LA JORNADA - SABATO 14 APRILE 2001

Il dialogo: più importante che qualsiasi elezione

Senza lotta rivoluzionaria non saremmo mai avanzati

NOTIMEX

Guadalupe Tepeyac, Chis., 13 aprile - L'inviato ufficiale degli zapatisti presso il governo, Fernando Yáñez, noto come comandante Germán, ha detto oggi che dal 1969 continua nella lotta rivoluzionaria, e sono anni che son valsi la pena, perché al contrario "non si sarebbe mai avanzato" in Messico.

Dopo il suo incontro con il commissario per la Pace in Chiapas, Luis H. Alvarez, il comandante Germán ha concesso un'intervista a Notimex.

- Da quanto tempo non veniva in questi posti?

- Sette anni.

- Come trova Guadalupe Tepeyac?

- Un villaggio abbandonato che bisogna ricostruire.

- Si sta inaugurando un nuovo tempo in Messico?

- Probabilmente per le popolazioni che hanno potuto votare. Voi sapete che qui in Chiapas non c'è stata votazione e ancor di più in questa regione. Così non si può dire niente. Se da tutte le parti le votazioni fossero risultate uguali non potrei proprio dirlo. Però credo che c'è qualcosa di più importante, c'è un problema che compete a tutti noi come messicani, quello di dialogare, perché ci sia concordia tra tutti i gruppi sociali, economici, etnici del Messico. Questo è più importante di qualsiasi elezione.

- Molti anni di lotta, no?

- Sì. Quanti anni hai tu?

- 38 anni.

- Eri quasi un bambino quando io ho iniziato a lottare. Nel '69, nelle Forze di Liberazione Nazionale.

- Quanti anni ha?

- Molti, però questo non si domanda. Si vede.

- Sono valsi la pena tutti quegli anni di lotta?

- Chiaro che sì, se no non si sarebbe mai avanzato. Mai.

- Che cosa ha fatto, la lotta sociale o l'architettura?

- Tutte e due. Io ho un master in antropologia sociale, una specializzazione in abitazioni indigene, per poter costruire per i gruppi etnici nazionali.

- Dove ha studiato?

- Nella Scuola Nazionale di Antropologia e Storia. L'interesse è lo stesso.

- Come valuta la guerra in Messico? Si è riusciti ad aprire degli spazi?

- Sempre ci sono motivazioni diverse. A volte sono nettamente sociali, di beneficio sociale, però anche economici, politici e nel caso dei gruppi indigeni la lotta è per la dignità, perché lottano contro il razzismo. Tutto questo è misto, ciascun paese ha i suoi ingredienti, a volte di più, a volte meno di una cosa o più di un'altra. È ciò che ti posso rispondere, non ho un diagnostico per determinare cos'era che voleva il Popolo del Messico più di 30, o di 15, o di 40 anni fa. Solo quelli che hanno vissuto quelle epoche possono dirlo, però non una persona sola, ma la società, il giudizio della storia.

- Il ricorso alle armi è valido quando si chiudono gli spazi politici di partecipazione?

- Quando un qualsiasi fattore altera la vita del popolo e si sta morendo di fame, se il popolo non ha le libertà politiche, se al popolo manca qualsiasi cosa, può decidere di ribellarsi.

- La via armata continua ad essere un'opzione aperta in America Latina?

- Sì, in Messico e in tutto il mondo.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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