CRONOLOGIA DEGLI EVENTI

1° gennaio 1994

Data in cui L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale decide di denunciare al mondo intero la condizione di estrema povertà ed emarginazione in cui vivono gli indigeni messicani e contemporaneamente di farsi conoscere dal mondo intero. Distaccamenti armati occupano militarmente San Cristobal de las Casas, Ocosingo, Altamirano e Las Margaritas. Da San Cristobal il portavoce degli insorti, il Subcomandante Marcos, utilizzando la presenza di giornalisti, spiega le ragioni della rivolta e i principi ed obiettivi dell'EZLN, denunciando in particolare le conseguenze dell'entrata in vigore del NAFTA (trattato del libero commercio firmato con USA e Canada). L'esercito risponde. Gli scontri continueranno per dodici giorni. Durante questo periodo l'EZLN si dichiara disposto ad intavolare un dialogo con il governo per la risoluzione pacifica dei problemi che li hanno portati a prendere le armi.

13 gennaio 1994

Il presidente Salinas de Gortari annuncia di aver ordinato il cessate il fuoco alle sue truppe.

21 febbraio 1994

Una rappresentanza dell'EZLN composta da membri dell'EZLN e da membri del Comitato Clandestino Indigeno si incontra, all'interno della Cattedrale di San Cristobal, con i rappresentanti del Governo. Cominciano in questa data ufficialmente i dialoghi con la presenza del Vescovo Samuel Ruiz come mediatore. I negoziati terminano il 2 marzo con l'impegno da parte del governo di migliorare le condizioni di vita dei contadini e indigeni ma le questioni politiche rimangono in sospeso.

13 giugno 1994

Arriva a Guadalupe Tepeyac, Chiapas, la 1° carovana per la pace, con alimenti, vestiario e medicine. La carovana è accolta da alcuni esponenti del CCRI e del CG dell'EZLN. L'EZLN pubblica la 2° Dichiarazione della Selva Lacandona nella quale l'EZLN propone alla Società Civile messicana la realizzazione della 1° CND, da tenersi nei territori zapatisti nel mese di agosto.

6/8 agosto 1994

L'EZLN convoca la Convenzione Nazionale Democratica nel Aguascalientes, costruita a Guadalupe Tepeyac dagli zapatisti per l'occasione, nella Selva Lacandona. L'obiettivo è quello di ricercare un'unità fra le realtà che si oppongono al sistema politico del governo.

21 agosto 1994

Elezioni presidenziali vinte da Ernesto Zedillo. Il suo mandato inizierà a dicembre. Vengono denunciate molte frodi elettorali.

6 dicembre 1994

L'EZLN dichiara in un comunicato la fine del cessate il fuoco, visto l'enorme pressione militare messa in atto dall'esercito federale.

6 dicembre 1994

Si insedia il nuovo governatore del Chiapas, Robledo Rincon.

19 dicembre 1994

L'EZLN rompe il cerchio militare attuato dall'esercito federale e occupa pacificamente, senza sparare un solo colpo, 38 comuni del Chiapas.

31 dicembre 1994

L'EZLN proclama una tregua fino al 6 gennaio che verrà poi prorogata fino al 17 quando gli zapatisti annunciano un "cessate il fuoco" unilaterale a tempo indeterminato come segno di apertura al dialogo con il governo messicano.

1° gennaio 1995

3° Dichiarazione della Selva Lacandona in cui l'EZLN propone alla Società Civile e a tutto il popolo che vuole lottare per la democrazia, la libertà e la giustizia, la creazione di un Movimento di Liberazione Nazionale.

9 febbraio 1995

L'esercito, nonostante siano ancora in corso i negoziati, entra nella Selva ed occupa diverse comunità indigene lasciate vuote dagli abitanti avvisati in tempo. La zona viene delimitata dall'esercito e proclamata zona di guerra. Inizia una forte mobilitazione civile contro questo atto di forza che obbligherà gli indigeni a rimanere sulle montagne a tempo indeterminato senza cibo e al freddo. Viene vietato l'ingresso alla zona di conflitto anche alla Croce Rossa e ai giornalisti.

L'Aguascalientes di Guadalupe Tepeyac viene distrutta completamente. Al suo posto attualmente ci sono 6 punti di atterraggio per elicotteri.

11 marzo 1995

Viene proclamata la legge di amnistia. È in questo frangente che nascono gli Accampamenti Civili per la Pace, con lo scopo di assicurare una presenza straniera che freni le violazioni dei diritti umani nelle comunità dove c'è ancora presenza dell'esercito. Una parte degli indigeni scende dalle montagne e quello che trovano è solo distruzione.

22 aprile 1995

Iniziano a San Andrés Larrainzar i dialoghi per la pace fra l'EZLN e il governo. Vi prendono parte la Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) e la Commissione di Intermediazione (Conai) presieduta dal Vescovo di San Cristobal, Don Samuel Ruiz.

agosto 1995

L'EZLN promuove una Consulta (referendum) popolare nazionale ed internazionale che si basa su 6 punti. L'obiettivo è di conoscere l'opinione della gente sulle ragioni della lotta, sul futuro dell'EZLN e sulla questione delle donne. Contrariamente ad ogni aspettativa del governo che ha fatto di tutto per boicottare tale iniziativa il referendum ottiene un buon risultato.

dicembre 1995

Iniziano i lavori di costruzione di altri Aguascalientes in riposta alla distruzione del primo.

1° gennaio 1996

In occasione del 2° anniversario della Rivoluzione Zapatista, l'EZLN rende nota la IV Dichiarazione della Selva Lacandona. Si tratta del bilancio di due anni di lotta e della presentazione di idee forti per proseguirla: a) nascita del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale, un'organizzazione civile e pacifica, indipendente e democratica. Una nuova forza politica espressione della società civile, con base nell'EZLN; b) organizzazione di un incontro mondiale contro il Neoliberismo da realizzarsi in Chiapas nell'agosto dell'anno in corso.

7 gennaio 1996

A San Cristóbal de las Casas, il Sub-Comandante Marcos interviene a conclusione del Foro Nazionale Indigeno.

30 gennaio 1996

Prima Dichiarazione di La Realidad contro il Neoliberismo e per l'Umanità. Convocazione rivolta ai popoli del mondo per un Incontro Intercontinentale dal 27 luglio al 3 agosto nelle Aguascalientes zapatiste in Chiapas.

16 febbraio 1996

Ai negoziati di San Andrés, Governo ed EZLN firmano un primo, limitato accordo sui diritti e sulla cultura indigena che riconosce una certa forma di autonomia per le popolazioni autoctone.

4 aprile 1996

Nella comunità di La Realidad si svolge la riunione preparatoria americana dell'Incontro Intercontinentale di agosto. Proseguono i dialoghi con il Governo, che tuttavia aumenta la pressione militare con il pretesto della lotta al narcotraffico. Le guardias blancas al soldo dei latifondisti seminano il terrore tra i campesinos.

5 maggio 1996

Elorriaga ed Entzin, due presunti zapatisti arrestati durante la repressione del febbraio '95, vengono condannati a dure pene detentive per i reati di terrorismo e sovversione. L'EZLN sospende la propria partecipazione ai dialoghi ed allerta le proprie postazioni. Grande mobilitazione nazionale ed internazionale per la liberazione dei prigionieri e per salvare il processo di pace. Gruppi paramilitari legati al partito al potere (il PRI) spadroneggiano in Chiapas.

5 giugno 1996

Elorriaga ed Entzin vengono scarcerati in seguito all'annullamento della sentenza che li condannava. Si riapre il cammino del dialogo.

6 luglio 1996

Si chiude a San Cristóbal de Las Casas il Forum sulla Riforma dello Stato, convocato dall'EZLN per discutere con la società civile del futuro politico del Messico.

23-24 luglio 1996

Forum Indigeno nella comunità zapatista di Oventic.

27 luglio/3 agosto 1996

Nei cinque Aguascalientes zapatisti si tiene il Primo Incontro Intercontinentale per l'Umanità e contro il Neoliberismo. Vi partecipano 5.000 persone da tutto il mondo.

28-29 agosto 1996

Scontri tra Esercito Federale ed EPR negli Stati di Chiapas, Oaxaca, Guerrero, Mexico, Puebla e Guanajuato.

2 settembre 1996

Dopo due consultazioni della propria base, l'EZLN decide di sospendere la sua partecipazione al dialogo di pace con il Governo. Non esistono le condizioni minime per una trattativa degna. Gli accordi firmati a febbraio sono carta morta. Il Governo sceglie la linea dello scontro e intensifica i movimenti di truppe.

9 ottobre 1996

L'EZLN decide di inviare la comandante Ramona a Città del Messico in seguito all'invito da parte del Congresso Nazionale Indigeno (CNI) e di ampi settori della società civile affinché dei rappresentanti dell'EZLN partecipino all'atto del 12 ottobre del CNI.

12 ottobre 1996

In una manifestazione di decina di migliaia di indigeni, per la prima volta nello Zocalo di Città del Messico, un membro della massima direzione dell'EZLN, la comandante Ramona, pronuncia un discorso che termina con la frase che diventerà lo slogan del nuovo movimento indigeno: "Mai più un Messico senza di noi".

7 novembre 1996

S'installa la Comision de Seguimiento e di Verificación per verificare le possibilità di avanzamento del dialogo. Da parte dell'EZLN, partecipano alla Commissione personalità importanti tra le quali Rodolfo Stavenhagen, Amalia Solorzano e il vescovo Bartolomé Carrasco.

24/29 novembre 1996

Riunione COCOPA-CONAI-EZLN per redigere un'iniziativa di legge di riforme costituzionali relative al tema di diritti e cultura indigeni. La COCOPA, con l'approvazione sia del governo federale che dell'EZLN, si assume il compito di stendere una proposta finale, che possa essere accettata da ambedue le parti con un semplice sì o no, senza osservazioni né correzioni.

29 novembre 1996

La COCOPA presenta una proposta finale di riforme costituzionali alla delegazione dell'EZLN ed al Segretario del Governo, Emilio Chuayffet. Nonostante che la proposta della COCOPA non tenga conto di vari aspetti degli Accordi di San Andrés, l'EZLN accetta il documento COCOPA. Alla stessa maniera, Chuayffet accetta la proposta e chiede solamente di attendere il consenso del Presidente della Repubblica per formalizzare l'accordo.

5 dicembre 1996

Il segretario di Governo fa marcia indietro rispetto alla sua decisione iniziale e s'incontra con la COCOPA per informarla che il governo avrebbe diverse modifiche da fare alla proposta COCOPA. Questa decisione dà inizio a un'altra crisi del processo di pace.

7 dicembre 1996

La COCOPA si riunisce con il Presidente Zedillo, chiedendogli il suo intervento per l'approvazione del documento proposto. Il presidente decide di sollecitare un incontro per consultare Chuayffet e per discutere sulle obiezioni relative alla proposta COCOPA. Scrive una lettera all'EZLN, sollecitando 15 giorni per l'esame della proposta COCOPA. L'EZLN accetta la richiesta del governo e il 15 dicembre i suoi rappresentanti se ne vanno da San Cristóbal per tornare nelle loro comunità della Selva e de Los Altos.

19 dicembre 1996

La COCOPA riceve la risposta presidenziale alla sua proposta e la invia all'EZLN, ma la sua è, in realtà, una controproposta globalmente differente, nella quale non solo si cancellano alcune formulazioni della proposta COCOPA, ma anche aspetti fondamentali degli Accordi di San Andrés.

11 gennaio 1997

L'EZLN si riunisce con la COCOPA nella comunità di La Realidad e rifiuta la controproposta governativa, segnalando che non tornerà al tavolo del negoziato finché gli Accordi di San Andrés su Diritti e Cultura Indigeni, firmati nel febbraio '96, non siano rispettati. Il Subcomandante Marcos fa un appello speciale alla COCOPA affinché difenda davanti al governo la sua proposta originale.

12 gennaio 1997

La presenza militare e poliziesca contro le comunità indigene del Chiapas aumenta.

1° febbraio 1997

Diecimila zapatisti civili marciano per le strade di San Cristóbal, esigendo dal governo il rispetto degli accordi di San Andrés e l'accettazione della riforma proposta dalla COCOPA.

4 marzo 1997

Dopo 50 giorni di sospensione del dialogo, finalmente la COCOPA si pronuncia sulla situazione con un confuso e contraddittorio documento che, virtualmente, significa l'abbandono del suo progetto di legge.

7 marzo 1997

Le forze della Polizia di Sicurezza Pubblica dello stato del Chiapas, espellono violentemente 65 famiglie dell'organizzazione indigena Xi'Nich, vicino a Palenque.

8 marzo 1997

La polizia giudiziaria dello Stato, in un'azione violenta, sequestra due sacerdoti gesuiti, uno dei quali era stato consulente dell'EZLN nei dialoghi di S. Andrés e due leader di Xi'Nich, accusandoli di essere istigatori delle azioni delle comunità indigene e di un presunto assassinio di membri della polizia.

9 marzo 1997

L'EZLN risponde al comunicato della COCOPA del 4 marzo. Critica la sua decisione e segnala che con questo documento la situazione politica peggiora.

11 marzo 1997

La comandante Ramona, con il CNI, partecipa ad un incontro nella spianata della Città Universitaria di Città del Messico. Richiede il rispetto degli accordi di S. Andrés, la libertà dei leader di Xi'Nich e dei sacerdoti gesuiti ed il ritiro dei militari dalle zone indigene.

13 marzo 1997

Vengono liberati i 4 arrestati il giorno 8 per i fatti di Palenque.

14 marzo 1997

Membri della Polizia di Sicurezza Pubblica, della Polizia Giudiziaria e dell'esercito federale attaccano degli zapatisti civili nella comunità di San Pedro Nixtalucum, municipio di San Juan de la Libertad, Chiapas. Quattro civili zapatisti sono assassinati e 29 feriti. 80 famiglie vengono espulse dalle loro case.

27 aprile 1997

Pedro Joaquin Coldwell, ex segretario del Turismo ed ex governatore dello stato di Quintana Roo, è nominato nuovo rappresentante del governo per i negoziati di pace in Chiapas, sostituendo Marco Antonio Bernal, che viene candidato dal PRI per la Camera dei Senatori.

Luglio 1997

Mentre va avanti la campagna elettorale in tutto il paese ed il governo federale mantiene un totale silenzio riguardo al conflitto, la militarizzazione delle comunità indigene aumenta in Chiapas ed in altri stati della Repubblica. In Chiapas, nella zona Nord e di Los Altos, i gruppi paramilitari agiscono con violenza contro i villaggi indigeni. Assassinii, espulsioni, distruzioni di interi villaggi, con conseguente aumento del numero dei rifugiati.

3 luglio 1997

A causa dell'incremento della militarizzazione, del terrorismo dei gruppi paramilitari e della parzialità delle autorità statali, l'EZLN annuncia la sua decisione di invitare la popolazione indigena del Chiapas a non partecipare alle elezioni.

6 luglio 1997

Elezioni federali. Chiara vittoria dei partiti dell'opposizione e sconfitta del PRI per la prima volta nella storia, che perde la maggioranza assoluta nella Camera dei Deputati. Cuauhtémoc Cardenas vince la prima elezione diretta come Governatore del Distretto federale. In Chiapas, nei municipi autonomi, la maggioranza della popolazione fa suo l'invito dell'EZLN: l'astensione raggiunge l'80%.

16 luglio 1997

Coldwell dichiara che esistono le condizioni perché l'EZLN si possa incorporare nella vita istituzionale, grazie alle elezioni del 6 luglio, ignorando completamente la posizione dell'EZLN.

27 luglio 1997

Per la prima volta, una delegazione dell'EZLN va in Europa per partecipare al Secondo Incontro Intercontinentale per l'Umanità e contro il Neoliberismo (in Spagna), ottenendo un'eco importante a livello internazionale.

4 agosto 1997

La COCOPA decide di non presentare la sua iniziativa di riforme costituzionali alla Camera dei Deputati, per aspettare la nuova conformazione del nuovo Parlamento dell'Unione.

8 settembre 1997

1.111 membri dell'EZLN intraprendono la "marcia motorizzata" sino a Città del Messico, per essere presenti al Congresso di Fondazione del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale (FZLN) e per partecipare, anche, alla Seconda Assemblea Nazionale del CNI. Durante il percorso attraverso città e comunità, i rappresentanti zapatisti ricevono un grande appoggio popolare, alla loro richiesta di compimento degli Accordi di San Andrés.

11 settembre 1997

Per la seconda volta, una delegazione dell'EZLN arriva in Europa, per partecipare alle giornate italiane contro la secessione in Italia. A Venezia, davanti a 30mila persone, gli zapatisti esprimono il loro messaggio.

12 settembre 1997

I 1.111 zapatisti, in rappresentanza di altrettante comunità zapatiste, giungono a Città del Messico e marciano sino allo Zocalo, dove si osserva una delle più numerose concentrazioni di persone nella storia del Messico.

13 settembre 1997

Atto inaugurale del Congresso di Fondazione del FZLN. Il Subcomandante Marcos, a nome dell'EZLN, invia un messaggio nel quale lamenta l'impossibilità che l'EZLN possa partecipare come membro nella nuova forza politica, in quanto il governo federale ha impedito l'avanzata del dialogo verso una pace con giustizia e dignità.

26 settembre 1997

La Camera dei Deputati nomina i nuovi membri della COCOPA.

4 novembre 1997

Il gruppo paramilitare "Paz y Justicia" spara contro un convoglio, in cui viaggiavano i vescovi Samuel Ruiz e Raul Vera, facendo due feriti.

10 novembre 1997

Il governo messicano invia un "documento confidenziale" alla COCOPA, esprimendo il suo desiderio di ristabilire immediatamente il dialogo di pace con l'EZLN, ma non rispondendo a nessuna delle 5 pre-condizioni richeste dagli zapatisti, specialmente quelle riguardanti il rispetto degli accordi di S. Andrés.

1°dicembre 1997

Parlamentari e rappresentanti di diversi organismi civili e di diritti umani constatano la drammatica situazione in cui vivono centinaia di indigeni sfollati nella zona Nord e in Los Altos del Chiapas. Denunciano che l'impasse nel Dialogo di S. Andrés Larrainzar genera "una situazione pericolosa ed ha permesso la proliferazione di gruppi paramilitari che impunemente aggrediscono e costringono a fuggire la popolazione indigena".

4 dicembre 1997

Visitando varie comunità dei municipi Chenalhò, Tila e Sabanilla, la prima Commissione Nazionale e Internazionale di Osservazione per la Pace in Chiapas conclude che la crescente militarizzazione dell'area non è una soluzione al conflitto e non aiuta a migliorare le condizioni di vita delle comunità, nelle quali la presenza dell'esercito messicano alimenta solo la sfiducia e la paura.

8 dicembre 1997

Più di 200 delegati di sette paesi, che assistono al secondo Incontro Continentale delle Donne Indigene, richiedono al governo messicano l'approvazione della proposta COCOPA e di riallacciare i negoziati con l'EZLN.

13 dicembre 1997

Funzionari chiapanechi informano che il governo statale ha offerto aiuto umanitario per i 6.000 simpatizzanti zapatisti che da varie settimane si trovano esiliati dai loro villaggi nel municipio di Chenalò. Ma gli sfollati rifiutano l'aiuto consistente in medicine scadute, alimenti, ecc.

22 dicembre 1997

Due indigeni membri della Società Civile Las Abejas, riescono a fuggire dalla comunità di Pechiquil, di circa 70 persone che, contro la loro volontà, sono obbligate a lavorare per i gruppi paramilitari priisti e a rubare nelle comunità vicine. Gruppi priisti paramilitari armati iniziano una violenta offensiva contro gli sfollati di Las Abejas ed i simpatizzanti zapatisti rifugiati ad Acteal, nel municipio di Chenalhò, lasciando sul terreno oltre a 25 feriti, 45 morti indigeni tzotziles, massacrati con armi da fuoco e mutilati con il machete. A 200 metri dal luogo del massacro erano presenti elementi della Polizia di Sicurezza Pubblica, che non sono intervenuti. Sopravvissuti, feriti e testimoni accusano militanti del PRI delle comunità di Los Chorros, Puebla, Chimix, Quextic, Pechiquil e Canolal, di essere gli autori del massacro contro i rifugiati della Società Civile Las Abejas.

24 dicembre 1997

La Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) definisce il massacro di Acteal un "atto distruttivo, un'azione genocida attuata con predeterminazione".

26 dicembre 1997

Dal 23 dicembre l'Esercito Messicano decreta "allerta massima" e rinforza le sue unità con elementi provenienti dagli stati di Campeche e dello Yucatan. Negli ultimi giorni sono arrivati in Chiapas almeno 5.000 soldati, 2.000 dei quali sono stati ubicati dalla Segreteria della Difesa Nazionale nel municipio di Chenalhò e sono stati costruiti già 4 accampamenti militari. La Segreteria del Governo ha giustificato l'invio dei soldati come "contributo al lavoro di prevenzione di nuovi fatti di violenza", cioè per garantire l'ordine.

28 dicembre 1997

Il presidente municipale priista di Chenalhò, Jacinto Arias Cruz ed altre 23 persone sono arrestate per il massacro di Acteal. Secondo la Procura Generale della Repubblica (PGR), Aris Cruz ha ammesso di aver procurato le armi usate nel massacro ed ha anche riconosciuto di essere uno degli istruttori del gruppo paramilitare. Anche l'EZLN, fa sapere in un suo comunicato, che sta indagando sul massacro e che non gli bastano le dichiarazioni e gli arresti operati dalla PGR.

31 dicembre 1997

Polhò è diventato un accampamento di rifugiati: ci sono 6.013 simpatizzanti zapatisti e 1.700 membri della Società Civile Las Abejas, accerchiati da forze della polizia e dal distaccamento della 31° Zona Militare. Per far fronte alle voci di un possibile attacco zapatista a vari municipi, la presenza militare è nuovamente incrementata.

1°gennaio 1998

Operativo militare nella comunità di Yaltchiptic, municipio di Ocosingo.

3 gennaio 1998

Il Ministro dell'Interno Emilio Chuayffet si dimette in seguito al massacro di Acteal. Il presidente Zedillo lo sostituisce con il Ministro dell'Agricoltura Francisco Ochoa Labastida. Lo stesso giorno, l'esercito lancia una serie di perquisizioni sistematiche nei villaggi del Chiapas, alla ricerca di armi nascoste dall'EZLN ed occupa per alcune ore la roccaforte di La Realidad.

5 gennaio 1998

Incursione militare nella comunità di Petmachtic, municipio di Altamirano, dove viene scoperto un presunto arsenale dell'EZLN.

7 gennaio 1998

Il governatore dello stato del Chiapas, Julio César Ruiz Ferro (PRI), si dimette in seguito alle proteste per non aver fatto nulla per prevedere ed evitare il massacro di Acteal. Lo sostituisce Roberto Albores Guillén (PRI).

12 gennaio 1998

L'esercito arresta 27 elementi delle forze dell'ordine che partecipano alla repressione di una manifestazione di indigeni ad Ocosingo, durante la quale rimane uccisa una donna. Lo stesso giorno, circa 100.000 persone manifestano a Città del Messico per protesta contro il massacro di Acteal.

13 gennaio 1998

Il governo federale destituisce il capo dei negoziati di pace per il Chiapas, Pedro Coldwell e nomina al suo posto Emilio Rabasa.

18 gennaio 1998

La CNDH denuncia gravi responsabilità dell'esercito nel massacro di Acteal.

22 gennaio 1998

La CONAI e la COCOPA lanciano una "dichiarazione congiunta" che presenta 10 condizioni per riannodare il dialogo per la pace in Chiapas. Alcuni giorni dopo il governo federale afferma che tutti i punti sono già stati rispettati: liberazione dei detenuti, meccanismi di riconciliazione, compimento degli Accordi di S. Andrés, smantellamento dei paramilitari, distensione militare, giustizia per il massacro di Acteal.

24 gennaio 1998

Liberazione di 300 detenuti, dei quali nessuno è zapatista. Migliaia di persone manifestano a Città del Messico contro la violenza in Chiapas e per il rispetto da parte del governo degli accordi di pace firmati a S. Andrés nel 1996.

1°febbraio 1998

Il Subcomandante Marcos respinge la proposta di un incontro riservato con il nuovo Ministro dell'Interno Labastida e ribadisce che la ripresa dei dialoghi è subordinata all'accettazione da parte del governo degli Accordi di S. Andrés (che il governo ha firmato, ma non rispetta).

3 febbraio 1998

Incursioni militari nei municipi di Chanal, Palenque, Las Margaritas e San Andrés.

11 febbraio 1998

Riduzione dei Fondi per la Struttura Sociale Municipale nei municipi governati dall'opposizione.

12 febbraio 1998

Il governo decide di espellere gli stranieri sospettati di svolgere attività politica a sostegno dell'EZLN in Chiapas.

13 febbraio 1998

Discorso di Zedillo: "Non sono convinto che l'EZLN voglia veramente la pace, effettueremo altre azioni in Chiapas, ma non saranno violente". Campagna xenofoba del programma "Hablemos claro" ("Parliamoci chiaro") condotta da Lolita de la Vega di TV Azteca, che giunge in elicottero a La Realidad non invitata distruggendo il tetto della scuola della comunità.

22 febbraio 1998

Assassinio di José Tila Lopez, nel municipio di Tila, commesso dal gruppo paramilitare "Paz y Justicia" in un'imboscata. José Lopez era un indio chol che poche ore prima aveva testimoniato davanti agli Osservatori internazionali dei diritti umani in Chiapas.

27 febbraio 1998

Le autorità migratorie espellono padre Michel Chanteau, un religioso francese che svolge attività umanitaria presso le comunità indigene del Chiapas dal 1966. È accusato di "attività politiche non autorizzate". Il Vaticano tace.

28 febbraio 1998

Il governatore del Chiapas, Albores Guillén, lancia l'Accordo Statale di Riconciliazione, sostenendo che un milione e ottocentomila chiapanechi l'abbiano firmato. L'accordo prevede: non più Municipi Autonomi, proibizione dei posti di blocco illegali, divieto di occupazione di strutture pubbliche, installazione di Giudici di Pace in 6 municipi indigeni, avviare per i rifugiati dei "Poli di Sviluppo", una ridefinizione dei municipi ed il compimento degli Accordi di S. Andrés.

1° marzo 1998

Iniziativa unilaterale di Legge dei Diritti e Cultura nel Parlamento Federale, annunciata da Zedillo che manifesta il suo appoggio al governatore del Chiapas Roberto Albores Guillén.

5 marzo 1998

Marcia indigena a Tenejapa, in risposta all'intento dell'esercito d'installare un ennesimo accampamento militare.

13 marzo 1998

Intimidazioni militari nei municipi di Las Margaritas, Ocosingo, San Andrés, Palenque, Altamirano: voli a bassa quota di aerei militari, detenzioni sommarie, posti di blocco...

25 marzo 1998

Incursioni militari nei municipi di Frontera Comalapa, Ocosingo, Las Margaritas, Tila, Siltepec, La Independencia.

15 aprile 1998

Incursione militare evitata nella comunità di Moisés Gandhi, municipio Autonomo Che Guevara: un cinturone civile delle basi d'appoggio dell'EZLN impediscono l'entrata dei soldati.

16 aprile 1998

Discorso del presidente Zedillo da Santiago del Cile: "il limite del negoziato con l'EZLN è da ricercare nell'integrità territoriale del Messico (...), l'EZLN non ha mostrato una reale convinzione né la voglia di risolvere politicamente il conflitto. (...) l'EZLN ci sta chiedendo cose che sono inaccettabili, io non farò nulla che possa attentare all'integrità del nostro territorio". Nella stessa occasione Zedillo dice anche che "il principale gruppo paramilitare in Chiapas è, proprio, l'EZLN". Marcia di priisti ed allevatori a San Cristóbal de Las Casas contro il vescovo Samuel Ruiz, contro gli stranieri ed i Municipi Autonomi.

22 aprile 1998

L'ex commissario per la pace in Chiapas, Manuel Camacho Solis, lancia la proposta "Chiapas: Piano di Pace", che il governo non prende in considerazione. Incursioni dell'esercito contro i Municipi Autonomi, come risultato di una riunione tra priisti di 52 comunità di Ocosingo.

1°maggio 1998

Operazione poliziesca-militare-migratoria a Taniperla per smantellare il Municipio Autonomo Tierra y Libertad, ad Amparo Aguatinta, municipio di Las Margaritas; con più di 1.000 effettivi, con il risultato di 63 arresti, 3 feriti, 3 donne violentate e 140 nuovi sfollati.

10 maggio 1998

Espulsione di 57 italiani, che erano arrivati fino a Taniperla.

11 maggio 1998

Espulsione di altri 40 italiani.

20 maggio 1998

Espulsione di altri 2 italiani.

27 maggio 1998

Accuse da parte del Coordinatore per il Dialogo, Emilio Rabasa, secondo il quale l'EZLN si prepara per la guerra, nel presunto accampamento guerrigliero di Navil, municipio di Tenejapa.

28 maggio 1998

Il governatore Albores Guillén annuncia 33 nuovi municipi, per contrastare la forza dei municipi autonomi dell'EZLN.

3 giugno 1998

Operazione congiunta esercito-polizia con più di 1.000 elementi nel municipio di Nicolas Ruiz, governato dall'opposizione. Risultato: molti intossicati dai gas lacrimogeni lanciati dagli elicotteri della polizia e 167 arresti. Allontanamento di più di 45 famiglie zapatiste della comunità Bademia nel municipio di La Independencia, prima della minaccia di repressione del presidente priista.

7 giugno 1998

Il vescovo Samuel Ruiz si ritira dalla CONAI, la quale così si scioglie. Ruiz denuncia la "strategia di guerra", gli attacchi contro di lui e contro la Diocesi.

8 giugno 1998

Guerrero: 11 guerriglieri dell'EPR uccisi dall'Esercito. Ferite altre 5 persone ed arrestate altre 21.

10 giugno 1998

Attacco congiunto delle forze dell'ordine contro il municipio di San Juan de la Libertad: municipio assaltato, picchiati, torturati e arrestati molti indigeni. Comunità di Chavajeval: 4 morti, altri feriti, torturati e desaparecidos; attacco generalizzato contro la comunità con lacrimogeni e bombe. Comunità di Union Progreso: 8 morti (evirati), tutta la popolazione sfollata, case distrutte e saccheggiate. Comunità di Obregon: grazie all'intervento tempestivo della società civile, l'attacco è stato provvisoriamente respinto. Saldo totale delle incursioni: 17 desaparecidos delle varie comunità del municipio di San Juan de la Libertad, più i maestri della comunità di Chavajeval.

18 giugno 1998

Liberati 21 poliziotti, che erano stati arrestati per la morte della donna indigena durante una manifestazione svoltasi ad Ocosingo nel gennaio '98.

26 giugno 1998

La stampa messicana informa sui "corsi militari anti-guerriglia impartiti dall'Esercito degli USA in Messico".

7 luglio 1998

La Segreteria della Difesa Nazionale (SEDENA) nega l'esistenza dei gruppi paramilitari.

10 luglio 1998

Minacce di morte, persecuzioni, sabotaggi di veicoli, furti di beni, perquisizioni illegali negli locali di molte istituzioni di ricerca come il CIMECH, CIESAS, Casa Na Bolom, di varie ONG come CIAM, Kinal Antzetik, Enlace Civil e di organizzazioni sociali e contadine come CIOAC e BACOSAN. Intimidazioni a vari ricercatori, all'Archivio Storico Diocesano e tra l'altro ad Andrés Aubry e Angelica Inda.

16 luglio 1998

L'EZLN ed il Subcomandante Marcos rompono un silenzio di quattro mesi ed emettono 4 comunicati con la QUINTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA.

Novembre 1998

Incontro tra Società Civile ed EZLN, con la presenza di più di 3.000 persone fra messicani ed osservatori di 20 paesi. Viene lanciata la CONSULTA sulla legge elaborata dalla COCOPA, in materia di Diritti e Cultura Indigeni. La consultazione popolare si realizzerà in tutti i municipi del paese: 5.000 delegati zapatisti percorreranno tutto il territorio nazionale.

21 marzo 1999

Alla Consulta indetta dagli zapatisti partecipano più di 3 milioni di messicani, che si esprimono in maniera unanime a favore di: 1) inclusione dei popoli indigeni nel progetto nazionale per la costituzione di un nuovo Messico 2) riconoscimento dei diritti degli indigeni nella Costituzione in conformità con gli accordi di San Andrés 3) raggiungimento della pace attraverso il dialogo smilitarizzando il paese 4) organizzazione del popolo per far sì che il governo comandi ubbidendo.

marzo 1999

Inizia lo sciopero degli studenti dell'UNAM (Università Nazionale Autonoma Metropolitana) contro l'aumento delle tasse scolastiche e la privatizzazione dell'istruzione.

novembre 1999

Si reca in Chiapas per la seconda volta la Commissione Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani a causa dei continui attacchi ai villaggi da parte delle forze militari e paramilitari.

30 dicembre 1999

Raul Vera, successore di Samuel Ruiz, viene nominato vescovo di Saltillo. Il Vaticano vorrebbe estirpare la Teologia della liberazione dalla diocesi di San Cristóbal, ma per ora non ci riesce.

6 febbraio 2000

3000 poliziotti occupano l'UNAM per stroncare la protesta studentesca. Un migliaio di arresti e una repressione che continua come continuano quotidianamente gli attacchi alle comunità indigene. La guerra di bassa intensità sta per trasformarsi nuovamente in una guerra aperta?

2 luglio 2000

Elezioni politiche in Messico: vittoria di Fox del PAN; dopo 71 anni di governo il PRI viene sconfitto. Fox promette di risolvere il problema del Chiapas in 5 minuti.

20 agosto 2000

Elezioni in Chiapas: vittoria di Pablo Salazar a Governatore del Chiapas, sostenuto da una coalizione anti-PRI.

1°dicembre 2000

Fox si insedia alla presidenza della Federazione e chiude immediatamente 53 posti di blocco in Chiapas, per dimostrare la sua buona volontà.

2 dicembre 2000

Conferenza stampa dell'EZLN: annuncio di una marcia dei comandanti zapatisti a Città del Messico. Presentate 3 richieste a Fox per la ripresa del dialogo: 1) ritiro dell'esercito da 7 postazioni in Chiapas 2) liberazione dei prigionieri politici zapatisti 3) approvazione della Legge Cocopa.

3 dicembre 2000

Fox afferma che non ci sono problemi per le richieste presentate.

8 dicembre 2000

Entra in carica Pablo Salazar come governatore del Chiapas.

gennaio 2001

Ritiro dell'esercito da 4 postazioni militari sulle 7 richieste dagli zapatisti.

febbraio-marzo 2001

Scarcerati circa un centinaio di zapatisti detenuti, grazie all'interessamento del nuovo Governatore del Chiapas.

25 febbraio 2001

Inizia la marcia dei comandanti dell'EZLN verso Città del Messico.

3-5 marzo 2001

Partecipazione dei comandanti zapatisti al 3° Congresso Nazionale Indigeno, che vede la presenza di 44 popoli indios del Messico.

11 marzo 2001

Manifestazione multidinaria degli zapatisti nello Zocalo di Città del Messico.

22 marzo 2001

Sgomberato l'accampamento militare di La Garrucha.

28 marzo 2001

I rappresentanti dell'EZLN e del Congresso Nazionale Indigeno parlano al Parlamento federale e il giorno dopo iniziano il viaggio di ritorno.

6 aprile 2001

Con l'arrivo a La Realidad si conclude ufficialmente la marcia zapatista che è stata un successo: é durata 37 giorni e nel suo percorso ha attraversato 13 stati messicani partecipando a 77 atti pubblici o manifestazioni.

20 aprile 2001

Sgomberate le ultime due postazioni richieste dall'EZLN da parte dell'esercito. Il governo decide di trasformare le installazioni militari in Centri per lo sviluppo indigeno, sotto la sua tutela, anziché restituire i terreni alle comunità.

23 aprile 2001

Il Senato approva la Legge Cocopa, ma non nel testo integrale e stravolgendone i punti fondamentali.

28 aprile 2001

La stessa legge viene approvata anche dalla Camera dei deputati.

29 aprile 2001

L'EZLN comunica ufficialmente la sospensione delle trattative per il dialogo, perché il presidente Fox ha disatteso i tre segnali richiesti: 1) le 7 basi sono state sgomberate, ma i soldati sono stati solo spostati di pochi chilometri e i terreni non sono stati restituiti alle comunità 2) non tutti i prigionieri politici zapatisti sono stati liberati 3) il Parlamento messicano non ha approvato integralmente la legge Cocopa.

giugno 2001

A 6 mesi dall'insediamento del presidente Fox, la situazione in Chiapas rimane critica e praticamente inalterata: continuano l'occupazione militare, le scorribande e le provocazioni delle bande paramilitari e non si sa se e quando riprenderà il dialogo.


(a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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