La Jornada 29 giugno 1996
Maribel Gutie'rrez, corrispondente, Aguas Blancas, Gro., 28 giugno ¤
Un gruppo armato, chiamato Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR), si e' presentato oggi durante un atto di massa in commemorazione del massacro di Aguas Blancas, realizzato nel luogo dove un anno fa furono assassinati da poliziotti dello stato 17 membri della Organizzazione Contadina della Sierra del Sud (OCSS).
Un centinaio di uomini e donne, con fucili AK-47 e AR-15, in uniforme verde olivo, con stivali e incappucciati, e con i distintivi del EPR rossi collocati al braccio sono scesi dalle montagne che circondano il guado di Aguas Blancas. Parte del gruppo si e' posto in piedi sul podio, ed uno di loro ha letto il Manifesto di Aguas Blancas, e dopo un riassunto e' stato pronunciato in na'huatl da una giovane.
Fra i lunghi applausi dei manifestanti, che avevano interrotto gli slogan "Giustizia, giustizia, giustizia!'', il giovane incappucciato, basso di statura, ha fatto la presentazione: ``Compagni e compagne presenti: Siamo combattenti dell'Esercito Popolare Rivoluzionario e siamo qui per rendere omaggio ai nostri compagni caduti il 28 giugno nel massacro che si realizzo' proprio qui. Portiamo una semplice corona, fatta con fiori di campo, di questo campo che ha visto passare i nostri compagni che lavoravano duramente giorno dopo giorno, con queste piante che li guardavano passare quando si dirigevano a portare avanti con la loro lotta le loro richieste legittime di giustizia, democrazia e libertà. Queste piante semplici che furono testimoni del codardo assassinio che si commise qui in questo luogo dove oggi siamo riuniti per ricordare''.
Quando offrirono la corona, due della scorta resero onore alla bandiera del Messico, che era insieme a quella dell'EPR, e prima di ritirarsi salutarono dalle colline, a un lato del guado, sparando 17 salve in memoria dei caduti del 28 giugno.
Il giovane allora ha letto il Manifesto di Aguas
Blancas dell'EPR, che e' diretto al popolo del Messico da parte
del Comando Generale di quella organizzazione , in cui si dice
che nel paese non esiste uno Stato di diritto, e che "di
fronte alla violenza istituzionalizzata, la lotta armata e' un
ricorso legittimo e necessario del popolo per ritornare alla propria
volontà suprema e ristabilire lo Stato di diritto''.
Propongono di lottare per cinque punti:
1. Per l'abbattimento del governo antipopolare, antidemocratico, demagogico e illegittimo al servizio del grande capitale nazionale e straniero e delle forze che lo sostengono, e per lo stabilirsi di un nuovo governo sostanzialmente distinto da quello che oggi e' al potere.
2. Per restituire la sovranità popolare e i diritti fondamentali dell'uomo.
Questo obiettivo si raggiungerà con la partecipazione del popolo e lo stabilirsi di una repubblica democratica popolare, esercitando il legittimo diritto del popolo ad alterare o a modificare la forma del suo governo.
3. Per la soluzione delle richieste e delle necessita' immediate del popolo, realizzando i cambiamenti economici, politici e sociali che siano necessari.
4. Per il ristabilirsi di relazioni giuste con la comunità internazionale.
5. Per il castigo ai colpevoli dell'oppressione politica,
della repressione, della corruzione, della miseria, della fame
e dei crimini di lesa umanità commessi contro il popolo.
"Il guado di Aguas Blancas era circondato dal cordone di sicurezza del Fronte Amplio per la Costruzione del Movimento di Liberazione Nazionale (FAC-MLN), tutti con berretti gialli.
Fu pure controllato da un cordone l'accesso dalla strada alla sierra, con un posto di blocco della stessa équipe di sicurezza di fronte alla colonia popolare Terra e Libertà, a circa 6 kilometri da Coyuca, e da un altro ancora prima di arrivare al guado di Aguas Blancas.
Dopo il passaggio della colonna dei manifestanti che hanno assistito all'atto in commemorazione del primo anniversario del massacro, e della carovana con i dirigenti nazionali e statali del PRD, nessuno poté più transitare per la strada che conduce alla sierra di Tepetixtla.
L'équipe di sicurezza del FAC-MLN ha protetto l'entrata del gruppo armato.
Da una collina scesero correndo, con i loro fucili in posizione di sparo. Al principio ci fu confusione fra i manifestanti. Molti cercarono di ritirarsi, perché pensarono che stava arrivando l'Esercito. Pero' si sentirono alcune voci "Non correte compagni" che tranquillizzarono i manifestanti spaventati che subito si unirono al lungo applauso che continuo' mentre i membri dell'EPR si sistemavano ai loro posti.
Durante il messaggio in memoria dei caduti ci furono pure lunghe ovazioni, e cosi' pure al termine della lettura del manifesto.
I dirigenti delle organizzazioni che compongono il FAC-MLN si sorpresero per l'apparizione di questo gruppo armato. Benigno Guzma'n Marti'nez disse che non sapeva assolutamente che questo gruppo si sarebbe presentato all'atto.
I giovani in uniforme, alcuni con accento indigeno, si trattennero nel guado per circa 20 minuti. Uno di loro informo' che si trovano in tutto lo stato di Guerrero, che erano circa 500, e di fronte all'insistenza dei giornalisti annuncio' che presto faranno conoscere un comunicato.
Nel manifesto, l'EPR dice che ad un anno dal massacro di Aguas Blancas la situazione non e' cambiata in Guerrero, "la repressione, la persecuzione, l'incarceramento, gli assassini, i massacri, le torture e le sparizioni continuano come politica del governo, la situazione e' simile a quella che nel 1967/1968 porto' i comandanti Lucio Cabañas Barrientos e Gennaro Va'zquez Rojas a prendere le armi contro lo sfruttamento e l'oppressione; quella esperienza, l'ingiusta situazione attuale e lo spirito rivoluzionario che li animo' inspirano nuovamente la lotta del popolo messicano".
Nel manifesto dicono che il governo ``sempre si e' rifiutato di soddisfare i reclami di giustizia, libertà e democrazia del popolo, e ha dimostrato che giammai cederà a detti reclami, per cui abbiamo deciso di conquistarli con la forza della ragione e delle armi".
Nel testo, l'EPR lancia un appello "a tutte le organizzazioni democratiche, popolari, armate, rivoluzionarie a rimanere a disposizione per dare una risposta, dalle loro trincee di lotta, a qualsiasi aggressione contro il popolo ed a formare una sola forza politica ed a unirsi alla lotta per la libertà, la democrazia, la giustizia ed una vita degna".
Segnalano: "Non vogliamo più aspettare indifesi che la repressione e la morte distruggano impunemente le nostre vite", e si pronunciano perché "non ci siano più massacri contro il popolo inerme e non più crimini senza castigo".
I manifestanti risposero con un altro lungo applauso
alla lettura del manifesto, e i membri dell'EPR si ritirarono,
formando due colonne, verso le montagne da dove erano venuti,
coperti nella loro ritirata dall'équipe di sicurezza
del FAC-MLN.