Alla stampa nazionale e internazionale

Dame e cavalieri:

Ringrazieremmo per la pubblicazione del comunicato allegato, contiene le risposte al documento dei Santi Innocenti della Segreteria di Governo. Di certo, questa nuova pettinatura di Chuayffet significa che la moda governativa ha ora la marca Rodríguez Alcaine?

D'altra parte, qui i soldati insistono che stanno aspettando da un momento all'altro, l'ordine per l'attacco. Gli accampamenti militari aumentano i loro effettivi e tutte le strade pullulano di posti di blocco. E' questione di giorni, dicono i più cauti. Di ore, dicono i più ansiosi.

Bene. Saluti e che l'indignazione contro il crimine non si stanchi.

Dalle montagne del Sudest Messicano

Subcomandante Insurgente Marcos

Messico, 29 dicembre 1997


Comunicato del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Al popolo del Messico

Ai popoli ed ai governi del mondo

Alla stampa nazionale e internazionale

Fratelli:

In relazione ai comunicati emessi dalla Segreteria di Governo e dalla Presidenza della Repubblica del giorno 28 dicembre 1997, l'EZLN dichiara:

PRIMO.- Informiamo i popoli ed i governi delle altre nazioni che, secondo l'abitudine dei messicani, il giorno 28 dicembre di ciascun anno si fanno scherzi con l'obiettivo di ridersela dell'ingenuità delle persone. Si usa molto dire bugie cercando di far sì che l'altro ci creda. Questo può spiegare come ieri, 28 dicembre e giorno dei Santi Innocenti, tanto la Presidenza della Repubblica come la Segreteria di Governo, hanno insistito nei loro tentativi di sorprendere l'opinione pubblica nazionale e internazionale e di ingannarla sulla realtà del massacro di Acteal.

SECONDO.- È evidente che la lettura e la comprensione del comunicato dell'EZLN, del 26 dicembre 1997, richiede un livello medio di quoziente d'intelligenza che la Segreteria di Governo, che adesso si degna di rispondere, non raggiunge. Questo può aiutarci a comprendere perché il signor segretario di Governo afferma "inesattezze" dove non ce ne sono.

Senza dubbio, l'EZLN considera conveniente precisare ciò che segue:

1. La Segreteria di Governo accusa l'EZLN di presunte inesattezze nelle sue investigazioni su ciò che è successo ad Acteal. Per argomentare, afferma che l'EZLN ha detto che tutti quelli che sono intervenuti nel massacro di Acteal professano la religione cattolica, e presenta come esempio dell'errore Jacinto Arias (presidente priista di Chenalhó e uno degli intermediari dei governi federale e statale in relazione con gruppi paramilitari), che è di religione presbiteriana ed il signor Domingo Pérez Pacienza, del Consiglio Autonomo di Chenalhó, che non è cattolico.

Non c'è inesattezza. Il segretario di Governo non sa leggere con attenzione i comunicati a cui cerca di rispondere. Il comunicato dell'EZLN dice letteralmente: "La maggioranza degli attaccanti (è) professa la religione cattolica". Quindi non c'è errore. Non abbiamo mai detto che tutti gli aggressori erano cattolici. L'appunto della Segreteria di Governo non fa che darci ragione e così contraddice le ipotesi che porta avanti la Procura Generale della Repubblica.

2. Le presunte "prove di pace" a cui si riferisce il segretario di Governo sono bugie. La sicurezza nell'estinto dialogo di San Andrès era un obbligo del governo federale, non una concessione. La liberazione dei presunti zapatisti (detenuti illegalmente) è stata possibile grazie alla pressione della società civile e ha significato per il governo una reale perdita perché i loro ostaggi si sono ridotti di numero. La presenza di zapatisti all'estero non può essere impedita dal governo federale, perché fanno uso del loro diritto di cittadini ed adempiono a tutti i requisiti legali per i loro viaggi. La marcia dei 1.111 zapatisti al DF non ha potuto contare su nessuna misura di sicurezza da parte del governo federale o degli stati; la polizia del governo è stata attenta alla marcia per vigilarla come si vigila un nemico, e per vedere se si presentava qualcuno dei dirigenti dell'EZLN. L'Esercito federale non solo non è intervenuto nel ritorno pacifico dei profughi, a meno che non fossero priisti, ma è stato uno dei principali promotori degli esodi indigeni.

3. I fatti che parlano della volontà di guerra del governo federale sono i massacri come quello di Acteal, l'occupazione militare di comunità indigene (qualcuno si è forse dimenticato degli indigeni di Guadalupe Tepeyac? Il loro villaggio è occupato militarmente ed è usato come bordello dall'Esercito federale, mentre i suoi abitanti vivono in esilio in montagna), le migliaia di profughi a causa delle minacce dei paramilitari armati e finanziati dal governo federale, e la mancanza di rispetto alla parola data in San Andrès.

4. Tutti questi sono alcuni dei fatti puntualmente dimenticati dal signor segretario di Governo nel suo comunicato, che dimostrano che il governo è interessato ad annientare gli indigeni e che non ha scartato nessun sistema per raggiungere ciò.

5. I governi indigeni autonomi non sono illegittimi né agiscono al margine della legge. La loro legittimità (a differenza del signor segretario di Governo, che non ne ha) la ottengono dalle comunità che li hanno nominati e che servono.

La loro legalità è contemplata negli accordi di San Andrès, firmati dal governo federale e dall'EZLN, e pertanto hanno sostegno giuridico. Sono questi i primi accordi di San Andrès che la Cocopa ha redatto come iniziativa di riforma costituzionale e che il segretario di Governo prima ha accettato e poi ha negato.

6. Il segretario di Governo mette in discussione l'armamento dell'EZLN. Indipendentemente dal fatto che sia comico che un segretario di Governo domandi, a questo punto, dove abbia preso le sue armi l'EZLN, noi vogliamo rispondere:

7. Sulle aggressioni alla Conai, il governo domanda quali e perché vengano affibbiate a lui. Per adesso ne menzioniamo solo due: l'espulsione di sacerdoti della diocesi di San Cristóbal (che è diretta dal presidente della Conai), realizzata dalla Segreteria di Governo; e l'attentato contro i signori vescovi Samuel Ruiz e Raúl Vera, perpetrato da elementi di "Pace e Giustizia" (organizzazione paramilitare finanziata dal governo ad attraverso la Segreteria di Sviluppo Sociale).

8. Il resto delle affermazioni della Segreteria di Governo riflette solo, nel migliore dei casi, una lettura disattenta del nostro messaggio. E, nel peggiore, una chiara intenzione di rendere partecipe l'opinione pubblica della confusione che impera nel governo federale.

TERZO.- Come è evidente dai progressi delle nostre investigazioni, la posizione dei governi federale e statale rispetto al massacro di Acteal non è stata di omissione. Si tratta di evidente complicità.

QUARTO.- Con le sue minacce, il segretario di Governo cerca di sviare l'attenzione da un fatto innegabile: la sua responsabilità e quella del signor Ernesto Zedillo Ponce di León nel massacro di Acteal.

QUINTO.- La minaccia di un'azione militare contro di noi, con il pretesto del disarmo, non è nuova né è solo dichiarativa. L'Esercito federale ha rafforzato notoriamente le sue guarnigioni nella zona delle Vallate, particolarmente in quelle che circondano la comunità di La Realidad. Tra le parole a vuoto governative, l'Esercito prepara il prossimo colpo.

SESTO.- La Segreteria di Governo sa che, se sopravvive impunita ad Acteal, il governo federale potrà fare il prossimo passo di guerra senza che lo preoccupino più di tanto le pressioni nazionali e internazionali. ed il seguente passo lo sanno già (e si stanno preparando per questo) i soldati federali che sono nella selva Lacandona: è attaccare gli zapatisti.

SETTIMO.- Alla fine dell'esteso e viscerale testo della Segreteria di Governo, dopo le minacce celate e aperte, il governo federale dichiara, un'altra volta solo a parole, la sua disposizione al dialogo.

OTTAVO.- L'EZLN non fa dichiarazioni senza dimostrarle nei fatti. Da quando è iniziato il dialogo non abbiamo usato le armi. Nonostante le continue provocazioni governative (tra le quali includiamo il tradimento del febbraio del 95 ed il massacro di Acteal 97), noi zapatisti siamo rimasti in attesa, rispettando, sempre, l'impegno che ci siamo presi con la società civile.

NONO.- L'EZLN chiama la società civile nazionale e internazionale perché insista nell'esigenza di giustizia per gli assassinati in Acteal; perché faccia pressione sul governo per il rispetto degli accordi di San Andrès (con l'accettazione della iniziativa della Cocopa), e perché fermi subito il suo macchinario di guerra contro gli indigeni.

DECIMO.- Il rispetto degli accordi e la fine della militarizzazione (o della paramilitarizzazione), e non le minacce o i massacri, sono il cammino per ritornare al tavolo dei negoziati e per raggiungere la pace che ci meritiamo e di cui necessitiamo.

Democrazia!

Libertà!

Giustizia!

Dalle montagne del Sudest Messicano

Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Messico, 29 dicembre 1997

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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