...SUGLI ACCAMPAMENTI CIVILI PER LA PACE

In Chiapas, stato del sud est e specchio del Messico,

la pace era un pane triste e una morte per miseria ogni 35 minuti.

Il primo gennaio del 1994 scoppiò nel suo territorio

una insurrezione a maggioranza indigena.

Tutti guardammo all 'avvenimento

con stupore, dubbi, timori e speranze.

Tornammo a osservare il volto indigeno

di un Messico commosso dall'insurrezione.

(Dal video "Viaggio al centro della Selva")

Dalla lettera di Marcos alla solidarietà internazionale - 17/03/95:

"Per un anno la legge degli zapatisti ha governato nelle montagne del Sud-Est messicano. Gli zapatisti siamo noi, quelli senza volto, senza nome né passato, di maggioranza indigena anche se ultimamente nelle nostre file entrano fratelli di altre terre e altre razze. Siamo tutti messicani.

Quando abbiamo governato queste terre abbiamo azzerato l'alcolismo, questo grazie alle donne che con determinazione hanno imposto il divieto, denunciando il fatto che il bere serviva solo a rendere gli uomini violenti verso le donne ed i bambini. A beneficiare di più sono state le donne ed i bambini ed i più pregiudicati sono stati i commercianti ed il governo.

Con l'appoggio delle cosiddette organizzazioni non governative , nazionali e straniere, si sono realizzate campagne per la salute e si è elevata la speranza di vita della popolazione civile, anche se la sfida del governo ha ridotto la speranza di vita di noi combattenti. Le donne, cominciarono a vedere applicate le loro leggi imposte a noi uomini. Sono la terza parte delle nostre forze combattenti, sono armate e forti e partecipano alla direzione civile e militare della nostra lotta, noi uomini non abbiamo nulla da eccepire.

Si è proibito il taglio degli alberi e si sono varate leggi per proteggere i boschi, si è proibita la caccia agli animali selvatici, anche se del governo, e si è proibita la coltivazione, il consumo ed il traffico di droghe. Tutto questo è stato rispettato.

Il tasso di mortalità infantile si è ridotto notevolmente.

Le leggi zapatiste sono state applicate in modo paritario, indipendentemente dalla posizione sociale e dal livello economico.

Tutte le decisioni più importanti o "strategiche" della nostra lotta, le prendiamo attraverso il metodo detto del "referendum" e del "plebiscito".

Abbiamo chiuso con la prostituzione, la disoccupazione e il mendicare. I bambini hanno conosciuto dolci e giocattoli.

Abbiamo commesso molti errori e mancanze, ma abbiamo fatto anche quello che nessun governo al mondo, di qualsiasi veste politica, è capace di fare onestamente: cioè di riconoscere gli errori e prendere le misure necessarie per rimediarli.

E' questo che stavamo imparando, quando sono arrivati i carri armati, gli elicotteri, gli aerei e le molte migliaia di soldati, che dicevano di venire a difendere la sovranità nazionale e noi abbiamo detto loro che la violavano negli Usa e non nel Chiapas e che la sovranità nazionale non si difende calpestando la dignità ribelle degli indigeni chiapanecos.

Ma loro non sentivano perché il rumore delle loro macchine da guerra li ha resi sordi, loro venivano da parte del governo e per il governo il tradimento è la scala attraverso la quale si arriva al potere mentre per noi la lealtà è il progetto ugualitario che aneliamo per tutti.

La legalità del governo è venuta armata di baionette e la nostra legalità si basava sul consenso e la ragione. Noi vogliamo convincere, il governo vuole vincere.

Noi diciamo che una legge che ha bisogno di ricorrere alle armi per essere rispettata non può chiamarsi legge, è solo una arbitrarietà, per quanto si copra dietro la legalità; colui che accompagna la legge con la forza armata è un dittatore anche se dice che è stato eletto dalla maggioranza.

Così ci hanno cacciato dalle nostre terre. Con i carri armati è arrivata la legge del governo e se ne è andata la legge degli zapatisti.

E dietro i carri armati del governo sono arrivati nuovamente la prostituzione, l'alcolismo, il furto, la droga, la distruzione, la morte, la corruzione, la malattia e la povertà."

Moltissime sono state le proteste, a livello nazionale ed internazionale, moltissime le azioni intraprese per fermare la guerra, tra queste gli:

ACCAMPAMENTI CIVILI PER LA PACE

In un Comunicato dell'EZLN del 25 marzo 95 Marcos si augura che molti siano coloro che li visitano e vi si fermano e dice: "... presenti in diversi paesi dello Stato del Chiapas, hanno reso possibile ai nostri fratelli civili il ritorno alle loro case". La presenza stabile nei villaggi indigeni di osservatori e volontari messicani e stranieri pone un freno alla repressione militare, consente il flusso dei rifornimenti di generi di prima necessità (viveri, medicine, coperte...), permette la raccolta e la divulgazione di informazioni e denunce sulle violazioni dei diritti umani.

L'appello che le organizzazioni della società civile messicana lanciano a livello nazionale ed internazionale è chiarissimo: la presenza civile permanente nella regione è, in questo momento, urgente ed indispensabile per evitare il genocidio.

Dal Comunicato del Consiglio di Governo di Transizione in Ribellione dello Stato del Chiapas, rappresentante l'Assemblea Statale Democratica del Popolo Chiapaneco - 20/3/95:

"Nei popoli fratelli che ci hanno ricevuti, che ci hanno visti passare, che ci hanno accompagnati, abbiamo trovato calore, fraternità, appoggio, dignità, rispetto. Una volta di più abbiamo sperimentato la vera solidarietà come l'espressione più profonda della tenerezza dei popoli.

Questi popoli fratelli sono stati per noi come una brezza soave che ci ha rinfrescato nella nostra stanchezza e ci ha dato respiro nel nostro cammino.

E' stato come un vento dolce e delicato, come il vento che si va formando a poco a poco dal basso, tra il calore della terra e la pioggia del cielo, ed annuncia segni di speranza.

A questo popolo fratello, alle organizzazioni, gruppi e settori che ci hanno accolti con tanto affetto offriamo il nostro più profondo riconoscimento e consegnamo nelle loro mani il nostro cuore riconoscente.

Siamo nelle loro mani.

Al popolo, ai popoli del Messico e del mondo diciamo:

NON LASCIATECI SOLI,

FERMATE LA GUERRA.

Fate vostro il nostro grido:

FERMATE LA GUERRA !!!

LIBERTÀ,

DEMOCRAZIA,

GIUSTIZIA E PACE DEGNA

APPELLO INVIATO DA AMANECER PRESS

(e-mail:amanecer@cyberspace.com)

VIA-INTERNET NELL'OTTOBRE 1996

SUGLI ACCAMPAMENTI CIVILI PER LA PACE

Ottobre 1996

Questa è la richiesta di una azione urgente poco comune.

Non chiediamo lettere, fax, né firme... niente di tutto ciò, chiediamo gente.

Nelle ultime settimane, dopo la sospensione del dialogo per la pace, la tensione che si vive nelle comunità della cosiddetta zona di conflitto si è incrementata significativamente.

Ci sono denunce di varie comunità, di come l'esercito federale messicano fa pressione sulle popolazioni, posizionandosi in montagna e provocando maggiori tensioni. Quando i villaggi non sono accompagnati dai volontari degli Accampamenti Civili per la Pace, si sentono abbandonati e con molta tristezza nei loro cuori (soprattutto le donne ed i bambini).

In questo momento molte comunità hanno necessità dell'accompagnamento.

Ed altrettante ancora ci chiedono di aprire degli Accampamenti Civili per la Pace.

Di fronte a questa situazione lanciamo un appello urgente alla società civile nazionale ed internazionale affinché venga ad accompagnare le comunità all'interno della zona in conflitto, in questo cammino verso la pace con giustizia e dignità.

Chiediamo solamente che i volontari dispongano di quindici giorni come minimo, che parlino lo spagnolo e che giungano con una lettera di accredito di una qualche organizzazione non governativa.

Che, per favore ci avvisino alcuni giorni prima dell'arrivo per poterli programmare bene.

Il lunedì, il mercoledì o il venerdì nel pomeriggio facciamo una piccola chiacchierata di presentazione.

Qui, nell'ufficio del Centro per i Diritti Umani "Fray Bartolomè de Las Casas", Francisco Leo'n, 46, possiamo darvi più informazioni.

Potete pure comunicare con noi al telefono (967) 83548 o al Fax 83551.

o per posta elettronica: cdhbcasas@laneta.apc.org

Grazie molte.



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