Bollettino n.5 - maggio 1997
a cura del Comitato Chiapas di Torino
NOTIZIE
DESAPARECIDAS
DAL MONDO
in questo numero:
AFGANISTAN - ARGENTINA - AUSTRALIA - BELGIO - BIRMANIA - BOLIVIA - BRASILE - CINA - COLOMBIA - COREA DEL SUD - EGITTO - ETIOPIA - FRANCIA - GERMANIA - GUATEMALA - INDONESIA - INGHILTERRA - IRAK - ISLANDA - ISRAELE - ITALIA - NICARAGUA - PAESI BASSI - PALESTINA - PERÙ - POLONIA - SPAGNA - SRI LANKA - STATI UNITI - SVEZIA - TURCHIA - URUGUAY
SPAGNA, 9 maggio. La guerra sporca contro ETA non
manca di continuare a mettere in imbarazzo i leaders politici
socialisti, che si difendono dall'accusa di essere i creatori
dei Gal, i gruppi antiterrorismo che tra il 1983 e il 1987
si resero responsabili di diversi omicidi di esponenti di ETA.
In particolare Felipe Gonzalez, al tempo primo ministro, venne
scagionato completamente dall'accusa di essere la mente
della costituzione dei Gal nel novembre scorso. Sono state
invece incriminate e subiranno un processo fra breve, diverse
personalità del partito socialista, tra cui l'allora ministro
dell'Interno José Barrionuevo. La questione è stata
riaperta da Alvarez Cascos, vicepresidente dell'attuale governo,
che ha accusato Gonzalez di aver promesso misure più clementi
a due ex poliziotti condannati, se avessero accusato il vice premier
socialista di essere la loro mente. Per parte sua Gonzalez
avrebbe accusato i giudici che seguono l'inchiesta di essere senza
cervello. L'inchiesta sui Gal è stata aperta dal 1988
dopo l'arresto di due poliziotti, condannati a 108 anni di carcere
ognuno ed è stata riaperta nel 1994 dopo le confessioni
dei due.
GUATEMALA, 9 maggio. Ammontano a 35 tonnellate, tra kalashnikov
ed M16, assieme a grandi quantitativi di munizioni, le armi che
la guerriglia guatemalteca avrebbe consegnato nell'ambito del
piano per la pacificazione del paese. Le armi sono state prese,
per il momento, in consegna dall'esercito con la previsione di
usarle per costituire una forza di polizia civile. Il processo
di disarmo della guerriglia si sta svolgendo sotto l'osservazione
di 155 militari delle Nazioni Unite di cui fanno parte anche una
dozzina di carabinieri italiani.
TURCHIA, 9 maggio. Il ministro della giustizia ha accusato
10 persone di fomentare il clima di forte tensione che si è
venuto a creare tra militari e governo. Fra i 10 figurano 8 giornalisti
di primo piano come Fatih Cekirge e Necati Dogru, del quotidiano
Sabah; Bekir Coskun, dell'Hurriyet; Murat Birsel, dello
Yeni Yuzyil; e il disegnatore satirico Salih Memecan, del Sabah
(tutti giornali di sinistra). Il ministro ha chiesto alle procure
di aprire inchieste riguardo gli otto giornalisti e due sindacalisti,
accusati di aver incitato a mezzo stampa "i militari a
fare un colpo di stato". I due sindacalisti sono Semsi
Denizer, segretario generale della Centrale Sindacale Turk-is,
e Mustafa Basoglu, presidente del Saglik-is, l'organizzazione
dei lavoratori della sanità.
ARGENTINA, 9 maggio. Nell'ultimo anno, nella sola Buenos
Aires, i poveri sono aumentati del 12,5 per cento (circa 400.000
persone) e un quarto di essi non riesce a sopperire alle necessità
minime di alimentazione. La notizia è stata riportata sul
quotidiano Clarin che nell'editoriale scrive come in questo
modo si confermi il fatto che "nonostante cresca il pil,
aumentano gli indici di povertà". Tutto ciò
mentre "la ricchezza si concentra sempre di più
e cresce il numero delle persone con problemi di lavoro, che sarebbero
oltre 7 milioni".
Intanto a Salta, piccola cittadina 1.300 chilometri a nord della
capitale, 4.000 persone bloccano la strada nazionale che porta
in Bolivia per chiedere lavoro e minacciano di assaltare il municipio
qualora la polizia tentasse di fermarli.
PERÙ, 10 maggio. E' stata posta una taglia di 75.000
dollari (circa 130 milioni di lire) sulla testa del presunto nuovo
capo dei Tupac Amaru, che secondo la polizia sarebbe Hugo
Avellaneda, ex portavoce internazionale e uno dei più anziani
capi dell'organizzazione guerrigliera ancora in libertà.
La maggior parte dei leader Tupac Amaru infatti sono stati
uccisi o marciscono, insieme ad oltre 400 guerriglieri, nelle
galere del Perù in condizioni disumane. La polizia ritiene
che gli attivisti ancora in libertà siano circa 150.
Nel frattempo è stato arrestato a Lima Renè Zubia
Flores, uno dei capi di Sendero Rojo (Sentiero Rosso)
gruppo nato da una scissione di Sendero Luminoso dopo che
Abimael Guzman, leader di quest'ultimo, aveva riconosciuto la
sconfitta del movimento e cercato un accordo di pace col governo.
Fu invece catturato e rinchiuso per sempre in una cella speciale.
ISLANDA, 10 maggio. L'Islanda ha annunciato la riapertura
della caccia alle balene dopo una pausa durata 10 anni. Nel 1992
lo stato nordico aveva abbandonato la commissione internazionale
sulla pesca alle balene dopo che questa aveva vietato la cattura
dei cetacei anche a scopi commerciali. Prima del blocco le esportazioni
di balene erano pari al 95 per cento ed erano dirette tutte verso
il Giappone, paese che insieme alla Norvegia ha sempre ignorato
il divieto internazionale.
PAESI BASSI, 10 maggio. Partirà fra pochi giorni
il treno della pace che arriverà in Turchia il 1°
settembre. La manifestazione, organizzata dall'Associazione Initiative
Appell Von Hannover e dalla diaspora curda intende
portare il messaggio di una pace basata sul rispetto dei diritti
umani e civili e della giustizia sociale. Sul treno saranno presenti
oltre 600 esponenti di associazioni di volontariato, o.n.g., sacerdoti,
rappresentanti di organizzazioni per i diritti umani.
STATI UNITI, 10 maggio. Un gruppo di iracheni che collaborarono
in passato con la CIA per rovesciare il regime di Saddam
Hussein, sono ora detenuti in un carcere della California e almeno
13 di essi sono accusati di essere un pericolo per la sicurezza
negli Usa. L'FBI li sospetta di essere spie o addirittura
terroristi al soldo del dittatore iracheno. Gli accusati si sono
difesi ricordando la loro militanza in gruppi dell'opposizione
in Iraq, appoggiati proprio dalla CIA, che avevano un ruolo
chiave nella strategia di quest'ultima nel far cadere Saddam subito
dopo la guerra del Golfo. L'operazione fallì in seguito
all'attacco iracheno nelle zone del Kurdistan dove l'opposizione
aveva le sue basi. Gli arrestati facevano parte di un gruppo di
160 persone, fuggite dall'Iraq e giunte negli Usa dove fu loro
concesso asilo politico.
TURCHIA, 12 maggio. Ali Koroglu, attore curdo associato
al Centro Culturale Mesopotamico, è stato arrestato
mentre si accingeva a partire per la Germania, dove doveva prendere
parte ad una rappresentazione teatrale. Il 6 maggio scorso era
stata presentata da parte di un gruppo di parlamentari al governo
Dini un'interrogazione per denunciare "l'aumento delle
misure repressive contro la libertà di espressione in Turchia"
ed in particolare contro il Centro Culturale Mesopotamico di
Istanbul, l'Mkm. Il documento chiede a Dini di intervenire
presso il governo turco affinché cessino gli episodi
di intimidazione e di repressione contro l'Mkm ed altre
istituzioni democratiche. Dieci membri dell'Mkm erano stati
arrestati e poi rilasciati nei giorni scorsi.
SRI LANKA, 12 maggio. Verso la mezzanotte di ieri un gruppo
di 200 guerriglieri Tamil ha attaccato un posto di polizia
isolato a Morawewa. Molti civili, secondo la polizia, sono rimasti
uccisi a causa della violenza dell'attacco. Il bilancio è
di 21 morti, 16 dei quali poliziotti.
La lotta di liberazione da parte delle Tigri Tamil fino
ad oggi ha portato ad almeno 50.000 vittime e dura dal 1972.
SPAGNA, 12 maggio. Decine di persone hanno occupato il
consolato peruviano a Siviglia per protestare contro l'assassinio
dei 14 Tupac Amaru all'interno dell'ambasciata giapponese
a Lima, in Perù, avvenuta il 22 aprile scorso. Secondo
la polizia spagnola non è stata una occupazione che destasse
preoccupazioni: l'azione è stata del tutto pacifica. All'interno
del consolato erano almeno un'ottantina di persone, in maggioranza
attivisti del sindacato degli agricoltori. Inizialmente avevano
chiesto di vedere il console, ma hanno poi abbandonato l'edificio.
INGHILTERRA, 12 maggio. Bambini indiani, a partire dai
7 anni di età, passano la giornata a cucire palloni da
calcio, guantoni da pugilato e da cricket che poi vengono esportati
in Inghilterra. Le condizioni in cui vivono i giovanissimi operai
sono spaventose, lavorando moltissime ore e pagati una cifra irrisoria.
E' la denuncia contro società sportive inglesi come Mitre,
Umbro e Adidas portata avanti da Christian Aid,
un'associazione di chiese britanniche ed irlandesi. Christian
Aid chiede che le aziende intervengano innanzitutto perché
venga applicato il salario minimo e per l'adozione di commissioni
di controllo indipendenti.
SVEZIA, 12 maggio. In sei mesi è la seconda volta
che un incendio divampa all'interno della centrale nucleare
di Ringhals, nella parte ovest del paese. L'incendio sembra dovuto
ad un cortocircuito sviluppatosi in una zona, vicino ad uno dei
reattori, che è in ristrutturazione.
La popolazione si è espressa nel 1980 a favore dello smantellamento,
da effettuarsi entro il 2010, dei dodici reattori ancora attivi
nel paese.
BRASILE, 12 maggio. Per l'ennesima volta il carcere
di Praia Grande a Santos, nello Stato di San Paolo, è
in rivolta. I detenuti questa volta hanno linciato tre prigionieri
accusati di violenza carnale detenuti in un'ala speciale insieme
agli informatori della polizia. Sono poi stati dati alle fiamme
materassi ed altre suppellettili che hanno reso necessario l'intervento
dei vigili del fuoco.
I detenuti protestano per le condizioni di sovraffollamento di
un carcere che prevede la detenzione di 90 persone e ne ospita
invece ben 280.
ETIOPIA, 13 maggio. Sei ragazze etiopi, condannate a sposare
loro cugini molto più anziani, anche ottantenni, si sono
suicidate negli ultimi nove mesi. La tradizione, detta Abusuma,
appartiene alla comunità etnica Afar e costringe
le giovani a sposarsi con parenti più anziani. I funzionari
del governo stanno cercando di far cessare questa pratica che
equivale a ridurre in schiavitù le giovani donne.
TURCHIA, 13 maggio. Sono 902 i guerriglieri uccisi dalle
truppe di Ankara che hanno invaso il Nord dell'Iraq nella più
gigantesca operazione dell'esercito nel Kurdistan. 141 sarebbero
gli esponenti del Pkk catturati. Le truppe turche hanno
circondato la zona delle operazioni ed impediscono ai giornalisti
di entrarvi. Ormai le truppe dell'esercito turco si sono addentrate
per più di 50 chilometri in territorio iracheno e sono
forti, secondo le cifre fornite dalla televisione turca, di 50.000
uomini ed oltre 200 carri armati. L'aeronautica ha bombardato
cinque villaggi lungo la frontiera (Sinat, Hakurk, Zap, Zeli e
Haftanin).
Nel frattempo l'Unione Europea ha chiesto alla Turchia il ritiro
immediato dell'esercito dal paese confinante mettendo in guardia
sulle eventuali conseguenze riguardo alle vittime civili. Ma lo
stato maggiore turco non intende recedere dalle decisioni, tanto
che è stato inviato un altro contingente nella zona forte
di altri 25-50mila uomini ed oltre 30 carri armati. Il ministro
della Difesa Tayan ha dichiarato che l'offensiva è stata
lanciata in seguito alla richiesta di intervento da parte del
Pdk iracheno. Tayan si è lasciato scappare che gli
alleati (Stati Uniti e Israele) erano stati informati di quanto
stava per avvenire. Fonti diplomatiche ad Ankara confermano che
l'operazione ha la benedizione degli Usa.
Intanto in Germania oltre 2mila curdi hanno manifestato davanti
al consolato turco di Stoccarda e un portavoce ha riferito che
attacchi e bombardamenti colpiscono soprattutto i civili.
L'operazione era stata prevista dal quotidiano turco Demokrasi
che aveva annunciato l'invio di almeno 40.000 soldati in Kurdistan
iracheno e per questo era stato chiuso dalle autorità.
FRANCIA, 14 maggio. I sans papier sono tornati in
azione: un gruppo di questi, composto di almeno 200 persone, ha
occupato a Saint Denis, alle porte di Parigi, le gradinate del
nuovo stadio in costruzione per i Mondiali di calcio previsti
per il '98.
Il luogo è stato scelto, come ha spiegato il portavoce
degli immigrati Madjiguene Cissè, "perché
sono stati proprio dei sans papiers a partecipare alla sua costruzione
e perché è un luogo destinato ad accogliere
i calciatori del mondo intero e quindi simbolo della fratellanza,
della solidarietà e dell'accettazione degli altri".
Alcuni mesi fa, infatti, erano scoppiate polemiche per l'impiego
di lavoratori stranieri irregolari nella costruzione dello stadio,
ma le autorità avevano sempre respinto le accuse.
NICARAGUA, 14 maggio. Armando Ortiz, 44 anni, nicaraguense
ma impiegato amministrativo dell'Unione Europea, è stato
rapito nel Nord del paese, vicino a Waslala, da un gruppo di ribelli
che lo tengono in ostaggio per farsene scudo in caso di attacchi
da parte dell'esercito. Il gruppo di uomini armati ha intercettato
il veicolo su cui viaggiava l'uomo con alcuni colleghi dopo aver
notato la targa del corpo diplomatico.
I compagni del rapito hanno detto che il gruppo si è qualificato
come Fronte Unito Andres Castro (Fuac) del quale
fanno parte un centinaio di ex guerriglieri sandinisti:
nonostante la guerra civile ufficialmente sia terminata, permangono
nelle montagne del nord gruppi armati, sia sandinisti
che della contra, che lottano contro la mancata promessa
da parte del governo di concedere terra e agevolazioni finanziarie
in cambio della riconsegna delle armi da parte della guerriglia.
IRAQ, 14 maggio. Il Puk (Unione Patriottica del
Kurdistan) ha accusato oggi il governo di Saddam Hussein di
"pulizia etnica" per aver ordinato l'espulsione dalla
città di Kirkuk di 1.300 famiglie di origine curda e turcomanna.
Il decreto priva del diritto di proprietà le famiglie e
sono state ritirate loro le carte di razionamento che servono
per procurarsi il cibo e i medicinali in base alla risoluzione
986 delle Nazioni Unite.
BELGIO, 14 maggio. Che i Quindici dell'Unione Europea siano
fra i più ricchi paesi della terra è un falso: un
cittadino su sei in Europa è povero. Sono 57 milioni i
poveri in Europa, di cui 13 milioni sono bambini. Lo rivela uno
studio finanziato dalla Commissione Europea. In testa alla classifica
si piazzano Gran Bretagna ed Irlanda, con 12 e 10 milioni di poveri,
seguono Germania (9 milioni), Spagna e Francia (7 milioni).
Ma la commissione europea ha usato parametri diversi dall'usuale,
precisando che sono povere le persone le cui "risorse materiali,
culturali e sociali siano così limitate da impedire loro
di vivere con una qualità di vita minimamente accettabile
rispetto agli standard dei paesi in cui risiedono". Cioè
famiglie che vivono con un reddito pari alla metà dei salari
medi percepiti nel paese in cui vivono.
L'Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, ha inoltre
evidenziato il fatto che è solo il 10% delle famiglie più
benestanti a dividersi il 26% (un quarto) del reddito europeo,
mentre il 10% delle famiglie più povere deve accontentarsi
di un misero 2% del totale. I gruppi sociali più a rischio
sono le famiglie con un solo genitore, gli anziani che vivono
soli e i gruppi formati da tanti bambini. La miseria, però,
non minaccia solo i disoccupati: sono a rischio anche gli occupati,
considerando che il 35% delle famiglie con un solo occupato sono
al di sotto della soglia di povertà considerata. Il 21%
dei poveri ufficiali dell'Unione Europea vive in un alloggio
insalubre, il 28% non è in grado di riscaldarlo, il 58%
non può permettersi nemmeno una settimana di vacanze all'anno,
il 30% non può acquistare vestiti nuovi, il 17% non può
concedersi carne o pesce nemmeno una volta alla settimana, il
33% non può permettersi di avere invitati a casa, e così
via in un crescendo di cifre che non sono assolutamente resi ufficiali.
Per il commissario europeo per gli affari sociali, Padraig Flynn,
la conclusione è chiara (ma per chi non lo sarebbe?): l'Europa
deve trovare il modo di allargare a tutti il benessere economico.
BRASILE, 14 maggio. 600 contadini senza terra, accompagnati
da maiali e capre, ma elegantemente vestiti in giacca e cravatta,
hanno occupato il ministero della Pianificazione a Brasilia, collocando
un tacchino sulla scrivania del ministro Antonio Kandir. L'occupazione
è motivata dai ritardi nell'applicazione della riforma
agraria promessa dal presidente Cardoso. Un centinaio di uomini
dei battaglioni speciali della polizia hanno intanto circondato
il ministero, mentre i funzionari del governo trattavano per porre
fine all'insolita occupazione.
PERÙ, 14 maggio. "Sono sicuro che lei un giorno
saprà comprendermi e capirà che a volte per ottenere
giustizia non ci resta altro se non realizzare azioni estreme,
come l'occupazione che abbiamo fatto". Queste le ultime parole
di Nestor Cerpa Cartolini inviate dall'ambasciata giapponese all'arcivescovo
Cipriani e pubblicate sul quotidiano spagnolo El Mundo.
Sempre Cartolini, ad uno dei figli, scrive: "Ti ho sempre
insegnato che la solidarietà è la maggior virtù
per l'uomo, e io sono solidale coi miei compagni in prigione e
con la tua mamma".
La moglie di Cartolini, Nancy Gilvonio, è tuttora detenuta
nelle terribili carceri peruviane e sta scontando l'ergastolo
in condizioni proibitive assieme ad altri 400 compagni.
L'occupazione dell'ambasciata aveva come fine la liberazione dei
detenuti.
Su un altro quotidiano peruviano, La Republica è
stata inoltre pubblicata l'intervista all'ambasciatore canadese
Anthony Vincent che racconta come, verso la fine dell'occupazione,
"la depressione e la frustrazione si erano impadronite sia
dei guerriglieri che degli ostaggi", tanto che gli occupanti
spesso abbandonavano i fucili per giocare a calcetto quasi si
fossero in ultimo convinti dell'inutilità di quella resistenza.
Frattanto il governo peruviano ha denunciato il portavoce del
movimento Tupac Amaru in Europa Isaac Velazco, accusandolo di
terrorismo aggravato.
Per i suoi interventi durante i quattro mesi di occupazione dell'ambasciata
il portavoce dell'MRTA è stato anche accusato di apologia
del terrorismo.
PERÙ, 15 maggio. Un'autobomba è esplosa oggi
di fronte ad un posto di polizia nella zona est della capitale.
Dieci sono i poliziotti rimasti feriti, e l'edificio è
rimasto distrutto. L'attentato è stato rivendicato da Sendero
Luminoso al fine di ricordare l'inizio della lotta armata
per il movimento di guerriglieri maoisti. Era il 17 maggio 1980,
infatti, quando un gruppo dette alle fiamme le urne elettorali
nel dipartimento di Ayacucho. Imponenti misure di polizia sono
state approntate a Lima e il ministro degli Interni afferma che
"non è il caso di abbassare la guardia" perché
Sendero sarebbe forte di almeno 400 uomini scelti.
AUSTRALIA, 15 maggio. La commissione europea per i diritti
umani ha oggi condannato l'Australia per il comportamento
tenuto nei confronti dei boat people: in particolare per
gli arresti e le detenzioni arbitrarie di aspiranti allo status
di profughi e per aver negato ad un gruppo di esuli di poter
ricorrere all'intervento del tribunale. Il caso in particolare
riguarda 26 boat people cambogiani che sbarcarono nel paese
nel 1989. Prima furono posti in detenzione e poi trasferiti in
un campo di detenzione per immigrati illegali, dove sono tuttora
rinchiusi.
BELGIO, 16 maggio. Un portavoce del movimento indipendentista
curdo in esilio, Dogan Cudi, ha fatto appello alla mobilitazione
generale dei propri compatrioti in seguito alla gigantesca operazione
avviata dal governo turco nel Kurdistan. "Tutti i curdi in
esilio devono prender posto al fianco del loro popolo e aspettare
la chiamata alle armi". Cudi ha anche condannato pesantemente
il silenzio dei Paesi occidentalI anche davanti ad un grave sconfinamento
come quello turco nei confronti dell'Iraq.
In ITALIA l'operazione è stata condannata da Vito
Leccese, vicepresidente della commissione esteri della Camera,
che, in un'interrogazione al ministro Dini, ha chiesto che venga
severamente condannata l'operazione militare turca contro il Kurdistan,
rimarcando il fatto che la presenza di armi ad altissimo potenziale
tecnologico rende l'invasione "qualitativamente superiore
a quelle precedenti". Secondo Leccese "il volume
della forza utilizzato nell'operazione militare in corso non avrebbe
potuto essere impiegato senza il tacito assenso delle potenze
occidentali".
TURCHIA, 17 maggio. Un milione di firme per la pacificazione
dell'est e sud est del Paese sono state depositate oggi al parlamento
di Ankara. La campagna era stata lanciata nell'ottobre scorso
da intellettuali e politici di varie tendenze. La petizione è
stata portata da un avvocato attivista dei diritti umani che ha
detto: "Vogliamo esprimere liberamente il nostro pensiero.
Ci sono centinaia di persone che sono in carcere in questo paese
soltanto per le cose che hanno scritto".
Oggi ad Ankara 300.000 di persone sono scese per le strade contro
il governo islamico e per la garanzia della laicità delle
istituzioni turche. La manifestazione è stata indetta dai
partiti di sinistra, sindacati e organizzazioni non governative,
e si è svolta senza incidenti. Un'altra manifestazione,
organizzata invece contro la privatizzazione degli ospedali pubblici,
ha visto la partecipazione di 400 persone che sono state violentemente
caricate dalla polizia: il bilancio è di sette studenti
feriti.
GERMANIA, 17 maggio. Duemila curdi hanno manifestato oggi
di fronte al consolato turco di Stoccarda per protestare contro
l'invasione da parte dell'esercito turco nel Kurdistan iracheno
al fine di far fuori ogni presenza del Pkk, partito
dei lavoratori curdi. L'invasione ha provocato finora almeno
900 morti, secondo fonti turche, e 141 esponenti del Pkk
arrestati. Attacchi e bombardamenti colpiscono soprattutto la
popolazione civile ed i manifestanti hanno chiesto l'ufficiale
condanna da parte delle Nazioni Unite dell'operazione condotta
da Ankara. Che evidentemente non intende fermare l'invasione,
considerato che sono stati inviati al fronte altri 30 carri armati
e tra i 25.000 e i 50.000 soldati.
COREA DEL SUD, 18 maggio. A Kwangju, nel 1980, l'intera
città si ribellò contro il colpo di stato del generale
Chun Doo-Wan: oltre 200 civili vennero massacrati dall'esercito
e dalla polizia che repressero la rivolta contro la legge marziale.
Oggi c'è stata la commemorazione ma gli scontri tra studenti
e polizia, iniziati perché le forze dell'ordine impedivano
ai giovani di unirsi al corteo ufficiale, sono durati tutta la
notte. Gli studenti hanno tirato pietre e bottiglie incendiarie,
centinaia gli arresti.
PALESTINA, 18 maggio. Peter Lerner, portavoce dell'autorità
militare in Cisgiordania, ha annunciato che sarà necessario
demolire almeno 500 case di palestinesi costruite abusivamente
attorno alla città di Hebron. Lerner si è stupito
delle reazioni dell'autorità palestinese, dicendo che il
piano già in passato aveva visto la distruzione di 140
case, avvenuta nel 1996. Ahmed Tibi, consigliere di Arafat, ha
chiarito come le case vengono costruite comunque, visto che le
autorità israeliane non concedono abbastanza permessi.
FRANCIA, 18 maggio. Con uno striscione issato sulla facciata
di un edificio abbandonato di proprietà del Credit Lyonnais
"100 miliardi per il Credit Lyonnais, niente per i senza
casa" centinaia di persone hanno occupato una casa nell'elegante
piazza Iena, a Parigi. Trecento manifestanti hanno portato materassi
e coperte nel tentativo di dare una sistemazione a circa 88 famiglie
con più di 300 bambini e per chiedere la trasformazione
dell'edificio in alloggi popolari: tutte le famiglie attendono
da più di 8 anni l'assegnazione di una casa. All'interno
del palazzo anche il famoso oncologo Leon Schwarzenberg, già
ministro nel governo Mitterrand, e l'attrice Marina Vlady, che
si erano distinti nella protesta contro la legge sull'immigrazione.
Intanto il comitato dei senza casa, un'altra organizzazione,
aveva occupato un altro edificio nelle vicinanze insieme ad una
ventina di giovani handicappati. In serata sono stati tutti quanti
sgomberati dalla polizia, accorsa in forze.
BRASILE, 19 maggio. Ancora gravissima la situazione delle
carceri brasiliane, in cui le proteste dei detenuti si allargano
di giorno in giorno, considerate le terribili condizioni che i
prigionieri sono costretti a sopportare. A Sao Vincente, nello
stato di San Paolo, i detenuti in rivolta tengono in ostaggio
almeno 400 persone, tra agenti di custodia e visitatori. Misure
di sicurezza straordinarie sono state prese anche in altri carceri
della regione nel timore che la protesta possa estendersi. Il
carcere di Sao Vincente è il più grande penitenziario
di massima sicurezza di tutta l'America Latina, potendo ospitare
fino a 6.400 persone: già nel 1992 si rese protagonista
di un'altra rivolta soffocata nel sangue. Morirono 111 prigionieri.
SRI LANKA, 19 maggio. Il bilancio dell'offensiva "Vittoria
certa" volta a sconfiggere le trigi Tamil è
di 60 soldati e 250 guerriglieri morti. Le truppe, coperte nel
loro cammino, da violenti bombardamenti che certo non possono
aver risparmiato anche vittime civili, sono giunti a controllare
due città del territorio sotto il controllo delle armate
Tamil e la penisola di Jaffna.
TURCHIA, 19 maggio. Il centro culturale della Mesopotamia
di Istanbul ha denunciato la distruzione di ospedali, giornali
ed istituti culturali curdi nel nord dell'Iraq, ora invaso dalle
truppe dell'esercito turco. Cinque membri del centro culturale,
sono inoltre stati arrestati mentre si denuncia l'assassinio di
più di un centinaio di persone, tutti civili.
BRASILE, 19 maggio. Si estende la rivolta dei penitenziari
in tutto l paese: i carceri in rivolta sono ora tre, oltre a Sao
Vincente, è entrato in azione anche il popolo del carcere
di Vila Velha, capitale dello stato di Espirito Santo dove sono
stati uditi, provenienti dall'interno dell'edificio, colpi di
arma da fuoco. A Moji das Cruzes, nella provincia di San Paolo,
il carcere, concepito per 66 persone, ne ospita sei volte tanto:
anche qui i detenuti sono saliti sui tetti. Chiedono il trasferimento
di 15 prigionieri già giudicati ad altri istituti di pena.
BIRMANIA, 21 maggio. Cinquanta esponenti della Lega
nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi sono stati
arrestati mentre si recavano da varie parti del paese alla residenza
della Nobel per la Pace dove si sarebbe festeggiata la
ricorrenza del 27 maggio, settimo anniversario delle elezioni
vinte nel 1990 dall'Ndl e mai riconosciute dai militari.
Gli Stati Uniti hanno varato oggi la legge di embargo nei
confronti della Birmania.
ARGENTINA, 21 maggio. Settantacinque persone arrestate
e sei ferite è il bilancio degli scontri avvenuti a La
Plata, capoluogo della provincia di Buenos Aires. La polizia ha
attaccato gli ambulanti di una strada occupata dai banchetti senza
autorizzazione. Gli ambulanti hanno risposto con una sassaiola
che è durata sei ore, alla fine della quale un gruppo di
loro si sono rifugiati nella sede di una televisione statunitense
da dove si sono arresi. Ma nuovi disordini sono esplosi, stavolta
contro gli studenti, scesi davanti al carcere a chiedere il rilascio
degli ambulanti. Sono stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni
e pallottole di gomma.
URUGUAY, 21 maggio. Migliaia e migliaia di persone sono
sfilate in silenzio per le vie centrali di Montevideo, la capitale
dell'Uruguay, in una marcia silenziosa organizzata da partiti,
sindacati, organismi umanitari e religiosi per chiedere la riapertura
dell'inchiesta sui desaparecidos uruguaiani durante
la dittatura militare che ebbe il potere sul paese dal 1973 al
1985. La gente è sfilata tenendo in mano le fotografie
dei quasi 200 scomparsi.
La marcia è stata organizzata proprio ora che le autorità
stanno iniziando una discussione per creare iniziative di ricerca
dei cadaveri che, secondo un magistrato, sarebbero sepolti all'interno
delle caserme delle quali i militari si rifiutano di autorizzare
l'ingresso ai giudici.
ISRAELE, 21 maggio. Sharing Gerusalem è l'iniziativa
lanciata a Roma da un gruppo di donne israeliane e palestinesi
entrambe abitanti in quartieri della città. L'iniziativa
si terrà a Gerusalemme dal 17 al 21 giugno, al fine di
segnare i 30 anni della conquista da parte israeliana della città
ad Est. Gerusalemme è la questione più problematica
del processo di pace, per questo le donne hanno discusso per mesi
riguardo alle soluzioni possibili da adottare: una capitale per
due stati, questa la loro proposta. Per organizzare la manifestazione,
però, le donne hanno trovato durissimi ostacoli nel reperire
i fondi ed i luoghi per le conferenze, i dibattiti e gli spettacoli:
sono osteggiate infatti da entrambe le parti.
FRANCIA, 21 maggio. I diseredati, gli esclusi, i meno abbienti,
per mezzo delle loro organizzazioni, hanno lanciato un grido di
accusa verso i due corpi elettorali, sia di destra che di sinistra,
che, secondo loro, li hanno dimenticati nei loro programmi. Tre
milioni sono tuttora i disoccupati in Francia, destinati ad aumentare,
e metà di loro da tempo non riceve più il salario
minimo di sussistenza. Fra le richieste avanzate ai politici c'è
la riduzione dell'orario di lavoro finanziata da una profonda
riforma sociale.
Continuano intanto nella capitale le occupazioni dei sains-papier
e le manifestazioni contro la disoccupazione.
STATI UNITI, 21 maggio. Sorvegliati, anche al bagno. Una
società americana ha inventato un congegno elettronico
che controlla, all'interno dei bagni nei posti di lavoro, se un
impiegato si lavi o meno le mani.
BOLIVIA, 21 maggio. Secondo giorno di scontri oggi a La
Paz tra insegnanti in sciopero e forze di polizia. Venti sono
ormai i manifestanti arrestati: i docenti protestano contro il
misero aumento di stipendio che non raggiunge l'inflazione annua.
Mentre il governo si affrettava a chiedere la pace sociale
in vista delle elezioni, la centrale del più grande sindacato
operaio boliviano invitava la popolazione ad intensificare le
lotte e le proteste.
Il paese è mobilitato, infatti, dalle manifestazioni non
solo degli insegnanti, ma di studenti, operatori della sanità
e minatori. Sono previste manifestazioni anche nel corso della
giornata elettorale.
COLOMBIA, 23 maggio. Primo accordo tra governo e Forze
Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). In cambio
del rilascio di 70 soldati catturati in varie azioni della guerriglia,
il governo ritirerà le sue forze per 32 giorni da una zona
di 13mila chilometri quadrati nello stato meridionale di Caqueta,
dove i guerriglieri restituiranno gli ostaggi catturati. La trattativa
è stata avviata con la mediazione dei vertici della Croce
Rossa e con la netta opposizione dei militari.
PERÙ, 26 maggio. I servizi segreti hanno diramato
un comunicato in cui affermano che sia Mrta che Sendero
stanno organizzando una lunga serie di attentati nel paese. L'Mrta
avrebbe in progetto di sequestrare importanti personalità
peruviane, mentre "fomenta campagne all'estero ostili
al presidente Fujimori". La polizia ha rafforzato i controlli
presso l'aeroporto della capitale perché si pensa
che i Tupac Amaru potrebbero prendere in ostaggio i passeggeri
di un volo internazionale per accentrare su di sé
l'attenzione dei paesi occidentali.
Nonostante la sua autocelebrata vittoria, dunque, Fujimori, ha
poco da dormire sonni tranquilli, anche perché un
sondaggio dell'università di Lima ha dimostrato quanto
la sua popolarità continui a scendere e si sia assestata
intorno al 47%.
AFGANISTAN, 26 maggio. L'Arabia Saudita (alleata degli
Stati Uniti, quindi considerata paese democratico...) si è
affrettata a riconoscere il governo dei Talebani augurando
loro "di riuscire a ristabilire l'ordine, la sicurezza,
la pace e la stabilità nell'Afganistan fratello".
Sono il primo Stato a farlo assieme, ovviamente, al Pakistan.
PALESTINA, 26 maggio. L'uso sistematico della tortura da
parte della polizia dell'Anp è stato denunciato
da un gruppo palestinese per i diritti umani che ha sede a Gerusalemme.
Dalle bruciature di sigaretta alle minacce di morte ed altre sevizie
vengono usate durante un fermo che, solo per sospetto, può
durare per legge fino a 48 ore, ma che dura in realtà assai
più a lungo. Sono stati denunciati i nomi delle vittime
durante una conferenza stampa a cui erano presenti i parenti delle
vittime. Le autorità non hanno voluto commentare.
COREA DEL SUD, 27 maggio. Un operaio, al grido di "se
avete tanto bisogno di soldi, prendeteveli", ha gettato
il suo stipendio di due mesi dalla finestra di un albergo in pieno
centro di Seul. Protestava contro la corruzione del governo, alcuni
esponenti del quale sono in questi giorni in carcere per tangenti.
TURCHIA, 27 maggio. Oltre 10mila detenuti curdi hanno iniziato
uno sciopero della fame nelle carceri turche per protestare contro
l'operazione che ha portato l'esercito a sconfinare nel Kurdistan
iracheno. Lo ha reso noto l'associazione per i diritti
umani Ihd. Uno di essi si è dato fuoco nella prigione
di Istanbul, ma è stato salvato dai suoi stessi compagni.
Alla protesta si sono uniti anche un numero imprecisato di detenuti
politici di sinistra. Si chiede all'opinione pubblica e alle associazioni
internazionali di fermare il massacro scatenato da Ankara e diretto
contro il territorio controllato dal Pkk.
INDONESIA, 27 maggio. Il Fronte di Liberazione di Timor
Est ha ricominciato la sua lotta con un attentato a due pulmini
che trasportavano 18 poliziotti destinati a controllare le operazioni
di voto nella provincia di Lega, a 160 chilometri dalla capitale.
Nello scontro due poliziotti sono morti e altri sette sono rimasti
feriti.
BRASILE, 27 maggio. Il parco naturale delle cascate
di Iguazù è stato invaso dai fazenderos che
pretendono di riaprire una vecchia strada, il cammino degli italiani,
che taglia a metà la riserva, perla del turismo mondiale.
Un gruppo di proprietari terrieri del Paranà, discendenti
di immigrati italiani, ha occupato con trattori e ruspe il territorio
del parco, abbattendo recinzioni e alberi nati sulla vecchia carreggiata,
in disuso da molti anni. Hanno bisogno della strada per risparmiare
sul trasporto dei loro prodotti tra le città di Capanema
e Medianeira.
EGITTO, 28 maggio. Il consiglio di stato egiziano ha inviato
una raccomandazione al tribunale amministrativo affinché
venga annullata la legge del ministero della Sanità che
vieta le mutilazioni genitali femminili nel Paese. Un ricorso
contro il decreto era stato mosso dall'organizzazione di integralisti
islamici. La mutilazione, secondo il consiglio di stato, è
dettata dai discorsi del profeta, quindi si indica come unica
depositaria della decisione in merito la famiglia, mentre lo stato
non può intervenire. Insieme al ricorso era stato chiesto
anche che venissero aboliti dalle scuole libri che insegnano "false
notizie sulle mutilazioni femminili". Le mutilazioni
femminili, che non sono affatto prescritte dal Corano,
sono un uso tribale ancora adottato da popolazioni africane, di
religione cattolica, animista e musulmana e possono provocare
morti per emorragia, oltre a gravi disturbi e forti dolori durante
l'atto sessuale e il parto.
POLONIA, 28 maggio. La corte costituzionale ha dichiarato
incostituzionali alcuni articoli della legge sull'interruzione
di gravidanza che riguardano l'ammissione dell'aborto per
difficoltà economiche e personali. I giudici hanno deciso
dopo una seduta di cinque ore in seguito ad un ricorso presentato
da Solidarnosc. Domenica scorsa il popolo polacco aveva
votato ad un referendum nel quale aveva vinto la tutela della
legge sulla vita e che entrerà in vigore non prima di settembre.
Sabato è previsto l'arrivo del Papa.
INGHILTERRA, 28 maggio. Settantamila donne muoiono ogni
anno per cause connesse alla gravidanza. Praticamente quasi una
ogni minuto. Molte di più sono quelle che rimangono invalide
in seguito al parto; le gravidanze non desiderate sono 75 milioni,
gli aborti 45 milioni, 20 milioni dei quali sono eseguiti in condizioni
non adeguate. Ogni anno, inoltre, sono due milioni le bambine
tra i 5 e i 15 anni che diventano schiave del sesso. 120mila
di esse, ogni anno, sono sottoposte a mutilazioni sessuali. Questo
il rapporto Onu per la popolazione che fa comprendere come
siano pochissime le donne messe in condizione di optare da sé
per la maternità, in palese violazione dei loro diritti
umani. Nonostante ciò si sono avuti dei miglioramenti.
Trenta anni fa solo il 15 per cento delle coppie usava anticoncezionali,
oggi siamo saliti al 60, che è ancora poco. Quattordici
sono ancora gli stati dove le donne hanno bisogno dell'autorizzazione
del marito per prendere contraccettivi e 60 per quelli di lunga
durata, come la spirale. Per concludere, il rapporto denuncia
che "il denaro che viene impiegato ogni anno nel mondo
per la cura delle malattie legate alla riproduzione è inferiore
alla metà dell'obiettivo fissato nel 1994 dalla conferenza
del Cairo sulla popolazione (17 miliardi di dollari)".
BRASILE, 28 maggio. La ventunesima rivolta nel solo mese
di maggio in un carcere brasiliano è iniziata. Si tratta
di uno dei più grandi carceri del paese, il Carandirù
di San Paolo. Diciotto guardie carcerarie sono ora in ostaggio
dei rivoltosi. Dall'inizio dell'anno è la 94esima. La rivolta
riguarda il padiglione 4 del grande carcere che ospita più
di 7.000 detenuti. Nel 1992 una rivolta scoppiata nello stesso
edificio vide l'intervento della polizia che uccise 111 carcerati.
Il sistema carcerario brasiliano è al collasso soprattutto
per il sovraffollamento di celle che potrebbero ospitare fino
a 10 persone e in cui vivono ammassati gruppi di decine e decine
di prigionieri.
ARGENTINA, 30 maggio. Violenti incidenti a Cordoba, 700
chilometri dalla capitale, tra manifestanti che commemoravano
la rivolta detta del cordobazo e la polizia. Gli scontri
sono iniziati quando i dimostranti hanno iniziato a costruire
un blocco stradale per fermare il traffico di una strada che collega
due stabilimenti Fiat e Renault. Il blocco stradale
è diventata la maggiore forma di protesta in Argentina
e che in questo periodo stanno divulgandosi a macchia d'olio nell'intero
paese: anche nella zona di Jujuy, nord del paese, dove i blocchi
sono passati da 13 a 21. Il vescovo di Jujuy, che critica il governo
per l'economia liberista che produce solo endemica mancanza di
lavoro, è riuscito all'ultimo ad evitare che la gendarmeria
attaccasse in forza i manifestanti. I blocchi sono stati inventati
in Patagonia e nella provincia di Salga da lavoratori licenziati
nel settore petrolifero e si sono talmente estesi da rendere problematico
anche l'intervento della forza pubblica. Anche gli studenti di
Buenos Aires hanno deciso di aderire alla protesta di quasi tutto
il paese, organizzando un blocco del traffico in uno dei più
importanti incroci di Buenos Aires.
NICARAGUA, 30 maggio. Il governo di destra dell'ex
somozista Arnolfo Aleman ha firmato un trattato di pace
con i gruppi della contra ancora presenti nel Nord del
paese. I sette comandanti del Fronte Nord 3-80 si sono
impegnati a smobilitare le proprie forze, consistenti in circa
500 uomini, entro la metà di giugno in cambio di terre,
assistenza agricola, case, garanzie di sicurezza e posti ai ministeri
della difesa e dell'interno. In base all'accordo gli uomini della
contra si stabiliranno in otto zone di pace e sicurezza
alle quali non potrà accedere l'esercito.
CINA, 31 maggio. Un dissidente, condannato a tre anni di
lavori forzati per aver divulgato una petizione per la revisione
della condanna del movimento democratico di piazza Tienanmen del
giugno del 1989, è stato torturato dopo aver proclamato
uno sciopero della fame. Aveva iniziato il digiuno per protestare
contro il prolungamento della pena dovuto al fatto che si era
rifiutato di dichiararsi colpevole. La denuncia arriva dalla famiglia
di Liu Nanchun, e la madre del prigioniero, 81 anni, è
scesa anche lei in sciopero della fame. Alla protesta di Liu si
sono associati anche altri due dissidenti, condannati invece per
aver organizzato una raccolta di firme in favore della creazione
di un sindacato indipendente degli operai: sono Zhuo Guoqiang,
fondatore del movimento della carta per la pace e Gao Feng, attivista
cristiano.