Liberano altri 19 zapatisti in Chiapas

Venerdì 9 marzo 2001

Il governatore del Chiapas, Pablo Salazar Mendiguchía, ha informato che la Procura Generale della Giustizia dello Stato ha concluso la revisione di tutti i fascicoli penali relativi ai prigionieri segnalati come appartenenti a basi di appoggio zapatiste Dopo una accurata revisione di tutti questi fascicoli, il mandatario statale ha detto che soltanto 84 indigeni hanno potuto ottenere di essere posti in libertà trattandosi di persone poste ingiustamente in carcere.

Gli indigeni hanno quindi beneficiato della libertà attraverso il provvedimento della "pre-liberazione", cioè l'interruzione dell'azione penale nei loro confronti e l'applicazione della Legge sulle Sentenze Sospese. "Ottantaquattro prigionieri messi in libertà rappresentano il nostro significativo contributo al processo di pacificazione nel Chiapas. Dalle informazioni che abbiamo, a partire da oggi, nelle prigioni del Chiapas non vi sono più prigionieri zapatisti", ha specificato il mandatario dello stato.

Durante una conferenza stampa, nel fare il bilancio dei primi giorni del suo governo, ha sottolineato di aver rispettato il suo impegno di stimolare nello stato una cultura di pace, riconciliazione e tolleranza.

Secondo il governatore del Chiapas, l'autorità statale ha rispettato l'impegno di liberare in totale 84 prigionieri zapatisti. Ha precisato quindi che la liberazione dei prigionieri é un buon segnale sia per l'EZLN che per il governo federale: "Abbiamo rispettato una delle condizioni", ha aggiunto il mandatario statale e adesso spera che l'EZLN ed il governo federale facciano la loro parte per riuscire a riprendere al più presto i dialoghi di pace. L'Esecutivo ha affermato che il suo governo non sarà mediatore tra l'EZLN ed il governo federale, ma farà il possibile per facilitare la creazione delle condizioni di distensione che consentano la immediata ripresa dei dialoghi di pace con l'EZLN.

Da parte sua, il rappresentante della associazione dei prigionieri politici "La Voz del Cerro Hueco", Abelardo Méndez Arcos, dissente dalla opinione esternata dal governatore.

Il leader indigeno ha infatti affermato che c'è ancora bisogno di porre in libertà altri indigeni zapatisti che si trovano incarcerati in vari penitenziari del Chiapas, per cui non é d'accordo con la versione data dal governo statale.

Méndez Arcos ha precisato che gli zapatisti incarcerati sono più di 113, per cui ha anticipato che continueranno a lottare fino a quando tutti i suoi compagni non avranno ottenuto la libertà, anche se il governatore ha detto che il processo di liberazione deve intendersi concluso.

In senso decisamente contrario si é invece espresso il governatore dello stato di Querétaro, Ignacio Loyola, che ha dichiarato la propria opposizione al movimento zapatista affermando ad un cronista televisivo che gli indigeni prigionieri politici nello stato verranno posti in libertà solo quando la pace sia firmata. "Prima la pace e poi vedremo", ha specificato.

Manuel de la Cruz - El Milenio


(tradotto da Beppe Costa)



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