LA JORNADA - GIOVEDÌ 7 GIUGNO 2001

Hanno sparato e intimidito persone di entrambe le comunità

Indigeni zapatisti denunciano minacce di militari in San Isidro Il Ocotal e Polhó

I soldati si ubriacano e minacciano di violentare le donne

JUAN BALBOA E ELIO HENRIQUEZ CORRISPONDENTI

San Cristobal de las Casas Chis., 6 giugno - In almeno cinque occasioni, elementi dell'Esercito Messicano armati hanno fatto incursioni nella comunità San Isidro El Ocotal e hanno sparato, intimidito e minacciato i suoi abitanti, ha denunciato la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani.

Da parte loro, autorità autonome di Polhó hanno affermato che effettivi militari sono penetrati con armi nei terreni del villaggio che dà nome alla zona; lì si sono ubriacati e hanno minacciato di violentare le donne che si trovavano a tagliare legna.

In un comunicato, Bartolo Gutiérrez, membro del Consiglio Autonomo di Polhó, ha confermato che un gruppo di donne sfollate era andato a cercare legna vicino ad una cava di ghiaia di proprietà del municipio autonomo zapatista. Lì "hanno trovato dieci militari dell'Esercito Messicano nascosti tra la vegetazione che stavano bevendo alcool", i quali le hanno minacciate di portarle via per violentarle.

Nel documento, si chiede che l'Esercito Messicano "non continui a provocare le comunità zapatiste", esortazione che ha coinciso con petizioni della Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani ai militari della 31 Zona Militare, con sede in San Cristóbal de las Casas, affinché "finiscano le minacce contro la comunità di San Isidro Ocota".

La Rete ha detto che ha denunciato le intimidazioni di fronte alla Commissione Nazionale dei Diritti Umani, accusa contenuta nella pratica 2001/773 dell'organizzazione.

Inoltre, la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani ha confermato che da più di sette anni l'Esercito ha chiuso con filo spinato un sentiero che univa San Cristóbal con San Isidro e con altre comunità dello stesso municipio.

Inoltre, l'organizzazione ha assicurato che da febbraio, elementi della 31 Zona Militare hanno realizzato "varie incursioni" ad Ocotal, prima in abiti civili e dopo "in uniforme e armati, con il pretesto di acquistare tortillas, galline ed acquavite e anche pretendendo di imporre in modo minaccioso scambi per provviste di zucchero, fagioli, tonno, latte, riso e sardine".

Il CICR appoggerà i profughi

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) darà appoggio con alimenti e servizi di salute alle 110 famiglie pro zapatiste di Chenalhó, che recentemente si sono reinstallate nella comunità Poconichim a Yaxgemel, ha informato Anja Heuft, capo ad interim della subdelegazione dell'organizzazione umanitaria: "Per questo mese, continueremo dando aiuto a tutti i profughi e alla parte dei residenti che stava ricevendo la nostra solidarietà".

Heuft ha precisato che le azioni del CICR "potrebbero cambiare'' dopo la valutazione di un agronomo dell'istituzione sulla situazione delle famiglie di Poconichim e Yaxgemel, "probabilmente a fine giugno".

Sopra la reinstallazione delle 110 famiglie basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) a Yaxgemel, il governatore Pablo Salazar Mendiguchía ha affermato che "è stata una decisione unilaterale che rispettiamo, giacché il proposito della relazione con i profughi è che ritornino alle loro comunità e il governo si impegna a creare condizioni di sicurezza".

Intervistato martedì sopra questo particolare, il mandatario ha informato che "a scopo preventivo", il governo statale mantiene la presenza della polizia e pattuglia la regione per prevenire qualsiasi incidente tra i pro-zapatisti che sono ritornati a Yaxgemel, di dove sono originari, senza che sino rientrati nelle loro antiche case e i priisti di questa località, dove nel maggio del 1997 si iniziò la violenza che in quell'anno culminò con il massacro di 45 tzotziles in Acteal.

Salazar Mendiguchía ha segnalato che le autorità statali hanno parlato con rappresentanti ejidali di Yaxgemel, e "all'inizio, ci hanno detto che danno il beneplacito al ritorno" dei simpatizzanti dell'EZLN.

"Stiamo proponendo un'assemblea nell'ejido per sensibilizzare la gente di Yaxgemel, affinché si realizzi una convivenza pacifica", ha sottolineato il governatore.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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