COMUNICATO DEI DETENUTI DELLA VOCE DI CERRO HUECO, CHIAPAS
Carcere di Cerro Hueco, Tuxtal Gtz,Chiapas
30 luglio 1998
Ai mezzi di comunicazione locali, nazionali ed internazionali
Alla Società Civile Nazionale ed Internazionale
Fratelli e sorelle, tutti e tutte
Rivolgiamo a voi la nostra parola per dirvi come...
I. La preliberazione è arrivata tanto rapida che non c'è stato tempo di vederla nascere.
Degna e giusta, la notte del sabato passato è arrivata la libertà per chi era il presidente della Voce di Cerro Hueco, Jesús Gómez Gómez, indigeno Chol, che era entrato in questo carcere nel marzo del 1997, accusato di porto d'arma.
Le ali della notte sono volate sul nostro compagno, del penale di Cerro Hueco fino alla sua natale Sabanilla, nel Nord dello stato. Venti minuti prima delle 12, vestiti di nero, sono arrivati alla sede della Voce di Cerro Hueco gli emissari di questa gran signora, grassa e generosa, chiamata LIBERTÀ. I custodi si sono portati via Jesús per gli oscuri corridoi del carcere, senza permettere il saluto di addio ai suoi 71 compagni di cella. E benché pochi sono quelli che l'hanno salutato, molti e molto ci rallegriamo per la sua anelata libertà.
Che questo venticello di giustizia degna e libertaria sia l'annuncio di un vento più forte che porti la scarcerazione per i detenuti e gli ostaggi politici che il governo mantiene in Cerro Hueco.
Che nasca la giustizia affinché possa camminare la nostra libertà, altrimenti...
II. Ci faremo più forti nella resistenza.
Dalla zona Nord Fraylesca, Altos, Selva Regione alla Frontiera; Municipi vari come Sabanilla, Tila, Tumbala, Palenque, Salto de Agua, Nicolás Ruiz, La Concordia, Ocosingo, Las Margaritas, san Juan Cancuc, San Cristóbal, Chanal, Pantelhó, El Bosque....dai Municipi Autonomi e ribelli Ricardo Flores Magón, Tierra y Libertad, San Juan de la Libertad, da altri Stati della Repubblica; i contadini, indigeni, accademici, universitari e difensori dei Diritti umani, siamo noi i detenuti politici che il governo messicano tiene come ostaggi nel carcere di Cerro Hueco, qui nel ribelle Stato del Chiapas.
Ci hanno inventato accuse per giustificare le detenzioni illegali con cui il governo dello stato, sotto stretti ordini militari, pretende di concimare la politica di "riconciliazione" disegnata in Bucareli (o in Los Pinos? o in Campo Marte?).
Il doppio linguaggio del governo cresce e si esibisce nel conflitto CNDH-Governo dello stato. Il nostro diritto alla libertà è un gioco per i funzionari statali che mandano messaggi ambigui e tendenziosi ai "beneficiati" con la "libertà" sotto cauzione del caso di Taniperla, quando dovrebbe ritirare le accuse por spoliazione e danni, come si esige nella raccomandazione della CNDH.
Il governo cerca di confondere mentre guarda la resistenza che annunciamo per il mese di agosto.
Domenica prossima inizieremo le giornate di resistenza con uno sciopero della fame scaglionato che sosterremo fino alla fine del mese, in 83 detenuti politici di La voce di Cerro Hueco smetteremo di mangiare (alcuni per 4 giorni, altri per 7) per esigere la Degna e Giusta Libertà senza condizioni di tutti quelli come noi che siamo detenuti per motivi politici. Daremo un'opportunità perché si dimostri la volontà di dialogo e di distensione che ha il governo per risolvere il conflitto che si è originato in Chiapas il 1° gennaio del 1994. La Fame di Giustizia ci spinge a passar sopra alla fame dovuta all'appetito. La fame di Giustizia ci spinge a sostenere il piano di resistenza che alleghiamo a questo comunicato.
Noi detenuti politici non vogliamo più essere privati della nostra libertà!
LIBERTÀ! LIBERTÀ! LIBERTÀ!
LIBERTÀ CON GIUSTIZIA E DIGNITÀ!
E che sembra davvero una guerra quella che il governo sta seminando nei nostri ejido e nelle nostre comunità.
Dappertutto dove hanno fatto le loro incursioni, hanno lasciato soldati e poliziotti pieni di armi che abitano nelle case dei nostri villaggi, che si ubriacano nelle strade, che corrompono i nostri costumi, che proteggono guardias blancas, paramilitari e quelli che si dicono del partito ufficiale (PRI), mentre perseguitano e minacciano simpatizzanti e basi di appoggio (o quelli che loro credono che lo siano).
Questa è la guerra che esigiamo che fermi il governo messicano.
FUORI L'ESERCITO ED I POLIZIOTTI DALLE NOSTRE CASE! FUORI DALLE COMUNITÀ!
RITORNINO ALLE LORO CASERME! SMILITARIZZAZIONE GIÀ!
RISPETTO DEGLI ACCORDI DI SAN ANDRÉS!
RISPETTO DEI MUNICIPI AUTONOMI! ANNULLAMENTO DEGLI ORDINI DI CATTURA!
DISARMO DEI GRUPPI PARAMILITARI E DELLE GUARDIAS BLANCAS!
NON PIÙ PROTEZIONE DI MILITARI E POLIZIOTTI A QUESTI GRUPPI DI ASSASSINI E DIMERCENARI!
NON PIÙ DETENZIONI ILLEGALI! NON PIÙ OSTAGGI POLITICI!
LIBERTÀ AI PRESUNTI ZAPATISTI ED ALLE BASI D'APPOGGIO!
ELIMINAZIONE DI FALSE ACCUSE, ORA!
LIBERTÀ CON GIUSTIZIA E DIGNITÀ
ATTENTAMENTE
LA VOCE DI CERRO HUECO
26 detenuti della carcere di Yajalón e 57 del Cereso Nš1 , in Cerro Hueco, Tuxtla Gutiérrez
ENLACE CIVILE A.C.
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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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