da LA JORNADA del 19 marzo 2001

Il progetto è in funzione dell'industria d'esportazione statunitense

Il Piano Puebla Panama, interventismo degli USA

Il compito della pacificazione si combina con lo "sviluppo" che genereranno le multimazionali

Carlos Fazio - inviato speciale

Il Piano Puebla Panama (PPP) fa parte di un programma integrale che abbina interventismo politico, economico e militare ma che si presenta come un piano di pacificazione, sviluppo e creazione di occupazione. È una manifestazione genuina del capitalismo contemporaneo. Fa parte di un progetto di livello geo-strategico continentale ed imperiale degli Stati Uniti, in cui partecipano settori del grande capitale finanziario, associazioni multinazionali e le oligarchie dei paesi dell'area messicano-centroamericana. Il PPP non è un progetto nuovo e l'autore intellettuale non abita in Messico ma a Washington, fa parte del vecchio piano geo-strategico del TLC ed opera oggi come cavallo di Troia dell'accordo di libero commercio delle Americhe ( ALCA ). Nella nuova fase di espansionismo imperiale, l'ALCA è l'utensile di cui gli Stati Uniti hanno bisogno nella concorrenza interimperialista con il Giappone e l'Europa.

Il governo di Vincente Fox partecipa in modo subordinato agli interessi della Casa Bianca, di Wall Street e delle imprese multinazionali con sede centrale negli Stati Uniti. Il ruolo di Fox sarebbe quello di " trainante ".

In questa situazione la fretta dell'amministrazione Fox di lanciare il PPP non è legata alle priorità nazionali bensì agli interessi statunitensi davanti al summit dei presidenti delle Americhe che si terrà a Quebec nel prossimo aprile.

In trattative segrete e con la complicità di diversi governi dell'area Washington fa pressione per anticipare la data di lancio dell'ALCA: dal 2005 al 2003; il PPP sarebbe l'esempio di quello che "sì, si può".

Allo stesso modo che nel piano "Colombia", lo scopo degli Stati Uniti con il PPP è quello di intervenire nel conflitto politico e sociale del Messico per imporre e favorire le multinazionali del petrolio ( molto legate all'amministrazione Bush ), rendere facili le privatizzazioni dei terminali aerei e portuali, l'energia elettrica, l'acqua, il gas e Pemex; proteggere i latifondisti impegnati nello sviluppo agro-industriale e gli allevatori di bestiame intensivo e principalmente appropriarsi senza restrizioni delle enormi ricchezze della bio-diversità della Selva Lacandona, i Chiamalapas a Oaxaca e il corridoio biologico mesoamericano che arriva fino a Panama.

Il PPP risponde agli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e fa parte del riposizionamento geo-strategico del Pentagono in America Latina davanti alla delusione popolare crescente provocata dalle politiche neo liberali. A ciò risponde la militarizzazione e paramilitarizzazione di stati come Chiapas, Oaxaca e Guerrero, così come la previsione del Pentagono di installare un contingente militare di 12.000 soldati statunitensi in Guatemala. Il componente repressivo/militare del PPP è di tipo controinsurrezionale.

Così come è stato dichiarato nella " declaración de Mexico ", emessa dalla Conferenza Emisferica dell'energia e realizzata 2 settimane fa, qui nel summit di Quebec, la Casa Bianca ricercherà l'integrazione energetica del continente. Detta alleanza tra lo squalo e la sardina è un modo di nascondere il rifornimento di energia per il centro del potere imperiale e di garantire i propri interessi di sicurezza nazionale. Si tratta di un'altra faccia del vecchio progetto di un Mercato Comune Petrolifero del Nord caldeggiato da Ronald Reagan agli inizi degli anni '80, ponendo come base le fonti di idrocarburi di Canada e Messico, progetto che fu preludio del TLC o NAFTA.

Due strumenti chiave per la messa a punto del PPP sono la Banca Mondiale ( BM ) e la Banca Interamericana per lo Sviluppo ( BID ). Assieme al FMI queste 2 istituzioni con sede a Washington compongono l'imbastitura finanziaria internazionale di quello che James Petras chiama "la legione straniera imperiale".

Sono le istituzioni che hanno utilizzato la Casa Bianca e i creditori di Wall Street per imporre ai nostri paesi il "regalo" del debito estero.

Il 4 marzo Jacques Rogozinski, il mago delle privatizzazioni saliniste e attuale direttore generale della Corporazione Interamericana di Investimenti, che dipende dal BID, annunciò che quell'istituzione destinerà "importanti risorse per integrare Centroamerica e Messico con una infrastruttura imprenditoriale. Nell'anno 2000 il Messico ha perso il 25% del finanziamento regionale del BID ( 10 miliardi di dollari ). In questo senso il PPP è un progetto che servirà per poter chiedere crediti cioè per accumulare più debiti. Washington continuerà a utilizzare la politica del debito come un'arma di dominazione al servizio dei propri interessi imperiali.

In Messico il PPP è la continuazione del progetto di globalizzazione e sviluppo che viene avviato dal governo di Salinas sotto la protezione del FMI, del BM e del BID. Dopo la firma del TCL con gli Stati Uniti e Canada il Messico ha sottoscritto una serie di trattati e accordi di cooperazione regionali e libero commercio con i diversi paesi della regione. Il PPP è una nuova tappa di quel progetto geo-strategico in cui Vincente Fox funge da amministratore a pagamento con il ruolo di creare uno spazio al servizio delle multinazionali.

In questo momento il PPP è concepito come un progetto di infrastruttura imprenditoriale che si trova all'interno di un piano di sicurezza nazionale.

Secondo la poca informazione ufficiale, uno degli obiettivi a breve scadenza del PPP sarà quello di creare autostrade e ferrovie; rimettere in sesto porti e aeroporti del sud-est; installare gasdotti e fabbriche di assemblaggio che genereranno "catene produttive".

Uno degli elementi basilari del PPP è l'integrazione dell'Istmo di Tehuantepec, vecchio sogno che gli USA inseguono da 2 secoli. Tutto il progetto è subordinato all'industria di esportazione degli USA che utilizzerà i territori del Messico e del Centroamerica per poter proporre la propria produzione sull'area del Pacifico, là dove si trova oggi il motore dell'economia mondiale.

L'ideologia del changarrismo social, spinta dal presidente Fox nel sud-est messicano tende a travestire una politica che pretende di rendere il Messico un paese "assemblatore" al servizio delle compagnie statunitensi, partendo dal vantaggio che si ottiene dal confronto con le altre realtà della schiavitù salariale della manodopera maya. Secondo quello che dichiara il PPP si creerà un impiego per una forza lavoro senza particolari specializzazioni. Questo risponde all'interesse delle compagnie che minacciano di abbandonare la fascia del nord del paese davanti agli " alti costi di produzione, eccessiva regolamentazione, rincaro della manodopera e mancanza di infrastrutture ". Per evitare che queste grandi compagnie abbandonino il paese alla ricerca di altri mercati il presidente Fox abiliterà il sud-est messicano tramite una politica di esoneri fiscali e sussidi alle imprese che si stabiliranno lì e offrendo manodopera indigena con salari ridicoli e senza copertura sociale.

Il PPP nasconde anche un processo di controriforma agraria che ha a che fare con la distruzione di settori industriali legati ai prodotti della campagna. Inoltre stimolerà una nuova controriforma dell'articolo 27 della Costituzione, con l'obiettivo di togliere terre che oggi sono sotto il regime dello Stato o di Comunità Indigene per destinarle, una volta privatizzate, ad una agricoltura di piantagioni che hanno bisogno di grandi estensioni per farle rendere in modo tecnologico. Tutto ciò porterà ad un nuovo regime del latifondo a beneficio dei monopoli e oligopoli multinazionali, nazionali e stranieri, che si sono proposti di transgenizzare e controllare la produzione alimentare del pianeta. Una parte occulta del PPP è quella di permettere la "biopirateria" di multinazionali e Fondazioni come la Dupont, Pulsar, Monsanto, Novartis e Diversa.

La molto pubblicizzata politica della "intraprendenza imprenditoriale" e la controriforma agraria sono due facce della stessa medaglia. Con la carota dello sviluppo e la creazione di posti di lavoro il PPP pretende di convertire i contadini indigeni del Sudest in salariati supersfruttati da fabbriche maquiladoras urbane e semiurbane. Uno degli obiettivi di questa politica è quella di far spostare i contadini indigeni dalla campagna alla città con lo scopo di allontanarli dalla loro terra e da quelle risorse naturali che ci sono sopra e sotto di essa.

Un'altra formula "innovativa" del PPP è l'associazione di Imprese di investitori come ROMO, SLIM o ZAMBRANO con agricoltori della regione, sia ejidatari, sia comuneros o piccoli proprietari. Secondo il PPP questi ultimi metteranno la terra come capitale e otterranno in cambio l'opzione di lavorare la propria terra in cambio di un salario.

Il Presidente Fox e la sua portavoce Martha Sahagun hanno fatto della trasparenza la pretesa etichetta etica e morale dei loro 6 anni di governo. Ma finora non hanno chiarito davanti all'opinione pubblica chi è stato a spingere Fox fino alla Presidenza e chi ha finanziato la sua campagna elettorale. Si parla tra gli altri di personaggi come Arturo Romo, Lorenzo Zambrano e di imprese come la Coca Cola. Romo ha applaudito il PPP che fu elaborato dal BID e che fu adattato da Santiago Levy e si fa il suo nome come uno dei presunti investitori del PPP. Sarà un caso di traffico di influenze?

Il PPP è l'antitesi degli accordi di San Andrés, raccolti nella legge della COCOPA, che il Presidente Fox dice di voler portare avanti. Fa parte dell'ultima fase del piano di controinsurrezione che fu prima repressione, guerra psicologica e azione civica e dopo accerchiamento di sterminio militare e di silenzio e di fame, guerra sporca e paramilitarizzazione del conflitto il cui punto più alto è stata la strage di Acteal. Oggi mentre l'esercito ha predisposto un oliato accerchiamento per annientare i bastioni Zapatisti in Chiapas e ha organizzato le basi militari di San Quintin e Toninà in vista di uno spostamento rapido di truppe, Fox vuole firmare la "pacificazione" con l'EZLN. Come ha detto il ministro Jorge Castaneda a Madrid il 28 gennaio: "Il PPP è il corollario della pace".

Perciò il lavoro di pacificazione si fonde adesso con lo sviluppo che genereranno gli investimenti dei capitali multinazionali, gli stessi che hanno sempre odiato i concetti tradizionali della politica estera messicana, iscritti a livello costituzionale, come l'autodeterminazione dei popoli e la soluzione pacifica dei conflitti. Perciò i padroni del Messico traducono autonomia indigena ed autodeterminazione come un pericolo. Loro lo chiamano balcanizzazione, separatismo. In quel contesto e a partire dalla massima: "Chi paga comanda" che qui sarebbe: "Chi investe ordina" il PPP si propone di rompere il tessuto sociale intercomunitario e di eliminare i diritti autonomi degli "indios ribelli". La storia della consultazione del PPP con le comunità e le famose sinergie sono soltanto fiabe. Il capitalismo, che oggi è più selvaggio che mai, cerca di concentrare il capitale non di generare sviluppo sociale. Fu contro quella stessa oligarchia che L'EZLN prese le armi nel '94, contro l'esclusione che generavano il TLC e il via libera al latifondo della controriforma dell'articolo 27.

La pace in Chiapas dipende oggi dall'approvazione della legge Cocopa e continuerà a costruirsi poi con la discussione dei temi pendenti di San Andrés. Tra questi quello fondamentale per i contadini riuniti a Nurio e Michoacàn, è il problema agrario nazionale.

È necessario riformare l'articolo 27 della costituzione non nel senso voluto dal PPP, ma come voleva Emiliano Zapata riassunto in due richieste fondamentali: la terra è di chi la lavora e terra e libertà.

inviato da cheluce@tiscalinet.it



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