LA JORNADA - GIOVEDÌ 21 GIUGNO 2001

U n convoglio dell'Esercito è arrivato a La Esperanza, a meno di quattro chilometri da qui

Tensione a Guadalupe Tepeyac per la presenza militare

Gli abitanti denunciano che la Sedeso ha collocato poliziotti privati nell'ospedale dell'IMSS

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Guadalupe Tepeyac, Chis., 20 giugno - Le autorità ejidali e gli abitanti di questa comunità hanno denunciato che "si stanno avvicinando sempre più gli 'eserciti' con i loro camion e blindati". Oggi, una colonna militare proveniente dalla regione della frontiera è arrivata a La Esperanza, a meno di quattro chilometri da qui. È quanto più vicino siano arrivate le truppe federali da che sono state ritirate le due postazioni che avevano occupato Guadalupe Tepeyac dal febbraio del 1995, fino a pochi mesi fa. Il fatto ha causato tensione, la gente ha sospeso i lavori di ricostruzione delle case e nuovamente la nuvola nera della guerra è passata sulle loro teste.

Hanno anche segnalato che la Segreteria di Sviluppo Sociale ha messo dei poliziotti "privati", armati con manganello e gas lacrimogeni, nell'ospedale dell'IMSS, cioè nel centro del villaggio che, lentamente, rinasce dall'abbandono. In effetti, questi "poliziotti" controllano le entrate dell'ospedale, uomini in uniforme blu e marrone. È da pochi giorni ma già hanno assunto un atteggiamento minaccioso e pesante con gli utenti del servizio medico, secondo lamentele degli stessi pazienti, che non sono di questa comunità né sono zapatisti.

Durante la settimana scorsa, a partire da mercoledì 13, stavano già arrivando i veicoli del convoglio militare alla comunità La Sombra, a circa sette chilometri da qui. Adesso, le truppe sono già entrate fino a La Esperanza. La stessa Sedena ha confermato la ripresa dei pattugliamenti nella zona di frontiera e nella zona con alta incidenza di criminalità. Ma questa regione tojolabal, del municipio autonomo San Pedro de Michoacán, non è né una cosa né l'altra.

Assedio in radio e sui quotidiani locali

Anche se vorrebbero rallegrarsi visto che preparano il loro ritorno, i tepeyaqueri non possono smettere di preoccuparsi. Per le radio e sui quotidiani locali si è scatenato un assedio sulla comunità sulla base di bugie e di voci che le autorità ejidali considerano diffamatorie, ma che però servono per giustificare nuovi dispositivi di polizia e militari non solo intorno, ma anche dentro, a questa comunità così repressa.

Tanto il municipio autonomo come le autorità ejidali hanno denunciato questa settimana che la Sedeso e l'IMSS hanno un piano per interferire nella vita della comunità e minacciarla, ancor prima che le case siano nuovamente occupate dai loro padroni legittimi, profughi nella selva per sei anni.

Parte di questo piano, secondo quando dice Joel, rappresentante della assemblea ejidal, è stata la notizia falsa che le basi d'appoggio zapatiste avevano accerchiato le installazioni della Sedeso (tutto il vecchio Aguascalientes). "Avremmo forse il tempo di farlo? se adesso la nostra occupazione di tirar su le case non ci permette nemmeno di andare a vedere i nostri campi. Non stiamo molestando nessuno. Ciò che chiediamo è che ci lascino in pace".

Ciononostante, gli stessi lavoratori della Sedeso hanno detto a un gruppo di giornalisti pochi giorni fa che ignoravano l'origine di questa informazione. E hanno potuto confermare che non esisteva nessun tipo di "accerchiamento" delle deserte installazioni del secondo elefante bianco esistente in Guadalupe Tepeyac, dato che il primo elefante è la clinica - l'ospedale dell'IMSS - Solidarietà, famoso nel mondo intero come simbolo degli specchietti per allodole dell'epoca salinista.

"Non ci lasciano ritornare in pace"

Dice Joel: "Da poco, l'amministratore dell'ospedale ci ha offerto di incaricarci della sorveglianza dell'edificio e questo lo facevamo già prima, dal 1993. Quando siamo stati qui, lo abbiamo sempre curato. Abbiamo pensato che sarebbe stato come prima, però no, abbiamo visto che si trattava di fare i poliziotti in divisa, e ai loro ordini. Non accettiamo. Loro, io credo, pensavano che non avremmo accettato e ce l'hanno detto solo per avere il pretesto, per poter dire che non abbiamo voluto".

Aggiunge: "Allora hanno tirato fuori quell'altra dell'accerchiamento della Sedeso, e con questo pretesto sono stati dai priisti di El Carmen perché venissero a fare i poliziotti. Loro hanno accettato e sono quelli che ora sono lì", e si volta verso l'ospedale, alla cui entrata sono appostati due indigeni in divisa. Sulla camicia cachi si può leggere: "Polizia privata". Segno dei tempi?

Il padre di Joel, uno dei vecchi e delle autorità del villaggio, interviene nella conversazione: "Nella stazione radio di Comitán uno che è panista va dicendo che noi di Guadalupe Tepeyac ci siamo di nuovo ribellati contro il governo, che siamo contro l'Assicurazione Sociale e la Sedeso, che ci dichiariamo in ribellione mentre noi non abbiamo detto niente di ciò. Solo abbiamo protestato contro gli abusi che ci hanno fatto. Quelli del governo ci stanno creando di proposito dei problemi. È provocazione, lo sappiamo già".

La radio commerciale di Comitán ha anche trasmesso ieri la smentita della comunità rispetto al fatto dell'accerchiamento. Joel dice che lo ha stupito l'arrivo di giornalisti che domandavano se avevano circondato col filo spinato le installazioni della Sedeso.

"Noi non ne sapevamo niente. Lo abbiamo detto e abbiamo detto che andassero a domandare a quelli del governo. Lì hanno confermato che non era successo niente, che qualcuno aveva messo malamente un po' di fil di ferro nella griglia, che non arrivava nemmeno a chiudere la porta".

Da niente, si costruisce allora una situazione che "giustifica" nuove pressioni militari e istituzionali su di una popolazione che non riesce ancora a tornare nelle sue case. Come sottolinea Joel: "Non ci lasciano ritornare in pace".

In una lettera inviata ai mezzi di comunicazione e alla società civile, le autorità ejidali dichiarano:

Noi, popolo zapatista, basi d'appoggio del villaggio di Guadalupe Tepeyac vogliamo chiarire e denunciare le pratiche e i metodi che sta usando il Fox, il modo nuovo col quale ci vogliono fare soffrire, molti anni ancora, come dal tradimento dell'anno '95.

"Perché vi diciamo ciò fratelli e sorelle? Proprio in questi giorni stiamo ricostruendo le nostre umili case di cartone e ci sta costando molto sforzo, sacrificio e dolore vedere la gran distruzione che ci ha fatto come grande favore il governo dei poveri del popolo del Messico. Voi fratelli e sorelle del Messico e del mondo siete i migliori testimoni di questa gran disgrazia che ci ha mandato Zedillo nell'anno '95. Perché adesso nuovamente ci stanno portando una maggiore disgrazia perché vogliono di nuovo allontanare il popolo di Guadalupe Tepeyac, perché nessuno di Guadalupe possa vivere in pace.

"Hanno fatto il piano insieme, l'Istituto Messicano dell'Assicurazione Sociale (IMSS) e la Segreteria dello Sviluppo Sociale (SEDESO).

Il piano è il seguente:

E i lavoratori dei campi tojolabales spiegano:

1. Denunciamo e smentiamo il piano di provocazione e l'accusa ingiusta che stanno facendo al Popolo di Guadalupe Tepeyac. Perché il giorno 14 giugno di questo anno sono arrivati i giornalisti a chiederci perché abbiamo recintato con filo spinato l'ufficio della Sedesol. Questo è totalmente falso.

"Perché il signor Hugo Chandomin, incaricato della distribuzione di ciò che rimane del FOBAPROA, ha chiamato i giornalisti per denunciare dei presunti fatti e per non permettere che il popolo di Guadalupe Tepeyac ritorni alla sua terra natale. Siamo sicuri che questo signore è lo stesso protagonista ed esecutore di queste falsità e calunnie contro di noi.

"Questa presunta recinzione di filo spinato, è solo un po' di fil di ferro che non chiude nulla, che é stato lasciato lì e ora viene ad accusare noi di questa falsità".

Le sorprese

Gli indigeni deplorano le "sorprese" che preparano loro i rappresentanti del nuovo governo: "L'amministratore dell'IMSS ci ha proposto di fare la vigilanza all'ospedale di Guadalupe. La nostra comunità in assemblea ha deciso di non accettare, visti i tantissimi lavori per riportare al naturale il terreno artificiale di Zedillo, del Crocchetta Albores e adesso di Fox". E chiariscono che sono troppo occupati nei loro lavori per poter inoltre collaborare. "Non crediamo a questa presunta guardia o vigilanza che ci hanno offerto. Adesso ci stiamo rendendo conto che ci volevano strumentalizzare. Perché il 13 giugno hanno installato la vigilanza della polizia per non permettere l'entrata dei malati, dato che tutta la gente che arriva lì è per malattia e non per altro. È che loro pensano altre cose perché fanno un diverso tipo di uso di questa installazione mascherata da ospedale. Per questo si preoccupano e adesso si conferma meglio questo tipo di funzione visto che la polizia sta lì ed é dotata di radiotrasmittenti, uomini in uniforme e armati per picchiare la gente".

I tepeyaqueri dichiarano per finire: "Questo ci causa una gran preoccupazione. Questo gran cambiamento che tanto ha sbandierato Fox ci dimostra che a noi, popoli poveri, assolutamente non ci vogliono". E avvertono:

"Popolo del Messico e del mondo, é proprio così. Noi diciamo al mondo che Fox è il capoccia del neoliberismo. Portiamo tutto ciò alla vostra conoscenza per qualsiasi azione che intendano fare contro di noi".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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