La foja coleta

5 Aprile 2001. Numero 570

Lavori di pulizia a Guadalupe Tepeyac

La vegetazione era entrata nelle case

- Carlos Herrera -

Guadalupe Tepeyac - Come parte delle attività per la nascita del Centro di Sviluppo Indigeno, una brigata del Municipio di Las Margaritas realizza lavori di pulizia per tagliare e strappar via le erbacce che sono cresciute in questo villaggio fantasma.

Si tratta di otto persone, del Compartimento Agropecuario del Municipio di Las Margaritas, che da ieri e con il machete in mano, hanno iniziato a tagliare lo zacate che arriva addirittura al tetto di lamina delle casupole.

Le persone che sono venute a pulire staranno qui fino a sabato, però se è necessario potranno continuare ancora per più giorni, ha spiegato Antonio Escandón, del Compartimento Agropecuario. "Il lavoro è per pulire, lasciare pulito, lasciare tutto a posto quello che è il villaggio".

Questo posto è diventato un villaggio fantasma, dopo un'incursione dell'Esercito Messicano, quella del 9 febbraio 1995. In quell'occasione, gli abitanti hanno potuto fuggire dai militari con solamente quello che avevano addosso. Adesso vivono da profughi nelle montagne di questa zona.

Il Comando dell'EZLN, tra cui il Subcomandante Marcos e il Comandante Tacho, ripiegò pure verso la comunità di La Realidad, a 16 chilometri da qui.

Adesso, tra le sue strade polverose, circolano solo camion e residenti che vanno all'Ospedale del IMSS di questo luogo. A tratti passano camion dell'Esercito Messicano, che ha installato due complessi militari agli estremi della comunità, da più di sei anni.

Tra la popolazione che arriva a consulta medica all'Ospedale ci sono le posizioni riscontrate sulla creazione del Centro di Sviluppo Indigeno, che giorni fa ha decretato il presidente Vicente Fox e che contempla un'estensione di 65 ettari, sui quali ci sono le installazioni che ancora occupa l'Esercito Messicano e che saranno utilizzate dal personale del SEDESOL.

Gerardo Priego Tapia, direttore generale di microregioni e programmi del SEDESOL, ha informato che il personale di questa dipendenza sta effettuando visite e dialoghi con indigeni che vivono in comunità vicine a Guadalupe Tepeyac.

"L'intenzione è di fare una visita alle comunità per parlare con loro e cercare di vedere che cosa suggeriscono che si faccia in questi luoghi dove c'erano le postazioni militari; ci sono idee per esempio, di farne una secondaria o una preparatoria; si parlava di un ostello dormitorio per la gente che viene all'ospedale", ha spiegato.

Il funzionario, che da una settimana si trova nella zona, ha definito "molto sano" questo primo avvicinamento e ha detto che "c'è molto ottimismo fra le comunità per i dialoghi che ci sono stati tra il governo e l'EZLN" però "dobbiamo essere molto prudenti".

Ha affermato che in questo lavoro, di circa 10 giorni e che si farà in modo includente, si è contemplato di contattare pure gli abitanti di La Realidad, principale bastione dell'EZLN, benché di questo villaggio potrebbe pure occuparsene il personale di SEDESOL che utilizzerà la base militare di Rio Euseba, ubicata a 23 chilometri di qui, una volta che si ritirino i militari del tutto.


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

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EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADOR: Carlos Herrera

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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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