Bollettino "Chiapas al Dia" No. 243

CIEPAC - CHIAPAS - MESSICO

16 maggio 2001

PIANO PUEBLA PANAMA - seconda parte

Nel marzo scorso il governo federale ha reso noto il "Documento Base" del Piano Puebla Panama (PPP) contente un'ampia analisi della regione. Nella "Introduzione" del "Capitolo Messico" si sottolinea l'importanza di adeguare il "sistema di istituzioni governative" e le "politiche pubbliche" per "approfittare con creatività delle opportunità di sviluppo che offre la globalizzazione dell'economia mondiale e minimizzare i suoi eventuali effetti negativi". Questo va nella direzione di ridurre il ruolo e la sovranità dei governi per lasciare posto agli investimenti finanziari delle grandi imprese multinazionali nel segno dei Trattati di Libero Commercio.

L'analisi conferma che "le grandi disparità tra le regioni" del Centro e Nord del Messico da un lato, e del Sud-Sudest che comprende gli stati di Campeche, Chiapas, Guerrero, Oaxaca, Puebla, Quintana Roo, Tabasco, Veracruz e Yucatan, hanno favorito "un grave ritardo nel loro sviluppo socioeconomico". Il documento conclude che "le condizioni di emarginazione e povertà che prevalgono in questa regione sono endemiche e sono dovute ad uno storico intreccio di fattori complessi di diversa natura, che comprendono l'applicazione nel passato di politiche pubbliche che l'hanno discriminata". La soluzione sarebbe, tra le altre, che le imprese del nord conquistino il sud con i loro investimenti approfittando dell'ondata privatizzatrice e della mano d'opera molto economica del campesino e dell'indigeno del Sud-Sudest. I vantaggi sono molto attraenti.

"Questo nuovo progetto di sviluppo della Regione Sud-Sudest del Messico si inserisce in una prospettiva strategica di sviluppo nazionale che, per la prima volta, si propone di partecipare in maniera decisiva ad una macro-regione di vitale importanza per il Messico: il Centroamerica (.) per combattere direttamente alcune delle cause strutturali del ritardo della regione", con la partecipazione di organismi multinazionali e multilaterali interessati nella regione (Banca Mondiale, Banca Interamericana di Sviluppo, ecc..). Secondo il documento ufficiale, il PPP comprenderebbe "un meccanismo di consultazione continua e permanente per perfezionare una strategia regionale integrale e di largo spettro con la partecipazione della comunità, villaggi, organizzazioni civiche, imprese ed i diversi livelli di governo. Come regola avrà sempre il rispetto per la libertà delle regioni e delle entità nella definizione del proprio destino". Eppure, le presunte consultazioni realizzate fino ad ora, sono state solo una frode ed il futuro immediato del PPP ed i posti di lavoro che promette, si sgretolano sotto agli occhi del presidente Vicente Fox.

Nei primi cinque mesi del governo Fox, dal novembre 2000 ad aprile 2001, si sono persi 255 mila posti di lavoro nel paese, secondo fonti ufficiali. D'altro lato, la crisi economica degli Stati Uniti frena l'economia messicana. Il governo ha appena annunciato un taglio al bilancio del paese di 3 mila 375 milioni di pesos ed uno dei settori più colpiti sarà il settore rurale con un taglio di 680 milioni di pesos. Dal canto suo, al fine di assicurare gli impegni del debito estero, il Fondo Monetario Internazionale, ha approvato un credito al Messico di circa 20 miliardi di dollari, che impegna ancora di più il paese nelle politiche di Aggiustamento Strutturale intraprese verso le privatizzazioni. Come se fosse poco, diverse imprese meccaniche hanno chiuso nelle ultime settimane ed altre minacciano di farlo. L'industria delle maquiladoras (di assemblaggio) annunciano la loro peggiore crisi mentre Fox annuncia un programma di sburocratizzazione ed insiste con le sue menzogne: "Forza! Non c'è alcuna crisi", "le famiglie che hanno perso il loro lavoro il novembre scorso, hanno tutta la mia solidarietà".

Nel capitolo "Visione", il documento afferma che "questa regione faccia valere le sue potenzialità e caratteristiche per trasformarsi in un polo di sviluppo di "livello mondiale" in America latina" per "una crescita economica sostenuta e sostenibile (con tassi superiori alla media internazionale ed attività ad elevato valore aggiunto)" ed un "efficace utilizzo delle risorse ed un'espansione e integrazione commerciale". Il fatto è che la regione offre alle multinazionali l'acqua, il petrolio, il gas, la biodiversità, la mano d'opera a buon mercato, le strade, porti ed aeroporti necessari per sveltire il suo commercio verso il resto dell'America Latina e dell'Asia.

Nel capitolo "Missione", il documento ufficiale dichiara che il PPP "cerca di promuovere e consolidare lo sviluppo della regione del Sud-Sudest del Messico, attraverso politiche pubbliche e programmi e progetti di investimento pubblico e privato orientati, tra l'altro, allo sviluppo educativo e sociale della popolazione, all'espansione e sviluppo integrato dei settori dell'infrastruttura di base, alla promozione e sviluppo di attività produttive, alla modernizzazione e rafforzamento delle istituzioni locali e all'ampliamento della base tecnologica della regione".

Nel capitolo "Settore d'Azione", si descrive il PPP come un "piano di sviluppo integrale a largo spettro e lungo termine nell'ambito geografico, per il Messico, dei nove stati della regione Sud-Sudest (Campeche, Chiapas, Guerrero, Oaxaca, Puebla, Quintana Roo, Tabasco, Veracruz e Yucatan) e, per il Centroamerica, dei sette paesi compresi in questa regione (Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama)". La regione del PPP comprende più di 62 milioni di abitanti.

La regione del Sud-Sudest Messicana è il 25,7% della superficie nazionale ed "è considerata dal governo federale del Messico, una regione strategica per lo sviluppo nazionale", nel senso della globalizzazione del modello neoliberista che consegna le ricchezze alle grandi imprese multinazionali. "Questa regione è ricca di risorse naturali (varietà di climi e terreni, acqua in abbondanza, grande biodiversità), estese coste, grandi risorse energetiche ed una grande diversità culturale e di tradizioni. La regione è la produttrice principale del paese di diversi prodotti agricoli, tra i quali vari prodotti frutticoli, caffè e cacao. La sua vocazione immediata risiede nelle attività agricole dell'allevamento, forestali, della pesca (pesca ed allevamento) e del turismo (in diversi settori, come balneare, culturale, escursionismo, ecoturismo, ecc.)". In molte di queste aree economiche le imprese già detengono il controllo della produzione come nel caso del caffè e del cacao attraverso la Nestlè o la Pulsar nel caso della produzione di prodotti transgenici.

Il documento ufficiale dichiara che "una parte importante della regione (in particolare la costa del Golfo del Messico) possiede importanti giacimenti di idrocarburi. Non si devono neppure ignorare le attività di estrazione dei minerali (in particolare i non metallici). Nella regione esistono inoltre potenzialità di sfruttamento delle condizioni dell'istmo per trasformarlo in ponte tra il Pacifico ed il Golfo del Messico. Sarebbe auspicabile un maggior grado di industrializzazione dei settori vincolati alle vocazioni della regione ed uno sviluppo industriale indotto in altri a maggior valore aggiunto". Per questo il PPP pretende di promuovere nel Sud-Sudest, più di 90 industrie maquiladoras che potrebbero essere il polo di attrazione della popolazione indigena e povera per liberare i territori in cui sono concentrate le risorse strategiche (acqua, biodiversità, petrolio, energia elettrica, gas, ecc..). Le maquiladoras saranno per gli indigeni le nuove piantagioni di caffè feudali del nuovo secolo.

Il PPP è concepito ufficialmente come un "piano integrale a largo spettro e lungo termine" che contempla investimenti a carico del debito pubblico in programmi e progetti strategici in materia di comunicazioni, energia, infrastrutture agricole e industriali, ecc.. In mezzo a tutta questa ricchezza del Sud-Sudest del Messico, abita il 28,3% della popolazione del paese e si trovano l'84% dei municipi considerati ad alta e molto alta emarginazione. In altre parole, saranno i più poveri del paese coloro che forniranno le infrastrutture necessarie all'installazione delle grandi imprese multinazionali che offriranno ai poveri i bassi salari nelle maquilladoras, sfrutteranno le risorse strategiche ed a quelle imprese saranno offerte facilitazioni di proprietà, legali e di ogni tipo per la commercializzazione dei loro prodotti.

LA REAZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE ORGANIZZATA

Dal 10 al 12 maggio di quest'anno si è tenuto a Tapachula (Chiapas), il Forum d'Informazione Analisi e Proposte "Il Popolo Viene Prima della Globalizzazione", convocato dalla Diocesi di Tapachula, dalla Rete Messicana di Azione Contro il Libero Commercio (RMALC) e da CIEPAC. Vi hanno partecipato 250 rappresentanti di 131 organizzazioni della società civile e produttiva dei paesi centroamericani: Guatemala (15 organizzazioni), El Salvador (3) e Nicaragua (6) e 105 organizzazioni del Messico provenienti da dieci stati della Repubblica: Campeche, Chiapas (67 organizzazioni), Distretto Federale, Guerrero, Oaxaca, Puebla, Tabasco e Yucatan. Questo incontro è stato caratterizzato da un intenso lavoro di informazione ed analisi collettive come dalla costruzione di proposte alternative alle problematiche presenti nella regione coinvolta dal cosiddetto Piano Puebla Panama. I partecipanti hanno elaborato la seguente dichiarazione:

"Considerando che qualsiasi piano di sviluppo deve essere il risultato di un processo democratico e non autoritario, respingiamo in maniera ferma il cosiddetto Piano Puebla Panama perché si tratta di un aggiornato progetto di colonizzazione selvaggia del Centroamerica (Sud-Sudest del Messico e paesi centroamericani), dell'arrivo degli interessi del grande capitale, delle multinazionali e delle oligarchie. Un piano che rende ancora più profondo l'impoverimento dei popoli e la distruzione delle nostre culture e della natura".

"Rifiutiamo categoricamente il tentativo di imporre questi piani scavalcando la volontà degli interessi dei nostri popoli. Esprimiamo la nostra proposta di promuovere processi di integrazione dei nostri popoli nel principio democratico, di equità, giustizia, sostenibilità, ma dettati dai bisogni e dalle diversità culturali, sociali ed economiche di ognuno di loro. La storia ci ha dimostrato che solo a partire da un processo di pianificazione ed integrazione dal basso verso l'alto si può garantire il rispetto dei diritti dei popoli, delle comunità e società nel loro insieme, a partire dal rispetto della diversità".

"Noi partecipanti chiediamo di aprire ampi spazi di partecipazione, informazione, consultazione e dibattito pubblico con la società civile e con tutte le istanze governative. Rifiutiamo qualsiasi simulazione di consultazione pubblica, come avvenuto in alcuni stati della Repubblica messicana. Queste procedure antidemocratiche violano il comma sesto dell'Articolo 169 della OIT, relativo ai Diritti dei popoli Indigeni, così come diversi articoli del Protocollo dei Diritti Economici, Sociali e Culturali dell'ONU, che i nostri governi sono obbligati a rispettare e a vigilare affinché siano rispettati".

"Dichiariamo che, dopo aver analizzato e riflettuto sulla grave crisi in cui si trovano la maggioranza dei produttori e delle popolazioni della regione, risultato delle politiche pubbliche sbagliate e decise in maniera antidemocratica, ripetere questi schemi con altri nomi non garantisce alcuna crescita né sviluppo a favore della maggioranza della popolazione, al contrario minaccia di acuire la polarizzazione sociale, l'esclusione e l'insostenibilità".

"Respingiamo la ripetizione strategica di investimenti autoritari che, come molti di quelli suggeriti dagli interessi di organismi finanziari internazionali multilaterali come la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo, non solo non risolvono ma peggiorano la situazione economica e servono solo a fornire garanzie al grande capitale, quello delle imprese multinazionali e delle oligarchie nazionali e locali. Il Piano Puebla Panama (PPP) è il risultato di una strategia di espansione del capitale che risponde alla cosiddetta globalizzazione neoliberista in cui rientra l'Accordo di libero Commercio delle Americhe (ALCA)".

"Il PPP è un programma che vuole essere ancora una volta imposto come lo sono stati i Programmi di Riordino Strutturale ed i Trattati di Libero Commercio, con l'aggravante che questo è promosso dal Governo Messicano e coinvolge paesi centroamericani, il che è quanto meno un abuso ed una violazione della sovranità dei popoli dell'Istmo centroamericano".

Denunciamo tutte le strategie orientate a distruggere l'economia nazionale, campesina e popolare sostegno della sovranità alimentare e del lavoro. Per questo esigiamo che si rafforzino le iniziative di resistenza, tanto di tipo economico solidale, equo e sostenibile, quanto quelle presentate quale esempio dalle organizzazioni dei produttori di caffè e di beni alimentari di base. Respingiamo le azioni di biopirateria, di appropriazione della diversità culturale attraverso i brevetti, che pretendono di privatizzare il sapere comunitario. Esigiamo serietà da parte delle istituzioni alla richiesta di moratoria di tutti i contratti di bioprospezione".

"Respingiamo la privatizzazione delle Aree Naturali Protette, come si pretende fare mettendo a rischio il Corridoio Biologico Mesoamericano. Appoggiamo le iniziative delle Aree Naturali Protette Campesine ed Indigene. Rifiutiamo il commercio e l'importazione di alimenti transgenici, tra i quali il mais, per i rischi ambientali e di salute pubblica connessi. Rifiutiamo la pretesa di privatizzare i servizi pubblici della sanità, della scuola, ecc.. e le costrizioni internazionali di qualsiasi governo".

"Invitiamo a sviluppare e rafforzare tutte le forme di resistenza e ad appoggiare ed incoraggiare nuove forme alternative. Condanniamo energicamente la riproduzione dell'infame condotta della politica anti-immigrazione che il governo messicano esercita nei confronti dei fratelli centroamericani, come il governo statunitense fa con gli immigrati messicani e latini in generale. Per questo esigiamo che qualsiasi politica di integrazione combatta le radici dell'espulsione dei nostri compatrioti ed in tutti i casi garantisca i loro legittimi diritti umani".

"Chiediamo la depenalizzazione dell'immigrazione considerando la diversità di gruppi, genere, età e razza e richiedendo una particolare attenzione agli stessi. I centroamericani emigrati negli Stati Uniti sono parte dei popoli mesoamericani e nel momento in cui difendiamo i nostri diritti come persone ed emigrati, dobbiamo anche partecipare allo sviluppo dei nostri paesi di origine".

"Ci uniamo al rifiuto espresso dal Congresso Nazionale Indigeno nei confronti della distorsione della legge sui Diritti e Cultura Indigeni emessa dalla maggioranza del Potere Legislativo messicano, che annienta il diritto di riconoscere ai Popoli Indios il carattere di soggetti di diritto, l'autonomia e lo sfruttamento dei loro territori e delle loro risorse naturali. Esigiamo che si riprenda la Legge Cocopa e che sia inserita nella Costituzione".

"Manifestiamo il nostro rifiuto alla pretesa di garantire processi di integrazione subordinata ed autoritaria dei nostri popoli con l'uso degli eserciti o dell'intimidazione militare. Esigiamo la sospensione e la cancellazione definitiva delle operazioni e delle basi statunitensi nei territori dei nostri popoli. Solidarizziamo con l'esigenza dei popoli della Colombia di cancellare il Piano di controinsurrezione e di invasione dell'impero statunitense".

"Esigiamo la liberazione di Rodolfo Montiel e Teodoro Cabrera, campesinos ecologisti arrestati nella Sierra del Guerrero, per aver difeso i loro boschi dal saccheggio praticato dalle multinazionali. Denunciamo la violazione del diritto riproduttivo delle donne, attraverso il controllo forzato delle nascite e la sterilizzazione forzata imposta da programmi pubblici incoraggiati dagli organismi finanziari come la Banca Mondiale".

"Di fronte a questo panorama, rifiutiamo i megaprogetti compresi nel Piano Puebla Panama e chiediamo ai governi dei nostri paesi un dibattito pubblico ed informato che comprenda gli impatti economici, sociali, culturali ed ambientali e la discussione di progetti alternativi di sviluppo ed investimento. I presenti si impegnano a promuovere e costruire un Piano Panama Messico alternativo che rappresenti gli interessi dei nostri popoli. Per questo invitiamo a costruire un'Alleanza Sociale Mesoamericana, al fine di rafforzare l'Alleanza Sociale Continentale".

Questa dichiarazione è stata firmata da:

CHIAPAS: Global Exchange, Centro de Investigaciones Economicas y Politicas de Accion Comunitaria (CIEPAC), Centro de Derechos Humanos "Fray Pedro Lorenzo de la Nada", Jolom-Mayetik, Alianza Civica, Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos, Caritas de San Cristobal de Las Casas, Educacion para la Paz (EDUPAZ), Comision para la Unidad y la Reconciliacion Comunitaria (CORECO), Desarrollo Economico y Social de los Mexicanos Indigenas (DESMI), Colectivo de Educacion para la Paz (CEPAZ), Pueblo Creyente, Area de Derechos Humanos de San Cristobal, CoopCafe, Coordinadora Diocesana de Mujeres (CODIMUJ), Cooperatu, Sociedad Civil Las Abejas, Coordinadora de Contacto de los Altos, Parroquia de Guadalupe de la Diocesis de Tuxtla Gutierrez, Red de Intercambio y Comercio Alternativo (RICAA), Parroquia de San Andres, Indigenas de la Sierra Madre de Motozintla (ISMAM), Caritas de Tapachula, El Porvenir, Zona Pavencul, Mapastepec, Tres Picos y Motozintla, Organizacion de Mujeres de la Costa, Mision de Guadalupe, Sociedad Cooperativa "Iguana Sana", Kay Kab, Centro de Derechos Humanos de la Sierra (CEDEHMAS), Sociedad Cooperativa de Cafetaleros San Pedro Apostol (SOCOCASPA), Equipo Cristiano por la Paz, Parroquia El Triunfo, Comunidades Organizadas de la Sierra de Chiapas (COSICH), Organizacion Tzeltal de Productores de Cafe de San Juan Cancuc, Union de Ejidos de la Selva, Comite Coordinadora de Integracion (CIDECH), Parroquia de Bella Vista, Estacion Libre, Cooperativa K'al Lu'um, Centro de Investigacion y Accion de la Mujer (CIAM), Desarrollo Alternativo, PACEPIC, SSS Kulaktik Tenejapa, SSS-UREAFA, Familias Cultivadoras de la Vida, Promocion de la Mujer, Colegio de la Frontera Sur (ECOSUR), Centro de Derechos Humanos Fray Matias de Cordova, Fuerza Liberadora La Unidad, Parroquia San Geronimo Belisario Dominguez, Productores Organicos de Chiapas, Organizacion Popular Indigena (OPI), Foro de la Mujer, Ixmacal Tvanil Vum Moiam, Mujeres Organizadas de San Jose Ixtepec, Frente Civico Tonalteco, SSS Mulupro, Witness for Peace (WFP), Colegio Miguel Hidalgo, Productores Organicos de la Sierra "Posi", Red Casa de Migrante-Casa Albergue Belen, Iglesia Santiago Pavencul, Organizacion Campesina Emiliano Zapata (OCEZ), Organizacion Campesina Emiliano Zapata Coordinadora Nacional Plan de Ayala (OCEZ-CNPA), Comunidad Nuevo Momon, Margaritas, Federacion Indigena Ecologica de Chiapas, Colegio de Michoacan, Mujeres Alternativas de la Sierra de Chiapas (MASICH), Pastoral de Salud Parroquia Escuintla, Productores Alternativos de Chiapas (PROALCH), Consejo de Medicos y Parteras Indigenas Tradicionales de Chiapas (COMPITCH).

OAXACA: Union de Comunidades Indigenas de la Zona Norte del Istmo (UCIZONI), Centro de Derechos Humanos Tepeyac, Union de Comunidades Indigenas de la Region Istmo (UCIRI), Consejo Indigena y Popular de Oaxaca "Ricardo Flores Magon" (CIPO-RFM), Maderas del Pueblo del Sureste, Coordinadora Estatal de Productores Cafetaleros de Oaxaca, Centro de Capacitacion Integral para Promotores Comunitarios (CECIPROC), Frente Popular Obrero Campesino (FPOC), Convergencia Indigena Popular (CIP), Grupo de Trabajo del Istmo, CEDICAM Missioneros de Maryknoll, Instituto de Asuntos Mundiales Contemporaneos.

GUERRERO: Comision de Recursos Naturales y Desarrollo Sustentable PRD del Congreso del Estado de Guerrero.

PUEBLA: Consejo Indigena Regional de la Sierra Negra de Puebla del Congreso Nacional Indigena (CNI), Organizacion de Pueblos Mixtecos de Puebla, Comisio n TAKACHIUALIS, Sociedad Cooperativa Agropecuaria Regional "TOSEPAN TITATANISKE".

MEXICO D.F.: Sociedad Cooperativa Trabajadores de Pascual SCL, Departamento de Estudios de Antropologia Social (DEAS), Red Mexicana de Accion Frente al Libre Comercio (RMALC), Red de Accion sobre Plaguicidas y Alternativas en Mexico (RAPAM), Servicio de Iglesias, Equipo Pueblo, Instituto Maya, Seminario Permanente de Fronteras y Chicanos, Centro de Analisis Social Informacion y Formacion Popular, Movimiento Ciudadano por la Democracia (MCD), Comunicacion y Redes para la Educacion Emocional (CORE).

TABASCO: Sociedad Cooperativa Grupo de Mujeres Despulpadores de Jaiba, Ishiktaj Ajushe' Buka' (Mujeres Moliendo Pozol), Asociacion Ecologica Santo Tomas, SSS El Pueblo, Comite de Derechos Indigenas de Macuspana.

CAMPECHE: EDUCE, PAUAL.

YUCATAN: Sociedad Cooperativa Chac-Lol, Sociedad de Solidaridad Social Dzocu Yaha Il Caji Te-Tiz.

GUATEMALA: CAL-DH, Instituto para la Superacion de la Miseria Urbana (ISMU), Coordinadora de ONG y Cooperativas (CONGCOOP), Casa del Migrante, Coordinadora Nacional Indigena y Campesina (CONIC), Union de Productores Pequenos y Medianos, Centro de investigacion y desarrollo de Centro America (CIDECA), Comite Campesino del Altiplano (CCDA), Comite de Unidad Campesina (CUC), Asociacion de Mujeres en Solidaridad, Centro de Investigacion y Educacion Popular (CIEP), Centro de Estudios y Documentacion de la Frontera Occidental de Guatemala (CEDFOG), COPIASURO R.L., Catholic Relief Services, Rights Action.

EL SALVADOR: Fundacion Nacional para el Desarrollo (FUNDE), CONFRAS, CENTRA

NICARAGUA: FENACOOP, Asociacion de Trabajadores del Campo (ATC), Asociacion de Organizaciones Campesinas Centroamericanas para la Cooperacion y el Desarrollo (ASOCODE), Centro Humboldt, Union Nacional de Productores Asociados (UNAPA), Centro Investigacion Desarrolo Rural (CIPRES).

ESTADOS UNIDOS: Mexico Solidarity Network (MSN).

Con la partecipazione anche di Armando Bartra, Andres Barreda, Juan Manuel Sandoval, Alejandro Villamar, Antonio Machuca, Orlando Nunez, Roberto Gonchez, Jose Angel Tolentino, Fernando Bejarano, Alberto Arroyo, Jorge Santiago, Carlos Beas e Elba Flores ed altri.

Il secondo Forum che darà continuità a questo processo di riflessione e alternative di sviluppo del PPP, si terrà nel mese di novembre in Guatemala. E' stato formato un gruppo promotore che rappresenta i paesi che hanno partecipato a questo incontro. Questo è solo la dimostrazione che, nonostante tutto, le speranze nascono e crescono come in natura: dal basso.

Gustavo Castro

Nota: Seguirà una Terza Parte del Bollettino sul Piano Puebla Panama, che comprenderà il sunto e l'analisi del capitolo "Messico" e "Centroamerica". Il documento ufficiale del PPP può essere consultato alla pagina web: www.ciepac.org

CIEPAC è membro delle seguenti reti: Red Mexicana de Accion Frente al Libre Comercio (RMALC), Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas (COMPA), Convergencia de Organismos Civiles por la Democracia, Movimiento por la Democracia y la Vida de Chiapas (MVD).

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(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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