Chiapas al Día - N. 232

CIEPAC - Chiapas - México

2 marzo 2001

LA DISPUTA DELLA SOCIETÀ CIVILE

La marcia zapatista al DF e il suo passaggio per dodici stati della repubblica, è partita come previsto il 24 di febbraio dalle comunità. Molte sono state le minacce dei gruppi di potere per frenare questa mobilitazione, però l'ampia partecipazione della società civile e di diversi soggetti nazionali e internazionali, hanno contribuito a rendere possibile la partecipazione.

Questa mobilitazione zapatista sta riposizionando i diversi attori statali, nazionali e internazionali, perché la lotta è di spettro ampio e riunisce le domande fondamentali non solo degli indigeni, ma anche degli altri soggetti che vedono nello zapatismo il protagonista principale che può generare cambiamenti strutturali nel paese.

In Messico due attori fondamentali si stanno disputando la società civile per legittimarsi e legittimare il proprio progetto con interessi totalmente contrari: il governo di Vicente Fox che cerca di imporre a tutti i costi il progetto neoliberale e l'EZLN che con la partecipazione di ampi settori della società cerca di costruire un nuovo modello di paese più giusto per tutti.

  1. Da un lato, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) che cerca di non imporre un progetto ma di rendere più dinamica la società civile e i distinti settori della sinistra messicana per la costruzione di un nuovo modello di paese che sia più giusto per tutti. Che se è certo che l'EZLN con la marcia cerca di arrivare al Congresso dell'Unione per esigere il compimento degli accordi di S. Andrés, ha anche interesse a smuovere la società civile e a giungere con una congiuntura di forze favorevoli che dimostri al presidente Fox che gli accordi di S. Andrés non sono una richiesta esclusiva dell'EZLN, ma dei 56 popoli indigeni del Messico e che il discorso di Fox che "10 milioni di indigeni messicani stanno aspettando che l'EZLN firmi la pace.." è un discorso vuoto di contenuti. Al tempo stesso, all'EZLN come movimento che conta su di una piattaforma che raccoglie molte domande, si sono aggiunti nel suo percorso distinti settori come quello dei maestri democratici del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione (CNTE), studenti delle scuole normali rurali del paese, organizzazioni contadine, i più di 41 popoli indigeni che partecipano al Congresso Nazionale Indigeno (CNI), studenti e accademici delle università come la UNAM e la ENAH, piccoli e medi commercianti che sono stati vittime degli effetti del neoliberismo, la chiesa progressista, i partiti politici come il PRD, il PT, tra gli altri, la solidarietà internazionale che ha manifestato contro la globalizzazione economica in diverse parti del mondo, le casalinghe e i lavoratori in generale. Con questi settori gli zapatisti pretendono costruire un paese che abbia giustizia, libertà, democrazia, dignità, per tutti i messicani. Pertanto, la lotta che è capeggiata dallo zapatismo è una nuova tappa della vita politica del paese, che pretende di trovare e ottenere soluzioni alle richieste dei popoli indigeni, però è anche una lotta contro il neoliberismo, in questo senso è legata alle manifestazioni dei globalifobici che hanno manifestato a Cancun contro il WTO, dove Vicente Fox ha mostrato il suo volto repressivo, nel contrastare i manifestanti.

  2. L'altro attore fondamentale nel riposizionamento della società è il governo di Vicente Fox, che se è certo che è politicamente legittimato attraverso il processo elettorale del 2 luglio, non altrettanto legittimato è il progetto economico e sociale sul quale si costruisce perché è lo stesso progetto che viene dall'ex presidente Carlos Salinas de Gortari, riformato e ampliato dal governo di Ernesto Zedillo e ratificato da Vicente Fox. In concreto si tratta di accordi commerciali come il trattato di libero commercio (TLC) con gli Stati Uniti e il Canada, l'accordo commerciale con l'Unione Europea, il Piano Puebla Panama, il triangolo del nord con il Centroamerica, l'accordo di libero commercio con le Americhe (ALCA), ecc. e tra le altre cose l'impulso ai microcrediti per la changarrizacion sociale, che non è altro se non la legittimazione dell'usura, il taglio dei costi sociali, l'accelerazione delle privatizzazioni, l'incremento delle imposte e delle tariffe energetiche, ecc. Questo progetto sta rendendo dinamici impresari (come ad esempio i quattro impresari più ricchi del Messico che oggi formano parte del Consiglio Amministrativo dei petrolieri messicani- PEMEX), la confederazione patronale della repubblica messicana (COPARMEX), la camera nazionale dell'industria e la trasformazione (CANACINTRA), la gerarchia ecclesiastica attraverso la conferenza dell'episcopato messicano (CEM), i canali televisivi TV Azteca e Televisa, gruppi di potere di allevatori del Chiapas, gli autentici coletos, come gruppo di scontro in S. Cristóbal de Las Casas, nel Chiapas, che minacciano di non lasciar rientrare gli zapatisti al ritorno nelle loro comunità; i governatori retrogradi come quello dello stato di Queretaro, e un deputato del PAN di Morelos che hanno sfidato e chiesto la pena di morte per gli zapatisti perché dicono che sono traditori della patria. Questi sono alcuni degli attori che oggi sono usciti in difesa di Fox e del suo progetto perché temono che l'EZLN e la società civile lo delegittimino politicamente e che perda il controllo del paese, il che aprirebbe il passo alla società civile e alla sinistra, una maggiore accumulazione di forze che potrebbe riuscire a incidere nella costruzione di un nuovo modello di paese che non conviene agli impresari e al governo di Fox.

  3. I mezzi di comunicazione e il riposizionamento dei distinti attori giocano un ruolo importante, perché al cittadino comune, che non ha abbastanza informazione o che ne ha una falsata, si cerca di far passare il fatto che "quello che importa è la pace". In questo scenario, Vicente Fox e le reti televisive il 3 di marzo promossero un concerto per la pace con due gruppi musicali nello Stadio Azteca, mentre al tempo stesso i principali centri commerciali di Città del Messico promuovevano una campagna di raccolta firme "per la pace", riuscendo a raccogliere circa 22 milioni di firme. Con queste Vicente Fox vuole ottenere il sostegno di un ampio settore sociale e affrontare politicamente l'EZLN al suo arrivo a Città del Messico. Questi eventi hanno avuto la caratteristica di non essere un concerto per la pace ma una campagna propagandistica dove si promuovono le bellezze naturali del Chiapas e si è esibito l'artigianato e i vestiti indigeni con volto meticcio, che ha dato l'impressione di essere una pubblicità promossa dagli impresari della Ruta Maya più che favorire gli indigeni. In questo contesto le cause che hanno dato origine alla guerra in Chiapas non appaiono e passano su un altro piano, in modo che sia il governo con la propria logica, dinamica e interessi che pretende di risolverle. In questo senso è importante vedere la personalità di Vicente Fox nei processi di negoziazione che stabilì con diversi settori quando era governatore di Guanajuato, caratterizzandosi per essere verticistico, esecutivo, direttivo, privilegiando sempre i mezzi al di là degli obiettivi. I suoi nemici politici nello stato natale lo qualificano di "tattico nell'immediato e pragmatico nelle negoziazioni". Lo accusano di essere un negoziatore e di venir meno alle proprie promesse. Fox per emettere i suoi messaggi alla opinione pubblica ogni giorno fa un sondaggio di opinioni che gli permette di comprendere quello che pensa il cittadino comune e in base a quello elabora i suoi discorsi in modo che dice alla gente quello che la gente vuole sentire, tanto che fino ad oggi la sua popolarità si mantiene in base ai discorsi e non tanto sui mezzi di soluzione e sulle problematiche che affronta.

  4. Gli zapatisti intanto nel loro percorso non solo hanno ottenuto l'appoggio della società civile ma lo hanno anche rinvigorito. Nella realizzazione del Congresso Indigeno di Nurio, nel Michoacan, si sono presentate circa 41 popoli indigeni per sostenere gli Accordi di S. Andrés e esigere il loro compimento insieme all'EZLN. Gli zapatisti hanno pianificato e organizzato una mobilitazione che ha attraversato stati come Oaxaca, Puebla, Veracruz, Tlaxcala, Hidalgo, Queretaro, Morelos, Michoacan, Guerrero, Stato del Messico, Guanajuato e il Distretto Federale e nella maggior parte di questi stati esistono popoli indigeni con problematiche simili a quelle dei popoli indigeni del Chiapas, con emarginazione, miseria, repressione, caciquismo, guardie bianche, esistono organizzazioni armate che rivendicano cause ancestrali che non hanno avuto soluzione. Stati che hanno movimenti sociali che richiedono democrazia, libertà e giustizia, per insegnanti, contadini, operai e sindacali; ma d'altra parte la maggioranza di questi stati sono colpiti dalla realizzazione di mega progetti come quello dell'istmo di Tehuantepec, il Piano Puebla Panama, i corridoi del pacifico e del golfo, che porteranno gravi conseguenze alle popolazioni di questi luoghi, per cui raccoglie non solo problematiche ma anche iniziative proposte e speranze di un futuro migliore.

  5. Il congresso nazionale indigeno. Il governo di Vicente Fox, nel documento Chiapas 2000, pretende togliere all'EZLN la rappresentatività degli indigeni del paese, però il ruolo determinante giocato dal CNI è stato importante per rovinare questa strategia del presidente. A questo evento hanno assistito (secondo fonti de La Jornada del 5/3/2001) circa 3383 delegati di 41 popoli indigeni, provenienti da 27 stati della repubblica e hanno partecipato circa 5000 osservatori. In sintesi i principali accordi sono stati:

    1. Dare all'EZLN la rappresentanza dei popoli indigeni del Messico

    2. Realizzare in tutto il paese un sollevamento indigeno pacifico, come segno evidente di esigenza del riconoscimento della autonomia

    3. Mettere in pratica l'autonomia nei municipi e nelle regioni, prendendo in considerazione il funzionamento dei municipi autonomi del Chiapas

    4. Mediante il processo di autonomia recuperare terre, acqua, boschi, santuari, monumenti storici, territori, ecc.

    5. Una rappresentanza del CNI accompagnerà gli zapatisti nel dialogo con il Congresso Federale per dare e manifestare il loro appoggio

    6. Produrre atti di accordi delle comunità e popoli indigeni debitamente compilati e firmati dalle comunità esigendo il compimento degli Accordi di S. Andrés, e inviarli al presidente della repubblica, alle camere dei senatori e deputati

    7. Allo stesso tempo, hanno riaffermato la propria volontà di continuare a difendere e esigere l'autonomia per vivere con dignità la propria differenza, il proprio canto, il proprio colore, la propria visione della vita e della libertà

Una delle caratteristiche del CNI è stata la sua ampiezza, diversità, rappresentatività, pluralità, la partecipazione di autorità tradizionali, governatori tradizionali, Consigli di Anziani, Presidenti Municipali e diverse personalità con autorità morale. Il presidente Vicente Fox, dallo stato di Oaxaca, attraverso un messaggio alla nazione ha dato il "benvenuto" alla marcia zapatista ma al tempo stesso ha squalificato il Terzo Congresso Nazionale Indigeno alludendo a una mancanza di rappresentatività. I giochi sono fatti, il panorama è incerto, e nonostante la COCOPA e Fernando Yanez (intermediario dell'EZLN) abbiano stabilito una certa comunicazione per il dialogo tra la COCOPA e gli zapatisti, non sappiamo se questo dialogo ci sarà.

Senza dubbio le tre condizioni dell'EZLN per riannodare il dialogo con il governo federale sono ancora incompiute; finora sono stati liberati 57 prigionieri politici basi di appoggio dell'EZLN da parte del governo di Pablo Salazar; il governatore di Queretaro ha invece annunciato che non libererà nessun prigioniero; sono state liberate quattro posizioni militari (Amador Hernandez, Cuxuljia, Roberto Barrios e Jolnachoj) e manca ancora il ritiro da tre postazioni (Rio Euseba, Guadalupe Tepeyac e La Garrucha).

Onecimo Hidalgo

(traduzione di ManiTese - Puntochiapas Bologna)

Centro di Ricerche Economiche e Politiche di Azione Comunitaria, CIEPAC A.C.: Membro della Rete Nazionale di Convergenza di Organismi Civili per la Democrazia e membro della Convergenza dei Movimenti dei Popoli delle Americhe (COMPA) "Costruendo alternative contro il Neoliberalismo".

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[ripreso dalla pagina web: http://www.ciepac.org/bulletins/]


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