La foja coleta

Martedì 10 Aprile 2001 - Numero 573

Al ritorno della carovana zapatista non c'è stata sicurezza

All'andata anche troppa pubblicità e al ritorno niente

- Concepción Villafuerte -

Al contrario di ciò che ha fatto il governo dello stato il 24 febbraio, organizzando servizi di sicurezza per la partenza della carovana zapatista verso il Distretto Federale, al ritorno dei 23 Comandanti e del Subcomandante Marcos, non c'è stato nessun segnale di sicurezza, unicamente c'è stato "un monitoraggio", ha dichiarato Rubisel Guillén, responsabile della politica del governo dello stato per la zona centro.

Lo scorso 23 febbraio, il governatore Pablo Salazar Mendiguchía ha convocato una conferenza stampa per rendere note le misure di sicurezza che il suo governo aveva installato lungo il tragitto che avrebbe percorso la carovana. Dal punto più lontano, Guadalupe Tepeyac, avevano installato posti di soccorso. Allo stesso modo lungo la strada panamericana, pattuglie di transito dello stato e un elicottero, avevano coperto tutto il percorso dei Comandanti Zapatisti.

Il primo di aprile, alle 16 circa, è arrivata la carovana zapatista di ritorno in questa città: veniva accompagnata da pattuglie di polizia federale fino alla piazza cattedrale, dove è terminato il suo percorso.

A partire dal momento che i Comandanti zapatisti sono saliti nuovamente sull'autobus con cui hanno viaggiato verso Oventic e gli altri Aguascalientes, non c'è stato nessun agente di transito né nessuna pattuglia che proteggesse la sicurezza degli zapatisti.

Lunedì 2 aprile i comandanti zapatisti se ne sono andati da Oventic verso Morelia nel municipio di Altamirano. Arrivando all'altezza delle installazioni della 31° zona militare, lungo la strada internazionale, sono apparse due pattuglie della PFP che hanno proseguito fino al bivio di Altamirano.

Quando è iniziata la strada non asfaltata, c'erano parcheggiate una pattuglia e una gru, che avrebbero dovuto accompagnare la carovana, però non lo hanno fatto.

Ieri abbiamo intervistato l'Ing. Rubisel Guillén Román, sottosegretario di governo per la zona centro, e gli abbiamo detto che non aveva funzionato l'operativo di sicurezza per il ritorno della carovana zapatista e ci ha risposto che semplicemente il governo non aveva previsto nessuna misura di sicurezza.

Il contrasto fra la mobilitazione alla partenza della carovana zapatista ed il ritorno, è noto: ovviamente non aveva la stessa spettacolarità, con osservatori internazionali e giornalisti. La sicurezza dei Comandanti Zapatisti, era secondaria.


Fra una settimana consegneranno Guadalupe Tepeyac e Rio Euseba

Comincia un "nuovo capitolo"

- Angeles Mariscal -

Tutto è pronto perché la prossima settimana le truppe dell'Esercito Messicano consegnino le postazioni militari di Guadalupe Tepeyac e Rio Euseba, e s'installino i Centri di Sviluppo per le Comunità Indigene, ha assicurato il Commissario per la Pace, Luis H. Álvarez.

Un momento prima di riunirsi con il governatore Pablo Salazar Mendiguchía e col direttore generale di Valutazione e Continuazione della Segreteria di Sviluppo Sociale (Sedesol), Carlos Antonio Montemayor, il rappresentante del governo federale per la soluzione del conflitto in Chiapas, ha assicurato che si aspetta il ritiro dei militari al massimo fra due settimane.

"C'è piena disponibilità da parte del governo federale e del governo statale e anche l'assenso e la piena disponibilità dell'Esercito Nazionale(sic)". La tappa in cui si trova il processo di pacificazione in Chiapas è stata qualificata come "un nuovo capitolo".

Ha ricordato che nelle due posizioni militari, quella di Rio Euseba e di Guadalupe Tepeyac, i militari sono già pronti per abbandonare le installazioni, "stanno solo aspettando la data dai loro superiori, però c'è piena disponibilità".

Ha aggiunto che nelle due occasioni in cui si è riunito col rappresentante dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), Fernando Yáñez, questi gli ha dato segnali che i ribelli non occuperanno le posizioni abbandonate dai militari così come ha già dichiarato pubblicamente il subcomandante Marcos, leader politico-militare del gruppo armato.

Luis H. Álvarez si è augurato che l'approvazione dell'Iniziativa di Legge su Diritti e Cultura Indigeni avvenga entro questo stesso mese nel seno del Parlamento.

Da parte sua, il direttore di Valutazione e Continuazione della Sedesol, Carlos Antonio Montemayor, ha spiegato che nelle due posizioni militari, gli edifici principali sono già stati liberati, "l'Esercito ha già tutto pronto per la consegna, ha già ritirato anche il filo spinato che circondava le installazioni per convertirle in installazioni di pace".

Montemayor ha sostenuto che le truppe che rimangono a Rio Euseba e a Guadalupe Tepeyac, "sono accantonate nei dintorni (di quegli stessi edifici), e stiamo aspettando che i comandi militari ordino loro di consegnarceli e che le autorità di Sedesol ci dicano che possiamo riceverle".

Il funzionario federale ha detto che fino ad oggi i funzionari della Sedesol si sono riuniti con più di 5 mila indigeni, "che hanno chiesto che questi centri abbiano dispensari medici, scuole secondarie tecniche agropecuarie, silos per immagazzinare il caffè, tra il resto.

Si pensa che nei prossimi giorni arrivino agli accampamenti militari don Luis H. Álvarez e Fernando Yáñez, per ufficializzare tutto questo".

"Vogliamo che l'architetto Yáñez sia lì e che veda che non c'è più materiale bellico in questi due luoghi che prima sono stati postazioni strategiche dell'Esercito Messicano", ha concluso.


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

DIRECTORA: Concepción Villafuerte

EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADOR: Carlos Herrera

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E-mail: fojacoleta@correoweb.com - San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Mèxico



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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