Protestano per i posti di blocco in Chiapas

Lunedì - 19 Febbraio 2001

LAS MARGARITAS, Chis. -A sei giorni dalla partenza dei delegati zapatisti verso la capitale messicana, il consiglio autonomo "Ricardo Flores Magón" ha denunciato nuovi movimenti di truppe dell'Esercito e della polizia statale, che stanno provocando aumento di "tensione nelle comunità".

Anche solo nel municipio di Las Margaritas, l'Esercito e la Procura Generale della Repubblica (PGR) hanno un posto di blocco nel villaggio Nuevo San Juan Chamula, a sei chilometri circa dalla frontiera Messico - Guatemala.

Lì i federali e gli agenti di polizia interrogano gli automobilisti che transitano, chiedendo la provenienza ed il modello del veicolo su cui viaggiano.

E quando a alcuno degli uomini in uniforme si dice che in questa zona è stato dato l'ordine che non operino più posti di blocco, uno di loro spiega che sono lì perché si bisogna proteggere la frontiera, dato che "qui c'è molto traffico di legno, di gente senza documenti; per questo restiamo. Fra poco ci ritiriamo". Questo è quello che ha detto un agente della PGR.

Più in là di Nuevo San Juan Chamula, in Guadalupe Tepeyac, l'Esercito non si è mosso dai due accampamenti installati dal febbraio del 1995. Solo alcune giovani donne, mal truccate, si occupano dei loro clienti.

Nella postazione, i federali sono sempre pronti. Non ci sono movimenti di routine all'interno. Le pesanti porte si aprono per far entrare un veicolo Hummer, con 12 soldati a bordo, che in pochi secondi si chiudono.

Da fuori si vede un soldato che riposa in una capanna ed altri che osservano da due torri di legno coperte da lamine di cartone. Due dossi di pietre e fango sono stati costruiti di fronte alla porta principale dell'accampamento.

Movimenti e sorvoli a bassa quota

Il consiglio autonomo Ricardo Flores Magón ha confermato che è vero che l'Esercito ha tolto tutti i posti di blocco di Chiapas, però in molte località adesso si sono installati al bordo della strada, "da dove controllano attentamente tutti i movimenti".

In una denuncia, il consiglio afferma che nell'ejido Peña Limonar continua ad operare un posto di blocco della Polizia di Sicurezza Pubblica nella comunità di Chocolja. L'Esercito tiene "posti di blocco intermittenti" nel crocevia di Chancalá, nel municipio di Palenque.

Secondo il vescovo Felipe Arizmendi Esquivel, la guerra in Chiapas si sarebbe già risolta se coloro che sono implicati nel conflitto comprendessero il messaggio di Gesù che dice: "Amate il vostro nemico, fate del bene a quelli che odiate...".

Nel suo messaggio festivo, "I cammini della pace in Chiapas", ha detto che finché coloro che sono implicati nel conflitto non cambieranno i loro cuori e le loro menti, per vivere nell'amore come Gesù Cristo ci insegna, "i possibili accordi di pace saranno molto deboli".

[Fonte: El Universal - Fredy Martín Pérez]


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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