Bollettino n.6 - aprile 1998
a cura del Comitato Chiapas di Torino
NOTIZIE
DESAPARECIDAS
DAL MONDO
in questo numero:
AFGHANISTAN ALGERIA - AUSTRALIA - BIRMANIA - BOLIVIA - BRASILE - BRUXELLES - CILE - CINA - CISGIORDANIA - COLOMBIA - COREA DEL SUD - EL SALVADOR - FRANCIA - GUATEMALA - INDONESIA - ISRAELE - LIBANO - MADAGASCAR - MESSICO - NEPAL - OLANDA - PERŮ - POLONIA - STATI UNITI - SVIZZERA - TURCHIA - VIETNAM
TURCHIA, 1 aprile. Otto carceri della Turchia si sono rivoltate nella mattinata: si tratta di quelle di Ankara, Istanbul, Pergamo, Bursa, Sakarya, Canakkale, Cankiri e Buca, dove i detenuti hanno preso in ostaggio una cinquantina di persone. I reclusi insorti sono militanti del partito popolare rivoluzionario di salvezza e chiedono sia sospeso il trasferimento di dieci loro compagni dal carcere di Buca a vari istituti sparsi nel paese. Le autorità hanno dichiarato di voler trattare, anche se di fronte alle carceri si sono appostati, pronti ad intervenire, vari reparti dell'esercito e della polizia. Il primo ministro Mesut Yilmaz ha dichiarato che le rivolte sono possibili grazie ai mezzi di comunicazione fra i detenuti e che si deve intervenire a tale riguardo. In serata l'associazione per i diritti umani IHD ha annunciato che ovunque le rivolte si sono spente in seguito alla concessione da parte del governo di far trasferire i detenuti in carceri di loro scelta, in modo da essere vicini alle proprie famiglie. Tutti gli ostaggi sono stati rilasciati.
MADAGASCAR, 1 aprile. La protesta contro la politica economica del governo, retto dal presidente Ratsiraka, cresce: impiegati statali ed operai delle zone franche protestano per gli stipendi troppo bassi e a loro si sono uniti gli studenti che chiedono aumenti delle borse di studio. Il governo ha risposto con estrema durezza: migliaia di operai sono stati licenziati, mentre la polizia ha attaccato gli studenti durante una manifestazione lo scorso 23 marzo. Il bilancio è stato di 14 feriti e 9 arresti. Il 10 maggio di quest'anno sono previste le elezioni politiche.
BOLIVIA, 1 aprile. E' stato dichiarato il primo sciopero generale ad oltranza nei confronti del presidente Banzer, insediato al governo dal 6 agosto del 1997. I dirigenti del COB (Centrale operaia boliviana) hanno richiesto aumenti di stipendio da 60 a 650 dollari mensili: il governo ha risposto di essere disposto solo ad aumenti per determinate categorie e non per tutti. Violenti scontri si sono avuti nella capitale La Paz, dove la polizia ha attaccato manifestazioni di lavoratori e studenti, mentre lungo la principale strada che unisce Cochabamba a Santa Cruz i coltivatori di coca hanno eretto barricate. La polizia ha cercato di disperdere i manifestanti usando lacrimogeni e proiettili di gomma: il bilancio è di due morti (uno dei quali ucciso a bruciapelo da un agente di polizia) e numerosi feriti. A Potosì si sono verificati imponenti cortei di contadini dove i manifestanti hanno accusato il governo di non far fronte alla grave crisi dovuta alla siccità causata dal fenomeno del Niño.
INDONESIA, 2 aprile. Il tasso di inflazione nel paese asiatico, che come è noto si dibatte in una crisi economica senza precedenti, salirà al 50%: questo l'annuncio del governo che intanto è in difficoltà con gli esperti del Fondo Monetario Internazionale che hanno sospeso l'erogazione della seconda 'tranche' di aiuti per la riluttanza dimostrata ad applicare le riforme economiche richieste. Frattanto sono scesi nuovamente in piazza gli studenti contro il regime del presidente Suharto: la polizia li ha dispersi utilizzando manganelli e gas lacrimogeni. Una quarantina di studenti è rimasta ferita.
TURCHIA, 2 aprile. E' stato pubblicato il rapporto sulla tortura della commissione dell'ONU per i diritti umani secondo il quale "il ricorso alla tortura è una cosa di tutti i giorni in Turchia e un numero importante di vittime sono bambini". Gran parte della responsabilità - sempre secondo il rapporto - è da imputarsi al ramo anti-terrorismo della polizia e della gendarmeria, anche nei confronti di numerose persone arrestate per delitti comuni.
BOLIVIA, 3 aprile. Dopo il terzo giorno consecutivo di manifestazioni per lo sciopero generale ad oltranza in atto in tutto il paese, le forze di polizia e dell'esercito hanno continuato la loro opera di repressione violenta diretta contro i dimostranti. Lunghi scontri si sono avuti lungo l'autostrada che unisce La Paz ad El Alto, con dieci feriti ed una ventina di arresti. Il portavoce del governo non ha escluso di voler proclamare lo stato di assedio, mentre la COB, il maggiore sindacato operaio, ha emesso un comunicato in cui dichiara che "oggi i fascisti, con alla testa il dittatore Banzer, tornano a mostrare il loro vero volto".
OLANDA, 3 aprile. La banda per la salvezza dei nani da giardino non è scomparsa, anzi ha esteso le sue mosse anche in Olanda. Il fatto è avvenuto a Utrecht, piccola città universitaria, dove un centinaio di nani multicolori sono scomparsi dal giardino di una casa. Gli gnomi erano di varie misure e rappresentavano quasi tutti i nani di Biancaneve. La polizia ha dichiarato di essere sulle tracce dei colpevoli, anche se non sono ancora riusciti a rintracciare il mezzo usato nel trasporto. La banda si era manifestata la prima volta in Francia con una serie di furti, seguiti da comunicati, compiuti per la salvezza dei nani da giardino, che venivano in seguito riportati nei boschi.
EL SALVADOR, 3 aprile. Diciassette anni è durato il silenzio di quattro soldati condannati per l'uccisione di tre suore americane avvenuta nel 1980. I quattro hanno dichiarato di aver agito per ordini superiori. Questo mette il governo degli Stati Uniti e quello di El Salvador in imbarazzo, in quanto all'epoca dichiararono che i colpevoli materiali avevano agito per loro iniziativa. Le tre suore ed una compagna laica erano state assassinate la notte del 2 dicembre del 1980, dopo essere state stuprate e seviziate dai soldati. I loro cadaveri erano stati ritrovati il giorno seguente da un contadino e seppelliti in una fossa comune. La strage aveva coinciso con la decisione degli Stati Uniti di impedire - attraverso una campagna costata 7 miliardi di dollari - la presa del potere da parte dei guerriglieri di sinistra. Daniel Canales Ramirez, Carlos Joaquin Contreras Palacios, Francisco Orlando Contreras Recinos e José Roberto Moreno Canjura hanno raccontato che un superiore disse loro di non preoccuparsi, perché nessuno gli avrebbe fatto del male. L'esecuzione, secondo la confessione, era ordinata da gerarchie superiori e richiesta come 'servizio speciale'. Le autorità - hanno dichiarato - li spinsero ad inventare una spiegazione che portasse all'insabbiamento. Gli Stati Uniti, attraverso il loro portavoce James Rubin, hanno dichiarato con palese imbarazzo che le confessioni vengono "dopo 17 anni da quando furono commessi gli omicidi. Non si hanno elementi utili per poterne verificarne l'attendibilità o le possibili ragioni che potrebbero averle provocate".
PERÙ, 3 aprile. Nove detenuti, appartenenti alle organizzazioni di Sendero Luminoso e Tupac Amaru sono riusciti ad evadere in seguito alla rivolta scoppiata nel carcere di Moyobamba, nel Nord Est del paese, dove erano rinchiusi. La sommossa era scoppiata per protestare contro le condizioni di vita del penitenziario, costruito per ospitare 120 persone ed invece abitato da 450 reclusi. Unità dell'esercito si sono messe sulle tracce dei fuggitivi in una zona ricoperta di foreste attorno a San Cristobal del Moyobamba.
FRANCIA, 5 aprile. Quattro parroci di Bobigny, vicino a Parigi, ospitano da ieri circa un centinaio di sans papier che, non avendo ottenuto regolare permesso di soggiorno, si sono rifugiati all'interno della piccola chiesa. Uno dei quattro parroci ha ribadito che non si tratta di occupazione ma di accoglienza, visto che nessuno dei parrocchiani si è opposto alla loro decisione. Invece altri 16 sans papier, che avevano iniziato uno sciopero della fame, hanno desistito dalla loro protesta, delusi dall'atteggiamento del prefetto che ha rinviato a maggio una riunione da loro chiesta con urgenza.
NEPAL, 6 aprile. Cinque morti e 25 feriti sono il bilancio degli scontri avvenuti oggi a Katmandu nel corso di uno sciopero generale, indetto dal partito comunista nepalese. In seguito agli incidenti 500 militanti di questo partito sono stati arrestati. Lo sciopero era stato indetto dai filomaoisti del fronte del popolo (UPF), che rappresenta il partito comunista, per diverse rivendicazioni, tra cui la lotta alla corruzione e la partenza delle truppe indiane stanziate nel paese.
LIBANO, 7 aprile. Una rivolta è iniziata nel principale carcere del Libano, quello di Roumieh a nord est di Beirut. Centinaia di prigionieri, che chiedono il miglioramento delle condizioni di vita, hanno dato fuoco a materassi, coperte ed oggetti in legno. I rivoltosi chiedono di essere meno numerosi all'interno delle celle ed un trattamento più umano da parte dei secondini. Diversi detenuti sono rimasti feriti quando le guardie sono intervenute per riportare l'ordine. Le condizioni di detenzione del carcere di Roumieh sono state denunciate svariate volte dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani.
AUSTRALIA, 8 aprile. Migliaia di lavoratori si sono organizzati in cortei spontanei di protesta riversandosi per le vie delle maggiori città, per protestare contro il licenziamento improvviso (annunciato durante la notte), di 2.000 dipendenti della Patrick Stevedoring, la maggior azienda portuale del paese, che vuole ad ogni costo estromettere i sindacati al suo interno. La decisione, presa di concerto con il governo conservatore che si è offerto di pagare le liquidazioni dei dipendenti (circa 180 miliardi di lire), fa parte di una campagna partita dai proprietari dei moli e dagli esportatori agricoli per estromettere i sindacalisti dai porti del paese. Subito dopo l'annuncio, la polizia in assetto di guerra ha preso possesso dei moli dei porti, decisa ad impedire l'ingresso ai lavoratori iscritti ai sindacati. Peraltro circa 400 lavoratori non iscritti ad alcun sindacato ed addestrati dalla Patrick, subentreranno ai licenziati nei prossimi giorni. Il sindacato dei portuali ha ottenuto un'ingiunzione da parte della magistratura che vieta all'azienda di procedere con i licenziamenti, fino ad un'udienza prevista per la prossima settimana. A Melbourne e Sidney anche i lavoratori dei cantieri edili si sono uniti ai portuali, mentre è stato preannunciato uno sciopero generale di 48 ore. Nel frattempo a Londra la Federazione Nazionale dei Lavoratori dei Trasporti ha deciso il boicottaggio della Patrick Stevedoring da parte di tutti i sindacati affiliati nel mondo.
TURCHIA, 12 aprile. Sono stati arrestati oggi ad Istanbul 18 appartenenti al DHKP-C. Nell'operazione a tappeto condotta dalle forze di polizia sono state effettuate numerose perquisizioni in diversi quartieri della città e sequestrati documenti dell'organizzazione considerata illegale.
MESSICO, 12 aprile. Sono stati picchiati dalla polizia due fotografi che stavano realizzando un servizio sul trasferimento a Città del Messico degli stranieri arrestati ieri a Taniperla, nel Chiapas, durante un'operazione dei militari contro gli zapatisti. Si tratta di Oriana Elicabe, dell'agenzia di stampa France Presse, e Pascual Gorriz, dell'Associated Press, che è stato duramente ferito alla testa con il calcio di un fucile. Gli agenti hanno anche cercato di requisire le loro attrezzature. La polizia ha negato la violenza sostenendo che i due avevano tentato di resistere all'allontanamento da una zona considerata ad accesso ristretto.
ISRAELE, 12 aprile. Una carovana di pacifisti decisa a raggiungere Hebron, in Cisgiordania, per protestare contro le cerimonie previste per il trentennale della presenza ebraica nella città, sono stati duramente caricati dalla polizia israeliana. Negli scontri l'hanno avuta peggio i poliziotti, di cui quattro sono rimasti contusi, ma una ventina di dimostranti sono stati fermati per accertamenti.
VIETNAM, 13 aprile. Cinque bambini, dai 5 ai 15 anni, sono morti ed altri cinque sono rimasti feriti in seguito all'esplosione di un residuato bellico che avevano trovato nei pressi del loro villaggio nel sud del Vietnam. L'ordigno, un obice di fabbricazione russa, è esploso mentre i ragazzi lo stavano trasportando. Si tratterebbe di uno dei tanti residuati bellici abbandonati alla fine della guerra che contrappose i vietnamiti ai kmer rossi cambogiani.
BRASILE, 13 aprile. Le terre di quei proprietari che sono sospettati di aver appiccato incendi che hanno devastato la foresta amazzonica negli scorsi mesi, verranno confiscate dal governo brasiliano. Gli incendi erano stati appiccati nel mese di gennaio al fine di beneficiare della legge per la moratoria dei pagamenti alle banche prevista in caso di catastrofe economica. Furono distrutti in quei giorni 37.000 chilometri quadrati di foresta, pari ad un ottavo della superficie dell'Italia.
BIRMANIA, 13 aprile. Amnesty International ha denunciato oggi la scomparsa di centinaia di civili - parecchi dei quali vittime di torture - appartenenti all'etnia shan, affine ai thailandesi. La maggior parte delle vittime sarebbe stata uccisa una volta tornata, spinta dalla fame, nei villaggi dai quali erano stati cacciati con la forza. Secondo Amnesty dal marzo del '96 le autorità birmane hanno cominciato a deportare in modo massiccio i civili dello stato di Shan, che hanno costituito un esercito clandestino per combattere contro la spaventosa dittatura dei militari. Questi ultimi hanno reagito asserendo che Amnesty International dà copertura alle falsità ed esagerazioni dei dissidenti birmani, volte solo a screditare il governo. La provincia di Shan dal 1958 è teatro di grandi rivolte: i militari hanno deciso di massacrare, terrorizzare e deportare i civili affinché cessi il loro appoggio ai ribelli dell'esercito clandestino.
AUSTRALIA, 14 aprile. Continua la lotta nei porti australiani contro la decisione della Patrick Stevedoring di licenziare tutti i lavoratori sindacalizzati. La polizia ha oggi arrestato - e subito rilasciato - una trentina di portuali che manifestavano su un molo di Sidney. Malgrado i picchetti attuati nei giorni scorsi la Patrick è comunque riuscita a scaricare navi in alcuni porti australiani: nulla hanno potuto fare i lavoratori a bordo delle navi e quelli dei rimorchiatori, che appartengono allo stesso sindacato, poiché la legge australiana punisce con multe durissime le opere di boicottaggio. Intanto il governo australiano a Londra ha fatto causa contro la Federazione Internazionale dei Trasporti che aveva lanciato una campagna di boicottaggio su scala mondiale.
SVIZZERA, 14 aprile. La sede principale di una delle più grandi banche svizzere a Zurigo è stata assaltata in grande stile nella notte. Un gruppo di manifestanti appartenenti all'estrema sinistra elvetica hanno fatto esplodere decine di petardi e sparso fiumi di vernice rossa contro il maestoso edificio che ospita la sede dell'Unione delle Banche Svizzere (l'UBS): i danni ammonterebbero a circa 100 milioni di lire.
TURCHIA, ALGERIA, 14 aprile. La Turchia è il paese nel quale, nel corso del 1997, sono stati perpetuati più attentati alla libertà di informazione secondo la classifica mondiale stilata da Reporter sans frontieres, associazione che denuncia inoltre l'uso della tortura nei confronti di una ventina di giornalisti ed il fermo di polizia o l'arresto per 250 di essi. Sono inoltre in corso indagini sulla carcerazione di altri 91 giornalisti turchi. Segue la Turchia nella triste classifica, l'Algeria, con almeno 57 giornalisti assassinati dal '92 ad oggi, senza che mai alcuna inchiesta venisse aperta per chiarire le circostanze dei delitti. Più della metà degli stati membri dell'ONU non rispetterebbe il principio della libertà di stampa.
AUSTRALIA, 14 aprile. La commissione cattolica per la giustizia e la pace in Australia ha denunciato il governo per gli abusi dei diritti umani, in particolare nei confronti degli aborigeni, dei profughi e dei minorenni. Il registro redatto dalla commissione presenta una lista di almeno 125 casi di abusi fra i quali vengono segnalati: il disegno di legge già espresso dal governo che tende a limitare il diritto del possesso della terra da parte dei nativi; l'alto numero di decessi tra gli aborigeni detenuti; le norme contro la criminalità minorile e la detenzione forzata dei boat people arrivati nel paese.
INDONESIA, 15 aprile. Migliaia di studenti sono scesi oggi in piazza in una delle più massicce manifestazioni contro il governo e la politica economica. Le dimostrazioni hanno interessato sette università della capitale provocando gravi disagi al traffico: una delle colonne degli studenti ha attuato un blocco stradale sedendosi per terra al centro di una delle principali arterie di Jakarta. Questa volta la polizia non è intervenuta se non per tentare di incanalare la possente manifestazione.
TURCHIA, 15 aprile. Domani si apre il processo contro il presidente dell'associazione turca per i diritti umani (IHD), incriminato per un discorso tenuto a Roma lo scorso anno: Akin Birkal rischia fino a cinque anni di carcere. Sarebbe stato incriminato per il lungo discorso tenuto alla conferenza internazionale sulla "Pace in Turchia e dialogo sulla questione curda" tenutosi a Roma nell'aprile 1997. Birdal nel suo discorso aveva suggerito la fine degli scontri armati in Kurdistan per aprire la porta alla soluzione pacifica. E' accusato secondo l'articolo 169 del codice penale che punisce chi aiuta il partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK). Tra i vari esponenti turchi presenti alla conferenza soltanto Birkal e Refik Karakoc, altro politico curdo, sono stati arrestati.
AUSTRALIA, 15 aprile. La guerra non è finita nei porti australiani. Oggi altra giornata di scontri fra la grande azienda Patrick Stevedoring e il sindacato dei marittimi, la Maritime Union. Oggi il sindacato, che continua a mantenere i 14 picchetti in tutti i grandi porti ha ottenuto una vittoria: la società ha dovuto sospendere le operazioni di sbarco con personale (neo assunto) non sindacalizzato dopo una lunga resistenza degli scioperanti ai cancelli. Si sono segnalati una lunga serie di incidenti all'arrivo dei pullman che trasportavano i crumiri ai loro nuovi posti di lavoro. A Newcastle, l'autobus della Patrick ha continuato ad avanzare nonostante il blocco, travolgendo una persona ed i manifestanti hanno reagito spaccando i vetri dell'automezzo e ferendo una persona. L'automezzo ha quindi dovuto rinunciare a passare e la Patrick non ha potuto effettuare le operazioni di sbarco. Intanto a Melbourne la corte federale ha iniziato ad esaminare l'istanza della Maritime Union volta a revocare tutti i licenziamenti.
STATI UNITI, 16 aprile. Un treno con un carico di 50 mila litri di napalm - sostanza resa tristemente famosa dalla guerra in Vietnam - continua a vagare per il territorio americano in quanto rifiutato da tutti gli stati. Partito dalla California alla volta dell'Indiana, dove doveva essere riciclato come combustibile da un'azienda specializzata, la Pollution Control Industries, era stato bloccato a Kansas City a causa delle proteste della popolazione locale poiché l'impianto è situato a pochi chilometri da Chicago. La pericolosa sostanza era custodita dalla Marina Militare da più di 25 anni, ma ultimamente a causa di perdite dei contenitori, aveva iniziato ad inquinare la zona agricola circostante. Ora il treno continua il suo viaggio alla ricerca di uno stato dove possa essere smaltita la sostanza, ma la voce si è ormai propagata e nessuno sembra disposto ad accettare il pesante carico.
CINA, 16 aprile. Operai statali licenziati, in numero di 150, hanno occupato per 9 ore il municipio della loro città, Zunyi, nel sudovest della Cina. I manifestanti hanno chiesto di avere colloqui con le autorità comunali, ma sono stati sgomberati con la forza. Zunyi è nota per essere stata una delle tappe più importanti della Lunga Marcia di Mao Tze Tung nel 1934, dove Mao conquistò la guida del partito comunista cinese. I licenziamenti sono parte di una radicale riforma, decisa dal governo, mirante a superare il debito pubblico anche attraverso una massiccia campagna di licenziamenti: 10 milioni di persone perderanno il lavoro quest'anno.
TURCHIA, 17 aprile. Sono 47 giorni che proseguono lo sciopero della fame senza limiti da loro indetto per protestare contro le condizioni di vita allucinanti alle quali sono costretti una settantina di detenuti politici nel carcere di Mus. Fra i detenuti la cittadina tedesca Eva Junke, incriminata per partecipazione a banda armata con il PKK: non nega la sua appartenenza al PKK e ha deciso di continuare la sua difesa politica chiedendo il riconoscimento dei diritti dei curdi in Turchia.
INDONESIA, 17 aprile. Centinaia e centinaia di studenti continuano la loro protesta contro il regime di Suharto tirando sassi. Per questo la polizia li ha caricati oggi per disperderli con i gas lacrimogeni. Almeno 50 sono i feriti. Il loro ampio scontento è stato determinato dalla crisi economica, la più grave degli ultimi decenni.
CILE, 17 aprile. In concomitanza con la visita del presidente statunitense Bill Clinton, nella notte sono stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco contro una concessionaria di automobili che importa auto nordamericane a Santiago. La concessionaria è stata assaltata da un gruppo di persone che, dopo aver gridato slogan contro Clinton, hanno sparato e lanciato una granata contro le auto in vendita. Sul posto sono stati trovati volantini che sostenevano tre detenuti cileni fermati per terrorismo, che sono in sciopero della fame per protestare contro la loro condizione. Ieri alcuni studenti hanno dato fuoco pubblicamente ad un fantoccio che rappresentava Clinton e la bandiera americana. E durante la manifestazione che si è svolta subito dopo per chiedere la liberazione dei tre compagni detenuti, dieci persone sono state arrestate per terrorismo.
BRASILE, 17 aprile. Diecimila persone hanno sfilato oggi in alcune grandi città brasiliane per ricordare il massacro di Carajas, avvenuto due anni fa e i cui colpevoli sono ancora impuniti. Il movimento dei senza terra e la sinistra brasiliana chiedono che gli agenti indiziati per il massacro, in cui 12 persone vennero fucilate, vengano rinviati a giudizio. Infatti otto ufficiali e sottufficiali hanno semplicemente avuto sospese le loro funzioni, ma gli altri 153 responsabili sono ancora in libertà e continuano a svolgere le loro normali mansioni di poliziotti. La Corte che li giudica dovrà decidere in questi giorni se i colpevoli verranno processati dal popolo o se sarà un dibattito a porte chiuse.
CINA, 17 aprile. Ad Anshan, nella Cina settentrionale, mezzo migliaio di anziani si è sdraiato sulle rotaie della linea ferroviaria per protestare contro il mancato pagamento dei salari dei loro figli e nipoti impiegati in una fabbrica statale, che non paga i dipendenti da almeno 6 mesi. Non esistendo la pensione, in Cina così come in tante altre parti del mondo, i vecchi vengono mantenuti dalle generazioni più giovani. Gli anziani sono riusciti a bloccare la circolazione dei treni per oltre un'ora, finché non sono stati portati via di peso dalla polizia. Analoghe proteste si sono avute in altre nove città della Cina alle quali hanno partecipato dalle 150 alle 200 persone.
COREA DEL SUD, 18 aprile. La polizia governativa ha violentemente caricato un corteo di 2.500 operai che protestavano contro l'ondata di licenziamenti che si è riversata sul paese a seguito della pesante crisi economica. Il corteo stava procedendo ordinatamente quando la polizia in assetto di guerra ha sbarrato il passo per impedire che i dimostranti raggiungessero la cattedrale cattolica di Seul. I dimostranti hanno tentato di sfondare lo sbarramento di poliziotti che hanno reagito con gas lacrimogeni e lancio di manganelli. Il numero dei disoccupati in Corea del Sud è più che raddoppiato nell'ultimo anno, raggiungendo la cifra di un milione e mezzo ed è destinato a crescere rapidamente, in un paese dove il lavoro veniva garantito dalla culla al pensionamento.
CISGIORDANIA, 19 aprile. Sparatoria oggi tra coloni e beduini presso l'insediamento ebraico di Maon, in Cisgiordania. Una disputa è scoppiata sul possesso di terra tra tre coloni ed alcuni beduini che hanno iniziato a tirare sassi. Ma pare che uno dei beduini abbia afferrato il fucile di un colono e sparato: uno è morto, gli altri due sono feriti. Anche un beduino è in coma a causa della reazione degli altri coloni che hanno risposto al fuoco. Secondo fonti palestinesi, invece, sarebbero stati gli israeliani a sparare per primi e i beduini sarebbero stati costretti a difendersi. La valle sottostante la collina su cui sorge l'insediamento ebraico è da tempo motivo di disputa tra i coloni e i beduini e gli abitanti del villaggio di Yatta: è una valle arida contesa da pastori. Causa dello scontro di oggi pare sia stato lo sconfinamento da parte di un gregge dei beduini in una zona che, a parere dei coloni, era parte dell'insediamento israeliano.
COLOMBIA, 19 aprile. Eduardo Umana Mendoza, il più famoso avvocato colombiano che lavorava per la difesa dei diritti umani è stato assassinato oggi a Bogotà da due uomini e una donna che si erano introdotti nel suo ufficio: avevano dichiarato di essere giornalisti. Umana Mendoza era famoso per aver difeso nella sua carriera i più deboli del paese, come familiari di persone scomparse, sindacalisti, persone appartenenti alle etnie indie e guerriglieri incarcerati.
ISRAELE, 20 aprile. Un gruppo di scienziati britannici, approfittando della visita di Tony Blair in Israele, ha richiesto l'immediata scarcerazione del fisico nucleare Mordechai Vanunu, arrestato nel 1986 per aver rivelato ad un famoso giornale inglese informazioni relative al potenziale nucleare israeliano. In diverse dichiarazioni rilasciate dal carcere ai giornali Vanunu si è dichiarato assolutamente non pentito di aver rivelato alla stampa i segreti nucleari israeliani.
AUSTRALIA, 21 aprile. La Corte Federale australiana ha dato ragione ai 2.000 portuali che da quasi un mese sono in sciopero duro contro la Patrick Stevedoring che li aveva licenziati in quanto iscritti al maggiore sindacato dei marittimi del paese, la Maritime Union. Il giudice ha accertato che la Patrick aveva da tempo preparato i licenziamenti affidando alcune lavorazioni in appalto a società sussidiarie appositamente create. Ha ritenuto ipotizzabile che la manovra sia stata studiata appositamente per eliminare il personale sindacalizzato e quindi la Patrick avrebbe violato la legge sulle relazioni industriali. Ha quindi dato ordine provvisorio di riassunzione, in attesa della nuova udienza del processo contro la Patrick intentato dal sindacato. Per il momento i picchetti nei porti sono rimasti attivi: migliaia di lavoratori e simpatizzanti sorvegliano tutti i moli di accesso della Patrick: 10 mila dei suoi container restano accatastati sui moli. Ma il segretario della Maritime Union ha garantito che i portuali licenziati torneranno immediatamente al lavoro, anche senza paga, per smaltire il lavoro accumulato.
ROMANIA, 21 aprile. Amnesty International ha denunciato oggi le numerose violazioni dei diritti umani nel paese a danno soprattutto degli omosessuali e della minoranza Rom. La polizia sarebbe responsabile di numerosi casi di brutalità nei confronti di civili, come nel caso di Costica, un bambino Rom di 10 anni, fermato dalle forze di sicurezza e torturato per un'intera giornata. Stando al rapporto inoltre la polizia non difenderebbe i Rom dai numerosi attacchi razzisti di cui sono fatti oggetto.
STATI UNITI, 21 aprile. La Nike è nuovamente nei guai, questa volta per pubblicità mendace. Per ribattere alle numerose accuse di abusare del lavoro minorile tramite società orientali che subappaltano a basso costo il lavoro di assemblaggio dei suoi prodotti, la azienda americana ha fatto partire una vasta campagna contro-pubblicitaria su numerosi mass media. In pratica la Nike ha pubblicato un codice di condotta adottato nelle sue aziende, dalle quali non risulterebbe l'impiego di lavoro minorile, anzi, i suoi lavoratori sarebbero dei privilegiati. Ma secondo gli avvocati statunitensi, "la Nike non ha voluto dire la verità ai cittadini sulle sue attività affaristiche" e avrebbe "uno dei peggiori record mai messi in campo: le condizioni di lavoro che impone sono orrende". Infatti, da una inchiesta avviata già dal gennaio del 1997 da un avvocato che si batte per i diritti umani, risultano: paghe inferiori al minimo vitale a fronte di turni di lavoro di 14 ore con soli due o tre giorni di riposo al mese; abusi sessuali sulle operaie; prostrazioni umilianti di fronte ai superiori e punizioni corporali, quali percosse date con le suole da incollare oppure giri di corsa forzati in caso di sbagli nella lavorazione; e poi nessun riguardo per le norme di igiene ambientale: in una fabbrica vietnamita la continua esposizione a materiali nocivi avrebbe causato moltissimi casi di tumori, problemi respiratori, difficoltà di gravidanza. Questo rapporto sarebbe peraltro confermato da altre indagini, condotte dai mezzi di informazione, sindacati e organizzazioni umanitarie.
BIRMANIA, 21 aprile. 25 anni di reclusione per aver concesso un'intervista alla BBC: questa la condanna ad una dissidente birmana, San San di 58 anni che è tra gli esponenti di spicco della Lega per la Democrazia, il partito capeggiato da Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace e tuttora agli arresti domiciliari. La donna è stata incarcerata per aver divulgato notizie sul paese, cosa vietata dalla legge sul segreto di Stato. Sarebbe stata incarcerata solo dopo aver rinunciato a firmare una dichiarazione per la quale rinunciava per sempre alla sua attività politica. La condanna risale al mese scorso, ma la notizia è riuscita ad arrivare in Thailandia soltanto oggi.
PERÙ, 21 aprile. Pedro Domingo Quinteros Ayllon, considerato il numero due di Sendero Luminoso, è stato arrestato lunedì scorso in un noto ristorante di Lima, annunciato oggi dal presidente Fujimori.
AUSTRALIA, 22 aprile. La Corte Federale ha fatto marcia indietro sulla vertenza dei portuali licenziati perché iscritti ai sindacati. L'ordine di riassunzione dei 2.000 lavoratori è stato sospeso fino a domani: la Patrick ha ottenuto in tempi record che il suo appello contro la decisione venisse riesaminato dalla stessa corte. Continua intanto il boicottaggio, da parte di altri paesi, fra cui Stati Uniti, Sudafrica e Giappone, sulle merci provenienti dall'Australia e caricate da lavoratori assunti dalla Patrick al posto di quelli eliminati. La federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti ha detto che continuerà l'appello al boicottaggio finché la vertenza non venga risolta positivamente.
INDONESIA, 22 aprile. E anche in Indonesia la lotta degli studenti contro il regime di Suharto continua senza interruzioni. Migliaia di studenti degli atenei indonesiani hanno ignorato l'invito alla calma lanciato dal governo e sono scesi nuovamente in piazza per chiedere le dimissioni del dittatore. A Bandung (150 chilometri da Giakarta) gli studenti si sono scontrati con la polizia quando hanno cercato di uscire dal perimetro delle università per portare la loro voce per le strade: feriti 15 studenti e 5 poliziotti. Altre dimostrazioni si sono avute anche a Giakarta e a Surabaya. Le proteste durano da una settimana e le forze di polizia sono state autorizzate da Suharto in persona ad usare metodi repressivi nei confronti degli studenti. E il governo, che teme che la protesta dilaghi anche ad altre parti del paese, ha fermamente vietato agli studenti di uscire dagli atenei per manifestare. Ma nelle scorse settimane il vorticoso aumento dei prezzi e della disoccupazione a causa della chiusura di molte aziende, ha comunque scatenato la protesta popolare in una ventina di cittadine del paese.
BRASILE, 23 aprile. Alcune centinaia di indios hanno sconfinato in Paraguay al fine di occupare alcune fazendas locali e minacciando chi cerca di resistere. Il gruppo, appartenente ai Guaranì-Nhambeva risiede ai due lati della frontiera, armato di frecce, lance e bastoni, ha occupato alcuni appezzamenti nella zona del Mato Grosso: grazie alla mediazione della Funai (l'ente di protezione degli indigeni in Brasile) non ci sono stati incidenti. Un mese fa proprio la Funai aveva dichiarato tutta la zona di Paranhos, di circa 4 mila ettari, di proprietà della tribù, che ne era stata espulsa indebitamente negli anni 70, durante il regime militare. I Guaranì, 650 persone in tutto, hanno ottenuto in tribunale il diritto di riavere le proprie terre, ma le lungaggini burocratiche e le resistenze delle autorità locali, avevano reso la decisione inoperativa. Gli indios hanno così deciso di passare all'azione. La terra, del resto, appartiene loro a tutti gli effetti, solo che i coloni che la occupano hanno annunciato di voler resistere anche con l'uso delle armi.
BRUXELLES, 23 aprile. Le grandi multinazionali produttrici di sostituti del latte materno sono nuovamente sotto accusa per averne incentivato l'uso nonostante il codice di condotta definito dalle Nazioni Unite nel 1981 che raccomanda l'allattamento al seno per i neonati fino a 6 mesi. Aziende come la Nestlè, Numico e Abbot Laboratories sono accusate di aver incentivato il consumo con la distribuzione di campioni gratuiti o offerte di regali ai servizi sanitari. L'inchiesta, sostenuta dall'UNICEF, si è svolta in prevalenza nei paesi dell'Est europeo, quali Croazia, Georgia, Polonia, Lituania, Ungheria (dove il consumo di tali prodotti è in continuo aumento) e in Irlanda, Germania e Spagna.
INDONESIA, 23 aprile. Anche a Bali, conosciutissima isola paradiso del turismo internazionale ci sono stati scontri fra studenti e polizia con lanci di sassi, lacrimogeni e proiettili di gomma. Gli scontri si sono verificati all'università Udayana a Denpasar: 22 giovani sono rimasti feriti nel tentativo di uscire dal perimetro dell'ateneo per dirigersi verso la sede del parlamento regionale. Secondo uno dei leader della protesta, la polizia "ha sparato in aria, ha preso a manganellate chiunque capitasse sotto tiro, sferrando poi calci in faccia ai feriti a terra, con una brutalità mai prima vista a Bali. Molti studenti hanno riportato gravi contusioni alla testa". Altre dimostrazioni si sono avute a Giakarta, Surabaya, Bandung e Yogyakarta tutte sorvegliate da ingenti forze di polizia e dell'esercito in assetto antisommossa.
AUSTRALIA, 23 aprile. Nella sentenza attesa oggi il giudice Murray Wilcox della corte federale ha dato completamente ragione, in sede d'appello, ai sindacati dei portuali respingendo la richiesta presentata dalla Patrick Stevedoring. La decisione è un duro colpo al governo conservatore che aveva basato la sua campagna elettorale proprio sulla riforma del fronte del porto, intesa ad estromettere il sindacato dalle banchine e dai moli. I portuali licenziati si preparano ora a presentarsi al lavoro già dal turno di notte e si sono dichiarati disponibili a lavorare gratis finché il datore di lavoro non abbia raggiunto il necessario flusso di cassa. La Patrick ha comunque annunciato che proseguirà nella sua opera presentando appello all'Alta Corte, il più alto grado di giudizio del paese.
BOLIVIA, 25 aprile. Distruzione delle piantagioni più recenti e compensazioni in cambio dello sradicamento delle vecchie colture è l'accordo con il governo che ha messo fine alle lotte dei coltivatori di coca della regione del Chapare, dopo i violenti scontri con l'esercito che sono costati la vita a sei contadini. L'intesa è stata raggiunta ieri tra il governo e la confederazione dei lavoratori boliviani, la più potente del paese. Il sindacato ha dato indicazioni ai lavoratori perché accettassero l'aumento del 7,5% proposto dal governo centrale mentre le rivendicazioni riguardavano un aumento del 1.400%. Il governo è rimasto inoltre fermo nel non voler dare alcun indennizzo per la distruzione delle giovani piantagioni: in Bolivia sono considerate legali le piantagioni di coca aventi più di cinque anni di età. Per queste è stato raggiunto un accordo di indennizzo per 2.500 dollari per ogni ettaro che venga riconvertito. Poliziotti e militari stanno distruggendo, grazie ad un enorme spiegamento di forze, piantagioni al ritmo di 49 ettari ogni giorno. Almeno 300 mila sono i boliviani che si guadagnano da vivere con la coltivazione della pianta di coca.
VIETNAM, 25 aprile. La natura pianeggiante del territorio che confina tra Vietnam e Cambogia è l'ideale per il traffico di bambine e bambini da avviare alla prostituzione. Stando ai dati dell'organizzazione mondiale per i diritti umani e dell'UNICEF, un terzo delle 55.000 prostitute in Cambogia sono minorenni, la maggior parte sono di origine vietnamita e un terzo di loro è affetto dal virus dell'AIDS. Tra il settembre del 1995 ed il mese scorso sono state arrestate 186 persone che operavano in questo sporco traffico e liberate 281 vittime (di cui 31 di età compresa tra i 12 e i 16 anni) e sgominate 21 organizzazioni: secondo il governo vietnamita questa è però soltanto la punta di un iceberg di dimensioni gigantesche. I componenti di una banda arrestata poco tempo fa hanno confessato di aver contrabbandato in Cambogia 60 tra donne e bambini acquistati da famiglie poverissime per pochi soldi e con la promessa di un lavoro, ma poi rivenduti a 250-300 dollari l'uno ai trafficanti del sesso.
BRASILE, 25 aprile. In alcune zone del Brasile, considerate le più povere, non piove da mesi: campi riarsi e bestiame che muore sono lo scenario di una carestia spaventosa che colpisce i più disperati della terra. In questo panorama la chiesa brasiliana ed il movimento dei senza terra hanno dichiarato di appoggiare apertamente le appropriazioni di cibo in supermercati e depositi di alimenti da parte di contadini ridotti alla fame. Persino il governatore del Cearà, uno degli Stati più colpiti, ha dato il suo consenso a tale dichiarazione, raccomandando ai sindaci del suo territorio di non adottare misure repressive nei confronti di chi si appropria di cibo. "Per San Tommaso d'Acquino, in casi estremi di fame, è lecito prendersi del cibo a qualsiasi costo - ha dichiarato Monsignor Orlando Dotti, vescovo di Vacaria e ex-presidente della pastorale della terra - nulla è più importante che la lotta alla fame: non dare a chi ha estremo bisogno equivale a rubare. Invece di mandare l'esercito a proteggere i depositi, il governo dovrebbe mandare le truppe a distribuire cibo al popolo".
FRANCIA, 26 aprile. Lo stato europeo con più centrali nucleari sul territorio sta dimostrando, con le sue iniziative, di non considerare l'energia nucleare così sicura come invece continuano a dire i sostenitori delle centrali. Compresse di iodio sono state messe in vendita in tutta la Francia, come misura cautelativa contro gli effetti di un eventuale incidente nucleare. Già l'anno scorso tali compresse erano state distribuite gratuitamente nelle vicinanze degli impianti nucleari. Il provvedimento è stato annunciato dal Ministero della Sanità francese.
CILE, 26 aprile. Humberto Lagos, avvocato al ministero dell'Interno che sta indagando sui desaparecidos durante la dittatura di Pinochet, ha detto di avere raccolto confessioni di agenti incaricati del sequestro di dirigenti del partito di Unità Popolare (la coalizione di sinistra che sostenne Salvador Allende) nel periodo buio del Cile. Secondo queste testimonianze un numero imprecisato di questi desaparecidos sarebbe ancora vivo e si trova nelle mani dei dirigenti di Colonia Dignidad, luogo tristemente noto alle cronache come centro filo nazista creato negli anni sessanta dall'ex ufficiale delle SS Paul Schaefer nel Cile centro-meridionale. Sotto i terreni di Colonia Dignidad, sempre secondo le testimonianze, si troverebbe una vasta rete di cunicoli, fatti scavare dai minatori di carbone arrestati durante la passata dittatura. La prova dell'esistenza è stata confermata di recente anche dalla magistratura cilena.
VIETNAM, 27 aprile. Altri tre bambini uccisi e cinque feriti gravemente da un ordigno bellico che stavano maneggiando durante la ricreazione a scuola. Solo quest'anno sono già deflagrati 63 ordigni dell'epoca della guerra: 78 persone sono morte, 138 hanno riportato lesioni di varia entità.
GUATEMALA, 27 aprile. Il vescovo guatemalteco Juan Geraldi è stato assassinato la scorsa notte a Città del Guatemala. Il vescovo, 75 anni, sarebbe stato colpito alla testa da un oggetto contundente all'interno della sede dell'arcivescovado per opera di alcuni sconosciuti. Juan Geraldi è stato uno dei più ardenti difensori dei diritti umani nel Paese durante la guerra civile conclusasi con l'accordo di pace del 1996. Ultimamente stava lavorando ad un rapporto dal titolo "Guatemala mai più", dove si parlava delle stragi compiute nel corso della guerra e delle connivenze e delle responsabilità delle forze armate guatemalteche: secondo il rapporto il 79% degli atti criminosi denunciati sono opera di reparti dell'esercito. Gli assassini avrebbero cercato di dissimulare l'uccisione come opera della criminalità comune, ma dall'abitazione niente risulta sottratto. Il responsabile della missione ONU per il Guatemala, Jean Arnault, ha detto che questo fatto rappresenta una sfida violenta contro la pace e la riconciliazione. In Guatemala i morti furono 150.000 e oltre 50 mila i desaparecidos. Nel rapporto si parla anche di 40.000 donne rese vedove e di 200.000 bambini rimasti orfani; i profughi fuggiti dal paese furono un milione su una popolazione di 8 milioni di abitanti. La peggiore carneficina si ebbe dal 1980 al 1983, quando l'esercito organizzò le brigate di protezione civile lanciando una spietata offensiva contro villaggi di contadini sospettati di collaborare con la guerriglia clandestina. Monsignor Gerardi si era reso inviso alla destra di governo nel corso della guerra civile, in particolare negli anni '80 quando era vescovo nella provincia del Quiche, abitata in maggioranza dagli indios e teatro di molte delle atrocità denunciate nel rapporto. Per diverso tempo fu costretto a vivere in esilio perché il governo del generale Fernando Romeo Lucas Garcia gli impedì il rientro in patria.
ISRAELE, 27 aprile. Si festeggiano oggi
i 50 anni dalla fondazione dello Stato ebraico in Palestina che per i palestinesi
rappresenta l'inizio della nakba, la catastrofe. Ripercorriamo quei
giorni che segnano l'inizio del dramma del popolo palestinese.
9 aprile 1948. Il gruppo estremista ebraico Irgun uccide 250 persone
nel villaggio arabo di Deir Yassin, nei pressi di Gerusalemme, provocando
il panico nella popolazione palestinese.
21/ 22 Aprile 1948: la milizia regolare ebraica Haganà attacca
i quartieri arabi di Haifa. Dopo breve resistenza i palestinesi abbandonano
la città. Nei giorni seguenti l'Irgun attacca altre località
arabe, come Giaffa: la popolazione fugge sotto il fuoco o su intimazione
delle truppe ebraiche.
14 /15 Maggio 1948: proclamazione dello Stato di Israele. Il 15 gli eserciti
arabi entrano in Palestina.
Alla fine della prima guerra arabo-israeliana, Israele occupa il 78% della
Palestina. Il piano di spartizione gliene aveva assegnato il 56%. Maggio/ottobre
1948. La grande maggioranza degli arabi nel neonato Stato ebraico fugge
o è espulsa. Gli israeliani demoliscono numerosi villaggi per impedirne
il ritorno: circa 730.000 palestinesi diventano profughi. (dati ONU)
POLONIA, 27 aprile. Centinaia di minatori aderenti al sindacato più radicale Agosto 80 hanno protestato a Katowice contro l'Unione Europea accusandola di essere responsabile dell'affossamento dell'industria mineraria nel paese. Alcuni di essi hanno fatto irruzione all'interno della sede di Solidarnos per bruciare alcune bandierine dell'Unione Europea. La protesta è stata indetta in concomitanza di una conferenza sulla ristrutturazione dell'industria mineraria nell'Europa dell'Est che vedeva la partecipazione di alcuni funzionari dell'UE. L'industria mineraria polacca, infatti, secondo le indicazioni fornite dalla stessa UE, deve essere riformata entro il 2002 con la soppressione di 118.000 posti di lavoro. L'intera ristrutturazione costerà alla comunità più di due miliardi di dollari.
TURCHIA, 28 aprile. Due famosi giornalisti turchi sono stati arrestati per il loro presunto appoggio al PKK: Mehmet Ali Birand e Cengiz Candar avevano ricevuto la richiesta da parte del quotidiano Sabah di dare le dimissioni. Essendosi rifiutati, sono stati licenziati. Nel frattempo la polizia turca arrestava gli occupanti di 96 autobus che erano diretti ad assistere al processo contro sette leader politici curdi.
MESSICO, 29 aprile. Esercito Indigeno Rivoluzionario di Liberazione Nazionale: questo il nome di un nuovo gruppo armato clandestino che si è presentato alla popolazione dello stato di Oaxaca, nel Messico meridionale. EIRLN si è presentato tramite alcuni volantini come difensore della "voce dei senza nome e dei senza volto, che non possiedono nulla ma sono disposti a morire per combattere contro le ingiustizie perpetrate dal governo, dai gruppi di potere e dai grandi proprietari terrieri". "Noi poveri - prosegue il comunicato - non siamo centinaia o migliaia, ma la maggioranza dei messicani e siamo innumerevoli: la morte non ci fa paura e sapremo uccidere o morire".
COLOMBIA, 29 aprile. Tre dipendenti di un'azienda comunale di Cartago si sono fatti crocifiggere a croci di legno per protestare contro la privatizzazione della loro impresa. Alcuni colleghi li hanno aiutati a farsi piantare chiodi lunghi una quindicina di centimetri e i tre hanno dichiarato che non scenderanno finché il sindaco della località non si impegnerà a ritirare il provvedimento di pensionamento forzato per 150 dipendenti. Le croci sono state inclinate all'indietro per evitare che la prolungata attesa rechi problemi ancora più gravi ai tre coraggiosi. Il sindaco, per parte sua abbastanza cinico, ha dichiarato che questa protesta è un "illegittimo tentativo di suicidio".
AFGHANISTAN, 30 aprile. Il governo federale tedesco ha ammesso oggi di essere a conoscenza di almeno quattro casi di esecuzioni di omosessuali da parte del governo dei talibani. Quattro di loro sono sicuramente stati messi a morte con la sepoltura da vivi.
COLOMBIA, 30 aprile. Allarme rosso Amazzonia: un potente erbicida, il tebuthiuron, sta per essere sparso sulla foresta amazzonica su richiesta degli Stati Uniti da parte del governo colombiano. Lo scopo dichiarato è quello di distruggere le coltivazioni di coca e di amapola (fiore base dell'eroina) della zona. Fino ad ora erano stati usati altri erbicidi più comuni che però dovevano essere sparsi tramite speciali aerei, con voli a bassa quota, anche a 30 metri da terra, che erano però facilmente colpibili dalla guerriglia. Fino ad oggi le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) erano riuscite ad abbattere 12 di questi pericolosi velivoli. Secondo le aziende che producono questo pericoloso erbicida, il tebuthiuron è infallibile nel disseccamento delle piante con cui si producono gli stupefacenti, ma ha il vantaggio, essendo in granuli, di poter essere lanciato da grandi altezze e a grande velocità, così che gli aerei possono sottrarsi ai tiri della guerriglia. Ma il ministro colombiano per l'Ambiente, Eduardo Verano, si è rifiutato di firmare l'autorizzazione ai voli, convinto che "la lussureggiante vegetazione e non solo le piante di coca, sparirebbe, trasformando la foresta in un'arida prateria". Nella sua resistenza Verano è appoggiato da scienziati critici nei confronti degli Stati Uniti e da responsabili degli organismi ambientali. Contro di lui si è scagliato invece Charles Helling, scienziato di punta delle squadre antinarcotici dell'agricoltura statunitense per il quale "i benefici sono veramente grandi". Già nel 1996 i contadini organizzarono violente proteste contro un altro erbicida, il glifosato. L'ufficio antidroga colombiano, nella persona di Ivonne Alcala, ha dichiarato sdegnosamente che i contadini protesterebbero "anche se aspergessimo i campi con acqua santa, direbbero che causa malformazioni neonatali". Le statistiche, invece, dimostrano che i produttori di coca coltivano comunque più piante di quelle che possono essere distrutte da qualsiasi erbicida.
Ritorno all'indice delle Notizie Desaparecidas