La Jornada, giovedì 20 dicembre 2001

IL GOVERNO TEME I PARAMILITARI IN CHIAPAS

TRIUNFO ELIZALDE

I governi statale e federale temono i gruppi paramilitari che agiscono in Chiapas, che realizzano le loro azioni apertamente, sono pesantemente armati e nonostante siano note le loro zone di azione, nessuno fa qualcosa per fermarli.

Questa situazione impedisce che si faccia giustizia circa il massacro di Acteal e la costante violazione dei diritti umani, ha denunciato Agustín Vázquez Ruiz, presidente de Las Abejas, dal suo ritorno da Parigi dopo aver ritirato il riconoscimento francese per la battaglia che questa ONG svolge sul territorio.

Secondo Vázquez Ruiz: "la giustizia ancora non esiste in Chiapas e permane l'impunità perché manca la volontà politica di arrestare i colpevoli del massacro di Acteal e perché si permette la presenza dei gruppi paramilitari che sono il fattore principale della violenza nello stato".

Il colmo è stato che recentemente sono stati rimessi in libertà sei dei principali capi di Paz y Justicia, che subito "hanno ripreso le loro attività sovversive".

Sulla situazione in Chiapas, il leader de Las Abejas ha denunciato: "il governo federale ha ritirato solo i posti di blocco militari dalle postazioni già presenti prima di febbraio 1995 ma non quelle dell'Esercito. Lo stato continua ad essere militarizzato tanto dalle forze militari quanto dai paramilitari".

Ha ricordato che nel paese non si rispettano i diritti umani e non viene applicata la giustizia per castigare chi li viola e chi aggredisce i difensori delle garanzie basilari, come accaduto "nel caso di Digna Ochoa, un crimine in cui non si vedono progressi nelle indagini".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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