CIEPAC - Chiapas al Día, N. 234

Chiapas, México - 13 marzo 2001

La Banca Mondiale

La ratifica degli accordi di San Andrés sui diritti e la cultura indigena richiesta dall'EZLN è in profondo disaccordo con le politiche e le condizioni che la Banca Mondiale (BM) impone al Messico. Almeno quattro aspetti fondamentali sono in gioco: l'autonomia dei popoli indigeni, la terra, le risorse naturali e gli obblighi dello Stato nel garantire i diritti umani, collettivi, culturali sociali ed economici. Senza dubbio questi aspetti sono poco approfonditi. La BM ha anche relazioni strette con il progetto del corridoio biologico centroamericano, che comprende anche il Chiapas, con il piano Puebla Panama, con l'eliminazione di sussidi al mais, con le privatizzazioni, con la riduzione della spesa pubblica da parte del governo e anche con molti altri aspetti che segnano la vita politica, economica e sociale di milioni di persone nel mondo. Perciò è indispensabile conoscere l'origine, la composizione ed il funzionamento della BM da una posizione critica.

I principali soggetti che sostengono il modello neoliberista si trovano rappresentati nel gruppo dei G7, istituito nel 1975 dai paesi più industrializzati del pianeta e dove hanno sede principale la maggior parte delle imprese multinazionali più potenti del mondo (Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Italia). Uno degli strumenti che utilizzano per sostenere queste politiche è la Banca Mondiale.

Secondo il Centro d'Informazione Bancaria (CIB) "i progetti che la BM ha finanziato hanno disgregato comunità indigene, sfollato milioni di poveri e hanno provocato danni ambientali in grande scala nei paesi debitori (...) mentre milioni di poveri sono stati dimenticati". Il CIB segnala anche che "la BM ha un'influenza maggiore sulle politiche di bilancio e sulle attività dei paesi in via di sviluppo che i governi da loro stessi eletti. Frattanto, la maggioranza dei prestiti della BM viene effettuata e decisa senza la partecipazione dei cittadini dei paesi riceventi". In conseguenza a ciò, negli ultimi 15 anni è sorto un grande movimento internazionale che si oppone alla BM.

Come nasce la BM?

Una breve storia: Insieme al Fondo Monetario Internazionale (FMI) la BM fu fondata nel 1945 da 38 paesi, che attualmente sono aumentati fino a 181. La BM fu fondata con il fine principale di sollevare le economie dei paesi europei che parteciparono alla II guerra mondiale e che finirono devastati ed impoveriti. Tra questi c'erano la Francia, la Germania, il Giappone, l'Italia, il Regno Unito ed altri. La Francia fu il primo paese a ricevere un prestito di 250 milioni di dollari di quel tempo. In seguito furono concessi prestiti a Cile, Giappone e Germania, tra gli altri. A poco a poco si andò formando il gruppo di istituzioni della BM composto da diversi tipi di banca per diversi tipi di prestiti.

Dalla sua fondazione, la BM si è finanziata ogni anno attraverso gli interessi pagati sui crediti, con la speculazione finanziaria e con le quote che i governi devono versare alla Banca per poterne far parte e così aver diritto a chiedere dei prestiti. Per esempio, nel 1970 la BM prestò 2 milioni di dollari e nel 1972 3 milioni e nel 1979 10 milioni di dollari.

L'indebitamento dei paesi più poveri o in via di sviluppo aumentò a tal punto che la BM incominciò a prestare denaro ai governi in modo tale che potessero pagare gli interessi che dovevano per debiti contratti in precedenza proprio nei confronti della BM. I padroni della BM approfittarono del debito accumulato nel 1980 per concedere il primo prestito alla Turchia per 200 milioni di dollari, a condizioni severe, che furono definite Piani di Aggiustamento strutturale (PAS) ed il cui funzionamento spiegheremo in seguito. Nel 1990 il Messico ricevette il maggior prestito mai concesso, pari a 1260 milioni di dollari, al fine di pagare il proprio debito estero. Nel 1992 entrarono nella BM la Svizzera, la Federazione russa e 12 ex repubbliche dell'Unione Sovietica.

Le proteste e le pressioni contro la BM ed i suoi PAS furono tali che nel 1994 si inaugurò il Centro d'Informazione Pubblica al quale i cittadini possono rivolgersi per ottenere informazioni sui progetti che nei diversi paesi fanno capo alla BM. Nel 1997, l'Uganda fu il primo paese a cui si applicò l'iniziativa per la riduzione del debito estero dei paesi poveri fortemente indebitati, che consiste nell'azzerare parte del debito nei confronti della BM in cambio dell'implementazione di politiche di aggiustamento strutturale molto severe.

Che istituzioni fanno parte della BM?

La BM è formata da 5 istituzioni:

  1. La Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS): fu la prima istituzione creata dalla BM nel 1946, e concede prestiti a paesi di reddito medio ed a paesi poveri che però possono pagare il debito e gli interessi ad esso collegati, prestiti però concessi a costo di altre condizioni che finiscono con l'impoverire i paesi, dato che i loro debiti esteri sono già insostenibili. La maggior parte dei propri fondi deriva dai mercati internazionali di capitale (speculazioni nelle borse valori). Il numero di voti dei paesi membri è proporzionale al capitale apportato e le sue sedi sono nei paesi che versano di più. Come dire, gli Stati Uniti hanno gli uffici e comandano. I prestiti e gli interessi devono essere restituiti in un lasso di 15 - 20 anni. Tutti i paesi sono stati obbligati a pagare per tempo. Se un paese chiede di essere ammesso alla BIRS deve chiedere l'ammissione anche al FMI che anch'esso controlla le economie di questi paesi. La BIRS ha attualmente 181 paesi membri. Il Messico entrò nel 1945 e riceve prestiti da questa istituzione.

  2. L'associazione Internazionale di Aiuto (AIF): Fu creata nel 1960 e concede prestiti ai paesi più poveri che non hanno risorse e che solo devono pagare una commissione per costi amministrativi minore dell'1%. Il prestito deve essere restituito nel giro di 35 - 40 anni, con un primo pagamento dopo 10 anni. Nessun paese ha ritardato il suo debito. Il denaro proviene principalmente da Stati Uniti, Francia, Giappone, Regno Unito e Germania e da altri paesi in via di sviluppo come Argentina, Brasile, Ungheria, Botswana, Corea, Turchia e Russia. Sono quasi 40 i paesi che versano capitali in questo fondo. I fondi dell'AIF hanno rappresentato negli ultimi anni il 25% di tutte le risorse della BM. Se un paese chiede di entrare all'AIF deve essere già membro della BIRS e versare la propria quota. Attualmente ci sono 160 paesi membri. Il Messico entrò nell'AIF nel 1961, però attualmente non corrisponde al profilo di paese impoverito, giacché il Messico è considerata la tredicesima economia più grande del mondo. Solo pochi paesi latino-americani sono considerati molto poveri, come Haiti, Bolivia, Honduras e Salvador.

  3. La Cooperazione Finanziaria Internazionale (CFI): fu creata nel 1956 per prestare denaro alle imprese al fine di promuovere gli investimenti stranieri dopo la II guerra mondiale. Un paese che vuole entrare nel CFI deve prima entrare nella BIRS e per fare questo deve entrare nel FMI. La CFI ha prestato fondi a circa duemila imprese di 129 paesi. Solo nel 1999, la CFI ha concesso prestiti ad imprese per complessivi 5280 milioni di dollari. Attualmente la CFI conta 174 paesi membri.

  4. L'Organismo Multilaterale di Garanzia sugli Investimenti (OMGI): fu istituito nel 1988 ed è un fondo assicurativo a favore degli investimenti delle imprese nei confronti di guerre, insurrezioni civili, terrorismo o se un governo non sottostà alle regole del mercato o se espropria beni che influenzano gli investimenti. Questa rappresenta un'altra forma di come i governi dei paesi poveri finanziano le imprese in quanto devono devolvere del denaro all'OMGI che poi lo utilizza nei confronti delle imprese per assicurarle dalle perdite. Per questo non tutti i governi vogliono accettare che ci siano conflitti politici all'interno delle proprie frontiere. L'OMGI offre una garanzia per paese di non più di 225 milioni di dollari in ragione di 50 milioni di dollari di garanzia per progetti d'impresa. Fino ad ora, l'OMGI ha assicurato non più di 300 imprese in 52 paesi e nessuno ha dovuto riscuotere il pagamento dell'assicurazione. La CFI, così come l'OMGI non fornisce molte informazioni, né la società ha il potere di influenzare i progetti che vengono appoggiati o di valutarne l'impatto. Attualmente i paesi membri sono 151.

  5. Il Centro Internazionale di Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti (CIRCI). Fu istituito nel 1966 per risolvere le controversie ed i conflitti che possono sorgere tra gli investitori stranieri ed i governi dei paesi riceventi. Attualmente è composto da 131 paesi. Così, mentre le imprese possono assicurare i propri investimenti, le comunità indigene, i contadini e la popolazione in generale non ha nessuna assicurazione per ottenere il pagamento dei danni causati dai progetti della BM.

Chi sono i padroni della Banca Mondiale?

Benché si suppone che tutti i paesi membri siano padroni della BM, i cinque paesi azionisti più importanti sono i veri padroni. Tra di loro ci sono gli Stati Uniti (che apportano il 16.98% dei fondi della BM), il Giappone (6.24%), la Germania (4.82%), la Francia ed il Regno Unito (4.62%), che formano il G7 assieme a Canada e Italia. Ovviamente più capitale viene versato, maggiore influenza si ha nelle decisioni.

Qual è la struttura della BM?

L'Assemblea dei governatori si riunisce una volta all'anno (a settembre o a ottobre) ed è formata dai rappresentati governativi dei 181 paesi membri. Qui non si decide niente, solo si informa. Invece, i 181 paesi eleggono i 24 Direttori Esecutivi, a seconda del proprio apporto economico. Stati Uniti, Germania, Francia, Giappone e Gran Bretagna hanno ciascuno un posto ed hanno il maggior peso decisionale. Gli altri 176 paesi si dividono i 19 direttori restanti in gruppi in modo tale che la somma del capitale apportato da ogni gruppo equivalga ad un voto. La rappresentanza del gruppo nella Direzione Esecutiva è a rotazione tra i paesi che fanno parte di ogni gruppo. Il Messico condivide un gruppo con altri otto paesi: El Salvador, Costa Rica, Guatemala, Nicaragua, Panama, Honduras, Venezuela e Spagna. Con alcuni di questi paesi condividerà anche il progetto Puebla Panama.

I 24 Direttori Esecutivi nominano il Presidente della BM. Questa carica è ricoperta sempre dal paese che ha più apporto economico nella BM e si rinnova ogni 5 anni. Pertanto, il paese che occupa questa carica sono sempre gli Stati Uniti. Attualmente James Wolfhenson è il Presidente. Inoltre ci sono 6 vicepresidenti regionali: Africa, Asia Orientale e Pacifico, Asia Meridionale, Europa e Caucasia, Medio Oriente ed Africa Settentrionale, America Latina e Caraibi. Ci sono anche 4 vicepresidenti di settore. La BM impiega 6.000 persone in tutto il mondo.

Dove sono le sedi della BM?

Oltre agli uffici centrali a Washington, USA, ci sono 67 sedi in tutto il mondo ed il 25% di esse sono ubicate in America Latina, per un totale di 17 sedi in 15 paesi: Messico, Giamaica, Haiti, Guatemala, Honduras, Venezuela, Nicaragua, Costa Rica, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Paraguay, Argentina e tre uffici in Brasile.

Da dove proviene il capitale della BM?

Principalmente dalle imposte sulle persone e da altri fondi pubblici che i governi raccolgono nel momento in cui, mettendo la propria quota, si fanno soci della BM in modo da poter sollecitare prestiti. La BM ottiene anche altro denaro dalla speculazione sui mercati finanziari mondiali, in quanto ha capito che questo denaro non è soggetto ad alcuna imposta. Inoltre, è tanto il debito estero che ha creato in questi paesi che facilmente si finanzia con gli interessi che i governi indebitati pagano sul debito.

Come accende i prestiti la BM?

La BM è la istituzione finanziaria più grande del mondo e presta ogni anno circa 30 milioni di dollari ai propri "clienti": governi ed imprese. Apparentemente la BM vuole compiere la sua missione "di combattere la povertà con entusiasmo" nel mondo e concedere prestiti a basso interesse. Però la povertà, che arriva già a 3 miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno, è in aumento. Quindi come fa la BM a dire di aver combattuto la povertà in questi 50 anni di esistenza? La chiave per capirlo risiede nelle condizioni che la BM impone a chi chiede prestiti nei termini del Programma di Aggiustamento Strutturale. E come tutte le banche, anche la BM vuole fare buoni affari, come essa stessa riconosce. Non è una banca umanitaria, di carità o tanto meno che vuole ridistribuire ricchezza del mondo.

Il PAS che la BM impone come condizione ai governi per ricevere crediti, consiste nel sistemare la struttura dei paesi in termini economici e politici con l'obiettivo di adattare il paese al libero mercato e alle politiche macroeconomiche liberiste, per facilitare l'accesso agli investimenti del capitale transnazionale delle imprese più potenti del mondo. Se con una mano prestano ai paesi più poveri, per mezzo dell'AIF, con l'altra esigono misure che risultano più severe dei benefici che ricevono le proprie economie e le proprie imprese.

Le misure severe di aggiustamento strutturale della BM si realizzano in stretto coordinamento con il FMI per il liberismo economico e la riforma degli stati.

Le condizioni richieste ai governi sono:

  1. Privatizzazione delle imprese, delle istituzioni o di amministrazioni controllate dai governi (telefoni, strade, giacimenti minerari, porti, aeroporti, gas, petrolio, risorse naturali, acqua, energia elettrica, educazione, salute, istituti di ricerca, servizi ecc.). Ciò finisce col lasciare nelle mani degli investitori il monopolio sui servizi basilari oltre che generare disoccupazione ed uno Stato senza più risorse.

  2. Eliminazione dei sussidi che il governo concede o liberalizzazione dei prezzi (del mais, ai programmi sociali per i settori più poveri, ecc.). Gli imprenditori denunciano che i sussidi dati solo ad alcuni sono ingiusti, iniqui, che è commercio sleale ecc. Quello che causa è povertà, migrazione ed aumento dei prezzi dei prodotti di base.

  3. Eliminazione o riduzione della spesa sociale (salute, educazione, servizi ecc.). Gli imprenditori argomentano che gli investimenti privati si incaricano di distribuire questi servizi alla popolazione. La BM, da parte sua, desidera assicurare che i governi abbiano risorse sufficienti per pagare il proprio debito.

  4. Adeguare le leggi ed i regolamenti per eliminare gli ostacoli alle imprese multinazionali (leggi sul lavoro, sugli investimenti, ecc.).

  5. Rafforzare i sistemi giudiziari per dare sicurezza agli investimenti e combattere la corruzione.

  6. Assicurare il diritto di proprietà con l'obiettivo di dare sicurezza giuridica alle imprese sulla proprietà della terra.

  7. Liberalizzare il mercato attraverso l'eliminazione di tutti i freni alle importazioni e di tutti quei meccanismi (giuridici, amministrativi ed economici) che ostacolano le esportazioni e le importazioni di beni e servizi.

  8. Svalutazione della moneta locale.

Mentre il governo implementa l'aggiustamento strutturale, la BM concede a poco a poco le diverse tranche del prestito. La BM rilascia prestiti anche in quegli ambiti in cui beneficeranno gli investimenti stranieri, i cosiddetti prestiti di aggiustamento settoriale. Così la BM presta ad un paese perché migliori la rete stradale necessaria alle imprese, per migliorare il sistema ferroviario o altre imprese che presto dovranno essere privatizzate; per dotare un'area industriale di tutte le infrastrutture necessarie alle imprese; per fare studi di fattibilità degli investimenti, perché il governo modifichi le leggi in favore del libero mercato o affinché si possano eseguire le privatizzazioni; per pagare alla stessa BM o ad altri creditori il denaro che deve; perché modifichi le leggi relative sulle imprese al fine di garantire più imposte per pagare il debito.

La BM ha prestato denaro a quei paesi che hanno dovuto pagare un indennizzo agli operai o agli impiegati licenziati dai loro posti di lavoro quando un'impresa statale chiude o viene privatizzata. Chiaramente, quando il governo deve pagare questo debito, il costo per il disoccupato indennizzato è il taglio di altri sussidi o servizi richiesti dall'aggiustamento strutturale che il governo è obbligato a perseguire.

La BM concede ogni anno sempre più prestiti per l'aggiustamento strutturale (più del 65% dei propri fondi negli ultimi anni) e per pagare gli interessi ed il capitale che sono dovuti dai suoi stessi clienti e sempre meno per progetti di sviluppo, per investimenti specifici e per aiuti ai paesi più poveri. Ai più poveri viene offerta la cancellazione del debito ma solo anni dopo il compimento di dei più severi piani di aggiustamento strutturale. Così, il Banco Interamericano di Sviluppo (BIS) si avvantaggia concedendo prestiti in favore di progetti di sviluppo imprenditoriale in America Latina, quindi la società non potrà né verificare questi progetti, né il loro impatto, né valutarli, dato che si tratta di prestiti dati all'iniziativa privata. Ricordiamo che nel Primo Incontro delle Americhe, organizzato all'inizio del 1994 per istituire l'area di libero commercio delle Americhe, i governi del continente dettero mandato al BIS di incaricarsi di sostituire sempre di più la BM rispetto al finanziamento di progetti imprenditoriali o governativi.

Chi paga le conseguenze?

Per evitare che queste politiche acutizzino la miseria, la BM concede prestiti per mitigare l'effetto sulla povertà. "Il gruppo consultivo di aiuto alla popolazione più povera chiede appoggio alle istituzioni finanziarie che concedono prestiti, generalmente tra i 50 ed i 100 dollari solamente, con frequenza alle donne, per aiutarle ad avviare piccole imprese tessili, di artigianato o caseifici". Questo significa l'intenzione di mantenere a livello di sussistenza la mano d'opera ed i poveri, per non permettere che diventino competitivi sul mercato internazionale. Gli interessi dietro la BM non permetterebbero mai che il suo aiuto generi la loro morte: la concorrenza.

Durante gli anni '80 le politiche della BM hanno creato condizioni di povertà allarmanti. Nel suo Bollettino sullo sviluppo mondiale del 1990 c'era come obiettivo la riduzione del numero dei poveri di 300 milioni entro l'anno 2000; però non tardarono a rendersi conto che sarebbe successo il contrario. Nel 1994 la BM confermò che gli strumenti di stabilizzazione e aggiustamento delle economie non erano riusciti a sconfiggere l'analfabetismo, la malnutrizione e la miseria crescente: i poveri erano aumentati di 219 milioni.

La BM ha affermato recentemente che dei 4 miliardi e 700 milioni di persone che vivono nei cento paesi che sono clienti della banca: 3 miliardi vivono con meno di due dollari al giorno, 40.000 muoiono ogni giorno a causa di malattie curabili, 130 milioni di bambini non vanno alla scuola elementare (e per l'80% sono femmine), un miliardo e 300 milioni non hanno accesso all'acqua potabile. Inoltre informò che "...l'aumento della povertà può produrre effetti avversi nelle nazioni più ricche, può ostacolare i mercati e diminuire le possibilità di investimento".

Nel 1995 la BM effettuò una valutazione dei suoi progetti e concluse che "circa un terzo dei progetti finanziati dal banco, una volta terminati, sono stati classificati come insoddisfacenti dal dipartimento di valutazione. Ed il tasso di insuccesso si è stabilizzato a questo livello per cinque anni". Aggiunse che: "i risultati complessivi di venti anni di questo lavoro di monitoraggio e di valutazione sono stati scoraggianti... si sono caratterizzati per il non compimento". Tra le altre cose che lamentano è che questa povertà provocata dalla BM è stata sussidiata dalle stesse imposte pagate da coloro che stavano diventando sempre più poveri. In altre parole, i poveri stanno pagando per diventare sempre più poveri.

In generale possiamo dire che esistono tre opinioni riguardo alla BM:

  1. Quelli che considerano che la BM stia effettivamente contribuendo allo sviluppo ed alla lotta contro la povertà nel mondo e che i suoi progetti siano efficaci. Questa posizione attualmente non è difesa nemmeno dagli stessi funzionari del banco.

  2. Coloro che considerano che, sebbene la BM sia responsabile strutturale della povertà, si possa influenzare, con azioni di pressione politica nei livelli più alti e dal basso monitorando e valutando i suoi progetti, esigendo l'attuazione di politiche migliori e di partecipazione dei cittadini.

  3. Quelli che considerano che, sebbene sia necessario influenzare le politiche della BM, essa, in ultima istanza, continuerà a spingere il modello neo liberista e a generare povertà strutturale.

Pertanto, la BM dovrebbe scomparire ed al suo posto si dovrebbero creare altri organismi internazionali, all'interno di un nuovo modello economico, che siano in grado di equilibrare la giustizia e la distribuzione della ricchezza reale.

E tu, cosa ne pensi?

Gustavo E. Castro Soto

Nota: per consultare le fonti o per avere maggiori informazioni, si vedano i siti della Banca Mondiale (www.worldbank.org), del centro di informazione bancaria (www.bicusa.org), del Fondo Monetario Internazionale (www.imf.org) e di Trasparencia (www.laneta.apc.org).

Centro di Ricerche Economiche e Politiche di Azione Comunitaria, CIEPAC A.C.: Membro della Rete Nazionale di Convergenza di Organismi Civili per la Democrazia e membro della Convergenza dei Movimenti dei Popoli delle Americhe (COMPA) "Costruendo alternative contro il Neoliberalismo".

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[ripreso dalla pagina web: http://www.ciepac.org/bulletins/]


(tradotto per CIEPAC da volontari)



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