II Incontro Intercontinentale per l’Umanità e contro il Neoliberismo, Spagna 1997.
RELAZIONE PRESENTATA DALLA DELEGAZIONE DELL’EZLN
SULLA LOTTA DELLE DONNE ZAPATISTE.
Compagne e compagni.
Vi voglio parlare un poco di noi donne che siamo "base d'appoggio"
dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Primo, vi voglio dire che noi donne del villaggio ribelle di Guadalupe
Tepeyac, di per sé, siamo molto forti.
Non ci arrendiamo e lottiamo con molta dignità.
Noi donne zapatiste pensiamo che non è solo l’uomo che deve comandare
perché anche noi donne abbiamo un nostro pensiero e abbiamo idee.
Noi, donne dei villaggi zapatisti, vediamo che i nostri figli non hanno
di che mangiare, che non hanno una buona casa nè dei buoni abiti.
Vediamo, anche, che ogni famiglia non ha abbastanza terra per ottenere
un buon raccolto.
Inoltre, noi donne indigene, non abbiamo ricevuto un’istruzione, siamo
in poche a saper leggere e scrivere e non abbiamo nemmeno una buona salute.
Molte compagne muoiono di parto o di denutrizione.
È per questo che lottiamo ed è per questo che appoggiamo
l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Quando le compagne ribelli scesero dalla montagna fino ai nostri villaggi
iniziarono a spiegarci che noi donne abbiamo dei diritti e dobbiamo combattere
perché questi diritti siano rispettati.
Allora ci siamo rese conto che quando gli uomini bevono, poi picchiano
le loro mogli.
Per questo siamo d’accordo a che non si debba bere alcool nelle comunità.
Le compagne ribelli ci hanno insegnato la lotta e poi le differenti comunità
hanno discusso le leggi delle donne dei villaggi zapatisti.
In queste leggi noi, donne dei villaggi, diciamo che ci devono rispettare,
che abbiamo diritto a lavorare, a ricevere denaro, a decidere quanti figli
vogliamo avere, a sposarci con la persona che vogliamo. Perché prima
non era così.
Ci sono ancora molti villaggi dove la donna èobbligata a sposare
chi non vuole.
Per questo nei villaggi zapatisti c’è la legge, che dice, che nessuna
può essere obbligata.
Le leggi delle donne dicono anche, che le donne che vogliono entrare nell’EZLN
possono farlo e possono occupare incarichi nella direzione, allo stesso
modo che gli uomini, ossia possono stare al comando.
Tutto questo dicono le leggi delle donne, ma già nella pratica partecipiamo
a tutte le assemblee e a tutte le decisioni.
Anche noi donne abbiamo deciso per la guerra e resistiamo pure, e non ce
ne restiamo tranquille ad aspettare che gli uomini portino denaro. Come
adesso che la situazione è molto dura, noi donne ci siamo organizzate
in un collettivo e stiamo facendo ricami.
Questi ricami li vendiamo e ne ricaviamo denaro, e molte volte è
l’unico denaro che arriva alla famiglia, perché adesso non abbiamo
buone terre e non c’è quasi raccolto.
Allora nel collettivo di donne continuiamo a cercare il modo di organizzarci
e di non restare ad aspettare.
Noi in pratica ci rendiamo indipendenti e ci facciamo rispettare.
Anche noi donne dei villaggi possiamo diventare delle ribelli, possiamo
andare in montagna e diventare soldati zapatisti.
Ma non tutte noi, donne zapatiste, vogliamo essere ribelli.
Alcune di noi, donne dei villaggi, vogliono essere "basi di appoggio"
perché abbiamo i nostri figli e la nostra famiglia a cui badare.
Quindi appoggiamo le compagne combattenti con alimenti e badiamo alla loro
sicurezza.
Sappiamo molto bene che ci sono molti luoghi dove lottare e che a qualche
donna tocca combattere e ad altre appoggiarle dai villaggi.
Questo è ciò che vi possiamo dire della nostra lotta.
Rispetto alla lotta delle donne, noi vediamo che è a lungo termine
e vediamo anche che è molto diversa in ogni luogo.
Noi, donne dei villaggi zapatisti, vediamo che le donne lottano in altri
paesi, ma vediamo anche che lottano per cose che noi a volte non comprendiamo.
Voglio dirvi che noi donne zapatiste rispettiamo il pensiero di tutte voi.
Vogliamo conoscere le vostre lotte e raccontarvi come lottiamo e ci organizziamo.
Vogliamo che ci ascoltiate, ma soprattutto vogliamo ascoltarvi.
Forse a qualcuno può sembrare che la nostra lotta sia poca cosa
e che dobbiamo combattere di più.
Noi diciamo che la nostra lotta, come quella di tante donne, è appena
cominciata.
È tutto compagne e compagni.
Attentamente.
Compagna Dalia e Compagno Felipe.
Base di Appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico, Brescia)
Indice del 2° Incontro Intercontinentale