Il presidio di massa in Queretaro esige la libertà di due detenuti politici

Dopo un tragico incidente lungo la strada, la carovana zapatista passa la notte in questa capitale

1° Marzo 2001

L'arrivo della delegazione zapatista nella città di Querétaro ha svegliato la società civile.

Di fronte ad un'accoglienza di massa da parte della società civile queretana, - Fuerza Hormiga Ñahñú, Unione delle Donne Contadine e Indigene, Unione Contadina Democratica, Gioventù Anti-autoritaria, Consiglio Statale dei Popoli Indigeni, ecc. -, il Subcomandante Marcos ha incominciato il suo discorso dicendo: "Voglio cercare di non estendermi troppo, perché fra poco vengono per fucilarci sul Cerro de las Campanas. E quindi cominceremo a darvi, completamente gratis, una lezione di storia sull'autonominato governatore di Querétaro. Ringraziamo profondamente il lavoro di propaganda a questa marcia che il Firuláis Loyola, nella sua superbia e stupidità, ha realizzato".

Il presidio è cominciato con sei ore di ritardo a causa di un tragico incidente successo lungo l'autostrada Messico-Querétaro, all'altezza del chilometro 159. L'accidente è accaduto quando un autobus di accompagnamento della delegazione zapatista è rimasto senza freni e si è scontrato con altri otto veicoli.

Nell'incidente ha perso la vita l'agente della PFP, Carlos Martínez Pérez, membro del gruppo che scortava la carovana, ed altre cinque persone sono rimaste ferite. Quattro di loro sono componenti del CIZ-Mobile e un altro è pure componente della PFP.

La società civile che accompagna la delegazione dell'EZLN nel suo percorso verso Città del Messico ha formato immediatamente tre cordoni di sicurezza intorno all'autobus dei delegati.

In una conferenza di stampa, l'architetto Fernando Yánez, commissario dell' EZLN per il contatto con parlamentari e partiti politici, ha dichiarato che non ci sono elementi per pensare che l'incidente sia stato voluto.

Nonostante il ritardo, la gente è rimasta nella piazza centrale di Querétaro, dove ha ricevuto gli zapatisti al grido di "Libertà, libertà, libertà, detenuti politici libertà!". In Querétaro sono ingiustamente carcerati due dei detenuti di cui l'EZLN esige la libertà come segnale che il governo riconosce gli zapatisti come persone che lottano nel sociale e non pretende di imporre loro la veste di delinquenti.

Nel discorso iniziale, il Comandante David ha detto: "Sapevamo che un giorno ci poteva capitare tutto questo, però quello che non sapevamo era il tempo, l'anno e il come. Adesso questo tempo è arrivato".

La moltitudine ha ricevuto con acclamazioni il Comandante Tacho, che parlando della diversità dei messicani, ha detto: "In questa varietà di colori occupiamo un posto tra tutti i colori. Ci guardiamo tra di noi e ogni colore ha la stessa importanza ed occupa il posto che gli compete".

Pochi minuti dopo, l'ironia del Subcomandante Marcos sarebbe stata ricevuta con entusiasmo dai partecipanti del presidio: "L'intollerante governatore di Querétaro è riuscito a fare quello che noi non avremmo mai pensato: ha fatto sì che venissimo a Querétaro. Siamo così grati, che gli abbiamo portato in regalo... un osso".

A causa dell'incidente della mattina, la Delegazione dell'EZLN ha cambiato l'itinerario programmato. Verso la fine dell'incontro, il Subcomandante Marcos ha consultato i partecipanti sulla possibilità che la delegazione e la carovana passassero la notte nella città di Querétaro. Di fronte al giubilo espresso, i 23 Comandanti e il Subcomandante dell'EZLN hanno pernottato nella capitale queretana, da dove partiranno molto presto domani per continuare il loro percorso.

[fonte: EZLN al DF - http://www.ezlnaldf.org]


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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