CANDIDATO DELLA SOCIETÀ CIVILE CHIAPANECA
AMADO AVENDAÑO
UNA SPERANZA PER UNA VITA DEGNA E GIUSTA
DR. AMADO AVENDAÑO FIGUEROA
CANDIDATO A GOVERNATORE DEL CHIAPAS
PRD - PARTITO RIVOLUZIONARIO DEMOCRATICO
Dalle selve e dalle montagne del Chiapas, è nato un vero esercito di indigeni e contadini che ha gridato "Ya basta!" con le armi in mano, commuovendo tutto il paese ed il mondo intero. Le cause di questa insurrezione ora sono note a tutti. Il popolo indigeno e contadino del paese si trova immerso nell'emarginazione e la mortalità per fame e miseria ha sempre procurato più vittime che la guerra. Il governo federale e l'esercito hanno risposto alla sfida mobilitando truppe, carri armati, aerei, elicotteri che hanno bombardato e inseguito l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Il cielo del Chiapas s'è coperto con l'oscuro mantello della guerra. Il popolo messicano, cosciente, unì la sua voce e ha gridato per esigere l'alt al fuoco. La sua voce si è alzata così chiara e forte che si è bloccato il conflitto.
W GLI ZAPATISTI ! QUI E LÀ LA LOTTA CONTINUERÀ!
Il Messico sveglio si è unito al "Ya basta!" zapatista con un clamore per la pace, ma non una pace comoda e decadente, ma una pace creativa con libertà, basta già con una pace addormentata nel fango dell'oppressione, dell'ingiustizia, della corruzione. Le organizzazioni sociali e civili del Messico si mobilitarono tutte insieme, principalmente in Chiapas, dove crearono il CEOIC, Consiglio Statale delle Organizzazioni Indigene e Contadine, che unisce 280 organizzazioni sociali in Chiapas e molte altre simpatizzanti. Questo è il principale organismo per la lotta indigena e contadina, che fa sue le richieste zapatiste e le porta sul terreno del negoziato, manifestando attraverso marce, tende, tavole di dialogo e occupazioni di terra.
Le organizzazioni non governative, i fronti civili sorti per la contingenza, i cittadini indipendenti formano un fronte di lotta urbano e si raggruppano nella nascente COPEDC, Coordinazione per la Democrazia fra i Popoli del Chiapas. Una luce di speranza nel cambio si è intravista nella Cattedrale della Pace in San Cristobal, mentre era in corso il dialogo. Centinaia di volontari di tutto il paese formarono ESPAZ, Spazio Civile per la Pace, che ha contribuito a garantire la sicurezza per i dialoganti.
Subcomandante Marcos ...Però pensando già al sessennio che si sta spegnendo, in più di un senso si spegne, bisognerebbe cercare qualcosa di più solido: una riforma elettorale che garantisca il libero gioco democratico. Lì è dove noi diciamo che la società civile prende il potere, prende il potere di decidere, di sanzionare chi vale in questo paese, indipendentemente dalla corrente politica. I compagni sono molto chiari su questo: non è importante chi vince perché chiunque vinca, se non mantiene le promesse, lo toglieremo. Non a pallottole, però con questa pressione della società civile, così come succede al rappresentante della comunità che se non adempie viene rimosso o un membro del nostro Comitato Clandestino Rivoluzionario, che se non adempie automaticamente passa ad un altro livello. Lo stesso può succedere nel paese, dicono loro, che sia del PRI, del PAN, del PRD o ecologista, del PDM, di quello che vuoi che arrivi al potere. Insomma se non adempie, il popolo lo rimuoverà. Questa sarà l'unica garanzia perché si adempia con gli accordi nazionali, con qualsiasi tipo d'organizzazione politica o sociale ed è in concreto l'unica possibilità che si adempia agli accordi del dialogo di San Cristóbal. Questo sarebbe veramente lo scenario ideale, la risoluzione del '94, già una riforma politica ...consegnare questo potere di sanzione alla società civile.
L'organizzazione civile rappresenta la vera forma della democrazia e il movimento zapatista ha sottolineato la sua importanza, quando il governo federale, nella sua grande superbia, si tappò le orecchie di fronte alle domande sociali e decretò senza consultare il popolo il cambio di leggi costituzionali, che feriscono la gran maggioranza, chiuse le possibilità di accordo per la pace e col suo partito prepara un'altra scandalosa frode elettorale. In Chiapas e nel paese si sono aperti 'forum d'analisi, dove la popolazione parla e si esprime sul conflitto. Questi spazi di riflessione partecipata sono indispensabili, per raggiungere una vera democrazia: il popolo esercitando il potere, il governo obbedendo ai dettami del popolo, comandando d'accordo con il popolo, non esercitando con la forza né col dominio assoluto, ma invece distribuendo con giustizia i benefici della natura e il lavoro di tutti per tutti. Chiapas ha fatto sì che la coscienza nazionale si svegli. I quasi sempre morti, dimenticati da quasi tutto il resto del mondo, fecero commuovere il gigante. I popoli maya invocano gli dei e si manifestano nella montagna. La dignità che resiste da 500 anni si mostra con più forza. "Ya basta!" mostra ora alternative plurali che possono definire dei progetti di vita per il futuro.
Le donne e gli uomini del Chiapas hanno parlato al governo in modo molto chiaro: vogliamo una società di tutti per tutti, uno spazio dove ci stiamo tutti, il lavoro dev'essere produttivo per la società e per il suo futuro non per arricchire solo pochi. Con voce vera, hanno gridato: vogliamo giustizia, un governo che comandi obbedendo al popolo per il popolo, vogliamo un dialogo dove parli la ragione e l'interesse collettivo e la coscienza perché si possa elevare il livello di vita nel nostro paese, per fruire di libertà e democrazia, senza le assurde oppressioni che ci hanno schiacciate per secoli, vogliamo la pace che ci meritiamo.
Amado Avendaño: Io Amado Avendaño, avvocato di professione, giornalista, son contento d'essere chiapaneco e sono orgoglioso d'essere immerso nella società civile. Sono sicuro che i chiapanechi ora abbiano incontrato la direzione... Nel momento in cui gli avvenimenti hanno chiamato i chiapanechi ad occupare il loro spazio, mi fa felice che stiano rispondendo, che siano all'altezza della circostanza... Davvero i chiapanechi stanno vivendo un momento storico, molto importante nella storia del Chiapas e i chiapanechi in questo momento stanno partecipando molto emozionati alla storia del Chiapas... E io li invito perché con tutta la loro decisione per tutto l'amore per Chiapas per tutto l'amore che hanno per i loro figli, andiamo alle urne elettorali per trovare la pace e dopo che abbiamo eletto il nostro governo e dopo che abbiamo scelto i migliori funzionari e gli uomini migliori di Chiapas, riportiamo tutti i giorni le nostre emozioni, la nostra intelligenza perché possiamo governare Chiapas con efficacia affinché il risultato di questo spazio che ci verrà concesso sia un successo che ci stiamo augurando che i nostri figli si meritano (insisto) perché se noi non abbiamo avuto intelligenza a sufficienza e decisione per vivere felici, almeno che loro sì abbiano questo spazio e questa opportunità di essere felici e per garantire a lungo la pace di cui abbiamo tanto bisogno come chiapanechi.
Molto si è parlato dei problemi del Chiapas e del Messico. Ora è urgente concretizzare tutte queste opinioni diverse con uno sforzo uguale a quello sostenuto durante i primi giorni di questa guerra. Noi Chiapanechi chiediamo di poter esercitare i nostri diritti politici. Se la grande maggioranza decide di attuare in favore della vera democrazia, quello che adesso è la crisi, può diventare la porta d'entrata per un progetto di vita degna.
Gaspar Morquecho (giornalista): Amado Avendaño non è membro di nessun partito. Amado Avendaño non è stato presentato da nessun partito. Amado Avendaño è stato presentato da una serie di organizzazioni sociali, indigene e contadine, alcuni cittadini indipendenti e da organizzazioni non governative. Siamo noi cittadini, siamo tutti noi, questa società civile che aspira al cambio, quelli che hanno lanciato il candidato Amado Avendaño. Questo è il candidato della Società Civile. Per questioni legali, per dare effetto al nostro voto dovemmo scegliere un partito, che potesse accoglierci. Il partito che ci ha accettato è stato il Partito della Rivoluzione Democratica, del sole azteco, con cui abbiamo firmato una convenzione, dove è la Società Civile che va davanti e il Partito quello che segue, appoggiando tutte le iniziative della Società Civile ed il suo candidato. Questo credo che è un distinguo fondamentale.
Nello stato di Chiapas si è aperta questa alternativa, le organizzazioni civili hanno presentato un candidato idoneo per il governo di transizione: Amado Avendaño, un uomo capace ed onesto, che far arrivare al potere la voce del popolo del Chiapas. La sua candidatura è nata dall'analisi fatta dagli organismi indipendenti, verificando la traiettoria democratica che Amado Avendaño ha percorso come avvocato difensore, come consigliere in varie istituzioni, come presidente municipale ad interim di San Cristóbal, come giornalista fondatore del giornale Tiempo di San Cristóbal.
Amado Avendaño: Io sarei un governatore che ubbidisce al popolo, sarei un governatore al servizio di questo popolo... questa qualità preziosa che si era persa... I chiapanechi si sono abituati al fatto che arrivino da fuori personaggi che impongono le loro decisioni... ora è il contrario, è il popolo che imporrà al governatore le decisioni da prendere per governare ed amministrare Chiapas con giustizia, con libertà e con democrazia.
Amado Avendaño Figueroa nacque in Mapastepeque, nell'anno 1938. Realizzò i suoi primi studi nella città natale e in Tapachula. Nella Scuola di Diritto di San Cristóbal de Las Casas ottenne il titolo di dottore in diritto, la sua professione dal 1968. Questa diversità culturale ha formato il suo carattere e ora lo identifica come uno dei tanti chiapanechi alla ricerca decisa della pace, ipotecata da quel 1° di gennaio. È stato avvocato difensore degli indigeni poveri e dei non indigeni che hanno sofferto dell'emarginazione e dell'ingiustizia. Lavora come giornalista da oltre 26 anni, cercando attraverso la parola lo spazio per la libertà di espressione. Ora sta proponendo l'opzione di un governo di transizione, perché uniti popolo e governo ci possiamo sedere a dialogare per trovare una pace con giustizia, libertà e democrazia. Questo 21 agosto noi chiapanechi possiamo trionfare! Vota Amado Avendaño! Vota per il PRD!
SI VEDE SI SENTE AMADO È PRESENTE!
CHE VOGLIAMO? GIUSTIZIA!
AMADO VIVE LA LOTTA CONTINUA!
Il 25 luglio 1994 Amado Avendaño fu vittima di un vile attentato
in cui morirono tre compagni del collettivo per la campagna elettorale.
La lotta continua per un governo di transizione, un congresso costituente
e una nuova costituzione.
DEMOCRAZIA GIÀ!
Amado Avendaño: ...un paese ricco di risorse e invece qui c'è la gente più povera. Non si può. Se ci uniamo come chiapanechi, quanto meno che ci restituiscano qualcosa, non tutto, però per lo meno qualcosa... e se lottiamo per questo, non può piacere al governo... ma io mi voglio appoggiare sempre al popolo e mi possono scacciare... e se mi capiterà che mi scaccino o che mi facciano sparire, dev'esserci un'altra testa dietro di me, così vediamo se vogliono ammazzare tutti i chiapanechi, ma tutto continuerà ugualmente. Così io vi voglio chiedere di seguire con attenzione la situazione, d'accordo.
Discorso pronunciato domenica 24 luglio
nell'ejido La Indipendencia (comune di Tapachula - Chiapas)
il giorno prima del vile attentato automobilistico
Questo 21 d'agosto si vede bene che noi chiapanechi trionferemo.
Vota per Amado Avendaño!
Vota per il PRD!
Andiamo alle urne!
Ricordiamoci di portare la tessera elettorale
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