Economia Neoliberista

H. Cleaver

Tavolo 2A - Roberto Barrios

Il neoliberismo è una variante del liberismo classico del secolo diciannovesimo, quando l'imperialismo inglese, tra gli altri, usò l'ideologia della competizione e il "libero commercio" per giustificare il proprio colonialismo. Le ribellioni anticoloniali esaurirono gli imperi. La ribellione degli operai negli anni trenta e le lotte anticoloniali esaurirono il liberismo classico, ma furono contenute dal keynsianismo: l'uso statale dei salari, lo stato di benessere sociale e lo sviluppo. Negli anni sessanta, un ciclo internazionale di sollevamenti di operai, studenti, contadini, donne ed ecologisti esaurirono il keynsianismo, che è stato rimpiazzato con il neoliberismo.

Il neoliberismo è stato disegnato, promosso, e implementato da alcune tra le istituzioni più grandi e potenti del mondo. Tra queste si distinguono il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Le giunte di esperti (chiamati negli USA "serbatoi di pensiero"), i dipartimenti universitari e le agenzie governative albergano un esercito internazionale di architetti, pianificatori e apologisti neoliberali, spalleggiati dalle forze armate dello stato in tutte le sue forme. Questa storia ci suggerisce, che non sarà sufficiente sconfiggere il neoliberismo; dobbiamo continuare e andare oltre il riformismo e distruggere tutte le forme di capitalismo. Il neoliberismo è, sia una ideologia, che una strategia. Come molti criminali ha molti pseudonimi "Reaganeconomia", "Thatcherismo", "economia del approvvigionamento", "monetarismo", "economia neoclassica" e "assestamento strutturale". L'ideologia del neoliberismo è il culto del mercato e la subordinazione di tutti gli attori economici alle sue richieste, inclusi governi ed individui. La strategia dell'economia neoliberale include la privatizzazione, la diminuzione delle spese sociali, attacchi ai sindacati, riduzioni dei salari, crescita dei profitti, libero commercio, libertà di mobilita' dei capitali, assoggettamento accelerato della natura.

L'impatto della Economia Neoliberale

L'economia neoliberale rinforza e arricchisce i grandi affari, specialmente le imprese multinazionali, e impoverisce la maggioranza, gli operai, i contadini, la classe media e i piccoli commercianti. Le politiche governative della riduzione del debito trasferiscono le entrate e la ricchezza del salario al profitto. I tagli delle sovvenzioni alimentari, delle spese sociali e dei fondi per l'istruzione tolgono la base di appoggio alla forza lavoratrice. La chiamata anti - inflazione è un eufemismo per dire anti-salario. Politiche monetarie attaccano i salari per mezzo di alti tassi di interesse e altissima disoccupazione. La disoccupazione, i salari ridotti e i crediti molto cari amplificano in maniera drammatica la grande quantità di lavoro non pagato che dobbiamo fare per sopravvivere. La deregulation finanziaria ha deviato i profitti verso un genere di speculazione improduttiva. La riorganizzazione industriale toglie potere agli operai e aumenta quello del capitale corporativo. I lavoratori con salari bassi e le comunità povere sono messe in difficoltà, come i lavoratori dal salario più alto e le comunità più prosperose. L'effetto globale è un'uniformità verso il basso per la maggioranza e più potere al capitalismo. Il sottosviluppo si è sostituito allo sviluppo.

Resistere alla Economia Neoliberale

Il popolo si trova a dover resistere su tutti i fronti. La maggioranza delle lotte sono state collettive, gli sforzi per ridurre i salari sono stati combattuti dagli operai. Gli sforzi per ridurre le spese sociali trovano resistenza nelle camere dei deputati e nelle strade. Gli sforzi per la delimitazione dei terreni incontrano la resistenza dei campesinos, dei "paracadutisti urbani" e dei "cybernauti". Incontrano resistenza anche i tentativi di utilizzare le nuove tecnologie per distruggere le forme di autorganizzazione dei lavoratori. Incontrano resistenza gli sforzi fatti dal capitale nell'usare nuove tecnologie per distruggere l'autorganizzazione dei lavoratori. Contadini ed ecologisti si oppongono ai tentativi di ridurre le regioni naturali a mere "risorse strategiche". Gli attacchi xenofobi e razzisti contro i lavoratori stranieri sono contrastati da alleanze che trascendono le frontiere. Gli sforzi per monopolizzare le nuove industrie dell'informazione sono oltrepassati da software ceduti gratuitamente e da nuovi "spazi" nel cyberspazio.

Lottare contro l'economia neoliberista

Questo genere di lotte popolari acquistano forza dalla loro capacità di ricomporre le relazioni sociali locali, per bloccare gli attacchi ed elaborare progetti uniti, complementari e autodefiniti. Una debolezza grave e' l'isolamento e la separazione delle lotte. Dobbiamo organizzare le nostre lotte oltrepassando regioni, settori, idiomi e costumi attraverso connessioni che possano raggiungere un livello di collaborazione globale, capace di fermare la offensiva capitalistica che ci opprime. La globalità del neoliberismo crea una forma di vulnerabilità fondamentale: l'esistenza di un nemico comune. E' possibile attaccare le istituzioni, per esempio il FMI e i governi locali, ma è anche possibile che tutte le possibili vittime del neoliberismo contrattacchino le politiche di queste istituzioni con tattiche basate su propri valori e forme alternative di organizzazione sociale. Per concludere dobbiamo cercare di unire queste forme nuove ed alternative di organizzare la creazione e la distribuzione della ricchezza in maniera che siano complementari e capaci di azioni congiunte. Nel mondo intero si possono trovare moltissimi esperimenti le cui esperienze e creatività si possono condividere. Questo non significa l'unità per il socialismo, né per qualsiasi altro ordine "economico" post - capitalista, ma la rielaborazione di connessioni cooperative tra progetti diversi; neanche significa un localismo diviso e disarticolato. Significa elaborare un nuovo mosaico di forme alternative e connesse di soddisfare le nostre necessita' ed elaborare i nostri desideri.

(Tradotto dal Comitato Internazionalista Che Guevara - Bologna)

Indice dell'Incontro Intercontinentale