LA JORNADA - SABADO 4 AGOSTO 2001

Persistono le denunce di minacce a civili

Ochoa Toledo: potrebbe aumentare la presenza militare in Chiapas

Si sono installati ancora altri posti di blocco e si fanno sorvoli radenti

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 3 agosto - Si accumulano le denunce di minacce militari nei municipi autonomi El Trabajo, Vicente Guerrero, Ricardo Flores Magón e Salto de Agua, nel nord della selva Lacandona. In particolare sopra le comunità di Roberto Barrios e sugli ejidos Santa Cruz, Santa María e Victórico Grajales.

Intanto, il generale Alfredo Ochoa Toledo, parlamentare federale priista e presidente della Commissione di Difesa della Camera di Deputati, in visita nel Chiapas questa settimana, ha negato che nella regione ci sia militarizzazione, anche se ha dichiarato alla stampa che le truppe spiegate nella regione non solo "non possono ritirarsi", ma anzi "potrebbero essere incrementate, se i problemi di tipo federale (come narco e clandestini) diventassero più gravi".

Invece, la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani ha denunciato che le incursioni di elementi dell'Esercito federale in questa come in altre regioni dello stato, avvenute da giugno in qua, "ledono le persone e rompono lo sviluppo della vita comunitaria". Nella zona nord della selva Lacandona si registra una crescente attività di gruppi segnalati come paramilitari, vincolati all'organizzazione Paz y Justicia.

La Rete ha denunciato che 'Esercito federale ha installato posti di controllo nell'incrocio dell'ejido Chancalá Zapote, nel municipio di Palenque, per perquisire minuziosamente tutti i veicoli che transitano ed interrogare le persone sulla loro provenienza e destinazione. Così controllano l'accesso a Roberto Barrios, dato che dal 20 luglio hanno installato nell'ejido Nuevo Samaritano un accampamento militare permanente, che è a pochi chilometri da Roberto Barrios.

Secondo le denunce dei difensori comunitari della zona nord, l'Esercito federale ha posti di blocco e di controllo nel crocevia che si trova a un chilometro dall'ejido Santa Maria, del municipio Salto de Agua, e realizza incursioni nelle comunità America, Nuevo Mundo e Luis Echeverría. "Inoltre, i soldati prendono contatto con alcune persone, in primo luogo donne priiste, per offrire servizi come taglio dei capelli, medicine, tecnici per aggiustare radio o altro rotte ed hanno annunciato la costruzione di una clinica in Nuevo Mundo, comunità che è il principale centro dei paramilitari affiliati a Paz y Justicia".

La Rete ha denunciato che "mentre alle comunità con forte presenza paramilitare si offre appoggio del governo, alle comunità zapatiste si affiancano postazioni militari".

Questa situazione si ripete pure nel municipio autonomo Vicente Guerrero, da quando nella notte del 14 luglio, nel tratto di strada di El Clavo, l'Esercito federale ha installato un posto di blocco di 40 elementi circa. "Queste azioni militari sono completate da sorvoli radenti realizzati il 20 luglio, da un aeroplano e un elicottero dell'Esercito sopra le comunità di El Clavo, Berea, Nuevo Yajalón, Sinaí, Lázaro Cárdenas, Vista Hermosa e Vittórico R. Grajales", riferisce la Rete.

Alla mezzanotte del 21 luglio, l'Esercito è entrato nell'ejido Vittórico R. Grajales, "pattugliando lentamente per la comunità". Secondo i rapporti della Rete dei Difensori Comunitari, lo stesso giorno, proveniente da Tenosique, Tabasco, un altro distaccamento militare è entrato nella comunità di San José Usumacinta.

La Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani della zona Salto de Agua, Palenque, ha ribadito le sue denunce sulla presenza militare nelle principali entrate delle comunità di Roberto Barrios e sulle incursioni di truppe federali nell'ejido Santa Cruz del municipio autonomo El Trabajo: "basi d'appoggio e simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno manifestato il loro disaccordo per la presenza dell'Esercito federale, che è penetrato varie volte nell'ejido con il pretesto del lavoro sociale".

Nel pomeriggio del 25 luglio, le autorità ejidali di Santa Cruz hanno convocato un'assemblea, "informando gli ejidatari del lavoro sociale che offre l'Esercito, e gli ejidatari hanno ribadito il loro disaccordo perché loro durante tutta la loro vita non hanno mai visto che dei soldati facciano" questo tipo di servizio.

"Negli ultimi giorni si sono viste molte incursioni militari, per continuare la guerra di bassa intensità in queste comunità, così come pure per non rispettare la legge indigena e per mettere paura alle famiglie, per dividere la gente che è organizzata", riferiscono i difensori comunitari di Palenque e Salto de Agua.

Nei giorni scorsi, i difensori della Rete hanno sollecitato che la Commissione Nazionale dei Diritti Umani "mantenga un controllo su questa zona, dato che gli abitanti delle comunità sono spaventati per le costanti incursioni e i sorvoli radenti che porta avanti l'Esercito federale". Per questi motivi queste comunità non possono comunicare fra di loro e "temono che in qualsiasi momento avvengano violazioni ai loro diritti umani".

Nel contesto di queste denunce, sono molto interessanti le dichiarazioni rese nella capitale chiapaneca dal generale Alfredo Ochoa Toledo, parlamentare federale priista e presidente della Commissione di Difesa della Camera dei Deputati.

Ochoa Toledo, un generale ritirato, ha negato che la presenza dell'Esercito federale nella selva e nella zona di frontiera rappresenti un fenomeno di militarizzazione, "dato che questo termine significa collocare dei gruppi sotto un regime militare, il che non succede né si applica in Chiapas".

Secondo l'opinione del parlamentare priista, i soldati non possono ritirarsi dello stato, dato che ci sono problemi di tipo federale, come il traffico di droga e l'immigrazione clandestina, e quindi ha aggiunto che gli effettivi militari "potrebbero essere aumentati se quei problemi diventati gravi". Ha fatto riferimento all'"obbligo morale e materiale di curare la selva e i boschi, che sono patrimonio dell'umanità" e infine ha negato che in Chiapas esista nessun tipo di militarizzazione.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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