REFORMA - domenica, 7 gennaio 2001

Rafforza l'Esercito gli accampamenti in Chiapas

Inviano più soldati alle basi di Cuxuljá e Roberto Barrios

DANIEL PENSAMIENTO - Gruppo Riforma

Chiapas, Messico - 6 gennaio 2001 - La Segreteria della Difesa (Sedena) ha rafforzato la vigilanza e la protezione delle postazioni militari di Cuxuljá e Roberto Barrios, dopo l'incidente nell'accampamento di Jolnachoj con seguaci dell'EZLN e così, durante i primi giorni di gennaio, si è frenato il processo del ritiro di truppe dal Chiapas.

Circa altri 200 elementi in più sono arrivati alla base militare di Cuxuljá, per lavorare nell'installazione di nuove recinzioni in legno e sbarramenti di filo spinato a neanche due chilometri dalla regione autonoma zapatista Che Guevara, Municipio costituzionale di Altamirano, 154 chilometri a nord della capitale Tuxtla Gutiérrez.

I soldati hanno reinstallato un posto di blocco di fronte alla postazione militare di Cuxuljá, in cui perquisiscono e chiedono i documenti agli indigeni che transitano per la strada sterrata verso l'area di Che Guevara. Inoltre sono state collocate nuove trappole e posti di vigilanza in questo perimetro.

La postazione militare di Cuxuljá è uno dei punti di cui ha sollecitato il ritiro il comando dell'EZLN, come parte del pacchetto di distensione che permetterebbe di intavolare un dialogo diretto con il commissario di pace, Luis H. Alvarez.

Gli indigeni pro-zapatisti della regione Che Guevara, hanno denunciato che l'Esercito ha ricominciato con maggiore rudezza l'interrogatorio degli indigeni che attraversano l'area, oltre ad impedire l'entrata degli aiuti umanitari in questa regione.

Inoltre in direzione dell'accampamento di "Roberto Barrios", sotto il comando della 38° zona militare con sede in Tenosique, Tabasco, sono passati sei camion con truppe del terzo e del 18° reggimento di cavalleria, 48 ore or sono.

"L'ordine è di continuare qui, è l'unica cosa che possiamo dire", ha detto il Generale López responsabile della postazione di "Roberto Barrios", ubicato in una recondita regione della selva del Chiapas dal febbraio del 1996.

Nelle installazioni, i soldati caricano legna, pietre, rotoli di filo spinato e costruiscono nuovi posti di sentinella, mentre altri rimangono fermi con loro fucili in un posto di blocco.

Qui pare che non sia arrivata la voce del Presidente Vicente Fox, che dal suo primo giorno di governo ordinò un presunto rapido ritiro dell'Esercito messicano per creare nuove condizioni socio/politiche e riaprire il dialogo di pace con l'EZLN.

La Sedena ha costruito la postazione militare di "Roberto Barrios" su un terreno di cinque ettari del ejido Puyipa, teoricamente per frenare l'espansione della guerriglia in questa regione indigena che non ha partecipato all'insurrezione dell'EZLN nel 1994.

L'accampamento e il posto di blocco militare sono ubicati a soli 500 metri dal Aguascalientes di Roberto Barrios, quinto centro di espansione politico/culturale creato l'EZLN, per captare basi sociali nel 1995.

Lì i militari vigilano e controllano solo gli abitanti delle comunità indigene di Roberto Barrios e di Nuevo Samaritano e, di volta in volta, pure qualche estraneo che entra nella zona dato che la strada sterrata termina a tre chilometri dalla postazione militare.

"Noi non crediamo alla parola del signor Fox, i militari continuano ad addestrarsi di notte, ci sono spari e il posto di blocco continua ad essere sempre lì, non lo hanno mai ritirato, anche i pattugliamenti. nel tratto Chancalá-Santa Cruz e León Brindisi, continuano uguali, con il nuovo presidente come con l'altro", ci ha detto Pedro, abitante della comunità di Roberto Barrios.

Il movimento militare per rafforzare accampamenti e posti di vigilanza in due dei sette punti di cui sollecita il ritiro l'EZLN, parrebbero essere un nuovo ostacolo per la riapertura del negoziato tra i ribelli indigeni ed il Governo federale, dialogo sospeso dal settembre del 1996.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home