Bollettino n.5 - maggio 1997

a cura del Comitato Chiapas di Torino


NOTIZIE

DESAPARECIDAS

DAL MONDO


in questo numero:

AFGANISTAN - ARGENTINA - AUSTRALIA - BELGIO - BIRMANIA - BOLIVIA - BRASILE - CINA - COLOMBIA - COREA DEL SUD - EGITTO - ETIOPIA - FRANCIA - GERMANIA - GUATEMALA - INDONESIA - INGHILTERRA - IRAK - ISLANDA - ISRAELE - ITALIA - NICARAGUA - PAESI BASSI - PALESTINA - PERÙ - POLONIA - SPAGNA - SRI LANKA - STATI UNITI - SVEZIA - TURCHIA - URUGUAY


SPAGNA, 9 maggio. La guerra sporca contro ETA non manca di continuare a mettere in imbarazzo i leaders politici socialisti, che si difendono dall'accusa di essere i creatori dei Gal, i gruppi antiterrorismo che tra il 1983 e il 1987 si resero responsabili di diversi omicidi di esponenti di ETA. In particolare Felipe Gonzalez, al tempo primo ministro, venne scagionato completamente dall'accusa di essere la mente della costituzione dei Gal nel novembre scorso. Sono state invece incriminate e subiranno un processo fra breve, diverse personalità del partito socialista, tra cui l'allora ministro dell'Interno José Barrionuevo. La questione è stata riaperta da Alvarez Cascos, vicepresidente dell'attuale governo, che ha accusato Gonzalez di aver promesso misure più clementi a due ex poliziotti condannati, se avessero accusato il vice premier socialista di essere la loro mente. Per parte sua Gonzalez avrebbe accusato i giudici che seguono l'inchiesta di essere senza cervello. L'inchiesta sui Gal è stata aperta dal 1988 dopo l'arresto di due poliziotti, condannati a 108 anni di carcere ognuno ed è stata riaperta nel 1994 dopo le confessioni dei due.

GUATEMALA, 9 maggio. Ammontano a 35 tonnellate, tra kalashnikov ed M16, assieme a grandi quantitativi di munizioni, le armi che la guerriglia guatemalteca avrebbe consegnato nell'ambito del piano per la pacificazione del paese. Le armi sono state prese, per il momento, in consegna dall'esercito con la previsione di usarle per costituire una forza di polizia civile. Il processo di disarmo della guerriglia si sta svolgendo sotto l'osservazione di 155 militari delle Nazioni Unite di cui fanno parte anche una dozzina di carabinieri italiani.

TURCHIA, 9 maggio. Il ministro della giustizia ha accusato 10 persone di fomentare il clima di forte tensione che si è venuto a creare tra militari e governo. Fra i 10 figurano 8 giornalisti di primo piano come Fatih Cekirge e Necati Dogru, del quotidiano Sabah; Bekir Coskun, dell'Hurriyet; Murat Birsel, dello Yeni Yuzyil; e il disegnatore satirico Salih Memecan, del Sabah (tutti giornali di sinistra). Il ministro ha chiesto alle procure di aprire inchieste riguardo gli otto giornalisti e due sindacalisti, accusati di aver incitato a mezzo stampa "i militari a fare un colpo di stato". I due sindacalisti sono Semsi Denizer, segretario generale della Centrale Sindacale Turk-is, e Mustafa Basoglu, presidente del Saglik-is, l'organizzazione dei lavoratori della sanità.

ARGENTINA, 9 maggio. Nell'ultimo anno, nella sola Buenos Aires, i poveri sono aumentati del 12,5 per cento (circa 400.000 persone) e un quarto di essi non riesce a sopperire alle necessità minime di alimentazione. La notizia è stata riportata sul quotidiano Clarin che nell'editoriale scrive come in questo modo si confermi il fatto che "nonostante cresca il pil, aumentano gli indici di povertà". Tutto ciò mentre "la ricchezza si concentra sempre di più e cresce il numero delle persone con problemi di lavoro, che sarebbero oltre 7 milioni". Intanto a Salta, piccola cittadina 1.300 chilometri a nord della capitale, 4.000 persone bloccano la strada nazionale che porta in Bolivia per chiedere lavoro e minacciano di assaltare il municipio qualora la polizia tentasse di fermarli.

PERÙ, 10 maggio. E' stata posta una taglia di 75.000 dollari (circa 130 milioni di lire) sulla testa del presunto nuovo capo dei Tupac Amaru, che secondo la polizia sarebbe Hugo Avellaneda, ex portavoce internazionale e uno dei più anziani capi dell'organizzazione guerrigliera ancora in libertà. La maggior parte dei leader Tupac Amaru infatti sono stati uccisi o marciscono, insieme ad oltre 400 guerriglieri, nelle galere del Perù in condizioni disumane. La polizia ritiene che gli attivisti ancora in libertà siano circa 150. Nel frattempo è stato arrestato a Lima Renè Zubia Flores, uno dei capi di Sendero Rojo (Sentiero Rosso) gruppo nato da una scissione di Sendero Luminoso dopo che Abimael Guzman, leader di quest'ultimo, aveva riconosciuto la sconfitta del movimento e cercato un accordo di pace col governo. Fu invece catturato e rinchiuso per sempre in una cella speciale.

ISLANDA, 10 maggio. L'Islanda ha annunciato la riapertura della caccia alle balene dopo una pausa durata 10 anni. Nel 1992 lo stato nordico aveva abbandonato la commissione internazionale sulla pesca alle balene dopo che questa aveva vietato la cattura dei cetacei anche a scopi commerciali. Prima del blocco le esportazioni di balene erano pari al 95 per cento ed erano dirette tutte verso il Giappone, paese che insieme alla Norvegia ha sempre ignorato il divieto internazionale.

PAESI BASSI, 10 maggio. Partirà fra pochi giorni il treno della pace che arriverà in Turchia il 1° settembre. La manifestazione, organizzata dall'Associazione Initiative Appell Von Hannover e dalla diaspora curda intende portare il messaggio di una pace basata sul rispetto dei diritti umani e civili e della giustizia sociale. Sul treno saranno presenti oltre 600 esponenti di associazioni di volontariato, o.n.g., sacerdoti, rappresentanti di organizzazioni per i diritti umani.

STATI UNITI, 10 maggio. Un gruppo di iracheni che collaborarono in passato con la CIA per rovesciare il regime di Saddam Hussein, sono ora detenuti in un carcere della California e almeno 13 di essi sono accusati di essere un pericolo per la sicurezza negli Usa. L'FBI li sospetta di essere spie o addirittura terroristi al soldo del dittatore iracheno. Gli accusati si sono difesi ricordando la loro militanza in gruppi dell'opposizione in Iraq, appoggiati proprio dalla CIA, che avevano un ruolo chiave nella strategia di quest'ultima nel far cadere Saddam subito dopo la guerra del Golfo. L'operazione fallì in seguito all'attacco iracheno nelle zone del Kurdistan dove l'opposizione aveva le sue basi. Gli arrestati facevano parte di un gruppo di 160 persone, fuggite dall'Iraq e giunte negli Usa dove fu loro concesso asilo politico.

TURCHIA, 12 maggio. Ali Koroglu, attore curdo associato al Centro Culturale Mesopotamico, è stato arrestato mentre si accingeva a partire per la Germania, dove doveva prendere parte ad una rappresentazione teatrale. Il 6 maggio scorso era stata presentata da parte di un gruppo di parlamentari al governo Dini un'interrogazione per denunciare "l'aumento delle misure repressive contro la libertà di espressione in Turchia" ed in particolare contro il Centro Culturale Mesopotamico di Istanbul, l'Mkm. Il documento chiede a Dini di intervenire presso il governo turco affinché‚ cessino gli episodi di intimidazione e di repressione contro l'Mkm ed altre istituzioni democratiche. Dieci membri dell'Mkm erano stati arrestati e poi rilasciati nei giorni scorsi.

SRI LANKA, 12 maggio. Verso la mezzanotte di ieri un gruppo di 200 guerriglieri Tamil ha attaccato un posto di polizia isolato a Morawewa. Molti civili, secondo la polizia, sono rimasti uccisi a causa della violenza dell'attacco. Il bilancio è di 21 morti, 16 dei quali poliziotti.
La lotta di liberazione da parte delle Tigri Tamil fino ad oggi ha portato ad almeno 50.000 vittime e dura dal 1972.

SPAGNA, 12 maggio. Decine di persone hanno occupato il consolato peruviano a Siviglia per protestare contro l'assassinio dei 14 Tupac Amaru all'interno dell'ambasciata giapponese a Lima, in Perù, avvenuta il 22 aprile scorso. Secondo la polizia spagnola non è stata una occupazione che destasse preoccupazioni: l'azione è stata del tutto pacifica. All'interno del consolato erano almeno un'ottantina di persone, in maggioranza attivisti del sindacato degli agricoltori. Inizialmente avevano chiesto di vedere il console, ma hanno poi abbandonato l'edificio.

INGHILTERRA, 12 maggio. Bambini indiani, a partire dai 7 anni di età, passano la giornata a cucire palloni da calcio, guantoni da pugilato e da cricket che poi vengono esportati in Inghilterra. Le condizioni in cui vivono i giovanissimi operai sono spaventose, lavorando moltissime ore e pagati una cifra irrisoria. E' la denuncia contro società sportive inglesi come Mitre, Umbro e Adidas portata avanti da Christian Aid, un'associazione di chiese britanniche ed irlandesi. Christian Aid chiede che le aziende intervengano innanzitutto perché‚ venga applicato il salario minimo e per l'adozione di commissioni di controllo indipendenti.

SVEZIA, 12 maggio. In sei mesi è la seconda volta che un incendio divampa all'interno della centrale nucleare di Ringhals, nella parte ovest del paese. L'incendio sembra dovuto ad un cortocircuito sviluppatosi in una zona, vicino ad uno dei reattori, che è in ristrutturazione.
La popolazione si è espressa nel 1980 a favore dello smantellamento, da effettuarsi entro il 2010, dei dodici reattori ancora attivi nel paese.

BRASILE, 12 maggio. Per l'ennesima volta il carcere di Praia Grande a Santos, nello Stato di San Paolo, è in rivolta. I detenuti questa volta hanno linciato tre prigionieri accusati di violenza carnale detenuti in un'ala speciale insieme agli informatori della polizia. Sono poi stati dati alle fiamme materassi ed altre suppellettili che hanno reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco.
I detenuti protestano per le condizioni di sovraffollamento di un carcere che prevede la detenzione di 90 persone e ne ospita invece ben 280.

ETIOPIA, 13 maggio. Sei ragazze etiopi, condannate a sposare loro cugini molto più anziani, anche ottantenni, si sono suicidate negli ultimi nove mesi. La tradizione, detta Abusuma, appartiene alla comunità etnica Afar e costringe le giovani a sposarsi con parenti più anziani. I funzionari del governo stanno cercando di far cessare questa pratica che equivale a ridurre in schiavitù le giovani donne.

TURCHIA, 13 maggio. Sono 902 i guerriglieri uccisi dalle truppe di Ankara che hanno invaso il Nord dell'Iraq nella più gigantesca operazione dell'esercito nel Kurdistan. 141 sarebbero gli esponenti del Pkk catturati. Le truppe turche hanno circondato la zona delle operazioni ed impediscono ai giornalisti di entrarvi. Ormai le truppe dell'esercito turco si sono addentrate per più di 50 chilometri in territorio iracheno e sono forti, secondo le cifre fornite dalla televisione turca, di 50.000 uomini ed oltre 200 carri armati. L'aeronautica ha bombardato cinque villaggi lungo la frontiera (Sinat, Hakurk, Zap, Zeli e Haftanin).
Nel frattempo l'Unione Europea ha chiesto alla Turchia il ritiro immediato dell'esercito dal paese confinante mettendo in guardia sulle eventuali conseguenze riguardo alle vittime civili. Ma lo stato maggiore turco non intende recedere dalle decisioni, tanto che è stato inviato un altro contingente nella zona forte di altri 25-50mila uomini ed oltre 30 carri armati. Il ministro della Difesa Tayan ha dichiarato che l'offensiva è stata lanciata in seguito alla richiesta di intervento da parte del Pdk iracheno. Tayan si è lasciato scappare che gli alleati (Stati Uniti e Israele) erano stati informati di quanto stava per avvenire. Fonti diplomatiche ad Ankara confermano che l'operazione ha la benedizione degli Usa.
Intanto in Germania oltre 2mila curdi hanno manifestato davanti al consolato turco di Stoccarda e un portavoce ha riferito che attacchi e bombardamenti colpiscono soprattutto i civili.
L'operazione era stata prevista dal quotidiano turco Demokrasi che aveva annunciato l'invio di almeno 40.000 soldati in Kurdistan iracheno e per questo era stato chiuso dalle autorità.

FRANCIA, 14 maggio. I sans papier sono tornati in azione: un gruppo di questi, composto di almeno 200 persone, ha occupato a Saint Denis, alle porte di Parigi, le gradinate del nuovo stadio in costruzione per i Mondiali di calcio previsti per il '98.
Il luogo è stato scelto, come ha spiegato il portavoce degli immigrati Madjiguene Cissè, "perché‚ sono stati proprio dei sans papiers a partecipare alla sua costruzione e perché‚ è un luogo destinato ad accogliere i calciatori del mondo intero e quindi simbolo della fratellanza, della solidarietà e dell'accettazione degli altri".
Alcuni mesi fa, infatti, erano scoppiate polemiche per l'impiego di lavoratori stranieri irregolari nella costruzione dello stadio, ma le autorità avevano sempre respinto le accuse.

NICARAGUA, 14 maggio. Armando Ortiz, 44 anni, nicaraguense ma impiegato amministrativo dell'Unione Europea, è stato rapito nel Nord del paese, vicino a Waslala, da un gruppo di ribelli che lo tengono in ostaggio per farsene scudo in caso di attacchi da parte dell'esercito. Il gruppo di uomini armati ha intercettato il veicolo su cui viaggiava l'uomo con alcuni colleghi dopo aver notato la targa del corpo diplomatico.
I compagni del rapito hanno detto che il gruppo si è qualificato come Fronte Unito Andres Castro (Fuac) del quale fanno parte un centinaio di ex guerriglieri sandinisti: nonostante la guerra civile ufficialmente sia terminata, permangono nelle montagne del nord gruppi armati, sia sandinisti che della contra, che lottano contro la mancata promessa da parte del governo di concedere terra e agevolazioni finanziarie in cambio della riconsegna delle armi da parte della guerriglia.

IRAQ, 14 maggio. Il Puk (Unione Patriottica del Kurdistan) ha accusato oggi il governo di Saddam Hussein di "pulizia etnica" per aver ordinato l'espulsione dalla città di Kirkuk di 1.300 famiglie di origine curda e turcomanna. Il decreto priva del diritto di proprietà le famiglie e sono state ritirate loro le carte di razionamento che servono per procurarsi il cibo e i medicinali in base alla risoluzione 986 delle Nazioni Unite.

BELGIO, 14 maggio. Che i Quindici dell'Unione Europea siano fra i più ricchi paesi della terra è un falso: un cittadino su sei in Europa è povero. Sono 57 milioni i poveri in Europa, di cui 13 milioni sono bambini. Lo rivela uno studio finanziato dalla Commissione Europea. In testa alla classifica si piazzano Gran Bretagna ed Irlanda, con 12 e 10 milioni di poveri, seguono Germania (9 milioni), Spagna e Francia (7 milioni).
Ma la commissione europea ha usato parametri diversi dall'usuale, precisando che sono povere le persone le cui "risorse materiali, culturali e sociali siano così limitate da impedire loro di vivere con una qualità di vita minimamente accettabile rispetto agli standard dei paesi in cui risiedono". Cioè famiglie che vivono con un reddito pari alla metà dei salari medi percepiti nel paese in cui vivono.
L'Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, ha inoltre evidenziato il fatto che è solo il 10% delle famiglie più benestanti a dividersi il 26% (un quarto) del reddito europeo, mentre il 10% delle famiglie più povere deve accontentarsi di un misero 2% del totale. I gruppi sociali più a rischio sono le famiglie con un solo genitore, gli anziani che vivono soli e i gruppi formati da tanti bambini. La miseria, però, non minaccia solo i disoccupati: sono a rischio anche gli occupati, considerando che il 35% delle famiglie con un solo occupato sono al di sotto della soglia di povertà considerata. Il 21% dei poveri ufficiali dell'Unione Europea vive in un alloggio insalubre, il 28% non è in grado di riscaldarlo, il 58% non può permettersi nemmeno una settimana di vacanze all'anno, il 30% non può acquistare vestiti nuovi, il 17% non può concedersi carne o pesce nemmeno una volta alla settimana, il 33% non può permettersi di avere invitati a casa, e così via in un crescendo di cifre che non sono assolutamente resi ufficiali. Per il commissario europeo per gli affari sociali, Padraig Flynn, la conclusione è chiara (ma per chi non lo sarebbe?): l'Europa deve trovare il modo di allargare a tutti il benessere economico.

BRASILE, 14 maggio. 600 contadini senza terra, accompagnati da maiali e capre, ma elegantemente vestiti in giacca e cravatta, hanno occupato il ministero della Pianificazione a Brasilia, collocando un tacchino sulla scrivania del ministro Antonio Kandir. L'occupazione è motivata dai ritardi nell'applicazione della riforma agraria promessa dal presidente Cardoso. Un centinaio di uomini dei battaglioni speciali della polizia hanno intanto circondato il ministero, mentre i funzionari del governo trattavano per porre fine all'insolita occupazione.

PERÙ, 14 maggio. "Sono sicuro che lei un giorno saprà comprendermi e capirà che a volte per ottenere giustizia non ci resta altro se non realizzare azioni estreme, come l'occupazione che abbiamo fatto". Queste le ultime parole di Nestor Cerpa Cartolini inviate dall'ambasciata giapponese all'arcivescovo Cipriani e pubblicate sul quotidiano spagnolo El Mundo. Sempre Cartolini, ad uno dei figli, scrive: "Ti ho sempre insegnato che la solidarietà è la maggior virtù per l'uomo, e io sono solidale coi miei compagni in prigione e con la tua mamma".
La moglie di Cartolini, Nancy Gilvonio, è tuttora detenuta nelle terribili carceri peruviane e sta scontando l'ergastolo in condizioni proibitive assieme ad altri 400 compagni.
L'occupazione dell'ambasciata aveva come fine la liberazione dei detenuti.
Su un altro quotidiano peruviano, La Republica è stata inoltre pubblicata l'intervista all'ambasciatore canadese Anthony Vincent che racconta come, verso la fine dell'occupazione, "la depressione e la frustrazione si erano impadronite sia dei guerriglieri che degli ostaggi", tanto che gli occupanti spesso abbandonavano i fucili per giocare a calcetto quasi si fossero in ultimo convinti dell'inutilità di quella resistenza. Frattanto il governo peruviano ha denunciato il portavoce del movimento Tupac Amaru in Europa Isaac Velazco, accusandolo di terrorismo aggravato. Per i suoi interventi durante i quattro mesi di occupazione dell'ambasciata il portavoce dell'MRTA è stato anche accusato di apologia del terrorismo.

PERÙ, 15 maggio. Un'autobomba è esplosa oggi di fronte ad un posto di polizia nella zona est della capitale. Dieci sono i poliziotti rimasti feriti, e l'edificio è rimasto distrutto. L'attentato è stato rivendicato da Sendero Luminoso al fine di ricordare l'inizio della lotta armata per il movimento di guerriglieri maoisti. Era il 17 maggio 1980, infatti, quando un gruppo dette alle fiamme le urne elettorali nel dipartimento di Ayacucho. Imponenti misure di polizia sono state approntate a Lima e il ministro degli Interni afferma che "non è il caso di abbassare la guardia" perché‚ Sendero sarebbe forte di almeno 400 uomini scelti.

AUSTRALIA, 15 maggio. La commissione europea per i diritti umani ha oggi condannato l'Australia per il comportamento tenuto nei confronti dei boat people: in particolare per gli arresti e le detenzioni arbitrarie di aspiranti allo status di profughi e per aver negato ad un gruppo di esuli di poter ricorrere all'intervento del tribunale. Il caso in particolare riguarda 26 boat people cambogiani che sbarcarono nel paese nel 1989. Prima furono posti in detenzione e poi trasferiti in un campo di detenzione per immigrati illegali, dove sono tuttora rinchiusi.

BELGIO, 16 maggio. Un portavoce del movimento indipendentista curdo in esilio, Dogan Cudi, ha fatto appello alla mobilitazione generale dei propri compatrioti in seguito alla gigantesca operazione avviata dal governo turco nel Kurdistan. "Tutti i curdi in esilio devono prender posto al fianco del loro popolo e aspettare la chiamata alle armi". Cudi ha anche condannato pesantemente il silenzio dei Paesi occidentalI anche davanti ad un grave sconfinamento come quello turco nei confronti dell'Iraq.
In ITALIA l'operazione è stata condannata da Vito Leccese, vicepresidente della commissione esteri della Camera, che, in un'interrogazione al ministro Dini, ha chiesto che venga severamente condannata l'operazione militare turca contro il Kurdistan, rimarcando il fatto che la presenza di armi ad altissimo potenziale tecnologico rende l'invasione "qualitativamente superiore a quelle precedenti". Secondo Leccese "il volume della forza utilizzato nell'operazione militare in corso non avrebbe potuto essere impiegato senza il tacito assenso delle potenze occidentali".

TURCHIA, 17 maggio. Un milione di firme per la pacificazione dell'est e sud est del Paese sono state depositate oggi al parlamento di Ankara. La campagna era stata lanciata nell'ottobre scorso da intellettuali e politici di varie tendenze. La petizione è stata portata da un avvocato attivista dei diritti umani che ha detto: "Vogliamo esprimere liberamente il nostro pensiero. Ci sono centinaia di persone che sono in carcere in questo paese soltanto per le cose che hanno scritto".
Oggi ad Ankara 300.000 di persone sono scese per le strade contro il governo islamico e per la garanzia della laicità delle istituzioni turche. La manifestazione è stata indetta dai partiti di sinistra, sindacati e organizzazioni non governative, e si è svolta senza incidenti. Un'altra manifestazione, organizzata invece contro la privatizzazione degli ospedali pubblici, ha visto la partecipazione di 400 persone che sono state violentemente caricate dalla polizia: il bilancio è di sette studenti feriti.

GERMANIA, 17 maggio. Duemila curdi hanno manifestato oggi di fronte al consolato turco di Stoccarda per protestare contro l'invasione da parte dell'esercito turco nel Kurdistan iracheno al fine di far fuori ogni presenza del Pkk, partito dei lavoratori curdi. L'invasione ha provocato finora almeno 900 morti, secondo fonti turche, e 141 esponenti del Pkk arrestati. Attacchi e bombardamenti colpiscono soprattutto la popolazione civile ed i manifestanti hanno chiesto l'ufficiale condanna da parte delle Nazioni Unite dell'operazione condotta da Ankara. Che evidentemente non intende fermare l'invasione, considerato che sono stati inviati al fronte altri 30 carri armati e tra i 25.000 e i 50.000 soldati.

COREA DEL SUD, 18 maggio. A Kwangju, nel 1980, l'intera città si ribellò contro il colpo di stato del generale Chun Doo-Wan: oltre 200 civili vennero massacrati dall'esercito e dalla polizia che repressero la rivolta contro la legge marziale. Oggi c'è stata la commemorazione ma gli scontri tra studenti e polizia, iniziati perché le forze dell'ordine impedivano ai giovani di unirsi al corteo ufficiale, sono durati tutta la notte. Gli studenti hanno tirato pietre e bottiglie incendiarie, centinaia gli arresti.

PALESTINA, 18 maggio. Peter Lerner, portavoce dell'autorità militare in Cisgiordania, ha annunciato che sarà necessario demolire almeno 500 case di palestinesi costruite abusivamente attorno alla città di Hebron. Lerner si è stupito delle reazioni dell'autorità palestinese, dicendo che il piano già in passato aveva visto la distruzione di 140 case, avvenuta nel 1996. Ahmed Tibi, consigliere di Arafat, ha chiarito come le case vengono costruite comunque, visto che le autorità israeliane non concedono abbastanza permessi.

FRANCIA, 18 maggio. Con uno striscione issato sulla facciata di un edificio abbandonato di proprietà del Credit Lyonnais "100 miliardi per il Credit Lyonnais, niente per i senza casa" centinaia di persone hanno occupato una casa nell'elegante piazza Iena, a Parigi. Trecento manifestanti hanno portato materassi e coperte nel tentativo di dare una sistemazione a circa 88 famiglie con più di 300 bambini e per chiedere la trasformazione dell'edificio in alloggi popolari: tutte le famiglie attendono da più di 8 anni l'assegnazione di una casa. All'interno del palazzo anche il famoso oncologo Leon Schwarzenberg, già ministro nel governo Mitterrand, e l'attrice Marina Vlady, che si erano distinti nella protesta contro la legge sull'immigrazione. Intanto il comitato dei senza casa, un'altra organizzazione, aveva occupato un altro edificio nelle vicinanze insieme ad una ventina di giovani handicappati. In serata sono stati tutti quanti sgomberati dalla polizia, accorsa in forze.

BRASILE, 19 maggio. Ancora gravissima la situazione delle carceri brasiliane, in cui le proteste dei detenuti si allargano di giorno in giorno, considerate le terribili condizioni che i prigionieri sono costretti a sopportare. A Sao Vincente, nello stato di San Paolo, i detenuti in rivolta tengono in ostaggio almeno 400 persone, tra agenti di custodia e visitatori. Misure di sicurezza straordinarie sono state prese anche in altri carceri della regione nel timore che la protesta possa estendersi. Il carcere di Sao Vincente è il più grande penitenziario di massima sicurezza di tutta l'America Latina, potendo ospitare fino a 6.400 persone: già nel 1992 si rese protagonista di un'altra rivolta soffocata nel sangue. Morirono 111 prigionieri.

SRI LANKA, 19 maggio. Il bilancio dell'offensiva "Vittoria certa" volta a sconfiggere le trigi Tamil è di 60 soldati e 250 guerriglieri morti. Le truppe, coperte nel loro cammino, da violenti bombardamenti che certo non possono aver risparmiato anche vittime civili, sono giunti a controllare due città del territorio sotto il controllo delle armate Tamil e la penisola di Jaffna.

TURCHIA, 19 maggio. Il centro culturale della Mesopotamia di Istanbul ha denunciato la distruzione di ospedali, giornali ed istituti culturali curdi nel nord dell'Iraq, ora invaso dalle truppe dell'esercito turco. Cinque membri del centro culturale, sono inoltre stati arrestati mentre si denuncia l'assassinio di più di un centinaio di persone, tutti civili.

BRASILE, 19 maggio. Si estende la rivolta dei penitenziari in tutto l paese: i carceri in rivolta sono ora tre, oltre a Sao Vincente, è entrato in azione anche il popolo del carcere di Vila Velha, capitale dello stato di Espirito Santo dove sono stati uditi, provenienti dall'interno dell'edificio, colpi di arma da fuoco. A Moji das Cruzes, nella provincia di San Paolo, il carcere, concepito per 66 persone, ne ospita sei volte tanto: anche qui i detenuti sono saliti sui tetti. Chiedono il trasferimento di 15 prigionieri già giudicati ad altri istituti di pena.

BIRMANIA, 21 maggio. Cinquanta esponenti della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi sono stati arrestati mentre si recavano da varie parti del paese alla residenza della Nobel per la Pace dove si sarebbe festeggiata la ricorrenza del 27 maggio, settimo anniversario delle elezioni vinte nel 1990 dall'Ndl e mai riconosciute dai militari.
Gli Stati Uniti hanno varato oggi la legge di embargo nei confronti della Birmania.

ARGENTINA, 21 maggio. Settantacinque persone arrestate e sei ferite è il bilancio degli scontri avvenuti a La Plata, capoluogo della provincia di Buenos Aires. La polizia ha attaccato gli ambulanti di una strada occupata dai banchetti senza autorizzazione. Gli ambulanti hanno risposto con una sassaiola che è durata sei ore, alla fine della quale un gruppo di loro si sono rifugiati nella sede di una televisione statunitense da dove si sono arresi. Ma nuovi disordini sono esplosi, stavolta contro gli studenti, scesi davanti al carcere a chiedere il rilascio degli ambulanti. Sono stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni e pallottole di gomma.

URUGUAY, 21 maggio. Migliaia e migliaia di persone sono sfilate in silenzio per le vie centrali di Montevideo, la capitale dell'Uruguay, in una marcia silenziosa organizzata da partiti, sindacati, organismi umanitari e religiosi per chiedere la riapertura dell'inchiesta sui desaparecidos uruguaiani durante la dittatura militare che ebbe il potere sul paese dal 1973 al 1985. La gente è sfilata tenendo in mano le fotografie dei quasi 200 scomparsi.
La marcia è stata organizzata proprio ora che le autorità stanno iniziando una discussione per creare iniziative di ricerca dei cadaveri che, secondo un magistrato, sarebbero sepolti all'interno delle caserme delle quali i militari si rifiutano di autorizzare l'ingresso ai giudici.

ISRAELE, 21 maggio. Sharing Gerusalem è l'iniziativa lanciata a Roma da un gruppo di donne israeliane e palestinesi entrambe abitanti in quartieri della città. L'iniziativa si terrà a Gerusalemme dal 17 al 21 giugno, al fine di segnare i 30 anni della conquista da parte israeliana della città ad Est. Gerusalemme è la questione più problematica del processo di pace, per questo le donne hanno discusso per mesi riguardo alle soluzioni possibili da adottare: una capitale per due stati, questa la loro proposta. Per organizzare la manifestazione, però, le donne hanno trovato durissimi ostacoli nel reperire i fondi ed i luoghi per le conferenze, i dibattiti e gli spettacoli: sono osteggiate infatti da entrambe le parti.

FRANCIA, 21 maggio. I diseredati, gli esclusi, i meno abbienti, per mezzo delle loro organizzazioni, hanno lanciato un grido di accusa verso i due corpi elettorali, sia di destra che di sinistra, che, secondo loro, li hanno dimenticati nei loro programmi. Tre milioni sono tuttora i disoccupati in Francia, destinati ad aumentare, e metà di loro da tempo non riceve più il salario minimo di sussistenza. Fra le richieste avanzate ai politici c'è la riduzione dell'orario di lavoro finanziata da una profonda riforma sociale.
Continuano intanto nella capitale le occupazioni dei sains-papier e le manifestazioni contro la disoccupazione.

STATI UNITI, 21 maggio. Sorvegliati, anche al bagno. Una società americana ha inventato un congegno elettronico che controlla, all'interno dei bagni nei posti di lavoro, se un impiegato si lavi o meno le mani.

BOLIVIA, 21 maggio. Secondo giorno di scontri oggi a La Paz tra insegnanti in sciopero e forze di polizia. Venti sono ormai i manifestanti arrestati: i docenti protestano contro il misero aumento di stipendio che non raggiunge l'inflazione annua. Mentre il governo si affrettava a chiedere la pace sociale in vista delle elezioni, la centrale del più grande sindacato operaio boliviano invitava la popolazione ad intensificare le lotte e le proteste.
Il paese è mobilitato, infatti, dalle manifestazioni non solo degli insegnanti, ma di studenti, operatori della sanità e minatori. Sono previste manifestazioni anche nel corso della giornata elettorale.

COLOMBIA, 23 maggio. Primo accordo tra governo e Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). In cambio del rilascio di 70 soldati catturati in varie azioni della guerriglia, il governo ritirerà le sue forze per 32 giorni da una zona di 13mila chilometri quadrati nello stato meridionale di Caqueta, dove i guerriglieri restituiranno gli ostaggi catturati. La trattativa è stata avviata con la mediazione dei vertici della Croce Rossa e con la netta opposizione dei militari.

PERÙ, 26 maggio. I servizi segreti hanno diramato un comunicato in cui affermano che sia Mrta che Sendero stanno organizzando una lunga serie di attentati nel paese. L'Mrta avrebbe in progetto di sequestrare importanti personalità peruviane, mentre "fomenta campagne all'estero ostili al presidente Fujimori". La polizia ha rafforzato i controlli presso l'aeroporto della capitale perché‚ si pensa che i Tupac Amaru potrebbero prendere in ostaggio i passeggeri di un volo internazionale per accentrare su di sé‚ l'attenzione dei paesi occidentali.
Nonostante la sua autocelebrata vittoria, dunque, Fujimori, ha poco da dormire sonni tranquilli, anche perché‚ un sondaggio dell'università di Lima ha dimostrato quanto la sua popolarità continui a scendere e si sia assestata intorno al 47%.

AFGANISTAN, 26 maggio. L'Arabia Saudita (alleata degli Stati Uniti, quindi considerata paese democratico...) si è affrettata a riconoscere il governo dei Talebani augurando loro "di riuscire a ristabilire l'ordine, la sicurezza, la pace e la stabilità nell'Afganistan fratello". Sono il primo Stato a farlo assieme, ovviamente, al Pakistan.

PALESTINA, 26 maggio. L'uso sistematico della tortura da parte della polizia dell'Anp è stato denunciato da un gruppo palestinese per i diritti umani che ha sede a Gerusalemme. Dalle bruciature di sigaretta alle minacce di morte ed altre sevizie vengono usate durante un fermo che, solo per sospetto, può durare per legge fino a 48 ore, ma che dura in realtà assai più a lungo. Sono stati denunciati i nomi delle vittime durante una conferenza stampa a cui erano presenti i parenti delle vittime. Le autorità non hanno voluto commentare.

COREA DEL SUD, 27 maggio. Un operaio, al grido di "se avete tanto bisogno di soldi, prendeteveli", ha gettato il suo stipendio di due mesi dalla finestra di un albergo in pieno centro di Seul. Protestava contro la corruzione del governo, alcuni esponenti del quale sono in questi giorni in carcere per tangenti.

TURCHIA, 27 maggio. Oltre 10mila detenuti curdi hanno iniziato uno sciopero della fame nelle carceri turche per protestare contro l'operazione che ha portato l'esercito a sconfinare nel Kurdistan iracheno. Lo ha reso noto l'associazione per i diritti umani Ihd. Uno di essi si è dato fuoco nella prigione di Istanbul, ma è stato salvato dai suoi stessi compagni. Alla protesta si sono uniti anche un numero imprecisato di detenuti politici di sinistra. Si chiede all'opinione pubblica e alle associazioni internazionali di fermare il massacro scatenato da Ankara e diretto contro il territorio controllato dal Pkk.

INDONESIA, 27 maggio. Il Fronte di Liberazione di Timor Est ha ricominciato la sua lotta con un attentato a due pulmini che trasportavano 18 poliziotti destinati a controllare le operazioni di voto nella provincia di Lega, a 160 chilometri dalla capitale. Nello scontro due poliziotti sono morti e altri sette sono rimasti feriti.

BRASILE, 27 maggio. Il parco naturale delle cascate di Iguazù è stato invaso dai fazenderos che pretendono di riaprire una vecchia strada, il cammino degli italiani, che taglia a metà la riserva, perla del turismo mondiale. Un gruppo di proprietari terrieri del Paranà, discendenti di immigrati italiani, ha occupato con trattori e ruspe il territorio del parco, abbattendo recinzioni e alberi nati sulla vecchia carreggiata, in disuso da molti anni. Hanno bisogno della strada per risparmiare sul trasporto dei loro prodotti tra le città di Capanema e Medianeira.

EGITTO, 28 maggio. Il consiglio di stato egiziano ha inviato una raccomandazione al tribunale amministrativo affinché‚ venga annullata la legge del ministero della Sanità che vieta le mutilazioni genitali femminili nel Paese. Un ricorso contro il decreto era stato mosso dall'organizzazione di integralisti islamici. La mutilazione, secondo il consiglio di stato, è dettata dai discorsi del profeta, quindi si indica come unica depositaria della decisione in merito la famiglia, mentre lo stato non può intervenire. Insieme al ricorso era stato chiesto anche che venissero aboliti dalle scuole libri che insegnano "false notizie sulle mutilazioni femminili". Le mutilazioni femminili, che non sono affatto prescritte dal Corano, sono un uso tribale ancora adottato da popolazioni africane, di religione cattolica, animista e musulmana e possono provocare morti per emorragia, oltre a gravi disturbi e forti dolori durante l'atto sessuale e il parto.

POLONIA, 28 maggio. La corte costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli della legge sull'interruzione di gravidanza che riguardano l'ammissione dell'aborto per difficoltà economiche e personali. I giudici hanno deciso dopo una seduta di cinque ore in seguito ad un ricorso presentato da Solidarnosc. Domenica scorsa il popolo polacco aveva votato ad un referendum nel quale aveva vinto la tutela della legge sulla vita e che entrerà in vigore non prima di settembre. Sabato è previsto l'arrivo del Papa.

INGHILTERRA, 28 maggio. Settantamila donne muoiono ogni anno per cause connesse alla gravidanza. Praticamente quasi una ogni minuto. Molte di più sono quelle che rimangono invalide in seguito al parto; le gravidanze non desiderate sono 75 milioni, gli aborti 45 milioni, 20 milioni dei quali sono eseguiti in condizioni non adeguate. Ogni anno, inoltre, sono due milioni le bambine tra i 5 e i 15 anni che diventano schiave del sesso. 120mila di esse, ogni anno, sono sottoposte a mutilazioni sessuali. Questo il rapporto Onu per la popolazione che fa comprendere come siano pochissime le donne messe in condizione di optare da sé per la maternità, in palese violazione dei loro diritti umani. Nonostante ciò si sono avuti dei miglioramenti. Trenta anni fa solo il 15 per cento delle coppie usava anticoncezionali, oggi siamo saliti al 60, che è ancora poco. Quattordici sono ancora gli stati dove le donne hanno bisogno dell'autorizzazione del marito per prendere contraccettivi e 60 per quelli di lunga durata, come la spirale. Per concludere, il rapporto denuncia che "il denaro che viene impiegato ogni anno nel mondo per la cura delle malattie legate alla riproduzione è inferiore alla metà dell'obiettivo fissato nel 1994 dalla conferenza del Cairo sulla popolazione (17 miliardi di dollari)".

BRASILE, 28 maggio. La ventunesima rivolta nel solo mese di maggio in un carcere brasiliano è iniziata. Si tratta di uno dei più grandi carceri del paese, il Carandirù di San Paolo. Diciotto guardie carcerarie sono ora in ostaggio dei rivoltosi. Dall'inizio dell'anno è la 94esima. La rivolta riguarda il padiglione 4 del grande carcere che ospita più di 7.000 detenuti. Nel 1992 una rivolta scoppiata nello stesso edificio vide l'intervento della polizia che uccise 111 carcerati. Il sistema carcerario brasiliano è al collasso soprattutto per il sovraffollamento di celle che potrebbero ospitare fino a 10 persone e in cui vivono ammassati gruppi di decine e decine di prigionieri.

ARGENTINA, 30 maggio. Violenti incidenti a Cordoba, 700 chilometri dalla capitale, tra manifestanti che commemoravano la rivolta detta del cordobazo e la polizia. Gli scontri sono iniziati quando i dimostranti hanno iniziato a costruire un blocco stradale per fermare il traffico di una strada che collega due stabilimenti Fiat e Renault. Il blocco stradale è diventata la maggiore forma di protesta in Argentina e che in questo periodo stanno divulgandosi a macchia d'olio nell'intero paese: anche nella zona di Jujuy, nord del paese, dove i blocchi sono passati da 13 a 21. Il vescovo di Jujuy, che critica il governo per l'economia liberista che produce solo endemica mancanza di lavoro, è riuscito all'ultimo ad evitare che la gendarmeria attaccasse in forza i manifestanti. I blocchi sono stati inventati in Patagonia e nella provincia di Salga da lavoratori licenziati nel settore petrolifero e si sono talmente estesi da rendere problematico anche l'intervento della forza pubblica. Anche gli studenti di Buenos Aires hanno deciso di aderire alla protesta di quasi tutto il paese, organizzando un blocco del traffico in uno dei più importanti incroci di Buenos Aires.

NICARAGUA, 30 maggio. Il governo di destra dell'ex somozista Arnolfo Aleman ha firmato un trattato di pace con i gruppi della contra ancora presenti nel Nord del paese. I sette comandanti del Fronte Nord 3-80 si sono impegnati a smobilitare le proprie forze, consistenti in circa 500 uomini, entro la metà di giugno in cambio di terre, assistenza agricola, case, garanzie di sicurezza e posti ai ministeri della difesa e dell'interno. In base all'accordo gli uomini della contra si stabiliranno in otto zone di pace e sicurezza alle quali non potrà accedere l'esercito.

CINA, 31 maggio. Un dissidente, condannato a tre anni di lavori forzati per aver divulgato una petizione per la revisione della condanna del movimento democratico di piazza Tienanmen del giugno del 1989, è stato torturato dopo aver proclamato uno sciopero della fame. Aveva iniziato il digiuno per protestare contro il prolungamento della pena dovuto al fatto che si era rifiutato di dichiararsi colpevole. La denuncia arriva dalla famiglia di Liu Nanchun, e la madre del prigioniero, 81 anni, è scesa anche lei in sciopero della fame. Alla protesta di Liu si sono associati anche altri due dissidenti, condannati invece per aver organizzato una raccolta di firme in favore della creazione di un sindacato indipendente degli operai: sono Zhuo Guoqiang, fondatore del movimento della carta per la pace e Gao Feng, attivista cristiano.