LA JORNADA - VENERDÌ 23 MARZO 2001

Se non c'è trappola, saremo nella massima tribuna a promuovere la legge indigena

L'EZLN accetta l'invito formulato dalla Camera dei Deputati per dialogare

Il gruppo ribelle decide di posporre la partenza dal D. F. verso le montagne del sudest

Il subcomandante riconosce la sensibilità dei parlamentari che appoggiano la proposta

VITTOR BALLINAS E ROBERTO GARDUÑO

Il subcomandante Marcos ha annunciato in serata che l'EZLN ha deciso di accettare l'invito che la Camera di Deputati gli ha fatto nel pomeriggio di ieri a dialogare con il Parlamento: "Se non c'è trappola, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale sarà nella massima tribuna a promuovere il riconoscimento costituzionale dei diritti e della cultura indigena". Così, ha deciso di posticipare la partenza della sua delegazione dal Distretto Federale, inizialmente programmata per questo venerdì.

Rispondendo alla proposta che la Camera di Deputati aveva formulato ieri, proprio mentre era in corso il presidio zapatista ad un lato del Palazzo Legislativo, il subcomandante Marcos ha detto: "Pare che la porta del dialogo cominci ad aprirsi".

Quattro ore e mezza dopo aver ricevuto la proposta della Camera dei Deputati, Marcos è apparso nella Scuola Nazionale di Antropologia e Storia (ENAH) accompagnato dai comandanti Tacho, Zebedeo e David, per annunciare la risposta ufficiale della dirigenza ribelle ai parlamentari.

Dando lettura ad un comunicato di una pagina, il subcomandante ha sottolineato che l'accordo rende possibile il dialogo degli zapatisti con le commissioni legislative che determineranno l'iniziativa di legge inviata dall'Esecutivo federale, su diritti e cultura indigeni, cioè la legge Cocopa.

Di fronte a decine di giornalisti che si assembravano davanti all'auditorio Giovanni Sapio, dell'ENAH, la dirigenza ribelle, accettando il dialogo con il Parlamento, ha posto fine alla crisi politica che era iniziata nei primi giorni di questa settimana, quando lo stesso EZLN aveva annunciato di aver deciso di ritornare alle montagne del sudest di fronte alla chiusura della classe politica e dirigente del paese.

In 24 ore c'è stato un cambiamento radicale

Quando era arrivato il rifiuto di Diego Fernández de Cevallos e di Enrique Jackson a permettere che il comando zapatista facesse uso della tribuna della Camera di Deputati, i ribelli avevano considerato infruttuoso il loro soggiorno a Città del Messico. Però la situazione è cambiata e nelle ultime 24 ore c'è stato una svolta inattesa che si è tradotta nell'accettazione di ieri.

Il subcomandante Marcos ha letto il testo e ha detto che parlamentari dei partiti Verde Ecologista, del Lavoro, della Rivoluzione Democratica e del Rivoluzionario Istituzionale, hanno raggiunto insieme l'accordo che permetterà ai delegati zapatisti di fare uso della tribuna principale nel Palazzo Legislativo di San Lázaro.

"L'accordo rende possibile il dialogo degli zapatisti con le commissioni per i Punti Costituzionali e per gli Affari Indigeni della Camera dei Deputati, la partecipazione dei componenti della Giunta di Coordinamento Politico, della Cocopa e di Studi Legislativi della Camera dei Senatori, oltre a tutti i deputati e i senatori (che lo vogliano)".

Ha detto che la pressione e la mobilitazione nazionale e internazionale a favore del riconoscimento dei diritti e della cultura indigeni, hanno reso possibile l'accordo per il dialogo. E ha riconosciuto anche "la sensibilità di un importante gruppo di parlamentari, maggioritario nella Camera dei Deputati e minoritario nella Camera dei Senatori".

Leggendo il comunicato - dato che non ha accettato domande - il subcomandante ha precisato che la delegazione zapatista ha dato istruzioni all'architetto Fernando Yáñez perché, al più presto possibile, prenda contatto con la Giunta di Coordinamento Politico della Camera dei Deputati e si accordi sui particolari dell'incontro tra il Parlamento e gli zapatisti.

La notizia che finalmente posticipavano la loro partenza, ha strappato applausi e l'emozione dei componenti del Congresso Nazionale Indigeno (CNI) e dei partecipanti di organizzazioni civili che si sono recati all'ENAH.

La tattica politica dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ha forzato all'ultimo minuto il Parlamento a riceverli ed a ascoltarli.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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