Messico DF - Dopo l'appello che l'UE ha fatto all'EZLN affinché riprenda il dialogo con il governo messicano, quest'ultimo ha manifestato ieri il suo compiacimento per l'intervento dell'organismo europeo ed ha ribadito la sua disposizione a ristabilire i dialoghi con il gruppo armato.

Per voce del ministro degli Interni, Santiago Creel, il governo federale ha segnalato la sua disposizione incondizionata nella ripresa dei contatti con l'EZLN, rotti dalla decisione di questo gruppo a causa della riforma costituzionale in materia indigena che è stata giudicata dagli zapatisti come una burla legislativa.

Creel Miranda ha detto che il governo federale "non pone alcuna condizione, vogliamo farlo con sincerità, come abbiamo dato prova fin dall'inizio di questa amministrazione. Speriamo che l'appello della UE trovi una risposta analoga nell'EZLN".

Il funzionario ha proseguito dicendo: "ci compiace enormemente che l'Unione Europea, nella sua istanza parlamentare, abbia fatto notare la necessità di riprendere il dialogo tra l'EZLN ed il governo della Repubblica".

Tuttavia, secondo l'opinione del segretario della Commissione per gli Affari Indigeni della Camera dei Deputati, il perredista Hector Sanchez, la UE si è sbagliata nell'esortare solo l'EZLN, giacché - ha ricordato - dei tre segnali richiesti ne sono stati attuati soltanto due.

Manca anche, ha detto il legislatore, l'attuazione del riconoscimento costituzionale degli Accordi di San Andrés, dato che la legge in materia di diritti e cultura indigeni non soddisfa le richieste zapatiste.

A sua volta, il deputato panista e membro della Cocopa Fernando Perez Noriega ha chiesto all'EZLN di accogliere immediatamente l'appello dell'Unione Europea e riprendere i contatti con il governo, "in caso contrario perderà, prima o poi, credibilità".

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