La Jornada 7 maggio 2001

Esprime il suo appoggio agli zapatisti per la decisione di sospendere il dialogo

L'ERPI CHIAMA A PREPARARE DICHIARAZIONI DI MUNICIPI AUTONOMI "PER VIE DI FATTO"

Rivendichiamo il nostro diritto ad esercitare azioni di autodifesa e rappresaglia, afferma.

NOTIMEX

Chilpancingo, Gro., 6 maggio - L'Ejercito Revolucionario del Pueblo Insurgente (ERPI) ha chiamato oggi i popoli e le organizzazioni indigene, come gli altri gruppi ribelli, a preparare le condizioni necessarie per dichiarare municipi autonomi "per vie di fatto".

In un comunicato, il gruppo armato ha espresso il suo appoggio alla decisione degli zapatisti ''di sospendere l'incipiente processo di dialogo, l'appello alla resistenza civile e all'esigenza dell'approvazione della legge Cocopa.

"Rivendichiamo il nostro legittimo diritto di esercitare azioni di autodifesa e rappresaglia; per quanto abbiamo visto fino ad ora, la pace, la mercatotecnia promossa dal foxismo, non è pace con giustizia e dignità, è una pace con violenza strutturale e senza giustizia, formulata con la sanguinosa penna dell'impunità", ha ribadito.

Nel documento l'ERPI ha manifestato il suo ripudio alla politica del governo federale, alle riforme costituzionali in materia indigena approvate dal Parlamento ed al Piano Puebla-Panama che, dice, smascherano le intenzioni del governo "neopanista".

L'ERPI ha segnalato che questi fatti dimostrano il vero volto e la volontà del governo foxista, "ora anche sostenuto dalle cupole reazionarie del PRI e del PRD, nell'approvare una brutta copia della legge sui diritti e cultura indigeni".

Il Parlamento ha stralciato questioni fondamentali

Ha considerato che con le riforme costituzionali in materia indigena, approvate dal Parlamento, sono state stralciate questioni fondamentali come l'autonomia, la territorialità ed il riconoscimento dei popoli come soggetti di diritto pubblico.

Ha citato che sono continue le violazioni ai diritti umani, la pratica quotidiana della tortura, l'esistenza di desaparecidos e prigionieri politici, la repressione contro ogni forma di movimento politico sociale da parte dei governi panisti, perredisti e priísti.

Inoltre, davanti alla corruzione permessa dagli stessi partiti e all'avanzare delle posizioni della destra del Messico nei settori della politica interna, dell'economia e della diplomazia, l'ERPI ha manifestato il suo aperto appoggio alla sospensione del dialogo dell'EZLN con il governo.

Poi, ha fatto un appello alla resistenza civile ed all'esigenza di approvazione della legge Cocopa, ed ha ribadito la sua posizione che solo la costruzione del potere popolare darà la forza sociale che garantisce l'attuazione di qualsiasi accordo sottoscritto.

Questo, senza che il popolo si disarmi né disattivi la sua lotta e i processi di organizzazione insurrezionale, "poiché, in altro modo, qualunque accordo nazionale ed internazionale corrono il rischio di essere solo lettera morta".

Il gruppo armato ha denunciato una presunta falsa sinistra dentro il PRD, con i denominati chuchos che, dice, " sono i Talamantes dell'attualità, che per quanto si strappino le vesti sono i fatti di prima e di adesso che li collocano come i destri di una sinistra istituzionale ed elettorale".

D'altro canto, l'ERPI ha dichiarato il suo energico rifiuto alla pretesa di applicare una riforma fiscale che ha i maggiori vantaggi per i ricchi e che, al contrario, imporrà un pesante carico all'economia delle famiglie povere e dei lavoratori messicani.

Ha segnalato che le politiche foxiste non sono attuate in maniera isolata, bensì conformano una strategia neoliberale che cerca di concentrare il potere ancora di più nei ridotti gruppi finanziari nazionali ed internazionali e di escludere politicamente, economicamente, culturalmente e socialmente il popolo.

È impossibile convincerci che il bianco sia nero

Nonostante i numerosi tentativi di fare della politica una menzogna per convincere gli indigeni e le organizzazioni sociali di lotta, il risultato è inutile, "poiché è impossibile convincerci che il bianco sia nero", ha affermato.

Il documento consegnato ai mezzi di comunicazione dello stato di Guerrero è firmato dalla Dirigenza Nazionale dell'Ejército Revolucionario del Pueblo Insurgente e conclude: "Con il potere popolare, il popolo vincerà!".


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico - Brescia)



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