BOLLETTINO "CHIAPAS AL DIA" N. 246

CIEPAC - CHIAPAS - MESSICO

(6 Giugno 2001)

PIANO PUEBLA PANAMA (quinta parte)

ANALISI DEL CAPITOLO

MESSICO: REGIONE SUD SUDEST

Il Piano Puebla Panama (PPP) configura una strategia regionale per acuire la concentrazione della ricchezza ed i benefici che gli accordi per il libero commercio garantiscono al capitale finanziario ed alle grandi imprese multinazionali. Sul Messico e sul Centroamerica pesa così un debito estero impagabile alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale, organizzazioni multilaterali che acuiscono questa integrazione commerciale in una regione altamente ricca di risorse e scandalosamente impoverita.

Telecomunicazioni

In Messico esistono intorno agli 11,5 milioni di linee telefoniche fisse, quasi 12 linee per ogni cento abitanti, molto al di sotto della media dei paesi più sviluppati. D'altra parte, nella regione Sud Sudest esiste solo il 13% del totale delle linee telefoniche fisse del paese (meno del 50% di quelle che le corrisponderebbero in base al numero della sua popolazione). Il 50% di queste linee telefoniche si trovano in Veracruz (27,6% del totale regionale) e Puebla (22,3%). Dunque, nel resto degli stati del Sud Sudest si trovano il 6 o 7% di tutte le linee telefoniche del paese.

In Messico, in media il 38% delle abitazioni hanno una linea telefonica, ma nel Sud Sudest la media è solo tra il 12 e il 31%. Gli stati meno forniti sono il Chiapas e Oaxaca (tra il 12 e il 12,7% delle abitazioni hanno una linea telefonica). I più forniti di linee telefoniche sono Yucatan (30,8%), Quintana Roo (28,1%) e Puebla (27,6%). Eppure, contraddittoriamente, l'analisi ufficiale del Piano Puebla Panama (PPP) afferma che il 31,4% delle località rurali del paese possiede un telefono (nel 1990 era del 3%). Nel Sud Sudest la telefonia rurale raggiunge una percentuale leggermente maggiore (35,6%) e particolarmente in Tabasco, Puebla e Oaxaca, la copertura supera il 50%. Ciò che non dice il PPP è la quantità di telefoni rurali che in molte comunità non servono o sono abbandonati.

Energia

Nel Sud Sudest abbondano le risorse energetiche, particolarmente gli idrocarburi e l'energia idroelettrica. In questa regione sono localizzati i principali giacimenti di petrolio e gas del paese (Chiapas, Campeche e Tabasco) e le principali dighe e specialmente il grande potenziale idroelettrico del Chiapas. Nel 2000 circa il 34% della capacità totale installata per la generazione di energia elettrica del paese era localizzata nel Sud Sudest, in primo luogo a Veracruz (con il 30,1% del totale regionale), Chiapas (29%) e Guerrero (28%). A questi tre stati corrisponde quindi più dell'85% della capacità installata di energia elettrica della regione. D'altra parte, ad eccezione di Oaxaca, Puebla e Tabasco, gli stati del Sud Sudest, rispetto alla media nazionale, hanno una minore percentuale di località che possono contare sull'energia elettrica. La regione contribuisce con più del 45% del Prodotto Interno Lordo (PIB) del settore dei giacimenti minerari, petrolio, elettricità, gas e acqua, tre volte di più del contributo della regione al PIL totale.

Infrastruttura Idroagricola

Grazie alle abbondanti precipitazioni pluviali sulla regione, l'irrigazione agricola è complementare. Dei 6,3 milioni di ettari irrigati esistenti nel paese, 3,3 milioni (52,2%) si trovano nel Nord, 2,4 milioni (38,4%) nel Centro-Sud e solo 0,6 milioni (9,4%) nel Sudest. Nel periodo 1995/2000, solo l'11,8% della spesa media annua per investimenti nell'infrastruttura idroagricola è stata indirizzata verso gli stati del Sudest, anche se la regione può contare su maggiori precipitazioni pluviali e maggiore dotazione d'acqua del paese. Inoltre, l'infrastruttura idroagricola del Sud Sudest presenta bassi tassi di utilizzazione per la mancanza di formazione degli utenti, l'insufficienza dell'infrastruttura di trasporto, o l'insufficienza nel rifornimento di elettricità come nel caso della Penisola dello Yucatan, tra gli altri motivi.

Anche se il 24% degli impianti di trattamento dell'acqua del paese si trovano nel Sud Sudest, questi sono di dimensioni medie inferiori alla media nazionale, quindi rappresentano solo il 16,5% della capacità totale installata nel paese e viene loro assegnato il 19% della spesa definita a livello nazionale.

Prezzi e Tariffe del Settore Pubblico

Nonostante l'abbondanza di risorse energetiche presenti nel Sud Sudest, i loro stati non hanno beneficiato di prezzi più bassi né di un adeguato rifornimento di elettricità e di gas naturale, tra gli altri servizi. Nel caso del Chiapas, la resistenza al pagamento del servizio di erogazione dell'energia elettrica è presente in più del 50% dei suoi municipi. Dal 1996 è stata abolita la politica dei prezzi delle tariffe elettriche uniformi in tutto il paese ed attualmente sono otto le regioni che applicano differenti tariffe che però non riflettono con giustizia i costi per lo stato produttore e al quale viene fornito il servizio. Avviene lo stesso nel caso del petrolio che proviene da stati e regioni impoveriti.

Del sussidio per tariffe elettriche per irrigazione agricola hanno beneficiato principalmente i produttori della regione Nord del paese (quelli con le entrate più elevate). Gli agricoltori di Guanajuato, Sonora, Chihuahua e Coahila hanno assorbito (1999) il 52% di questi sussidi equivalenti a 1,8 volte il bilancio di Alianza Para el Campo, mentre gli stati del Sud Sudest hanno ricevuto solo il 2,7%. D'altro lato, le esenzioni erogate al settore agricolo relativamente al diritto di utilizzo delle acque nazionali, sono state maggiori nel Nord generando così una competizione sfavorevole per i produttori del Sud Sudest e provocando il prosciugamento dei corsi d'acqua e la necessità di canalizzare grandi investimenti in infrastrutture per il rifornimento di acqua potabile per il consumo della popolazione del nord.

Tra il 1996 e il 2000 agli stati del Sud Sudest sono stati erogati solo l'8,6% delle risorse federali destinate al sussidio alle coltivazioni di base nonostante il 44,6% della popolazione rurale, il 22,5% della produzione agricola e pastorizia e il 35,9% della superficie utilizzabile. All'interno della regione, i produttori con più terra e più alti rendimenti concentrano la maggior parte dei benefici. Così, la classe imprenditrice del Nord già beneficiata dalle ricchezze del Sud Sudest, è ora la proprietaria delle grandi imprese messicane e di alcune multinazionali. Sono questi imprenditori che dopo aver spremuto il Sud Sudest, ora lo vogliono conquistare.

Secondo l'analisi ufficiale del PPP, l'Articolo 27 della Costituzione vigente fino al 1992 sull'ejido, impediva "il possesso o la locazione di grandi estensioni di terra (...) ai produttori perenni (caffè, banane, zucchero, palma africana e produttori di legname, tra altri) le cui coltivazioni sono più efficienti in piantagioni di ampie estensioni e che richiedono elevate risorse finanziarie. La sicurezza del diritto di proprietà della terra è essenziale per i produttori di dette coltivazioni". In altre parole, la privatizzazione della terra garantirà benefici alle grandi imprese di esportazione agricola. I campesinos e gli indigeni con il loro mais avanzano, ma potrebbero diventare lavoratori agricoli sulle proprie terre, peones acasillados (servi come ai tempi della servi della gleba) o schiavi nelle maquiladoras.

Tendenze

Secondo il Consiglio Nazionale della Popolazione (CONAPO), tra il 2000 e 2025 la popolazione della regione Sud Sudest potrebbe aumentare del 25%, quasi 7 milioni di abitanti in più, raggiungendo in totale 34,4 milioni di abitanti. Nei prossimi 25 anni, il Chiapas potrebbe diventare lo stato del Sud Sudest a maggior crescita demografica e Campeche potrebbe essere quello con minore crescita. D'altro lato, Chiapas e Oaxaca manterrebbero un tasso di mortalità infantile in testa al resto degli stati della regione.

Gli ideatori del PPP, calcolano che la migrazione verso gli Stati Uniti si ridurrebbe, mentre aumenterebbe la migrazione verso la regione da altri stati della Repubblica per attirare la mano d'opera a buon mercato e necessaria, come avvenuto in Tabasco e Campeche con lo sviluppo dell'industria petrolifera, e in Quintana Roo con la crescita turistica di Cancun.

Il PPP calcola che tra il 2000 e 2025 la popolazione rurale della regione Sud Sudest potrebbe ridursi di 2 milioni di abitanti, prevedendo che Veracruz, Chiapas e Oaxaca saranno gli stati con maggiore riduzione di popolazione rurale. Questo dà l'idea della strategia del PPP perché proprio in questi stati si concentrano le grandi risorse strategiche della regione ed i progetti di monocolture, esportazioni agricole, costruzione di impianti e privatizzazione delle risorse naturali che implicano lo sfollamento di questa popolazione verso i centri urbani industriali e delle maquiladoras.

Il PPP si aspetta maggiore mano d'opera e calcola che per il 2020 la Popolazione Economicamente Attiva (PEA) raggiungerà i 17,5 milioni di persone. Questo significherebbe creare 1,65 milioni di nuovi posti di lavoro tra il 2000 e 2005. Secondo il PPP gli stati con più alto incremento della PEA sarebbero Puebla e Quintana Roo, seguiti da Campeche, Yucatan, Tabasco, Guerrero e Chiapas; con minore crescita Oaxaca e Veracruz.

Fino qui abbiamo riassunto, implementato e verificato l'analisi del Capitolo Messico del Documento Ufficiale del Piano Puebla Panama. Più avanti analizzeremo gli obiettivi e le strategie previste dal PPP.

LA BANCA MONDIALE DISEGNA IL PIANO ECONOMICO DI VICENTE FOX

Secondo la CONAPO, se non si modificheranno le tendenze storiche della regione Sud Sudest, la sua emarginazione si perpetuerà durante i prossimi 25 anni. Con ciò il PPP ci dice tutto. Quello che continuerebbe sarebbe la violenza, la presenza dei gruppi armati, la militarizzazione, ecc. Siamo tutti d'accordo di risolvere le cause che hanno dato origine non solo al conflitto in Chiapas ed in altri stati del Sud Sudest e conflitti latenti nel Nord, ma anche in Centroamerica (sui gruppi armati in Messico, consultare www.ciepac.org/mapas).

Purtroppo esistono due posizioni contraddittorie di risolvere il conflitto. Da un lato, il compimento degli Accordi di San Andrés su Diritti e Cultura Indigeni firmati tra l'EZLN ed il governo federale e ripresi nella proposta di legge elaborata dai legislatori di tutti i partiti politici che compongono la Commissione di Concordia e Pacificazione (COCOPA), in accordo con entrambe le parti negoziatrici. D'altro lato, le politiche neoliberiste che si presentano sullo scenario della presunta negoziazione come l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e che promuovono il capitale finanziario e le grandi multinazionali come soggetti di questa globalizzazione con la copertura di strumenti quali la Banca Mondiale (BM) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) con i loro Programmi di Riordino Strutturale, gli Accordi di Libero Commercio ed altri organismi multilaterali.

Il governo di Vicente Fox è la cinghia di trasmissione di queste politiche. Il presidente ha dimostrato che non gli interessa la difesa dei diritti indigeni ma la difesa degli interessi del capitale finanziario. Lo scorso mese di maggio, la Banca Mondiale ha reso nota "L'Agenda Integrale di Sviluppo del Messico" (politiche di Riordino Strutturale) al governo di Vicente Fox.

Questa agenda comprende una Riforma Fiscale che implica l'aumento dell'IVA al 15% ed impone tasse su medicinali e alimentari; la garanzia del pagamento di tutto il debito estero del governo; la privatizzazione della salute spostando le risorse dell'Istituto della Sicurezza Sociale al Servizio dei Lavoratori dello Stato (ISSSTE) agli Afores (sistemi pensionistici amministrati da banche commerciali) e la privatizzazione dei fondi pubblici per la casa (Infonavit e Fovisste); l'accelerazione del decentramento; la liberalizzazione del prezzo dell'acqua, tra gli altri, sul mercato internazionale (come si è fatto con il caffè, il mais ed altri prodotti di base); la privatizzazione della Messicana Petroli (PEMEX) e della Commissione Federale di Elettricità (CFE); continuazione e sviluppo programmi di lotta alla povertà le cui risorse provengono dalla Banca mondiale stessa (PROGRESA, Alianza para el Campo, Pronasol, ecc.) generando una spirale di indebitamento sempre maggiore.

Si chiede inoltre a Fox di riformare la Legge Federale del Lavoro al fine di eliminare il pagamento delle liquidazioni ai lavoratori, i contratti collettivi di lavoro e la distribuzione degli utili per trasformare la forza lavoro del paese in "mano d'opera competitiva"; privatizzare la distribuzione dei testi scolastici che sono gratuiti nel paese; eliminare i sussidi per l'acqua, i cereali e l'energia elettrica; porre le condizioni affinché gli investimenti stranieri non incontrino né ostacoli e né barriere di nessun tipo nel nome del libero commercio; eliminare la corruzione - e quindi la competizione sleale - che tanto preoccupa gli investimenti stranieri e di rafforzare il sistema giudiziario, tra il resto.

Inoltre, la Banca Mondiale ha dichiarato che il Messico "ha bisogno di una revisione generale del settore delle acque per iniziare a stabilire tariffe che ne riflettano la scarsità, imporre il pagamento di queste tariffe e trovare un equilibrio istituzione nel segno del decentramento tra la Commissione Nazionale delle Acque (CNA) e gli operatori ed utenti locali".

Oliver Lafourcade, direttore della Banca Mondiale per il Messico, ha ammesso che le proposte di questo organismo sono state accettate dall'équipe di Vicente Fox "abbiamo avuto incontri con loro nella fase di transizione (l' anno scorso) e si è riscontrata continuità in alcune politiche perché alcuni membri sono ora nel gabinetto di governo" come nel caso di Derbez, Segretario delle Finanze ed ideatore delle politiche di Riordino Strutturale per altri paesi quando è stato funzionario della stessa Banca Mondiale. Queste politiche, studiate fin dalla fine del 2000, sono state inserite nel Piano Nazionale di Sviluppo 2001-2006 del presidente Vicente Fox, prima della presunta consultazione nazionale che ha finto di realizzare per la sua elaborazione. Lo stesso è avvenuto con la presunta consultazione per l'elaborazione del Piano Puebla Panama. Giorni dopo, cinicamente Vicente Fox ha dichiarato che gli piaceva molto che i "suggerimenti" della Banca Mondiale "coincidessero" con la sua proposta. Fingere democrazia, presto o tardi, produrrà costi politici molti alti.

Quindi, prima degli interessi dei popoli indigeni, arrivano gli interessi del capitale multinazionale. A Vicente Fox non importa lottare o pretendere dal Potere Legislativo il rispetto della sua presunta iniziativa di legge su diritti e cultura indigeni. Ancora una volta ha finto. Più preoccupato di impedire l'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio perché quel paese avrebbe goduto di diritti commerciali e di investimento in Messico entrando in competizione con altre imprese e provocando inoltre l'uscita in massa verso la Cina delle maquiladoras grazie ai vantaggi rispetto alla mano d'opera messicana. Più interessato a promuovere l'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA), il Piano Puebla Panama e l'Accordi di Libero Commercio con l'Asia, il Continente sotto l'egemonia del Giappone, per offrire alternative commerciali alle grandi multinazionali, invece di garantire la sovranità nazionale sulle risorse strategiche e migliorare le condizioni di vita di 60 milioni di poveri del paese.

La presunta democrazia del paese è appesa a un filo, come quella di molte altre nel nostro Continente. C'è un'incapacità di fondo del governo di Fox di raccogliere consenso e credibilità riguardo al suo programma neoliberista ed il suo discorso mediatico attraverso cui promette con una mano la soluzione radicale della povertà e con l'altra aumenta le tasse, elimina i sussidi e privatizza le ricchezze del paese. In Messico c'è una crisi politica, economica e sociale sul punto di esplodere. Mentre il Potere Esecutivo è in ribasso, il Potere Legislativo è diviso. I partiti politici agiscono per puro protagonismo mentre discutono e rivendicano i risultati elettorali negli stati. I conflitti sociali si stanno mostrando. Il settore burocratico si sente minacciato dall'offensiva di Fox con il suo programma annunciato di licenziamenti; il settore campesino si sente schiacciato tra la mancanza di opportunità e la tentazione di morire alla frontiera con gli Stati Uniti; il settore del caffè sta vivendo la sua peggiore crisi così come il settore dello zucchero e tutti i campesinos che vivono della raccolta della canna; il settore degli insegnanti ha concluso frustrato i suoi scioperi per richiedere salari migliori; il settore operaio assiste sempre più spesso al licenziamento dei propri compagni per la chiusura delle maquiladoras e nello stesso tempo vede ridotto il potere d'acquisto dei salari e dei servizi delle prestazioni sociali; il settore indigeno è frustrato dopo la marcia per la Dignità dell'EZLN che aveva acceso la speranza di poter vedere riconosciuti i propri diritti; e i cittadini comuni, molti dei quali hanno votato per Fox, vivono ora la disillusione costretti a pagare tasse su medicine, alimentari, generi scolastici, libri, ecc. In conclusione, l'economia è in crisi.

In mezzo a questo panorama, quelli che si rafforzano sono i militari. L'Esercito Messicano continua ad aumentare le sue operazioni in Chiapas. Posti di blocco e ostilità militari si sono intensificate in molte regioni. L'EZLN mantiene un silenzio che produce molto rumore. L'Esercito messicano ed il governo federale sanno che questa situazione dà ragione ad altri gruppi armati del paese. Tra il discorso messianico di Fox e l'apparente calma, ci troviamo davanti ad uno scenario di sempre maggiore violenza e repressione governativa nel momento in cui il programma di Fox si imporrà alla maggioranza povera del paese. Non dimentichiamolo, minore consenso e credibilità avrà il governo, maggiore sarà la coercizione che esso eserciterà.

Gustavo Castro Soto

Fonti: Documento ufficiale del PPP; Agenda Estadistica 2000 del INEGI; "El Sur Tambien Existe: un Ensayo sobre el Desarrollo Regional de Mexico" de Davila, Kessel y Levy; dichiarazioni di Florencio Salazar Adame Coordinatore del PPP; Consejo Nacional de Poblacion (CONAPO).

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(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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