Tacho: La dignità non si piegherà di fronte alla superbia

Venerdì, 2 Marzo 2001

Nella piazza centrale, il comandante dell'EZLN ha detto che parte delle attuali leggi del paese sono state imposte dai governanti.

"Però adesso il tempo è finito, non potranno più imporci leggi che contrastino con i nostri diritti di tutti noi messicani: che ci ascoltino e che sappiano che non lasceremo più che c'impongano leggi ingiuste.

"Che sappiano che non lasceremo che si ripetano le loro imposizioni. Vogliamo che in Messico esistano leggi giuste a favore di tutti noi messicani e messicane".

La delegazione zapatista, nel suo quarto giorno di percorso della "marcia della dignità e del colore della terra", ha richiesto al governo federale il rispetto delle tre condizioni di base per ritornare al tavolo del dialogo.

Tacho ha lanciato un appello alla società civile organizzata per far pressione sul Congresso dell'Unione perché approvi l'iniziativa di Legge su Diritti e Cultura Indigeni. "Siamo imprescindibili, abbiamo la ragione, siamo la maggioranza e vinceremo", ha concluso.

Da parte sua il comandante David ha detto che l'oblio e l'umiliazione sono il dolore che unisce i popoli indigeni del continente.

"Ci uniscono il coraggio e la resistenza di tutti i popoli indigeni del Messico e dell' America Latina, loro (il governo) vogliono finirci però non ci riusciranno.

Da parte sua, il subcomandante Marcos ha risposto agli attacchi del governatore panista Ignacio Loyola, che in alcune dichiarazioni alla stampa aveva detto che, se fosse stato per lui, avrebbe applicato la pena di morte agli zapatisti dato che li considera traditori della patria.

Marcos ha soprannominato Loyola il Firulais émulo del ex-governatore chiapaneco Roberto Albores Guillén, che soprannominano il Crocchetta presumibilmente per mangiare alimenti per cani.

"Per il governatore Ignacio il Firulais Loyola", ha aggiunto ironicamente, "io subcomandante Marcos dichiaro che, nel pieno uso delle mie facoltà suicide e alla vigilia di essere fucilato in Querétaro, e più precisamente sul Cerro de las Campanas, da un imbecille che non conosce né l'Inno Nazionale né la Costituzione messicana, la coppa (della ribellione) si è già sparsa in questo ed altri stati".

Marcos ha detto che gli indigeni della selva chiapaneca hanno scelto la professione di "guerrieri" e non quella di "governatore in carica". Però, "adesso che ci fucilino non vogliamo che ci bendino gli occhi, (visto che) dal 1994 è proibito bendare gli occhi nelle fucilazioni".

Il leader guerrigliero ha chiesto la liberazione dei prigionieri politici Sergio Jerónimo Sánchez e Anselmo Robles, che sono stati arrestati il 5 febbraio 1997 e sono reclusi nel carcere di José del Alto per vari reati.

Né i comandanti dell'EZLN né il subcomandante Marcos hanno fatto riferimento all'incidente precedente nel quale è morto un poliziotto motociclista.

Per questo incidente, la delegazione zapatista ha modificato il suo itinerario e ha deciso di pernottare in Querétaro.

[fonte: Manuel de La Cruz - Milenio]

[fonte: EZLN al DF - http://www.ezlnaldf.org]


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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