La foja coleta

Numero 506 - giovedì 4 gennaio 2001

I partiti mettono in guardia a proposito di una divisione politica nel Chiapas

Vi è pericolo di ingovernabilità

- Angeles Mariscal-

I partiti politici presenti nel Chiapas hanno sottolineato il pericolo di una divisione politica e di una situazione di ingovernabilità che si sta determinando a causa delle divergenze che esistono fra i tre poteri dello Stato, per cui hanno richiesto ai rappresentanti di questi tre poteri di raggiungere urgentemente un accordo che consenta di affrettare la risoluzione dei vari problemi del Chiapas, in primo luogo quello della ricerca della pace.

Inoltre, dopo esser stato accusato di porre in atto minacce contro l'integrità fisica del presidente del Supremo Tribunale di Giustizia, Noé Castañón, ed altri 16 magistrati, il Governatore Pablo Salazar ha denunciato che il suddetto magistrato ha sviato almeno due milioni di pesos per destinarli al finanziamento di un programma "contro-insorgente" promosso dal precedente mandatario, fatto per il quale è in corso una causa penale ed una istanza di processo politico nei suoi confronti.

Intanto, la fazione del PRI del locale Parlamento si è espressa nel senso che Pablo Salazar è il responsabile dello "spirito di inimicizia politica" che si respira nel Parlamento chiapaneco e lo esortano ad abbandonare questo suo atteggiamento.

Da parte loro, il Partito Acción Nacional (PAN) ed il Partito Revolución Democratica (PRD) segnalano che "lo scenario sociale nel Chiapas si vede minacciato dalla convulsione politica", che a loro modo di vedere è provocata dal PRI per mezzo dei suoi rappresentanti nel locale Parlamento e nel Supremo Tribunale di Giustizia.

Le denunce presentate dal magistrato Noé Castañón e le modifiche al preventivo effettuate dal Congresso - affermano - sono atti di vendetta da parte del tricolore (il PRI) per aver perso la loro egemonia dopo il trionfo del Governatore Pablo Salazar.

Emma Toledo, a nome del PRD e Javier Zepeda, dalla dirigenza del PAN, aggiungono che il risultato di queste azioni ha determinato un clima di ingovernabilità, che potrebbe sfociare in una divisione politica tale da danneggiare i processi di riconciliazione e di pace all'interno dell'ente governativo.

In questo senso, rivolgono un appello ai rappresentanti dei tre poteri statali a lavorare "in modo responsabile e di comune accordo" per il bene dell'ente governativo stesso e a raggiungere civilmente un compromesso che permetta di continuare il cammino verso la soluzione delle diverse situazioni di conflitto.

"Rivolgiamo un appello al potere esecutivo, legislativo e giudiziale affinché venga meno questo scenario di confronto che impedisce la governabilità e la stabilità politica. Rivolgiamo loro un energico invito ad anteporre, al di sopra di qualsiasi altro interesse, il superiore interesse della pace nel Chiapas".

Ciononostante, in risposta alle denunce relative a supposte minacce effettuate nei confronti dei magistrati del Tribunale di Giustizia allo scopo di imporre un nuovo rappresentante aderente alla politica del suo governo, Pablo Salazar, da parte sua ha accusato Noé Compañón di aver sviato oltre due milioni di pesos per il programma di rimunicipalizzazione della zona del conflitto.

E ricorda che il magistrato alla presidenza di detta istanza aveva presieduto la Commissione di Rimunicipalizzazione, creata dal governo di Albores Guillén per creare nuovi municipi nella zona di conflitto; detto programma, ha aggiunto, fu un programma di "controinsurrezione, per colpire le comunità e smantellare accordi politici (quelli di San Andrés)".

"E' mia intenzione invitare rispettosamente il Dr. Noé Castañón a capire che questi sono nuovi tempi politici" e lo esorta affinché, se è in possesso di prove relative alla presunta minaccia nei suoi confronti, le esibisca ai competenti organi giudiziali.

In questo stesso ambito di confronto politico, a nome della fazione del PRI del Congresso locale, i legislatori Correa Suárez e Gustavo Cervantes Rosales hanno reso pubblico un comunicato nel quale richiedono al governatore di porre fine ai suoi "discorsi aggressivi ed offensivi e che venga interrotta la serie di attacchi sistematici alle istituzioni".

Nel confronto con il governatore in relazione ai tagli sul preventivo effettuati al potere esecutivo e con incremento a loro favore, i deputati del PRI accusano Pablo Salazar di "provocare ingovernabilità e paralisi governativa", per cui sollecitano l'intervento del governo federale per dare una soluzione ai conflitti fra i tre poteri dello stato (del Chiapas).


LA COLUMNA...

...Il leader fondamentalista evangelico Arturo Farela è tornato ieri a protestare come un ciarlatano sul fatto che stanno uscendo in libertà i simpatizzanti zapatisti, mentre invece non vengono liberati i suoi paramilitari del PRI riconosciuti colpevoli di aver assassinato 45 scioperanti della fame ad Acteal. Chiede che non si manchi di rispetto all'esercito federale a Jolnachoj e che i soldati non abbandonino il Chiapas. Lo intristisce il fatto che il Subcomandante Marcos sia diventato l'interlocutore di 12 milioni di indigeni nel Paese. L'invidia lo corrode al pensiero di non essere lui l'interlocutore e contrappone al movimento autonomo indigeno lo stesso pretesto che aveva sfoderato Ernesto Zedillo: la balcanizzazione, anche se non trova ancora un dizionario per capire il significato della parola. Di cosa sia la pace non ha la minima idea...


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(tradotto da Beppe Costa)



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