PROCESO - 22 APRILE N. 1277

Si è concluso il ritiro militare richiesto dall'EZLN

Julio César López

GUADALUPE TEPEYAC, CHIS. - Dopo aver verificato che l'Esercito Messicano si è ritirato dalle sette posizioni richieste dall'Esercito Zapatista per ritornare ai negoziati di pace con il governo Federale, l'architetto Fernando Yáñez Muñoz è andato a La Realidad per informare la dirigenza indigena, a mezzogiorno di venerdì 20. Le ultime basi sgomberate sono stati quelle di Rio Euseba e di Guadalupe Tepeyac.

Parco come sempre, Yáñez Muñoz, identificato dal governo come il Comandante Germán, si è rifiutato di proporzionare un'intervista ufficiale a noi giornalisti del Proceso perché, ha spiegato, "io non sono il comandante".

- Quando l'hanno degradato? Non le importa come passerà lei alla storia?

La risposta è stata secca: "No, non m'importa della storia".

Minuti prima, di fronte alla sorpresa dei giornalisti, l'architetto si era ritirato, senza parlare, dal tavolo che condivideva con il commissario per la pace, Luis H. Álvarez, che consegnava le installazioni militari alla Segreteria di Sviluppo Sociale.

Álvarez ha precisato che con lo sgombero militare delle sette postazioni - Amador Hernández, Jolnachoj, Cuxuljá, Roberto Barrios, La Garrucha, Rio Euseba e Guadalupe Tepeyac -, "il governo federale avanza nel rispetto dei segnali richiesti dall'EZLN per la ripresa del dialogo e del negoziato di pace".

Bisogna ancora scarcerare alcuni detenuti e l'iniziativa di legge su Diritti e Cultura Indigeni elaborata dalla Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) essere approvata dal Parlamento.

Fino alla chiusura di questa edizione, l'EZLN non aveva precisato la sua posizione sulla partenza dell'Esercito da Rio Euseba e da Guadalupe Tepeyac.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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