La Jornada - 17 aprile 2001

La zona coinvolta, 63,8 milioni di abitanti ed una vasta ricchezza di risorse naturali

IL PIANO PUEBLA PANAMA

STRATEGIA DELLA BANCA MONDIALE ED INTERAMERICANA DI SVILUPPO PER CREARE UN POLO DI SVILUPPO DI LIVELLO MONDIALE IN AMERICA LATINA

Il Corridoio Biologico Centroamericano già inserito nella zona considerata nel piano

Matilde Perez U.

Il Piano Puebla Panama (PPP) è parte della strategia promossa dalla Banca Mondiale (BM) e dalla Banca Interamericana di Sviluppo (BID) per - secondo la sua concezione - creare "un polo di sviluppo di livello mondiale in America latina, una nuova forma di pianificazione ed un'azione per partecipare in maniera decisiva alla macroregione". Per quanto riguarda l'aspetto ambientale, vorrebbe consolidare la conservazione e l'utilizzo sostenibile dell'ecosistema della Mesoamerica, che diventerà "l'area tra le aree naturali protette".

Nei 102 milioni e 304 mila ettari che oggi occupa la cosiddetta regione del PPP abitata da 63,8 milioni di persone e culla di civiltà di interesse mondiale, è presente una vasta ricchezza di risorse naturali che - sostengono gli esperti - potrebbero essere a rischio per gestione inadeguata, supersfruttamento, distruzione dell'habitat e traffico illegale di specie animali e vegetali.

Cinque mesi prima della presentazione internazionale del PPP, il direttore regionale del Programma dell'ONU per lo Sviluppo (PNUD), Ricardo Sánchez Sosa, aveva parlato dell'inserimento del Corridoio Biologico Centroamericano, a cui partecipano i paesi oggi membri del PPP. A gennaio, la BM ed il Fondo Mondiale per l'Ambiente approvavano 19,1 milioni di dollari per finanziare la parte messicana di "quella rete di selve tropicali ed altri ecosistemi vergini con gran biodiversità".

Questo corridoio fa già parte del PPP; per questo non solo si esalta la ricchezza di fauna e flora ma anche la sua abbondanza idrologica e di aree naturali protette. Vi abitano 1.797 specie di mammiferi; 4.153 di uccelli; 1.882 di rettili; 944 di anfibi; 1.132 di pesci e 75.861 di piante. Della sua superficie totale, 11,9 milioni di ettari - poco più della decima parte del suo territorio - sono aree naturali protette, le precipitazioni pluviali sono considerevoli e la disponibilità pro capite di acqua è elevata nella zona centroamericana.

Nel suo Compendio di Informazione della Regione Puebla Panama, l'Istituto Nazionale di Geografa e Statistica (INEGI) denuncia il traffico di specie come uno dei rischi maggiori che corrono flora e fauna. La maggiore vendita illegale di mammiferi è localizzata in Messico, Panama e Costa Rica; di uccelli in Messico e Costa Rica; di rettili in El Salvador, Belize, Nicaragua ed Honduras; di pesci in Messico e Belize e di fiori a Panama e Messico. La vendita legale di diverse specie vive - principalmente rettili ed orchidee - avviene in Salvador, Guatemala, Nicaragua e Belize; il Messico si distingue per l'acquisto di pelli di coccodrillo e rettili.

Si rileva anche la disponibilità di acqua, risorsa che a poco a poco ha acquisito un elevato valore economico. Nicaragua, Costa Rica e Panama godono delle precipitazioni pluviali più considerevoli e sono i paesi centroamericani in cui la disponibilità di acqua sotterranea per abitante è maggiore di quella del Messico. In ordine decrescente la disponibilità pro capite è: Belize 66.470 m³; Panama 51.616 m³; Nicaragua 37.484 m³; Costa Rica 27.936 m³; Honduras 14.818 m³; Guatemala 11.805 m³; Messico 4.136 m³; El Salvador 2.820 m³.

Delle 366 aree protette esistenti che occupano 11milioni 930 mila ettari nella regione del PPP, i paesi centroamericani ne occupano il 55% della superficie ed i nove stati del sudest del Messico ne occupano il restante 45%. Belize, Panama, Guatemala e Costa Rica ne detengono la percentuale più elevata in proporzione al loro territorio nazionale.

L'analisi ambientale di questa macroregione, rileva anche la situazione dei boschi e delle selve. La deforestazione dovuta allo smottamento, al cambio di utilizzo del suolo, al supersfruttamento ed incendi, è elevata nel sud sudest del Messico a cui seguono in ordine di importanza, "anche se in proporzione considerevolmente inferiore, Honduras, Nicaragua e Panama". Tra il 1992 ed il 1996 sono andati persi nella regione del PPP 11 milioni 988 mila 185 ettari per i citati fenomeni, in Messico la cifra è stata di poco superiore si 22 milioni di ettari.

Le cosiddette forestazioni - semina di specie di alberi destinati a produrre cellulosa - si allarga; nella regione esistono già 317 mila 350 ettari destinati a questa attività ed in Messico la superficie è di 60 mila 700 ettari.

Nel marzo di quest'anno, i paesi centroamericani - Belize, Guatemala, Nicaragua, Honduras, El Salvador, Panama e Costa Rica - hanno presentato 38 progetti di sviluppo sociale, economico ed ambientale per la regione. Il Messico ha enfatizzato che l'asse portante della sua proposta si baserà sul rispetto della sovranità e sulla ricerca del consenso con i paesi coinvolti e con la popolazione dei nove stati inclusi nel progetto e la sua disponibilità a "ricevere contributi di organismi multinazionale e multilaterale interessati a contribuire alla crescita economica sostenuta" della zona.

Per interessare gli investitori, il governo di Vicente Fox Quesada rimarca quello che classifica come una forza: l'esistenza di abbondante mano d'opera - nella regione del sud-sudest del paese ci sono 28 milioni di abitanti - la posizione geografica privilegiata per l'esistenza di porti come Coatzacoalcos e Salina Cruz e la costruzione del corridoio tra Chiapas e Matamoros, con l'estensione al Guatemala e che comunicherà con la regione del mercato statunitense; abbondanti risorse naturali con straordinaria biodiversità e possibilità di offrire servizi ambientali globali legati all'effetto serra.

Ha sottolineato inoltre la qualità anche del il turismo ecologico e culturale - annualmente visitano la zona 5 milioni di turisti - ; pluriculturalismo e ricchezza di usi e costumi delle etnie per arricchire la creatività regionale ed un territorio abbondante e con qualità competitive a livello mondiale.

Quindi, i progetti strategici presentati dalla Semarnat per Oaxaca, Guerrero, Campeche, Chiapas, Puebla, Tabasco, Veracruz, Yucatán, Quintana Roo e Tlaxcala - "compresa la stretta relazione economica con Puebla - comprendono una riforestazione intensiva vincolata allo sviluppo straordinario della forestazione commerciale; espandere gli enti di gestione della vita nei boschi; promuovere l'ecoturismo; sviluppare la biotecnologia; ristrutturare il settore della pesca ed imporre il riordino delle coste per cui si procederà all'attuazione della delimitazione e rilevamento aereo.

Le previsioni governative sono che al bilancio destinato a questi progetti strategici - che fanno parte della Semarnat - si aggiungano le risorse del Fondo Mondiale per l'Ambiente (GEF) di altri organismi internazionali e dell'iniziativa privata nazionale ed internazionale interessate a partecipare "nel segno moderno delle politiche pubbliche". In cambio, l'amministrazione foxista garantisce agli investitori accesso al credito, deducibilità immediata delle risorse canalizzate nella regione del sud-sudest, incentivi fiscali e sostegni specifici alle attività agricole, manifatturiere e turistiche.

La proposta di progetti presentati dalla Semarnat per il PPP - di cui La Jornada possiede copia - considera di alta priorità fomentare "lo sfruttamento sostenibile e la gestione democratica" nelle seguenti zone: Calakmul, Campeche; regione delle Montagne e Costa Grande, Guerrero; Marqués de Comillas, comunità Lacandona, Cañadas (Ocosingo) e costa, Chiapas; regione mixteca, Tehuacán-Cuicatlán, Chinantla e Chimalapas, Oaxaca; Tehuacán-Cuicatlán e regione Mixteca, Puebla; regione della Huasteca e Los Tuxtlas, Veracruz; regione nord dello Yucatán e Quintana Roo.

Sono regioni - spiega la Semarnat - ad elevata biodiversità e numerosa popolazione contadina ed indigena e livelli estremi di povertà. Suggerisce che ai programmi di investimento governativi regionali si aggiunga l'iniziativa privata per "promuovere la trasformazione delle comunità assistite e riordinare, conservare e sfruttare in maniera sostenibile le risorse naturali della zona". Puntualizza che si dovrà modificare lo sfruttamento di quelle risorse nelle comunità ubicate alla periferia delle aree naturali protette.

Attualmente esistono 16 programmi di sviluppo in quelle regioni che assistono 204 comunità; l'obiettivo - all'interno del PPP - è mantenere uguale il numero dei programmi ma aumentare le comunità beneficiarie per raggiungerne 500 con l'attuale amministrazione. Per questo suggerisce che il bilancio annuale per quelle regioni prioritarie sia aumentato del 10% e che le ulteriori risorse per detto periodo - calcolate in poco più di 200 milioni di pesos - "siano erogate dagli enti federali che operano nelle regioni".

Nel blocco forestale - protezione delle selve del tropico umido, azione contro gli incendi forestali, sanità forestale, programmi per lo sviluppo forestale (Prodefor), forestazione commerciale (Prodeplan) e nazionale piani nazionali di riforestazione - la Semarnat evidenzia l'urgenza di "modificare le pratiche predatorie prevalenti e portare all'adozione generalizzata di attività agricole e di allevamenti intensivi sostenibili, così come allo sfruttamento razionale delle risorse forestali".

Sostiene che aumentare la produzione forestale sostenibile - del legname e non - "migliorerà le condizioni di vita della popolazione offrendole maggiori opportunità di impiego e guadagno; aiuterà nella ristrutturazione di aree deteriorate e nella conservazione delle risorse naturali e della biodiversità".

Per proteggere le selve tropicali umide suggerisce cinque azioni, tra le quali studi ed aiuti per la gestione comunitaria; ricollocazione di insediamenti irregolari - i casi più complessi sono localizzati nella riserva della biosfera dei Montes Azules, Chiapas ed a Chimalapas, Oaxaca - formazione ed educazione, soprattutto delle comunità localizzate ai limiti delle riserve naturali e delle zone di selve tropicali umide.

La continuità del Prodefor e Prodeplan comprende quali linee strategiche, l'incremento della produttività nelle aree a basso sfruttamento forestale; la diversificazione di specie ed il loro utilizzo e la ricerca di aiuti per la protezione delle zone forestali. Aggiunge: Il Messico gode di 22 milioni di ettari di superficie forestale con un potenziale di sfruttamento commerciale utilizzato solo per una terza parte. Su questa superficie abitano circa 12 milioni di messicani, per la maggior parte gruppi indigeni ad elevato livello di emarginazione. I boschi e le selve del sud-sudest del paese presentano una grande diversità di specie suscettibili di sfruttamento che possono diventare il sostentamento dei suoi abitanti".

Non stabilisce il numero di ettari, ma suggerisce che al Prodefor si aggiungano superfici attualmente non utilizzate ed in alcuni casi soggette a degrado o a cambiamento dell'utilizzo del suolo. Al Prodepan - propone - devono essere destinati 875 mila ettari nei prossimi 25 anni per ottenere una produzione annua di 18 milioni di metri cubi. L'esborso economico iniziale stimato è di 118 milioni di pesos e si creerebbero 325 mila posti di lavoro diretti ed indiretti. Il suggerimento relativo ai diversi stati è: Campeche 1 milione 176 mila 527 ettari; Yucatán 1 milione 351 mila 914; Chiapas 842 mila 158; Oaxaca 803 mila 569; Quintana Roo 793 mila 72; Veracruz 682 mila 963; Guerrero 632 mila 919; Tabasco 382 mila 963; e Puebla 217 mila 797 ettari.

FORZA, OPPORTUNITÀ E MINACCE DEL PPP

Il riassunto esecutivo del Piano Puebla Panama, elaborato dal gruppo di governo del presidente Vicente Fox Quesada che sarà sottoposto per consultazione ed analisi alle comunità del sud-sudest messicano, evidenzia che la regione tra il Messico ed il Centroamerica può diventare un "polo di sviluppo di livello mondiale in America Latina".

Il documento stabilisce che il piano, al capitolo dedicato al Messico, promuoverà l'installazione accelerata e coordinata di politiche pubbliche, programmi e progetti di investimento governativi e privati orientati allo sviluppo educativo della popolazione; l'espansione e lo sviluppo integrato dei settori dell'infrastruttura di base; la promozione di attività produttive e la modernizzazione ed il rafforzamento delle istituzioni locali.

Le quattro grandi linee del resoconto che sarà sottoposto a breve al giudizio pubblico nella regione del sud-sudest, riportano forza, opportunità, debolezza e minacce nella regione occupata da Messico, Guatemala, Belize, El Salvador, Nicaragua, Honduras, Costa Rica e Panama.

FORZA

Tradizione culturale e tecnologia comune; pluriculturalismo e ricchezza di usi, costumi tradizionali delle etnie per arricchire la creatività regionale; mano d'opera abbondante a costi competitivi a livello mondiale e di potenziale qualità; posizione geografica, localizzata tra i tre grandi blocchi commerciali (Nordamerica, Europa ed Asia); i processi di democratizzazione nei paesi dell'area si stanno rafforzando; corridoio in costruzione tra Chiapas e Matamoros, Tamaulipas con estensione al Guatemala; intercollegamento elettrico centroamericano in corso; abbondanti risorse naturali con straordinaria biodiversità.

OPPORTUNITÀ

La popolazione della regione arriverà a 92 milioni di abitanti, circa, nel 2025; crescente partecipazione della donna in tutti gli ambiti, in particolare nel mercato del lavoro; consolidamento dei processi di partecipazione sociale nelle decisioni pubbliche; possibilità di incrementare il commercio esterno appoggiandosi a trattati di libero commercio ed una migliore infrastruttura di trasporti; i paesi o regioni a produzione industriale intensiva di mano d'opera, di seconda generazione, stanno cominciando a non essere più competitivi a causa dell'aumento dei costi di produzione, conseguenza dell'aumento del livello di vita.

DEBOLEZZA

Forti disuguaglianze tra i poveri con elevati indici di emarginazione; popolazione con altro grado di dispersione; emigrazione della popolazione con maggiore iniziativa verso poli di sviluppo al di fuori della regione; basso tasso di partecipazione nella definizione delle politiche pubbliche; barriere tra paesi della regione, di tipo doganale, finanziario e fiscale; massa critica di piccole e medie imprese insufficienti a promuovere la crescita; scarse infrastrutture di trasporto; insufficiente rete ferroviaria regionale; strade in brutte condizioni; rete di comunicazioni molto bassa; insufficiente cultura di protezione dell'ambiente; programmi di riordino territoriale incompleti.

MINACCE

Disuguaglianza crescente tra poveri e ricchi nella regione con il conseguente aumento di tensione sociale; spaccature crescenti tra la regione sud-sudest del Messico ed il resto del paese e tra i paesi del Centroamerica: aumento della competitività tra paesi emergenti e meno sviluppati per accaparrarsi investimenti stranieri; le multinazionali stanno spostando impianti industriali in paesi con mano d'opera a costi competitivi (di terza generazione: tecnici e professionisti), come le nuove tigri asiatiche Cina, Vietnam, Malesia e Tailandia.

Juan Manuel Venegas e Roberto Arduño


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home