La Jornada 13/09/96
L'ultimo deplorevole comunicato della Segreteria di Governo, a
proposito della sospensione del dialogo in Chiapas, sembra inserirsi
in una provocazione più della errante politica dell'attuale
amministrazione.
Dopo la nascita dell'EPR, che segna una nuova e profonda rottura a causa della sua estensione e gravità, il governo cerca di cospirare ricorrendo alla stessa campagna che aveva usato nei primi giorni del `94 contro l'EZLN. In quel momento anche i ribelli del Chiapas furono accusati di azioni presuntamente terroristiche, avvenute in quei giorni a Città del Messico e che avevano come scopo creare il clima propizio per appoggiare questa prima "caratterizzazione" e il conseguente trattamento verso il gruppo ribelle.
Il comunicato implica qualcosa di ancora più grave: l'evidenza che la Segreteria di Governo continua a considerare l'EZLN come una organizzazione formata da alcuni cospiratori urbani che manipolano gli indios e che si trovano liberi grazie a una sua pretesa "magnanimità" (e non grazie a una sentenza legale emessa dopo che il Pubblico Ministero non ha potuto provare le accuse strappate con la forza). Dimostra che la patetica apparizione di Zedillo e di Lozano Gracia sullo schermo televisivo quel 9 febbraio - mentre vari presunti "comandanti" e "presunti zapatisti" erano torturati nella sede della PGR e nel Campo Militare N. 1, e mentre l'esercito avanzava verso la "zona del conflitto"- continua ad essere la versione ufficiale dei fatti ("una ribellione che non è indigena, nè popolare", diceva Zedillo allora).
Nella sua confessione la Segreteria di Governo mente ripetutamente, ignora le comunità indios e i loro dirigenti come soggetti di questa storia e dimostra davanti all'opinione pubblica perchè non avanzano i dialoghi in San Andres. Dimentica che gli accordi firmati nel Tavolo 1 (Diritti e Cultura Indigena) sono lasciati alla volontà di una "maggioranza" legislativa sottomessa a qualsiasi decisione dell'Esecutivo, e che non sono stati concretizzati in nessuna disposizione legale. La Segreteria di Governo considera, tra le altre cose, che l'esercito non ha violato i diritti umani, nonostante le costanti denuncie di violazioni in Chiapas, Oaxaca, Guerrero, Chihuahua e in altri stati, nonostante le esecuzioni sommarie di Ocosingo all'inizio del conflitto e nonostante che, in aperta violazione dell'articolo 129 della costituzione, la truppa si è impossessata, da quel febbraio del 1995, delle terre ejidali di Guadalupe Tepeyac per costruirvi lì un accampamento.
A tutti quelli che sono stati testimoni dell'immensa turpitudine della delegazione governativa a San Andres -che fu constatata da centinaia di assessori, invitati e dai membri della COCOPA e della CONAI-, risulta insultante la povertà degli argomenti espressi, l'uso dei media, della radio e della televisione ufficiale per diffamare i ribelli e minacciare varie persone, alle quali la Segreteria di Governo ha già conferito gradi militari nell'EZLN. Così, questa condotta irresponsabile dimostra che il negoziato di San Andres si è trasformato in un protocollo di date fatali, dove non si ottiene un dialogo, perchè il governo non aveva altra intenzione che sfinirli e costringerli alla resa, mentre abilitava a dialogare con i ribelli (dopo la rinuncia del "ambasciatore" Iruegas) una delegazione di "pentiti" della vecchia ultrasinistra urbana, assolutamente ignoranti sui problemi da discutersi in quella sede. Sarebbe una buona cosa che i verbali dei negoziati diventassero di dominio pubblico, perchè si possano vedere chiaramente le provocazioni verbali e violente che il governo federale (e le bande armate del "governo" imposto in Chiapas dall'Esecutivo) hanno costruito ogni volta che si cercava di arrivare ad un accordo.
La società messicana vorrebbe veder applicato tutto il
peso della legge e la "forza dello Stato" contro chi
ha saccheggiato il paese e disgregato il tessuto sociale, -gli
stessi che basano il loro potere discrezionale sulla frode e che
sono ancora al potere-, contro i veri capi del narcotraffico che
lavano il denaro nelle campagne del partito ufficiale, contro
i terroristi che hanno assassinato i contadini inermi in Aguas
Blancas, contro i brutali assassini di Colosio, Ruiz Massieu e
di centinaia di militanti del PRD abbattuti in tutto il paese.
Quando la forza della legge cadrà sopra di essi, l'attuale
disordine istituzionale comincerà ad essere di nuovo uno
Stato, la rinascita di un ordine legale. Così dunque la
vera forza di ciò è implicita e si fonda sulla legittimità:
nessun armamento e nessuna minaccia la può sostituire.
(Tradotto dal Comitato Internazionalista Che Guevara - Bologna)
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