29 novembre 1998 - 13:57:30

Corrispondenza da S. Cristobal

Siamo tornate ieri e siamo pronte a mandarvi una piccola relazione sull'incontro.

La Cocopa ha insistito molto sulla ripresa del dialogo con l'EZLN e i rappresentanti zapatisti hanno reiterato la richiesta affinché si adempiano i 5 punti di due anni fa:

Alan Arias, subcoordinatore del dialogo ha dichiarato che ci sono proposte governative per riunire al più presto la negoziazione con gli zapatisti e che il governo è disposto a risolvere i temi che preoccupano l'EZLN (?).

Circa 3000 messicani, 400 organizzazioni, 27 stati della repubblica, hanno preteso dal governo federale e dallo stesso EZLN di creare una nuova mediazione che sia "plurale, di alta qualità morale e con carattere nazionale o internazionale o mista", per poter rendere possibile il dialogo e l'avanzata del processo di pace.

I 28 rappresentanti zapatisti hanno dichiarato che è possibile "lavorare e camminare insieme ascoltandosi, rispettandosi, capendosi e mettendosi d'accordo".

L'ex rappresentante della Conai, Pablo Gonzales Casanova, ha letto una dichiarazione politica della società civile in cui si richiede alla Cocopa di mantenere il proprio mandato istituzionale democratico, di concentrare le proprie energie a promuovere e difendere la propria iniziativa legislativa per i diritti e la cultura indigena, coadiuvando efficacemente il processo di pace; in questa dichiarazione politica la società civile considera ancora presente il pericolo della guerra in quanto persistono violenza, sistematica violazione dei diritti umani, militarizzazione e paramilitarizzazione, particolarmente nelle zone contadine e indigene dove si utilizza la violenza e le forze armate in maniera anticostituzionale.

Varie le richieste della società civile per arrivare alla pace:

Le 400 organizzazioni presenti di indigeni, sindacati, agricoltori, bambini della strada, cittadini, donne ambientalisti, diritti umani, studenti, imprese, religiose e politiche, hanno riconosciuto che l'EZLN si è mostrato sensibile alle richieste e al sentimento della nazione diversamente dallo stato che si è sempre rivelato sordo a qualsiasi cosa.

Quindi molto ottimismo per la preparazione della consulta che si dovrebbe tenere o il 5 febbraio o il 10 di marzo. Rappresenta un obbiettivo molto importante "per le iniziative legislative a favore dei diritti e cultura indigena, per la società civile non è motivo di pura solidarietà ma rappresenta una propria iniziativa", in quanto la lotta per la pace rappresenta gran parte dell'aspirazione nazionale come via per una vera transizione verso la democrazia, per porre fine alle impunità e per una giustizia sociale in cambio della politica neoliberale.

Bisogna organizzare tutti gli spazi del paese con un movimento di massa affinché si realizzi la consulta nazionale sui diritti e cultura dei popoli indigeni convocata dall'EZLN nella Quinta Dichiarazione della Selva Lacandona.

I punti inerenti alla realizzazione della consulta stabiliti in questo incontro sono:

QUESTO E' TUTTO....l'esito dell'incontro viene valutato molto positivamente nonostante i diverbi iniziali con la Cocopa e la mancanza di una adeguata sicurezza.


(a cura del Cesena, Italia, pianeta Terra - http://www.ecn.org/estroja - estrella roja <estroja@ecn.org>)



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