La foja coleta

Numero 505

Mercoledì, 3 gennaio 2001

Il Vescovo rivolge un appello alla prudenza, per evitare incidenti con i militari

Carlos Herrera

Il Vescovo della diocesi Felipe Arizmendi Esquivel ha richiamato alla saggezza e alla prudenza le comunità indigene ed il governo federale per evitare che si registrino incidenti con i militari, come è successo nella comunità di Jolnachoj.

"Penso che la prudenza esige che debba essere valutato con gradualità il modo in cui possa attuarsi questo ritiro dell'Esercito, perchè, d'altra parte, non si può lasciare la popolazione senza la minima protezione. Le cose debbono essere fatte a poco a poco", ha dichiarato in una intervista Arizmendi.

Il Vescovo della diocesi di San Cristóbal ha lasciato intendere "che ciò che è stato fatto in tanti anni, non può essere disfatto in 15 minuti, bensì deve essere attuato progressivamente", ma ha insistito sul fatto che le richieste dell'EZLN "debbono essere soddisfatte nella misura in cui sia conveniente".

"Ripeto però che non è così semplice smantellare posizioni militari. Ciò che intendo sottolineare è che stiamo vedendo fatti concreti. Se non fosse stata attuata nessuna delle promesse che sono state fatte, allora si che vi sarebbe motivo di fare delle richieste con maggior severità", ha puntualizzato.

Il 31 dicembre, nella comunità di Jolnachoj, municipio di San Andrès Larráinzar, centinaia di zapatisti hanno svolto una protesta di fronte alle installazioni dell'Esercito, provocando incidenti con i soldati. Questo fatto ha provocato il ritiro delle truppe militari da quel luogo.

Con il ritiro dell'esercito da Jolnachoj, in San Andrès Lazzáinzar, il Vescovo ha osservato che vede con "speranza l'attuazione dei passi annunciati e la ristabilizzazione del clima di fiducia che si era perduto", perchè quando viene meno la fiducia "le parole sono inutili e vuote".

Arizmendi si è dichiarato fiducioso nel fatto che il governo ordinerà la chiusura delle altre cinque postazioni militari che sono state richieste dall'EZLN "anche se desidererebbe che il tutto venga attuato attraverso il dialogo e con il consenso bilaterale, perché possono esserci alcune richieste che forse non potranno essere soddisfatte tanto facilmente".

Ha dichiarato inoltre che nelle comunità indigene del Chiapas vi sono persone "che sono a favore della presenza dell'esercito ed altre che sono contrarie, dato che per alcuni questo (la presenza dell'esercito) significa anche una certa qual sicurezza e per altri significa invece il desiderio che se ne vadano, soprattutto dove vi sono state denunce di violenze".


LA COLUMNA...

.... Nonostante quello che ha detto il Presidente Vicente Fox, che ha ordinato il ritiro del distaccamento militare da Jolnachoj, è riapparso un altro distaccamento ad Amparo Aguatinta, con soldati e giudici federali con lo stesso pretesto di "applicare" la legge federale sulle armi da fuoco ed esplosivi. Voglia il cielo che non scoppi un altro caso Jolnachoj in quella zona!...


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(tradotto da Beppe Costa)



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