da La Jornada di domenica 21 gennaio 2001

ORA CHIEDIAMO UN SEGNALE DA PARTE DELL'EZLN PER RIPRENDERE IL DIALOGO

NON CI SARÀ ULTERIORE RITIRO DI TRUPPE DAL CHIAPAS, ANNUNCIA FOX

Juan Manuel Venegas

Non ci saranno altri ritiri di truppe dal Chiapas, ha annunciato il presidente Vicente Fox Quesada. "Noi abbiamo finito ed ora chiediamo un segnale da parte dell'EZLN per riprendere il dialogo; un dialogo che dovrà essere concreto, serio, risolutivo".

Il capo dell'Esecutivo ha ricevuto ieri a Los Pinos, i dirigenti del settore industriale del paese, che hanno manifestato la loro "preoccupazione" ed il "rifiuto" di accettare la marcia dell'EZLN fino a Città del Messico; ha tenuto anche un lungo incontro, di quasi quattro ore, con i membri del gabinetto responsabili della sicurezza nazionale e che si occupano del conflitto in Chiapas.

Tra una riunione e l'altra, è stato trasmesso il programma "Fox dal vivo, Fox con te" con il tema degli indigeni come argomento centrale. Il Presidente ne ha approfittato, di fatto, per ammettere che "le voci secondo le quali si sta concedendo troppo" all'EZLN, influiscono sulle sue decisioni.

Ha aggiunto che si sospenderà il ritiro dell'Esercito Messicano dalle comunità del Chiapas situate nella zona di conflitto. Ha presentato parte della nuova strategia: "Per quanto ci riguarda, abbiamo già ritirato l'Esercito da quattro postazioni che erano state indicate (dagli zapatisti). Ora, ci aspettiamo un segnale da parte loro: noi abbiamo già ritirato le truppe, abbiamo liberato i prigionieri, abbiamo inoltrato (al Parlamento) l'iniziativa della Cocopa ed ora chiediamo un segnale da parte loro per riprendere il dialogo!".

La richiesta del Presidente non si è limitata a questo ma ha avvertito che il "dialogo" al quale spera di giungere con l'EZLN "dovrà essere concreto, serio, e per una soluzione" del problema, visto che ancora "non abbiamo ricevuto nessun segnale da parte loro che sia riferito alla pace".

Ha aggiunto: "Molta gente pensa che l'EZLN viene a Città del Messico per i negoziati di pace, invitati dal Presidente della Repubblica. Se si tratta di pace, faremo certamente tutto ciò che è in nostro potere fare, ma non c'è nessun segnale da parte loro che indichi che questa visita sia per la pace. Dobbiamo quindi restare in contatto con l'EZLN per discutere questo tema, per sapere quali siano le condizioni della visita e di che cosa stiamo parlando. Credo che questo sia fondamentale".

Subito dopo ha ribadito la sua disponibilità "a fare tutto quanto è in nostro potere" per gli indigeni, "che rappresentano tutto. E per loro faremo di tutto: lo faremo per le famiglie, per i ragazzini, i bambini, le bambine; questi ragazzini indigeni davvero ci incantano! Lo faremo per tutti gli indigeni del paese!".

Un'ora e mezza dopo ha incontrato gli imprenditori, tra i quali Valentín Diez Morodo, del gruppo Modelo e presidente del Consejo Mexicano de Hombres de Negocios; Claudio X. González, presidente del Consejo Coordinador Empresarial; Alejandro Martínez Gallardo, della Concamin; Raúl Picard del Prado, Canacintra, e Alberto Fernández Garza, de la Asociación Mexicana de Instituciones de Seguros.

Picard del Prado ha dichiarato: "La marcia dell'EZLN preoccupa noi imprenditori e siamo venuti a manifestare il nostro disaccordo sulla marcia a Città del Messico, perché questo può provocare gravi problemi che potrebbero sfuggire ad ogni controllo".

- Come ha recepito questo disappunto il Presidente?

- Riguardo all'EZLN non ci ha detto assolutamente nulla. Ha solamente ascoltato la nostra posizione, cioè, che non si deve permettere l'ingresso di un esercito che non è un esercito (sic) che non possiamo riconoscere, perché al di fuori delle istituzioni. Perché devono venire qui? Che cosa vengono a chiedere? Vengono a negoziare? Perché non lo fanno sul loro territorio? Che problema c'è? Non vediamo perché dare loro accesso in momenti critici, quando probabilmente il settore finanziario internazionale può leggere questo in maniera diversa; ricordiamo che il tasso d'interesse si stabilisce in funzione della fiducia che, come paese, riceviamo dal mondo.

- Quali garanzie vi ha dato il presidente Fox?

- Nessuna. Anche lui è preoccupato; sta cercando soluzioni e sta consultando la società civile e prenderà una decisione dopo aver analizzato tutte le posizioni dei diversi settori sociali.

Continuando sullo stesso tono, il presidente del CCE, Claudio X. González, ha dichiarato che nell'incontro con Fox, è risultato chiaro che al settore imprenditoriale "preoccupa che l'EZLN non stia dimostrando buona volontà; il signor Presidente ed il governo hanno dimostrato molta buona volontà che non c'è stata dall'altra parte, e questo può inquietare fortemente i mercati, gli investitori, e non possiamo giocare con questo, perché abbiamo bisogno del massimo degli investimenti per la massima creazione di posti di lavoro".

- Quindi, la marcia zapatista rappresenta un problema per l'economia nazionale?

- Potrebbe esserlo se l'incertezza non viene ben gestita e canalizzata, perché non si può sempre dare, dare e dare senza ottenere alcuna risposta dall'altra parte.

Dopo aver parlato con gli imprenditori, Fox Quesada ha tenuto una lunga riunione con i membri del suo gabinetto incaricati della sicurezza nazionale. L'unico argomento è stato il Chiapas e l'annunciata marcia zapatista alla capitale del paese. È stato il secondo incontro della settimana sull'argomento.

Insieme al presidente Fox hanno analizzato la situazione il segretario della Difesa, Ricardo Clemente Vega García, quello di Governo, Santiago Creel Miranda, e quello dei Rapporti Esteri, Jorge G. Castañeda, oltre all'incaricato presidenziale per la Sicurezza Nazionale, Adolfo Aguilar Zinser, al coordinatore delle Politiche per Alianza Ciudadana, Rodolfo Elizondo, ed il commissario per la Pace in Chiapas, Luis H. Alvarez.

Dopo quasi quattro ore di riunione, dalle 13 e 30 fino alle 18, non è stato reso noto nulla e nessuno dei partecipanti ha accettato di parlare con i giornalisti.

Alle 18.20 il presidente Fox si è recato all'hotel Fiesta Americana, per rilasciare interviste ai giornalisti europei, prima del suo viaggio nel vecchio continente che inizierà mercoledì prossimo. Si è fatto vedere molto sorridente, salutando con la mano dalla sua auto.

Il presidente Fox prevede di riunirsi questa domenica con le direzioni nazionali del PRI, del PAN e del PRD. Si pensa che l'argomento sarà il conflitto in Chiapas e la riforma agraria.


(a cura del Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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