LA JORNADA - MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2001

Nuove minacce all'orizzonte, dice la COAO a Fox

Denunciano l'occupazione militare di una comunità chiapaneca

La presenza dell'Esercito in Amparo Aguatinta altera la tranquillità delle prossime elezioni statali

ELIO HENRIQUEZ CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 15 maggio - La Coalizione delle Organizzazioni Autonome di Ocosingo (COAO) ha dichiarato che la comunità di Amparo Aguatinta - ubicata nel municipio di Las Margaritas - "è stata occupata da forze dell'Esercito Messicano e ciò è visto con sfiducia e timore dagli abitanti della selva".

In una lettera diretta al presidente Vicente Fox che hanno letto in una conferenza stampa i coordinatori della COAO, Santiago Lorenzo Jiménez e Nicolás López Gómez, affermano: "Non è ancora concluso il dibattito sulla legge dei diritti e della cultura indigeni approvata dal Parlamento e nuove minacce appaiono all'orizzonte".

I coordinatori della COAO hanno espresso la necessità che "non si risparmi nessuno sforzo per mantenere nello stato un clima che garantisca condizioni per il libero esercizio del voto da parte dei cittadini" nelle elezioni locali del 7 ottobre, "dato che le azioni dell'Esercito Messicano in Amparo Aguatinta peggiorano il clima e generano timore".

Hanno insistito dicendo che "l'occupazione" della comunità "è un brutto segnale da parte del governo federale e non ci garantisce che alle prossime elezioni che si avvicinano per il Parlamento dello Stato del Chiapas e per le (118) presidenze municipali nel nostro stato si svolgano in buone condizioni".

Nell'intervista che ha seguito la conferenza stampa, Santiago Lorenzo ha spiegato che dai primi giorni di aprile, cioè da quando è ritornata la carovana dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), dopo aver visitato 12 stati e la capitale del paese, e dopo il ritiro delle ultime due delle sette posizioni militari richieste dal gruppo ribelle, "non c'era stato nessun movimento militare, però adesso sono nuovamente iniziati gli spostamenti con una gran quantità di camion in Amparo Aguatinta".

Quando gli è stato chiesto in che consistono i movimenti dei militari nella zona, il dirigente tzeltal ha spiegato: "in una riunione che abbiamo avuto ieri, i compagni ci hanno informato di movimenti come pattugliamenti e si è vista la necessità di fare questa conferenza stampa perché questo non succeda in altre regioni, per frenarli".

Ha aggiunto: "per questo siamo venuti a dire al presidente Fox che noi siamo vicino alle elezioni e se non gli diciamo niente sarebbe come se fossimo d'accordo che si faccia ciò (la mobilitazione militare) e perciò gli chiediamo che la fermi, perché sembra che dopo che l'Esercito si è ritirato da altri luoghi (Guadalupe Tepeyac, Rio Euseba, La Garrucha e Cuxuljá, ecc.) c'è un po' più di tranquillità, anche se altri dicono di no, però noi abbiamo visto questo".

"Stiamo aspettando che altro farà il governo per cercare la pace".

Ha detto che le migliaia di componenti della COAO - formata da vari raggruppamenti di Ocosingo e di altri municipi della regione - "stanno aspettando che cosa farà ancora il governo per cercare la pace, perché se invece di dare altri segnali di pace inizia altri movimenti, non siamo d'accordo".

Ha sottolineato che con l'andata via dell'Esercito Messicano si è generato nella regione "un clima di distensione e non si sono presentati problemi, come alcuni, in mala fede, avevano pronosticato".

Santiago Lorenzo e López Gómez hanno annunciato pure una "gran mobilitazione" per il prossimo 21 in Ocosingo, con il fine di protestare per l'approvazione della legge indigena, dato che "così com'è, è una burla per noi".

Hanno dichiarato che se nella legge le comunità sono soggetti d'interesse pubblico, "si sta legalizzando l'assistenzalismo e si sta dimostrando che il sistema non vuole cambiare, continua ad essere uguale a prima".

Hanno assicurato che "in generale, le comunità indigene sono contro la nuova legge, perché non è più come la proposta della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa), e se alcuni fratelli priisti sono d'accordo, è perché sono manipolati dagli allevatori e dai piccoli proprietari".

Secondo Nicolás López, nei termini in cui è stata redatta, la legge indigena "rafforza le riforme fatte dall'ex-presidente Carlos Salinas de Gortari all'articolo 27 costituzionale", aggiungendo che una delle opzioni per capovolgere le riforme che dovranno ancora essere discusse nei parlamenti statali, può essere il sorgere di un gran movimento nazionale che appoggi l'iniziativa della Cocopa.

I due dirigenti indigeni non hanno scartato il fatto che i cambiamenti "incompleti diano slancio ad altri gruppi armati che operano nel paese per continuare ad agire".

Inoltre la COAO ha manifestato il suo beneplacito per l'arresto di Arturo López Martínez, ex-collaboratore dell'ex-governatore Roberto Albores, accusato del reato di peculato, e hanno chiesto alle autorità competenti "l'applicazione della giustizia e di tutto il rigore della legge ai responsabili della cattiva utilizzazione delle risorse pubbliche contro la società chiapaneca".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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