era esclusivamente di circolazione interna e confidenziale, il cui contenuto solo si conosceva per fuga di notizie - dimostrando il nuovo impegno di entrambi nella "trasparenza".

Lafourcade ha segnalato che l'aiuto della Banca Mondiale si concentra nella promozione e nell'appoggio di riforme in cinque parti che sono la chiave per affrontare i problemi fondamentali del Messico: la riforma fiscale, la finanziaria, quella del settore energetico, quella del settore del lavoro e quella della governabilità (dove l'obiettivo è la lotta alla corruzione).

Ha evidenziato che alcune di queste stanno progredendo, mentre altre sono in ritardo. Ha indicato che tra i successi di questi ultimi anni c'è il cambiamento nella politica per affrontare la povertà, da un "sussidio universale" a uno di "sovvenzioni mirate".

Oggigiorno, ha aggiunto Lafourcade, il paese è in condizioni migliori per affrontare i contraccolpi esterni, e ha assicurato che "il paese non è in crisi". Ha affermato che con una "democrazia matura" e le riforme strutturali recenti, il Messico ha buone prospettive nonostante il rallentamento recente causato dalle condizioni dell'economia statunitense.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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