Fratelli e sorelle di questo municipio ribelle de San Pedro de Michoacán.
Fratelli, autorità uscenti ed entranti di questo consiglio municipale.
Rivolgiamo la nostra parola a voi, popoli zapatisti e non zapatisti.
Da quattro anni non abbiamo più permesso che ci governi
il governo dei ricchi. Ora siete voi che eleggete le vostre autorità;
siete voi, uomini, donne e bambini qui presenti, che con allegria
salutate e ricevete le nuove autorità, che comanderanno
obbedendo in questo municipio ribelle.
Questo è ciò che manca in tutto il Messico, però, per ora, noi stiamo provando in pratica a governarci, secondo i nostri costumi e la nostra cultura, di popoli indigeni.
Adesso sì, sono i popoli in lotta che per governarsi decidono
e rispettano le loro leggi, castigano quelli che commettono ingiustizie;
adesso sì, che riconoscono le loro autorità municipali
e possono dire ciò che si fa bene e ciò che va male,
le possono mandare via ed eleggerne altre se non adempiono o non
governano per il popolo.
Sogniamo e vogliamo che così si governino i popoli del
Messico; in tutto il paese arriverà il giorno, come per
ogni movimento arriva il giorno del trionfo, se sta adempiendo
ai suoi doveri, in cui si vive per la patria o si muore per la
libertà.
Un giorno il Messico avrà un governo che comanderà
obbedendo.
E già da adesso, anche se siamo i più piccoli, stiamo
già mettendo in pratica tutto questo, per poi proporlo
a livello nazionale, così come il popolo del Messico desidera.
Questo lavoro, di organizzarsi pur nel piccolo, come quello che
è già nelle nostre mani, è un grande compito,
che è necessario migliorare, organizzandosi sempre di più,
mettendo in pratica ciò che sta scritto nella legge, che
è la parola dei popoli; così come è necessario
lavorare sui nuovi regolamenti che mancano per mettere in pratica
la vera giustizia del popolo e per il popolo, per mettere in pratica
l'uguaglianza e la forma di lavorare per poter vivere.
Di questo, compagni, dobbiamo tener conto: dei lavori, degli sforzi,
del pensare come riuscire a lavorare, vivere aiutandosi meglio
anche se il guadagno è minimo o addirittura non c'è.
Però non dobbiamo dimenticarci di quando lavoravamo, ci
organizzavamo di nascosto, ci preparavamo in silenzio, sapendo
che un giorno il Messico e il mondo avrebbero saputo chi siamo,
che cosa vogliamo e perché lottiamo. Adesso siamo allo
stesso punto. Stiamo lavorando, organizzandoci, imparando come
non ci sia guadagno. Però un giorno il popolo del Messico
capirà come vogliamo che sia realmente un governo del popolo
e per il popolo. Mettere in pratica il comandare obbedendo.
Questo è il livello della nostra sfida, dimostrare che
possiamo davvero governarci, senza necessità di una cupola
di ratti, come l'attuale governo dei ricchi.
Questo, anche se vorranno bloccarci il cammino, minacciandoci
con l'armamento più orribile, perché pensano che
la nostra dignità si arrende o si vende. Però la
nostra dignità non si arrende né si vende, resisterà,
si farà tutto il necessario, anche morire se necessario,
affinché i nostri posteri non debbano più soffrire
per tutta la bestialità di questo malgoverno e del suo
sistema di partito Stato.
Pertanto, dobbiamo aiutare di più i compagni a cui diamo
delle responsabilità perché mangiano, vestono ed
hanno una famiglia anche loro, e se risolvono le loro necessità
di sopravvivenza, allora potranno continuare a lavorare a beneficio
del loro popolo; tutte le autorità dei villaggi hanno il
compito di pensare e di lottare, lavorare affinché in tutti
i villaggi ed in tutti i municipi migliorino le condizioni di
vita e si possano risolvere le necessità, questo lavoro
i responsabili del municipio lo possono fare in accordo, nel loro
miglior modo di lavorare. Il malgoverno non pensa a questo, non
ci insegna questo, egli continua a comprare armi e soldati per
comandare nelle nostre vallate, per ammazzarci, non ci capisce.
Noi vogliamo vivere e lottiamo per vivere come esseri umani;
non è il momento di sperare qualcosa da questo malgoverno,
è il momento di organizzarci per governarci e grazie al
nostro lavoro dare soluzione alle nostre necessità; è
il momento di organizzarci per difenderci da quei cattivi governanti.
Come loro vogliano, sia con il dialogo o con la guerra, l'EZLN
difende le buone autorità del popolo, che comandano obbedendo
al popolo, per questo abbiamo le armi e le nostre armi sono rivolte
verso i cattivi governanti, che si fanno ricchi grazie al lavoro
del nostro popolo. Abbiamo detto basta e iniziato a camminare,
insieme a voi, a governarci e a vivere, e siamo qui per continuare
ad obbligare il malgoverno a rispettare le nostre richieste, quelle
che ci hanno obbligato a prendere le armi, e non riposeremo finché
non avranno risposta le 13 rivendicazioni. Sappiamo che questo
ci costerà, però è meglio far qualcosa prima
di morire di fame e di malattia.
Vogliamo dire ai fratelli che non sono impegnati con l'EZLN, di
organizzarci al meglio tutti uniti nei municipi, di togliersi
dalla testa che il governo darà loro tutto, non ha migliorato
la nostra vita da oltre 504 anni, e continuare ad appoggiarlo
senza fare nulla, non è appoggiare i propri fratelli destinati
a morire perché non c'è un governo che sia del popolo.
La guerra che è iniziata il primo gennaio del '94 ci ha
fatto soffrire tutti, zapatisti e non zapatisti. Ricordate come
quei soldati, che adesso passano tranquilli, nell'ora dei combattimenti
hanno ammazzato civili negli scontri di Ocosingo. Sono solo bravi
a rispettare gli ordini del malgoverno.
Fratelli e sorelle. Questo incontro avviene grazie alla nostra
lotta e a quella dei compagni che sono caduti lottando il primo
gennaio, e grazie a coloro che oggi continuano ad avere un'arma
in mano.
Grazie a tutti i popoli zapatisti ed ai fratelli che stanno prendendo
coscienza nella lotta.
Grazie al coraggio del popolo messicano che ha obbligato il governo
a fermare i combattimenti.
Facciamo molti auguri alle nuove autorità di questo consiglio
municipale, che possano guadagnarsi la fiducia del popolo e possano
avere la forza necessaria per governare questo municipio; vi chiediamo
che nel vostro mandato mettano in pratica la vera democrazia del
popolo, che la giustizia e l'uguaglianza divengano realtà
nel vostro comandare obbedendo. Se non è così,
perderanno la fiducia, la forza del popolo e l'appoggio dell'EZLN.
Nel vostro municipio favorite l'unità e che siano rafforzate
dal vostro governo la resistenza e la dignità.
Vogliamo dire alle autorità che se ne vanno che il compimento
del dovere con il popolo è degno quando si comanda obbedendo.
La soddisfazione, insomma, sta nel compiere il proprio dovere.
Gli errori commessi serviranno affinché le nuove autorità
non li commettano più.
Lo sforzo è riconosciuto.
Viva l'allegria degli uomini e delle donne che lavorano e organizzano
la speranza.
Vivere per la patria o morire per la libertà.
Per il Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
mayor insurgente Moisés
Messico, maggio 1997.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)