LA JORNADA - SABATO 14 APRILE 2001

Ritiro militare e sviluppo delle comunità, temi abbordati tra Yáñez e Alvarez

Primo incontro tra rappresentanti dell'EZLN e governo nella cosiddetta zona di conflitto

Gli abitanti di Guadalupe Tepeyac torneranno quando l'Esercito se ne sarà andato del tutto

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 13 aprile - Il commissario per la Pace in Chiapas, Luis H. Alvarez, e Fernando Yáñez Muñoz, rappresentante dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), si sono riuniti oggi nella comunità di Guadalupe Tepeyac per scambiarsi le opinioni sul ritiro dei militari da qui e dal Rio Euseba.

Durante l'incontro, il primo per entrambi nella cosiddetta zona di conflitto - gli altri due erano stati in Città del Messico -, Alvarez e Yáñez hanno affrontato anche il tema dello sviluppo delle comunità, dopo che l'Esercito Messicano avrà probabilmente abbandonato le due postazioni agli inizi della settimana entrante.

Dopo una riunione privata di circa un'ora, che è avvenuta in una sala dell'ospedale dell'Istituto Messicano della Sicurezza Sociale - inaugurato dall'allora presidente Carlos Salinas de Gortari nell'agosto del 1993, alla vigilia dell'insurrezione zapatista del gennaio 1994 - , il commissario del governo del presidente Vicente Fox ha dichiarato che l'incontro è una dimostrazione in più che entrambi le parti "continuiamo animate dal comune proposito" di ritrovare la pace in questa zona.

Ha aggiunto che continuano ad andare avanti i piani per applicare gli accordi emessi dal Presidente della Repubblica, "e stiamo vedendo - vi informeremo quando potrà essere in atto - la partenza dell'Esercito, dato che proseguiamo nel proposito che sia il più presto possibile; in questo c'è piena coincidenza tra di noi".

Senza dubbio, trattandosi di "una situazione inusuale stiamo attuando con molta attenzione e con senso di responsabilità, e anche in questo concordiamo pienamente", ha aggiunto.

Da parte sua, Yáñez Muñoz ha affermato che gli abitanti originari di Guadalupe Tepeyac, che nel febbraio del 1995 sono fuggiti nella selva per l'offensiva del governo dell'allora presidente Ernesto Zedillo, non ritorneranno fino a che i militari non si saranno ritirati del tutto.

- Questo è stato il tema centrale della riunione?

- Non solo questo, anche i piani di sviluppo dei villaggi, ossia c'è stata una serie di dialoghi.

- Ci saranno altre riunioni?

- Quando don Luis abbia altre proposte, naturalmente ci incontreremo di nuovo.

Sulla sua opinione circa i piani governative per lanciare dei centri di sviluppo, ha detto che quando gli abitanti saranno già tornati nella comunità si potrà fare qualsiasi progetto di sviluppo per tutta la regione, "non solo per Guadalupe Tepeyac".

- Però la vedete come una buona intenzione?

- Chiaro che sì. Qualsiasi misura per lo sviluppo delle condizioni e del benessere degli abitanti è benvenuta.

Fernando Yáñez ha informato anche che nel momento in cui l'Esercito Messicano si sia ritirato da Guadalupe Tepeyac e da Rio Euseba, la dirigenza dell'EZLN terrà una conferenza stampa in La Realidad per esporre la sua posizione.

Abbiamo chiesto se pensa che ci siano progressi sostanziali nei dialoghi di pace e il rappresentante dell'EZLN ha risposto: "I dialoghi ci saranno quando ci saranno le tre condizioni, però ora l'importante è il ritiro delle posizioni militari, che è un impegno che il governo federale deve rispettare".

Il 2 dicembre dell'anno scorso l'EZLN espose le tre condizioni per riallacciare il dialogo: la liberazione di tutti gli zapatisti detenuti - rimangono ancora reclusi più di una decina -, il ritiro dell'Esercito Messicano da sette postazioni - solo mancano quelle di Guadalupe Tepeyac e di Rio Euseba - e l'approvazione della legge su diritti e cultura indigeni - in discussione attualmente nel Parlamento.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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