LA JORNADA, 31 LUGLIO 1998

Quest'anno il doppio dei viaggi che nel 1997: fonti dell'ambasciata

Jim Cason e David Brooks, corrispondenti, Washington, 31 luglio

 

Personale militare statunitense assegnato all'ambasciata di Città del Messico ha fatto nuovi viaggi di meno di cinque giorni ciascuno in Chiapas durante gli ultimi dodici mesi, secondo una fonte ufficiale della sede diplomatica, che ha informato La Jornada. Oltre a considerare che non vi é nulla di straordinario nella visita di due ufficiali militari statunitensi in Chiapas, durante la quale sono stati detenuti per poco, la fonte della rappresentanza diplomatica ha segnalato che il suo personale viaggia in questo stato del sud-est come parte dei suoi "normali" compiti. Secondo statistiche proporzionate dall'ambasciata, i militari sotto suo incarico hanno realizzato almeno il doppio di viaggi in Chiapas nei primi sette mesi di quest'anno, di tutti quelli fatti nel 1997.

"Come parte dei loro compiti regolari e di routine, gli addetti militari hanno visitato il Chiapas nove volte negli ultimi dodici mesi", ha spiegato la fonte in una intervista telefonica a La Jornada. "I viaggi sono sempre consistiti in gruppi di due persone, il più lungo é durato cinque giorni e il più breve tre".

Alcuni mesi fa l'ambasciata ha informato questo quotidiano che, durante il 1997, ci sono stati tre viaggi di addetti militari statunitensi in Chiapas.

A Washington, sorpresi funzionari del governo di Clinton si sono stupiti per la reazione del Messico al fatto che addetti militari statunitensi assegnati all'ambasciata sono stati in Chiapas lo scorso fine settimana. La presenza del maggiore Thomas Gillen e del sergente Elisabeth Krug é stata resa pubblica dopo la loro detenzione da parte dei "paramilitari organizzati dal Partito Rivoluzionario Istituzionale", d'accordo con la descrizione del Pentagono.

Però la fonte nell'ambasciata degli Stati Uniti in Messico ha affermato che non vi é niente di straordinario in questo fatto, dal momento che fa parte delle visite di routine che spettano a tutti gli stati della Repubblica e ha negato fortemente che la presenza militare del suo paese in Chiapas sia permanente.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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