Il Subcomandante Insurgente Marcos ha affermato in Acámbaro, Guanajuato, che "l'EZLN sta aspettando le perizie per determinare se si è trattato di un incidente o di un attentato". In relazione all'incidente di giovedì, il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno ha emesso un comunicato letto di fronte a migliaia di persone riunitesi in Acámbaro per ricevere la marcia della dignità indigena.

Il subcomandante ha precisato che l'ufficiale Carlos Martínez Pérez, che è morto nella collisione, realizzava un lavoro di protezione con "rispetto per la delegazione e per noi che viaggiavamo. L'EZLN lamenta sinceramente il decesso dell'ufficiale".

All'atto politico di accoglienza della carovana zapatista, hanno partecipato migliaia di persone e delegazioni di diverse organizzazioni sociali. Chichimecas, purépechas, insegnanti, giovani, bambini e donne di questa regione, hanno applaudito con entusiasmo la delegazione zapatista.

Nel suo intervento, il comandante Tacho ha lanciato un appello ai popoli indigeni per liberarsi dalla sottomissione. Ha affermato che la marcia della dignità indigena va a Città del Messico per esigere rispetto e "non perché ci diano elemosine né per far pena".

Da parte sua, il comandante zapatista Zebedeo ha detto che non è tempo di parlare di libertà quando il governo federale ha intenzione di vendere il paese. Ha segnalato che non permetteranno più che il governo prostituisca la patria e ha parlato del suo significato per la lotta zapatista: "nella nostra bandiera il verde rappresenta la libertà, il bianco la giustizia e il rosso la democrazia".

Un rappresentante dei tremila indigeni chichimecas riuniti nella "missione" nel municipio San Luis de La Paz, pronunciando il messaggio d'appoggio agli zapatisti, ha rimproverato il governo per non aver dato delle opportunità ai popoli emarginati.

"Vogliamo pace, giustizia e dignità" ha affermato, a sua volta, la donna purépecha che ha dato il benvenuto alla delegazione zapatista.

Il presidio è terminato a mezzogiorno circa. Intanto, un esercito di volontari avevano riempito gli autobus con lo "itacate" che era stato annunciato: panini di fagioli con formaggio fresco per la delegazione zapatista.

Dopo l'atto politico nel centro della città, il convoglio zapatista se n'è andato alle 12 e 42 in direzione Nurío, Michoacán, dove i delegati parteciperanno al 3° Congresso Nazionale Indigeno.

Intanto, a Nurío i leader indigeni dei popoli maya, tarahumara, purépecha e del Valle di Anáhuac, designati come portavoce del congresso, hanno messo in dubbio la "buona volontà" del presidente Vicente Fox. "Ci sono molte contraddizioni tra quello che dice e quello che fa". Hanno accusato il governo di cercare solo di voler pubblicità. Vicente Fox "si sta lavando le mani, perché dice che lui ha già rispettato i patti".

Hanno aggiunto che la richiesta del ritiro dei militari dalle comunità e dello smantellamento delle bande paramilitari è stata una risoluzione approvata da tutti i congressi ed incontri indigeni, perché "la pace non è un'esigenza solo in Chiapas, ma in tutti i popoli indigeni dove ci hanno imposto come pane di tutti i giorni la lotta contro la militarizzazione e la paramilitarizzazione delle comunità".

Fino alle otto della mattina erano stati registrati mille delegati (700 uomini e 300 donne), tra i quali ci sono rappresentanti purépechas, huicholes, oódham, zoques, zapotecas, triquis, nahuas, popolucas, mixes, tepehuanes, mazahuas, mayas, tarahumaras... però continuavano ad arrivare autobus provenienti da tutto il paese.

Oggi si è saputo che la Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) avrà domenica prossima un incontro con l'architetto Fernando Yáñez, designato dall'EZLN come inviato. I parlamentari hanno detto che sperano di riuscire a fare progressi nella definizione del formato e della sede per il dialogo tra i rappresentanti dell'EZLN e il Parlamento messicano.

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