L'EFFETTO TEQUILA
- prod. COPAL (Comunicazione Popolare Alternativa)Il paesaggio messicano è seminato da spade vegetali che spezzano il tempo, che lanciano il loro filo al vento che trasformato in fuoco liquido, si apre la via fino al cuore. Natale, epoca di pace e di unione famigliare. Come in varie parti del pianeta, noi messicani festeggiamo questa data come simbolo d'unione e di allegria. Il tacchino ci unisce. La neve c'identifica. Babbo Natale ci redime. E naturalmente, la fine d'anno: questo momento in cui il tempo si morde la coda, è motivo di riflessioni, di scambi affettuosi e di buoni propositi, di speranza. Il 31 dicembre del 1993, Messico celebrava il sogno a lungo accarezzato di entrare nel Primo Mondo. Il Trattato di Libero Commercio era la stellina attaccata al nostro albero di Natale. Come in una brava famiglia, tutti abbiamo celebrato: maestri, banchieri, ingegneri, sindacalisti, del nord, del sud, architetti, medici, soldati, politici.
....è chiaro, perché no?, anche i poveri, i disoccupati, gli i...indigeni.
....La tequila conserva nelle sue budella la possibilità di divertire il cuore e la testa, però se scappa, questo liquido apparentemente tranquillo e sonnolento, è capace di provocare una rivolta dalla prognosi riservata.
....Ha già compiuto un anno la rivolta che ha cambiato lo scenario politico e economico del Messico.
Questo Messico che stava festeggiando il suo ingresso trionfale nel club del Primo Mondo. Questo Messico governato da ragazzi, laureati a Heil o Harward. I giovani svegli che sono riusciti a creare 24 megamilionari in meno di sei anni. Mettendo in pratica i loro studi sull'economia. Sperimentando in un laboratorio di quasi 100 milioni di abitanti, attraverso un costosissimo e apparentemente infallibile apparecchio d'alchimia politica, chiamato PRI. Uno strano composto di parassiti istituzionali, di batteri tecnocrati, di fermenti populisti. Disegnato per rimanere al potere a tutti i costi. E specializzato per far guadagnare ad una selezionata minoranza e ingannare l'immensa maggioranza.
Dopo l'insurrezione zapatista, questi avvoltoi del neoliberalismo hanno dovuto rivedere il loro atto di nascita, per rendersi conto che erano nati in un Messico immaginario.
L'insurrezione zapatista fece scoprire quest'altro Messico, assente dalle riviste turistiche, dalle azioni della Borsa e dai mass media. Di colpo i messicani si resero conto che erano altri e ciononostante gli stessi. L'improvvisa irruzione del Messico profondo, ha confermato la decomposizione del sistema nel suo insieme. Come se i ribelli avessero dato da bere al Leviatan messicano, una tequila avvelenata che accelerava e rendeva evidente il processo di decomposizione, corrosione e sclerosi, fino ad allora dissimulato. Fu così che cominciò ad invadere la repubblica una tremenda sbornia, dopo una storica e molto prolungata ubriacatura di promesse, inganni, tradimenti e disamori.
....Però per capire quest'indefinibile paese, è necessario viaggiare per un momento fino a quello che le culture indigene chiamano il passato.
In principio tutto era divertimento e godimento, Messico poteva essere la prima generazione nel paradiso, se non era per uno o per l'altro sacrificato. Gli Aztechi credevano che la vita fosse solo un passaggio, una specie di bolla d'aria fluttuando nell'oceano della morte. E in più una bolla fragile. In qualsiasi momento gli dei potevano farla scoppiare di colpo! In un cosmo così precario, bisognava far qualcosa di radicale con il sentimento e per questo i saggi sacerdoti pregavano Mayaguel, dea della fecondità e madre dei numerosi dei dell'ubriacatura. Siccome gli Aztechi temevano che gli dei spegnessero la luce e li lasciassero senza sole, cercavano la maniera per distrarli, di farli felici e quale miglior modo che condividere la sacra ubriacatura. Dato che non avevano ancora inventato la distillazione, non potevano brindare con tequila, non gli restava altro che brindare col loro proprio sangue. Con tanta ubriacatura gli dei iniziali persero la misura e mandarono dei segnali ambigui ai sacerdoti, li spaventarono con infausti presagi. La fine sarebbe vicina. Fu così che Montezuma ha creduto di vedere in Cortez l'incarnazione del dio Quetzalcotl e, invece di chiedergli il passaporto, gli aprì la porta di Tenostitlan. Cortez approfittò del delirio di Montezuma e così i mexticas persero tutto per le allucinazioni del loro imperatore.
Quando si svegliarono era già troppo tardi, avevano annientato: gli dei, i nobili, i sacerdoti e i più ribelli. Mentre gli indios si appartarono per un tempo lungo secoli, arrivarono in Messico galeoni pieni di viceré, merletti, porcellane, preti, dame e in più polvere così si formò una mescolanza fra la brutalità e l'istinto di sopravvivenza. Il nuovo impero era chiamato pomposamente Nuova Spagna .... Nuova? Tua nonna.
Per compensare così tante disgrazie gli angeli scesero su questa terra e gli uomini fondarono una colonia. Senza dei, senza speranza, gli indios dipinsero con il loro sangue la vittoria di un mondo alieno...
...Fu allora che nacque la tequila, da una discendenza tripla: l'agave messicana, l'alambicco arabo e l'insaziabile sete di conquista dei succhi della nuova terra. Il tempo passò. La terra del Messico e dell'America india soffrirono per una rapina indiscriminata di oro e di argento che furono dilapidati nel pozzo senza fondo della rivoluzione industriale, che diede origine al capitalismo.
In Messico l'indipendenza spinta dai militari e sacerdoti creoli o meticci consolidò nell'immaginazione del paese, l'immagine di una vergine morena. Così la cosiddetta chingada, cioè l'india violentata dagli spagnoli durante la conquista, ascendeva riunita nel pantheon celestiale con la Vergine di Guadalupe, versione cristianizzata di Tonal, la dea della terra degli antichi messicani.
...L'Europa non tardò a mandare la sua nuova versione di Quetzalcoatl, nella figura di un biondo principe austriaco. Per non perdere l'abitudine, l'inviato dell'Europa napoleonica era un altro allucinato: Massimiliano d'Austria. Povero Max. In fondo egli amava il Messico, però i suoi amici in Europa non lo capivano. Oh, terribile destino! Un pastorello, senza alcun rispetto per il sigillo imperiale e austro-ungarico, mandò a fucilare il disorientato Max, così abbandonato sia dagli dei di qua che da quelli di là.
Il tempo passò. Il dittatore Porfirio Diaz fece grandi riforme: viali, strade, industrie, lavoro, teatro e soprattutto... ferrovia, il vaso comunicante della rivoluzione.
Con la rivoluzione incominciano a passare di moda i liquori europei, così presenti nella francesizzata società porfiriana e il tequila segue l'esercito di Zapata nel sud e di Villa nel nord annodando le due corde sciolte della rivoluzione nazionale: Terra e Libertà! Se Zapata è ancora vivo, è perché il problema continua: la terra non è stata divisa bene e la libertà continua ad essere condizionata. E' per questo che dalla rivoluzione, il tequila va ogni volta più forte.
Arrivò il momento che c'era da mettere ordine in un disordine così ben organizzato. Nacque allora il partito politico più rinnovatore della storia moderna. Il Rivoluzionario Istituzionale. La idea era geniale: istituzionalizzare la rivoluzione. E da allora, è da più di 70 anni, noi messicani viviamo istituzionalmente rivoluzionari o rivoluzionariamente istituzionalizzati, come vuoi tu! Fu allora che s'iniziò a consolidare il tequilismo.
Il Partito Rivoluzionario Istituzionale, conosciuto come il PRI, non è il partito al potere, ma è semplicemente il partito del potere. In più col tempo è riuscito a convertirsi nel papà di tutti i messicani, figlio del machiavellico Cortez e del complicato Monteczuma, orfano disperso nel labirinto della solitudine.
Il vuoto che lasciò l'imperatore, fu riempito dal presidente. Ancora oggi si rispetta il presidente come il Bue Lettone anche se è viscido, calvo, un tecnocrate o un bugiardo, il presidente incarna il padre di un paese... senza madre... perché come si è già detto la madre indigena è stata violentata, stuprata e dalla conquista il verbo chingar si è coniugato in vari modi. Prima, quando ad un messicano dicevano vette a la chingada, era motivo di affronto, difendere la madre o morire. Oggi, mandare qualcuno a la chingada, è invitarlo nel luogo più frequentato dalla gran maggioranza dei messicani. Ed è da lì, precisamente dalla chingada dove oggi sta fermentando una nuova rivoluzione.
La chingada smise di essere la madre violentata per convertirsi nel punto di partenza: complicato, no? Per questo, per viaggiare nella nostra storia siamo ricorsi al cavalcante puledro della tequila e per evocare gli aztechi lo accompagniamo con un po' di ...sangrita!
Da quegli anni il tempo si fermò per qualcuno e fuggì correndo per altri. In altri paesi si richiedeva per l'immaginazione al potere, in Messico si chiedeva democrazia e come risultato ci furono migliaia di morti, per volontà del potere.
La strage di studenti fu ordinata dall'allora segretario di governo Luis Echevarria, che pochi mesi dopo diventò presidente del paese. Questo dimostra che anche se ci offendono, c'ingannano o ci ammazzano, noi messicani non portiamo rancore.
...Il suo successore, un calvo José Lopez Portillo, ci chiese di prepararci per amministrare l'abbondanza: Messico sarebbe una prepotenza ed i messicani dei prepotenti. Il petrolio realizzò il miracolo messicano. Di fronte alle voci di una probabile svalutazione, il Presidente disse che lui avrebbe difeso il "peso" come un cane. Purtroppo il cane non sa niente di economia! Né conosce quelli dell'OPEC. Scese il prezzo del petrolio, il "peso" messicano si abbassò, si abbassò anche il prezzo internazionale del petrolio e salirono gli interessi nella Banca Americana. Grande crisi! Il pozzo svalutò ed il cane... pure!
Il seguente presidente, un raffinato tecnocrate, che i messicani chiamavano "l'Uomo", sempre per il fatto che l'uomo è il migliore amico del cane, promise di indirizzare l'economia e di combattere la corruzione, mediante una riforma morale, il cui slogan non era la frase assolutista "Lo stato sono io", ma invece la sua versione messicana "La corruzione siamo noi tutti". Però, chi sono questi tutti?
...Per tradizione nazionale, i presidenti messicani non sono mai stati favorevoli al voto popolare. Per questo ci sono quelli che dicono che in Messico c'è una democrazia indirizzata, altri una dittatura perfetta, anche se la maggioranza dei messicani sanno che è come una zuffa fra galli. Qui non si vota. Si scommette.
...Dopo di un sessennio famoso per la corruzione statale, arrivò un nuovo candidato priista destinato a modernizzare il paese: Carlos Salinas de Gortari, il cui slogan elettorale era: "Che il Messico parli".
...I messicani, che già gridavano da molti anni per essere ascoltati, decisero di tentare, di smettere di scommettere per prendere in serio la possibilità di una democrazia.
C'era un candidato forte dell'opposizione nella persona di un ex-priista, figlio di un leggendario generale, con un nome profondamente messicano: Cuautemoc Cardenas.
...Il gioco era pronto. Si realizzarono le elezioni e mentre tutti aspettavamo i risultati, che curiosamente tardavano molto, chissà perché? il computer andò fuori servizio, cadde il sistema. L'ingegneria politica aggiustò modernamente il difetto e scartarono la nuova tecnologia per ricorrere al vecchio ed infallibile sistema: la frode!
...In quanto all'utilizzazione dei mass media, il governo messicano è un mago molto più effettivo che lo stesso Udinì. Può trasformare la critica in elogio, i lottatori sociali in semplici delinquenti, abili truffatori in presidenti, far sparire un deputato criminale o far apparire nelle urne migliaia e milioni di voti di cittadini già morti. Può inoltre seminare nelle pupille messicane l'immagine di una realtà apparente o la clamorosa condizione del "Canale delle stelle", o imprimere l'immagine supplicante e paterna di un governante che non pare avere altro proposito nella vita che preoccuparsi appunto del benestare della sua famiglia. Così l'effetto tequilero che sorge dalle immagini virtuali di un Messico immaginario, produce un'ubriacatura ideologica alimentata da interminabili elogi al governo. Così come con altri ingredienti fondamentali di questo paese, come le lacrimose scene delle molto messicane telenovela...
...L'effetto di questo flusso di stupidaggini e di inganni che ha riempito gli schermi di casa per quaranta anni... ha avuto un effetto demolitore che si riflette ritualmente ogni sei anni, quando la propaganda elettorale a favore del governo, supera sempre il sogno più ottimista.
Grazie a Chadi, il Messico è entrato nello splendore del neoliberalismo.
Signor Investitore, Messico conta su innumerevoli risorse a sua disposizione: boschi, spiagge, tequila e pure montagne, petrolio, tequila, donne, fiumi, cascate, tequila, animali, strade, iguane, sandali, valli, tequila, acqua, peyote, sole, aria, tequila, e molta, molta gente disposta a servirla.
...Come vediamo questo prodigioso paese può contare sulla manodopera più a buon prezzo del pianeta. Compri questo paese! E si porti via in regalo tutta la popolazione!
...Altro ancora: la manodopera specializzata ha un alto rendimento. Per esempio un poliziotto, ben pagato in un altro paese, qui le costa solo 150 dollari al mese. Una contravvenzione per eccesso di velocità in stato di ubriachezza, qui le costa unicamente 30 dollari. Se è suo interesse investire in campagna: un contadino, produttore di mais, guadagna approssimativamente 100 dollari al mese. Lei potrà godere del privilegio di pagarlo solamente 200 dollari al mese e potrà ottenere tre tonnellate di marijuana di prima qualità, garantita da soci multinazionali di prestigio senza pecca. Un segretario di stato potrà lavorare per lei per una percentuale sugli utili.
Allora bene, se le sue prospettive economiche sono più ambiziose, potrà aspirare alla borsa di lavoro presidenziale. La manodopera presidenziale in Messico, come potrà immaginare, una delle più quotate nel mercato. Senza alcun dubbio e per l'esperienza accumulata in quasi 70 anni, possiamo affermare che i nostri presidenti sanno quello che fanno. Se lei lo desidera possiamo inviarle un catalogo di presidenti, che includa il loro curriculum vitae, le loro misure, hobby e telefono personale, totalmente gratuito. Così arriviamo al 1994... il nostro anno da vivere pericolosamente. Per iniziare l'economia messicana minacciò il paese con un acuto caso di schizofrenia. Una minoranza di 24 megamilionari, favoriti dal sessennio di Salinas, viveva agganciato alla Borsa di New York. La maggioranza, approssimativamente 80 milioni, viveva agganciato al prezzo dei fagioli. I salari persero il 34% del loro valore in sei anni e la disoccupazione aumentò. Oggi 13 milioni e mezzo di messicani in età lavorativa sono disoccupati o sottoccupati.
...L'apertura commerciale risultò essere in realtà una apertura per comprare mercanzia gringa. I messicani hanno cambiato la salsa con il Kechup.
...In mezzo a questi avvenimenti la rivoluzione chiapaneca non provocò la decomposizione economica.
...Fu un opportuno appello all'attenzione, per ricordare i dimenticati e cercare di riattaccare il Messico risucchiato alla corrente dello sviluppo.
....I problemi finanziari incominciarono ad acutizzarsi con l'assassinio di Luis Donaldo Colosio, candidato del PRI alla presidenza. E la risposta della giustizia messicana a questo crimine non ha convinto nessuno. Il suo direttore di campagna elettorale, Ernesto Zedillo, diventò il nuovo candidato del PRI. Altro assassinio, quello di José Fancisco Ruiz Massieu aumentò il malessere e i sospetti sulla disintegrazione del PRI, in mezzo a aggiustamenti di conti in puro stile narco. Però che cosa sarebbe del Messico, senza il PRI? Si temeva che se l'opposizione fosse arrivata al potere, avrebbe portato il Messico alla bancarotta. Così bisognava investire nella continuità. Per questo la campagna di Zedillo costò 25 volte di più di quella di Clinton... perché non dicano che siamo poveri! Niente di qui e niente di là! Abracadabra, zampa di capra! Con tutti i computer, tornò a vincere il PRI!
...Il presidente, o meglio il nuovo gerente generale della Messico Trade Company, assume il potere in una impresa in fallimento... quella del Messico commerciale, con sfondamento dell'indebitamento, caduta delle riserve: la crisi scoppiò ed il Presidente non poté far altro che svalutare il "peso".
...In quell'istante i capitali-vampiri fuggirono con i loro ricchi bottini e si moltiplicò la crisi.
...La crisi messicana ha dimostrato quanto limitato sia il modello neoliberale e monetario, proposto negli ultimi anni come un rimedio miracoloso per America Latina. Perché Messico rimane l'esempio di questo modello, che fu presentato come il paradigma della stabilità e d'efficienza economica, e affronta un'altra volta lo stesso... più povertà e la caduta della moneta, della produzione e del salario. La crisi del Messico è solo la punta dell'iceberg. Nel caso che emergesse la grossa massa nascosta, il suo effetto sarebbe demolitore e contagerebbe tutto il continente, dando come risultato una catastrofe finanziaria internazionale.
Questo è quello che si chiama: l'effetto tequila! Per evitare la catastrofe gli Stati Uniti dovranno prestare più dollari al Messico e così salvare i "gringos" che hanno investito in Messico. Chiaro, sotto condizioni ogni volta più draconiane! Ossia i "gringos" prestano dollari a se stessi e Messico che?
...Messico ha sperimentato un'ampia gamma di forme filosofiche, dalla mesoamericana alla rinascimentale, dall'aztechismo fino allo spagnolismo, il gringhismo, il francesismo, il capitalismo, il neocapitalismo e il ...neozapatismo. Naturalmente tutti questi ingredienti combinati e agitati con cura, hanno contribuito al risorgere di un rinnovato movimento artistico, sociale e filosofico, che potremmo chiamare: il tequilismo!
...Non si tratterebbe però di un'ubriacatura locale, ma invece di un'attitudine di fronte alla vita basata sull'interazione emozionale fra gli esseri umani.
...Questa filosofia universale è composta da ingredienti antagonisti e complementari: schiavitù e libertà, piacere e nausea, amore e sfiducia.
...Il tequilismo è una forma di sopravvivenza poco esplorata. E' l'espressione dell'incosciente collettivo, stufo di tanta menzogna.
...Il tequilismo è un comportamento latente in tutti gli esseri umani anche se molti non sono coscienti di questo.
...L'effetto tequila è una delle prime manifestazioni visive.
...Così l'effetto tequila non è piacere per i sensi, è una vera sbronza che minaccia la struttura finanziaria e materialista del pianeta. Il tequilismo è un'attitudine di generosità d'offerta verso la vita e la morte, è una ubriacatura di utopie, battito del cuore, solletico della mente. Vivere con l'indispensabile e essere se stessi. Il tequilismo sorge come la panacea che cura tutte le infermità mentali, la dottrina del "Già basta!", l'Alka-seltzer dello spirito.
...Il tequilismo sarebbe qualcosa del genere di un idealismo che mette in scacco il materialismo planetario.
...Chissà pure per questo il neoliberismo messicano ed il suo sistema finanziario mondiale faranno tutto il possibile per controllare l'effetto tequila. E così poter continuare a dominare il mondo con le sue manipolazioni, i suoi veleni, i suoi passaporti, i suoi crediti, la loro insonnia, le loro bugie elettroniche, fino a riuscire a sterminare il loro millenario nemico e i grandi spiriti libertari del pianeta.
Intanto brindiamo per loro, per continuino vivi: Salud!
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